venerdì 28 gennaio 2011

QUALCUNO SALVI UN VENEZIANO IN UMBRIA..altrimenti salvate noi!

Soluzioni ottimali: un cane-guida per un Veneziano che ha il senso della vista ma non dell'orientamento



Sarebbe curioso sapere cosa avrebbe fatto di Teseo, lo spaventoso Minotauro, se la dolce Arianna non avesse tessuto per il guerriero acheo un gomitolo di lana che lo avrebbe portato alla salvezza dentro un intricato labirinto.
Meno curioso e più utile sarebbe dare un enorme gomitolo di spago al Veneziano, che in quanto ad orientamento è meno capace di una donna, con la patente scovata dentro le patatine, con occhiali ricavati dai fondi della coca-cola anni 50 e con una parcentuale di uso della frizione dell'80% rispetto all'acceleratore. In soldoni, Claudio è peggio di me quando si tratta di ritrovar le strade. Vero è che il lavoro che svolge non lo aiuta, solitamente segue un tragitto prestabilito che...state all'erta e pronti a strizzarvi i maroni, va dalla camera mortuaria al cimitero, mai il contrario, il motivo mi pare ovvio.
Capita così che due giorni dopo, con mio fratello al seguito, si decide "Rifacciamo quel giro va bene?!", tutti d'accordo, soprattutto Claudio, galvanizzato dalla discesa finale, nel fitto fogliame misto a radici e scogli di una stupenda castagneta. Arrivati in cima alla erta con tutta calma, il prodigo nordista parte in testa, tutto sparato e si fionda come un pazzo in discesa. Appena 300 metri e bisogna svoltare a destra e lui...DRITTO COME UN FUSO! Roberto da dietro gli urla che neanche Linda Blair ne l'Esorcista quando gli zompa il letto per aria. Ci fermiamo confidando nel fatto che presto si accorgerà dell'errore e tornerà presso di noi. Del resto tra il percorso che sta affrontando e quello di domenica ce ne corre. Una carrareccia bianca, ripida e a cielo aperto, rispetto al"fitticchiume" come si dice da me, del bosco. Beh, bisogna dargliene atto, per dire che se n'è accorto sì, lo ammettiamo, quanto tempestivamente non saprei se teniamo conto che ha solo fatto 5kilometri in discesa senza voltarsi indietro, giungendo all'incrocio con la statale per porsi una mezza domanda tipo "Forse ho sbagliato svolta!". Mentre il prode Caronte traghettatore di anime le cui salme spero siano munite di GPS, altrimenti non becca neppure i cimiteri, aspettava tornasse il segnale per chiamarci col cellulare e raccontarci di quanto il suo spiccato lato femminile concernente l'orientamento si sia mostrato in tutto e per tutto, io e il Peru scendevamo cercandolo con gli occhi, anche un pò preoccupati.
Il timore era che fosse finito in qualche scarpata poichè ritenevamo del tutto impossibile, solo ipotizzabile da Hunter Thompson e i suoi deliri, che potesse avere la mente tanto offuscata dalla formaldeide da non distinguere un bosco da tutto il resto. Nell'eroico tentativo di trarre in salvo un veneziano in umbria, il prode Roberto s'è imbattuto nel terrore d'ogni ciclista macchiaiolo. Sarò lieta di narrarvi il fatto in pochi versi infilati tra le labbra del protagonista, elevando il livello del blog ad un momento di alta letteratura.

...ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un Pastore Maremmano Spelacchiato.
Questi parea che contra me venisse
con la test' alta e con rabbiosa fame che tengo due cosce che meritano un pranzo del Ringraziamento,
sì che parea che l'aere ne tremesse visto che nun smettea de abbaiè.
Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza che forse non magnava da una settimana,
e molte genti fé già viver grame nel senso che non dovrei essere il primo che gni fà la festa,
questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch'uscia di sua vista e già aveo capito che una boccata oggi nun me la cava nisuno,
ch'io perdei la speranza che mozzicasse la Romina 'nvece che ma me.

