martedì 30 ottobre 2007

Umbria Top Cross... COMINCIAMO BENE

Un vero successo il primo appuntamento del campionato di ciclocross Umbria Top Cross. A Spoleto, lo scorso 28 ottobre, si sono ritrovati al via di una gara meravigliosa numerosi atleti. Volti conosciuti, ma anche facce nuove, che promettono di dar battaglia.
Prima di ogni cosa due sono i ringraziamenti sentiti da porgere: il primo va all’associazione ciclistica Club Spoleto e il secondo alla mano divina e provvidenziale che ci ha regalato un sole primaverile da cartolina.
Il percorso, che si snodava attorno al palazzotto dello sport, era perfettamente segnalato, ricco di tratti altamente tecnici, studiato in maniera precisa e puntuale, il che fa onore agli organizzatori, in questo caso alla loro prima esperienza in tale ambito.
Il neo della manifestazione, come di consueto, è stato egregiamente rappresentato dai giudici di gara. Al termine della competizione le classifiche sembravano più un’estrazione al lotto che un ordine di arrivo: nomi che mancavano, scambi di categoria… E paradossalmente sono loro ad innervosirsi e a scaricare le colpe su non si sa chi o che cosa. Imbarazzanti.
Aggettivo che non vale affatto per lo spettacolo offerto dagli atleti: la maggior parte di essi non fanno rimpiangere per nulla i campioni che capita di vedere in tv. Soprattutto se si pensa che i vincitori delle varie categorie non si dedicano esclusivamente a questa disciplina: nella maggior parte dei casi si tratta di atleti appena usciti dalla stagione cross-country o su strada. Eppure le gambe sembrano non risentire delle energie spese in estate.
L’ordine d’arrivo, e speriamo di poterci fidare, ha visto un bel gruppetto di donne sfidarsi l’un l’altra senza tregua. Alla fine a spuntarla è stata Romina Scarabottini (Ruota Libera). A seguire un’agguerrita Samantha Galassi (Cicli Saccarelli Emu Marsciano), che purtroppo ha dovuto cedere la prima piazza a cui sembrava destinata a causa di un malessere momentaneo.
Per quanto riguarda le altre categorie rimandiamo direttamente alla classifica completa, non dimenticando però di menzionare quelli che sono sembrati i migliori. Mario Panichi (Matè) ha dato il meglio di se confermando per l’ennesima volta di sapere il fatto suo per quanto riguarda il ciclocross. Da sottolineare, e con grande piacere, la performance di Matteo Donati (Bikeland Team), grande protagonista della scorsa stagione e che siamo certi intenderà mettere una seria ipoteca anche in questa attuale.


I complimenti non mancano neppure per il compagno di squadra Mauro Vigna (foto a sinistra), uno di quelli che prometteva di saltare questo inizio stagione per riprendersi un po’ dai dolori della mtb, e che alla fin fine non ha resistito all’emozione della competizione. Roberto Perugini (Bikeland Team, foto a destra), che lo scorso anno ha corso 10 gare con una full suspended, ha felicemente dimostrato che un mezzo adatto allo scopo può far la differenza.




La sottoscritta, da par suo, ha avuto non poche difficoltà ad approcciarsi con bici nuova e avversarie sempre più competitive. I bei tempi sembrano ormai solo un felice ricordo. Un’orda di professioniste ha già preannunciato di rompere le uova nel paniere.

Prossimo appuntamento DOMENICA 4 NOVEMBRE a MAGIONE, la gara sarà organizzata dal club Matè. A presto!

giovedì 18 ottobre 2007

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Buoni Propositi

Il primo appuntamento della stagione con il CicloCross si sta avvicinando: 28 ottobre, Spoleto. Inizia proprio in questa meravigliosa città il campionato Umbria Top Cross. Cinque prove al termine delle quali verrà assegnato il titolo di campione regionale 2007-2008.

Lo scorso anno la performance atletica, ha lasciato molto a desiderare. In particolare il lato tecnico soffriva di lacune a dir poco invalicabili, l’immagine a fianco ne è un chiaro esempio. A mia discolpa voglio sottolineare la poca adeguatezza del mezzo utilizzato: il mio cavallo bianco -una Decathlon RR 9.2, full suspended, di taglia abnorme-, coi suoi 15 chili di peso limitava in maniera rilevante la mia agilità. Davanti all’ostacolo coordinare i movimenti era cosa ardua, e fin quando le tibie battono contro le assi in legno, si stringono i denti e si va avanti. Ma quando al posto del legno gli organizzatori, probabilmente dei sadici, stendono in orizzontale dei pilastri di cemento armato, la tibia e la carne sicuramente bestemmierebbero in aramaico antico se solo ne avessero facoltà.