Dante non ne parla, ma penso sia sottointeso che una lupa intelligente non attacca me se ha fame, ci mangerebbe molto meno, rispetto ai succulenti zampetti del Peru. Il resto della simpatica vicenda comprende un mero tentativo di farsi dare il nome del padrone del cane da un vicino di casa molto sgrammaticato. Per poi ritrovare sulla via di casa, un Veneziano redento che ci accompagna all'Asl pronti per un'iniezione di antitetanica da somministrare al culetto peloso del Peru e una denuncia al sardo, padrone di un cane che ha solo la colpa di far da guardia ai Sentieri Italia.
Chi dice che la cravatta sia obbligatoria nei pubblici uffici? Elegantoni all'ASL

Non male poi far la fila all'Asl tutti puzzolenti, vestiti come Arlecchino, passamontagna da rapina stile Pomeriggio d'un giorno da cani, e i bambini pronti per la visita dal pediatra che per una volta temevano meno il dottore e molto di più questi tre imbecilli!

PRD-SPORT nuovo marchio di affidabilità tutta italiana



La stagione di mountain bike è alle porte e ogni pensiero lascia per qualche mese il ciclocross per lasciar spazio a quello che più ci galvanizza: faticare per ore, sudare a morte, salire e scendere in mezzo ai boschi.
Quest'anno si correrà con ruote PRD-SPORT, 1320grammi la coppia!


Quest'anno mi accompagnerà la mia solita Ridley, che seppur con qualche problema di trasmissione, che appena potrò provvederò a rinnovare, fa sempre il suo dovere. La novità sarà data dalle ruote. Avrò il piacere di correre, come del resto sto già facendo in allenamento, con delle nuovissime ruote, costruite da un giovane artigiano marchigiano, Marco D'Angeli, conosciuto tra una gara di cross e l'altra. Oltre a me, sponsorizzerà gli atleti elite Sabrina Di Lorenzo e Giovanni Gatti, in forza alla NewLimits. Marco, la cui azienda prende il nome di PRD-SPORT (Paride-Sport) con sede a Montecchio nella provincia di PesaroUrbino, ha come logo una mano pronta a sferrare un pugno, e dentro quella mano nasconde un sacco di soluzioni congeniali e innovative per il mondo del ciclismo. La coppia di ruote fornitemi, oltre alla leggerezza (1320grammi), si fanno notare per il suono prodotto dal corpetto ruota libera, sembrano cantare. Tanto che i colleghi, allenamento dopo allenamento, paiono quasi indispettiti se non invidiosi. Oltre alla reattività spiccano per una capacità di scorrevolezza non indifferente, superiore non poco ad altre ruote che in cinque anni di attività ho avuto modo di testare. A seguire troverete le caratteristiche tecniche, che tra l'altro si possono poi concordare direttamente con Marco.



Ruote MTB assemblate a mano e tensionate raggio/raggio. Utilizzo raggi SAPIM, mozzi di produzione italiana (Micrometrico quello in foto) e cerchi FRM (Consigliati) a richiesta ZTR. Peso: 1280 / 1450 (quelle in foto 1350) in base al mozzo e ai cerchi utilizzati. Garanzia 2 anni.


Oltre al reparto Mtb si occupa di assemblare anche ruote da strada leggerissime. I suoi cerchi hanno portato Emanuela Di Lorenzo ad ottenere un ottimo risultato agli italiani di Ciclocross a Roma. Se poi siete interessati a rinnovare il guardaroba del vostro team, progettazione grafica e preventivo non saranno un problema per la PRD-SPORT. In questo momento l'azienda sta ampliando la propria offerta proponendo ruote per le 29pollici e presto presenterà una nuova gamma di telai sia da strada che mtb da 26 e 29 con design molto accattivante, caratterizzato da tubature dall'aspetto solido e massiccio e al contempo leggere.
Tutto il resto, come immagini e contatti potete trovarlo nel sito ufficiale http://www.paride-sport.it/index.html e ancora altre informazioni alla pagina FACEBOOK

mercoledì 26 gennaio 2011

GLI UNDICI COMANDAMENTI DEL CICLISTA

Esempio di meccanico a scrocco al quale bussare la sera alle nove dopo dieci ore di lavoro


Il vero ciclista, un essere umano giustamente tenuto ai margini della società poichè colto da continue turbe mentali, per esser definito tale, deve seguire dei dogmi che solo il fondamentalismo più estremo potrebbe concepire. Di seguito i dieci comandamenti del ciclista semi-serio, nel senso che lui si sente professionale, ma in realtà il resto del mondo gli ride dietro:


1-Ama la tua bici, non avrai altra bici all'infuori di quella che ti puoi permettere, soprattutto se hai un conto in banca cointestato e la moglie controlla i movimenti. Se non hai moglie, ma genitori, non lasciare in bagno MtbMagazine perchè poi imparano ad interpretare il listino e non li inculi più.
2-Non pronunciare invano dei tempi e delle prestazioni mai raggiunte. Primo perchè le leggi della fisica non vanno in vacanza per farti un favore e secondo per non dover inventare scuse tipo "oggi ho la lombosciatalgia passeggera e immaginaria".
3-Ricordati di santificare le feste: ossia il sabato e la domenica mattina non vanno assolutamente trascorse in casa con famiglia, bensì, partire alle 8 e ritornare solo ed esclusivamente a tavola apparecchiata e pranzo sulla tavola. Il pomeriggio sarà da immolare al Tour dei Centri Commerciali, con un mal di gambe astruso.

L'inverno è la stagione preferita del ciclista

4-Onora Roberto e Mauro. Il primo perchè è meglio del fagotto del bar quando hai fame, se rompi qualcosa e vuoi metterci una pezza il meccanico parente è veloce e gratuito. Il secondo perchè non solo mi scarrozza ad ogni gara, ma mi alleggerisce pure del peso della borsa della doccia e del prosciutto che vinco. Poi me lo rende il prosciutto.
5-Non uccidere...gli avversari. Ma mandargli diversi colpi è consentito. Meno ortodosso il metodo usato da Bastianelli che fa il kamikaze: ti si butta addosso. Anche il metodo di Carletto l'avvocato che in salita ti si aggrappa alle tasche non è un granchè. Meglio un sano colpo secco!
6-Non commettere atti impuri, ovvero, non drogarti con roba tagliata male, se ti droghi fallo per bene e come si deve. Se sai come farlo chiamami. A me sta storia del doping mi suona come la storia delle pasticche in discoteca. Mai me ne avessero offerta una. Pidocchiosi.
7-Non rubare. Comandamento dedicato esclusivamente ai crossisti, abituati a disseminare ruote in carbonio e bici da milioni di euro per tutto il tracciato. Altresì potrebbe valere nel dopo-gara quando uno dice al collega "Io devo tornare a casa, me lo prendi tu il premio?", e solitamente avviene un magheggio che quello che è arrivato decimo stranamente vince un 52pollici e quello che ha fatto primo vince un Yo-Yo.
8-Non dire falsa testimonianza...quando ti incontri con altri ciclisti e puntualmente metti le mani avanti "Io non ci vado mai!" e in realtà in inverno hai i geloni alle mani e la faccia cotta dal freddo, e in estate sembri il fratello gemello di Eddy Murphy ma solo per faccia, gambe e braccia.

Affascinante abbronzatura da ciclista

9-Non desiderare la donna d'altri, che tanto se il giorno dopo corri, non puoi combinare niente perchè una strana regola mutuata da una qualsiasi puntata di Rocky dice così. In realtà la regola sta mutando in "Intanto fatte bastà la tua che alla mia ci penso io!".
10-Non desiderare la roba d'altri...che se inizi a sbavare e sono in scia m'arriva sul muso. E poi è inutile che metti un cambio con la gabbia in carbonio se ancora devi buttar giù i cinque chili presi a natale.