Se poi, anche voi come me, siete dei convinti tradizionalisti e la dimestichezza con i pedali a sgancio rapido non è ancora entrata a far parte del vostro bagaglio culturale vi ritroverete a dover immolare il buon vecchio stinco per l’ennesima volta: data la stagione umida che caratterizza questi eventi, la suola della scarpa, sempre bagnata, scivola delicatamente sopra la pedivella, la quale ruota impazzita per poi parcheggiarsi di nuova là…ho le tibie di un lottatore di Muai Thay.
Le donne si sa, non sono l’asse di briscola in quanto ad orientamento. Capita spesso di sbagliar strada durante una qualsiasi gara di cross country, soprattutto se qualche entità malefica si mangia le fettucce lungo il percorso.

Perdersi durante una competizione di ciclocross però ammettiamolo, non è cosa da tutti. Soprattutto quando si sono già fatti tre o quattro giri. Si dà il caso che ormai la mente si sia creata un suo schema ben preciso: traiettorie giuste, momenti in cui rilanciare, punti dove prestare maggior attenzione… Nulla di tutto ciò, reset ad ogni giro, tabula rasa: è così che si perde l’ottima posizione in gara, difesa con sudore, piantandosi sconsolati, voltando il capo a destra e sinistra, con fare smarrito per riprendere poi da un punto qualsiasi del tracciato…che per uno strano caso del destino non fa mai guadagnare qualche metro, anzi, ve lo fa perdere (sia chiaro, sbagliare percorso m’è accaduto una sola volta!!!).
Lo scoglio tra i più impervi da superare è la questione scendere e rimontare in sella al volo: dopo 10 gare di ciclocross avrà imparato direte voi. Mi duole contraddirvi. Spesso capita di vedere quelle anziane signore che vanno a prendere il pane la mattina…con calma si fermano, piede a terra, poi posano l’altro con altrettanta tranquillità. Se questa immagine vi è familiare allora comprenderete anche con quale maestria la sottoscritta si muova di fronte all’ostacolo.
Eppure, al di là di tutti questi handicap, appartiene alla campionessa in carica 2006/2007 il profilo delineato poco sopra. La maglia tricolore consegnata dal capo supremo Carlo Roscini in persona, con buffetto sulla guancia annesso. Un indumento che porto con la stessa disinvoltura con cui Giuliano Ferrara indosserebbe un bikini.
Ma questa che sta per iniziare, si delinea come una stagione di grandi svolte e ricca di propositi positivi: bicicletta dedicata e non solo, ma pure della taglia giusta. Pedali a sgancio rapido, bagaglio esperenziale rilevante (mmh!), Gps integrato nel cervello e grandi passi in avanti nella tecnica di g…---XX&&&….beh…non esageriamo.
Io adoro le vecchiette che la mattina vanno a fare la spesa in bici. Forse, fra 50 anni, scenderò al volo con la pagnotta sottobraccio.

A Pretola si apre la stagione di ciclocross 2007/2008

Domenica scorsa, 7 ottobre, i fanatici del ciclocross hanno ripreso a girare in tondo come pazzi, come fanno sempre, in quel di Pretola.

La sagra della Canaiola ha ospitato la prima gara di stagione, e nonostante non si sia visto neppure un bicchierino di succo d'uva, un 10 e lode va all'organizzazione...e al percorso, TREMENDO.

Un bel pò di fango è finito tra i denti degli atleti, il resto ha intasato i pedali delle bici in maniera indicibile, tanto che non vi sto ad elencare i lividi che mi sono procurata sbattacchiandomi il telaio di qua e di là. C'era da scendere diverse volte, per meglio dire...io, dall'alto della mia incapacità non ho voluto sfidare la forza di gravità su rampe scivolose e impervie. Ringrazio almeno di non aver sbattuto gli stinchi contro le tavole, tre per essere precisi, che erano decisamente molto alte. Per chi poi misura 1.63 cm in totale, sembrano dei grattacieli.

Al via non troppi atleti, forse perchè molti devono ancora riprendersi dalle fatiche patite durante l'umbria chellenge e molti altri di certo risentono delle gran fondo estive. Sono comunque tutti facce note, che fa piacere rivedere finalmente. Da notare come molti atleti che la stagione precedente si accontentavano di correre con la mtb, siano passati al mezzo dedicato. Segno evidente che la disciplina sta ritornando in auge alla grande.

Rispetto allo scorso anno per ora non si preannunciano novità significative visto che come al solito ha vinto un Mario Panichi superlativo.

Meravigliosa la prestazione di Battistelli, che mi ha doppiato due volte... e in gran spolvero pure Cozzari e Roviglioni.

Per quanto mi concerne, ovvero in ambito femminile posso dirvi che ho guadagnato il podio, con poca fatica, visto che eravamo in due e non sono arrivata prima. Ho dato la colpa al mezzo: la bici da ciclocross è ancora dentro al furgone del corriere, che dal Belgio spero si dia una mossa ad arrivare.


Una menzione particolare va ai miei compagni di squadra, la BIKELAND: Paolo Sebastiani, terzo di categoria, ha messo dietro diversi avversari dimostrando che lo stop estivo a volte può far più che bene.

Roberto Perugini, che tra l'altro è mio fratello, va fiero anche lui del suo terzo posto di categoria.

Premiazione super veloce, giudici corretti, e premi davvero consistenti, cosa che di solito nelle manifestazioni di questa disciplina accade raramente.