UNDICESIMO COMANDAMENTO è : Vantati delle tue ferite di guerra, non sei un vero ciclista se almeno una volta nella vita non hai avuto questi tre tipi di incidente:
1-Rotto Clavicola (roba da stradisti)
2-Rotto o contuso qualche vertebra (cazzi amari per tutti...io ho rotto il coccige)
3-Preso un mozzico da un pastore Maremmano (roba da macchiaioli e io conosco un tipo che ne ha preso uno fresco fresco stamattina, e approfondiremo presto).

venerdì 21 gennaio 2011

AGGIORNAMENTO 5MIGLIA DRINK TEAM


(I nostri atleti assumono solo integratori certificati, minimo Alc 7% Vol)


Le ferree regole del ciclomercato non salvano nessun team, soprattutto una formazione di elevata caratura, ormai divenuta famosa per l'indiscutibile classe con la quale riesce a prendere d'assalto ogni bar del posto al termine del giro.
Il 5MigliaDrinkTeam, nato un anno e mezzo fa, non ha badato a spese e in poco tempo ha strappato alle squadre del luogo degli atleti di lungo, medio e breve corso...o Sorso! Dai primi fondatori con a capo Roberto, Marco e Luca, dove il primo era il preparatore tecnico, il secondo l'addetto marketing e il terzo un benemerito cazzaro, siamo poi cresciuti. Ovviamente grazie alle entrate che gli sponsor non hanno lesinato data la nomea che ci stavamo facendo in giro. Abbiamo ampliato così gli orizzonti ingaggiando un downhiller masochista che viene alla Pitocca con noi, affrontando salite al 25% con una discreta moto senza motore da 18kili. Enrico, il suddetto biker è famoso oltre che per l'ardore nello scendere le vette, per il suo stile molto poco ortodosso: scarpette adidas a pianta liscia con fantasmino...quando fuori sono 2gradi. Ancora stiamo cercando frammenti delle sue caviglie in qualche macchia. Ancor prima di lui, l'ingaggio più azzeccato è stato Antonio, una specie di vagabondo, un barbone che trascorre la settimana tra la Sardegna, Modena, Umbertide e Trestina, che sogna sette giorni su sette di andare a Montecorona e che se gli dici che tu ci sei andato lui si offende perchè lì è zona sua! Gli amici lo chiamano Tony, ma da quando ha abbandonato una rigidissima Rockyraidere (Ceccovolante Docet), per approdare nel mondo delle full, tutti gli amici lo chiamano Tonto. Forse per una nuova mania di saltare su e giù dai marciapiedi, cosa che riesco a fare anche io con la bici da cross...salvo poi spaccare le ruote in carbonio e spendere un'ira di dio per rimetterle a posto. Anche Tony ha un particolare vezzo legato al look: porta sempre lo zainetto, che si faccia il giro della zona industriale o un'escursione di quattro ore. Evidentemente la ragazza prima di farlo uscire lo minaccia "Non vai in bici finchè non hai finito i compiti!" e così lui se li porta dietro.

(Tony beve dal catetere dentro il suo zainetto)

Durante una delle prime uscite insieme riuscì a cadere da fermo davanti alla grotta della madonna di lourdes in cima a Canoscio. Ogni giorno che ci passo vedo la madonna che mi fa l'occhiolino e se la ride. In estate abbiamo avuto diverse comparsate che approfondiremo non appena la bella stagione tornerà a fare cucù: MArcello e Sardina sono metereopatici, o meglio, uno ha fatto la ragazza e l'altro sta mettendo su casa...brutte malattie. Ma Udite Udite, l'ultimissimo acquisto del Team è stata una mossa strategica che perfino Marchionne ci invidierebbe. Noi siamo gente lungimirante che investe nel futuro. Lo abbiamo strappato al SanSecondoTeam, ma il Veneziano è nostro!

(Il Veneziano alle prese con la cucina tipica del luogo)

Claudio Dario, questo è il suo nome che come la proprietà commutativa dell'addizione cambiando l'ordine del nome sempre Veneziano rimane. Tale soprannome ha origini alquanto oscure: il suo spiccato accento veneto però mi fa intuire molto, come anche il nominare spesso il baccalà alla vicentina, ma io sono una cima e ci arrivo prima degli altri. Ritornando alla questione del colpo grosso, il vero affare forse l'ha fatto lui dato il mestiere che svolge. Becchino di professione. Ebbene, noi siamo impossibilitati a toccarci perchè dobbiamo stringere il manubrio, e lui ci porta nei luoghi più impervi, ci fa perdere in mezzo ai boschi, insomma cerca di procurarsi il lavoro!

(Bergman per il suo famoso film immaginò una scena simile)

Noi ci guadagniamo che le battute si sprecano, ma in realtà presto gli domanderemo se ci presta il carrozzone per caricare le bici quando si fanno le trasferte. Il meglio poi viene quando lo mettiamo a pedalare insieme a Carlo L'Avvocato e gli facciamo "Qual è la differenza tra un avvocato e un becchino? Il primo spoglia i vivi e il secondo i morti!". Certo Claudio ha scelto un bel team con cui pedalare ed evidentemente un pò di deformazione professionale covava in lui visto che ci sono elementi belli in carne tra noi atleti: avrà pensato agli amici avvoltoi che di questi tempi con la crisi che dilaga e la gente è ridotta all'osso, i poveri uccelli son costretti ad emigrare. Col DrinkTeam sai che trippata. Ultimamente, tra un giro e l'altro lo vedo un pò pensieroso il nostro Dario Claudio e lui si sfoga "E' questa nuova moda della cremazione che mi preoccupa". E allora io lo incalzo:

Io-Cosa ne pensi della cremazione rispetto alla sepoltura?

Veneziano- "Certo che con la crema i cadaveri vengono più buoni."

Io "...e del forno crematorio?"

Veneziano"..i cadaveri al forno, poi, sono un'altra cosa; però il guaio è che se si guasta il forno dovremo farli fritti..ma la crema aggiusta tutto..."

Io "..e per la preparazione professionale.."

Veneziano: "..sto già facendo un corso di pasticciere..."

mercoledì 19 gennaio 2011

BELLA VITTORIA



Capita spesso di scherzare tra queste righe, ma viene il momento di esser seri, ed è doveroso affrontare una questione che ci riguarda da vicino. Ieri due nostri amici che ogni domenica ci fanno compagnia sul campo gara e dai quali ho carpito molti consigli, hanno finalmente visto terminare il proprio incubo. Quando si tratta di puntare il dito, abbiamo tutti l'indice più lungo del medio, poi il tempo finisce col seppellire tutto. E nessuno ricorda più una certa storia, o più semplicemente finge di non ricordare per non dover rendere giustizia a chi ha trascorso anni bui difficili da immaginare. Ieri come molti di voi sapranno, Mario Panichi e Sergio Terlizzi sono stati assolti dall'accusa di smercio di sostanze dopanti. Evitiamo di nascondere la testa sotto la sabbia e stringiamo loro la mano, una pacca sulla spalla di certo non metterà un pezza sopra gli eventi della vita che spesso sembrano enormi. Ma finalmente hanno vinto una che quasi certamente risulterà la volata più lunga della loro esistenza: sei anni trascorsi nel tentativo di avvalorare la propria innocenza senza mai rinnegare l'amore per questo sport!

Qui potete leggere i fatti.

domenica 16 gennaio 2011

FANTACICLISMO A SCATTI

DIRETTAMENTE DAL CAMPIO GARA DI PONTE ALLA CHIASSA


Una rivalità senza tempo quella tra Mauro e Sandro!



Sandro e il suo total look post-gara! Coco-Chanel gli fa un baffo!



Appello accorato: inviate due euro alla sottoscritta per poter contribuire al rifacimento del posto di lavoro di uno speaker disgraziato. Costretto dentro ad un appostamento per la caccia al passo decisamente molto refrigerato!


E alla fine ti abbiamo favizzato noi!

CARLO CONFERMA IL SUO PRIMATO IN TERRA TOSCANA

Tracciato bellissimo, testa a testa serrati: a Ponte Alla Chiassa la suspense è di casa!

Termina oggi la prima edizione dell'Etruria Super Cross, circuito di due gare fortemente voluto dal team Scott Pasquini e Bikeland2003.
A dieci giorni di distanza dalla prova che a Roma ha designato i campioni italiani, il cross torna in scena in terra Toscana. Galvanizzato dal risultato collezionato all'ippodromo di Capannelle, nel parco River di Pnte alla Chiassa, con l'organizzazione della Cicli Pasquini, ha brillato il tricolore di Carlo Battistelli.

Nella prima manche di gara ha dettato un ritmo inarrestabile, lasciando Massimo Burzi e Mauro Cozzari a litigarsi i restanti gradini del podio, rispettivamente secondo e terzo. Negli stessi attimi di competizione giungeva a braccia alzate Romina Perugini, riscattandosi dopo la prova non troppo esaltante degli italiani. Trascorse le prime due tornate, incollata alla ruota dell'avversaria Roberta Galvani, l'atleta tifernate ha aumentato il ritmo e guadagnando il traguardo in tutta sicurezza.
La seconda manche ha visto protagonisti gli atleti di casa. Nella prima mezz'ora di gara uno scatenato Milo Burzi rendeva la vita davvero difficile al diretto inseguitore MArco Forzini, il quale, con una menata decisiva ha poi messo al gancio il figlio d'arte del ciclocross ribaltando i giochi.

Terminava il podio il fratello Vega Burzi con una prestazione superlativa se si tiene conto della foratura occorsagli al termine del secondo giro. Tra i più giovani, uno spettacolo di forza mista a tatticismo ce l'hanno offerta Alessandro Zanelli e Riccardo Galvani. Un testa a testa serrato il loro, con un tentativo dopo l'altro di prendere qualche metro rispetto all'avversario.

Il lieto fine è toccato a Zanelli che ad un giro e mezzo dal termine ha sferrato l'attacco decisivo. Organizzazione impeccabile, con pizza calda per tutti e premi veramente graditi. Come le cassette di mele ai vincitori e i premi a sorteggio: materiale tecnico come tubolari, copertoni, ciclocomputer! Di nuovo la collaborazione tra i vari team si è dimostrata la vera chiave di lettura vincente per il futuro del ciclocross!

VENDESI CICLOCOMPUTER VETTA NUOVO



VETTA V100A
26 funzioni tra cui doppio sensore wireless, pendenza, barometro, contagiri, dual bike memory e tanto altro
(vedi scheda tecnica)


Vendo Ciclocomputer Nuovissimo, vinto alla gara di Cross ad Arezzo Prezzo Stracciatooooooooo!!!!!!!!! 60,00 euro

Sensor Technology
Wireless Speed and Cadence
Standard Cycling Functions
Speed (Current / Avg / Max)
Speed Comparator
Distance (Trip / Intermediate)
Cumulative Odometer
Ride Time
Total Time
Cadence (Current / Avg / Max)
Freeze Frame Memory
Elite Cycling Functions
Altimeter Functions
  • Altitude (Current / Max)
  • Altitude Gain (Intermediate/Total)
  • Barometric Calibration
Standard Features
12/24 Hour Clock
Stopwatch
Low Battery Indicator (Head Unit)
Special Features
Dual Bike Memory
Temperature (Current/Min/Max)
Energy-Saving Sleep Mode
Service Timer

SE SIETE INTERESSATI CONTATTATEMI ALLA MAIL ladyoscar1984@gmail.com

sabato 8 gennaio 2011

ANCHE QUESTA E' FATTA...

Donati in pre-gara rivolge una preghiera a San Mauro, protettore del Bikeland!


E alla fine ci siam tolti il dente, un pò come una visita per la prostata. Tipo di screening a me oscuro, ma con un pizzico di empatia posso comprendere l'ansia che attanaglia ogni maschio interessato. Non essendo prostata-munita posso solo parlarvi dell'incombente evento di questi giorni, i campionati italiani di cross che lo scorso anno grazie ad una commistione di fattori mi regalarono una stupenda felicità. E ormai, a distanza di un giorno posso dire di non ritenermi soddisfatta del risultato, ma che non ho risparmiato nulla, che giovedì io ho sputato l'anima, ma che ha vinto chi lo meritava più di me.
La sensazione era un pò questa!


Avrei tanto desiderato avere due quadricipiti alla Giorgia Bronzini, però so anche quanta soddisfazione mi danno in estate questi miei stinchi secchi mentre si sale sotto i 35° di luglio. Per fortuna al di là del colore, la medaglia l'ho riportata, perchè non avrei potuto fare a meno di un prezioso ricordo di rara raffinatezza. In casa, sopra il camino, penzola un ferro di cavallo tricolore con in mezzo una medaglia. Più kitsch di così si muore e mia madre ha sentenziato "Più va in giù e più son pacchiani!". Quando gli italiani saranno a napoli ci appenderanno al collo un corno rosso antisfiga.
Ma veniamo a noi e raccontiamo in soldoni come sono andate le cose, in maniera sintetica e concisa. Il team coi suoi undici crossisti manda in avanscoperta un quartetto cetra non male: i soliti vigna e romina con furgone zeppo di carbonio e al seguito i paolo e carlo, che con affetto ci piace ridefinire Cip e Ciop. Per fortuna loro hanno senso dell'umorismo e non se la prendono, ne sono certa perchè ho visto la reazione avuta dopo 60km di superstrada quando han dovuto deviare per un'autoofficina, far riparare il mercedes, restare ad attendere fino alle 17, lasciare 300carte al meccanico e raggiungerci in albergo. Pensavo di trovarli incazzati neri. Per niente, anzi, siamo andati a fare un bell'aperitivo. Scoprendo che le bariste a roma lungo la via appia non sono come quelle del Syrah, che praticamente spendi tre euro e ci ceni. Come si suol dire "nnè sputa pe nn beve"...e nei pressi di capannelle son molto parsimoniosi riguardo alle noccioline a ai salatini, nel senso che non te ne danno neppure uno.


Pazienza, si cena in albergo dove ci hanno sistemato piazzando me su uno stabile e gli altri tre in un altro. Il realtà la prenotazione l'ho fatta io specificando di mantenere Mauro ad una distanza di sicurezza dalla sottoscritta di minimo 100mt, dato che è in piena tempesta ormonale. A cena, essendo in convenzione ci han proprio trattato da ciclisti: polpetttone e patate semi-fritte: la cena dei campioni. Piccolo focus riguardante la gara, o meglio, la fantomatica tassa d'iscrizione di 20euro, che fino a 12 ore prima doveva essere gratis. Alla riunione tecnica ci viene spiegato che hanno dovuto inserirla, con rammarico però hanno dovuto. MA tranquilli, tengono loro a rincuorarci, andrà in beneficenza per comperare bici ai bambini dell'africa. Azz...penso io: tanto son grassi..facciamoli pure andare in bici, facciamoli sudare che tanto di acqua gliene avanza...perchè non gli regaliamo pure un bel solarium!? Poi Ubaldini ha chiarito meglio la cosa.

Ambiguità riguardo alla tassa di iscrizione



Nottata tranquilla, nulla di meglio per prender sonno alla svelta che piazzare un canale con documentario sulla guerra mondiale. La mattina, dritti al campo gara, si passa il tempo a salutare gli ultimi arrivati, a regalare consigli a destra e a manca, e a rendersi conto di ritrovarsi come un gatto dentro una balla, ovvero d'esser messi proprio male.



I due rettilinei iniziali saranno un momento di vera solitudine, durante i quali potrei mimare l'idea di Giorgio, che ha gareggiato con le cuffie alle orecchie, dopo aver trascorso la sera svuotando un'intera bottiglia di sangiovese. Si prepara sempre in maniera maniacale a questi appuntamenti. Per il resto è gara dalle 10 alle 15.30 per poi riprender la strada di casa, con Michele che in superstrada si è dedicato all'auto-scatto.
Nel senso che si è fatto scattare molte foto all'auto, anzi, al furgone della squadra. Matteo lo ringrazierà per questo. E neppure il tempo di rimetter le chiappe in casa che MAuro vorrebbe tornare a correre domani a Orte. Tanto valeva restar laggiù. No, adesso bisogna che torno a far qualche carezza al mio primo ed unico amore, la Munitnbaik.