Al pronto soccorso hanno sghignazzato quando gli ho domandato se avrei potuto correre ugualmente questa domenica con la mia "coda remota" fratturata. Se la ridevano e mi guardavano come fossi una malata mentale. A letto una settimana e poi niente attività per altre tre. Ora, se una prognosi di questo tipo me la facesse il Dott. Mauro Vigna potrei pure crederci, ma fatta da gente la cui attività più intensa consiste nel percorrere il lungo corridoio che porta da sala emergenza 1 alla macchinetta del caffè, mi permetto di prendere certe conclusioni con le dovute tare ciclistiche. Che constano dei seguenti fattori: non correre vorrebbe dire perdere la maglia...ma che scherziamo, non sia mai di darla vinta all'uomo del "chi l'appiccia la spiccia", rullatore di professione. In più mi chiama un premuroso mauro. Vedo lo squillo e penso - Vedrai che ora tutto premuroso mi dice di restare a riposo e non fare la gara-. Mmh, è più ringalluzzito di me, esordisce con un "ma che te ne frega, tu corri". Di tante campane sentite io vi racconto solo di quelle che mi aggradavano, non vi dirò di mia madre incazzata come una scimmia e di tutto il contado in generale.
E allora si va, bici in macchina, pasticcone di moment che dicesse Andreani è come l'acqua fresca, e soprattutto indicazioni stradali alla mano: si va a Cantalupo. Facile a dirsi, un pò meno a farsi. Per fortuna son partita con trenta minuti di anticipo, che ho ampiamente sfruttato sbagliando strada nei modi più disparati: vi basti sapere che ho fatto tutte le uscite dove compariva il nome bastia umbra per poi rientrare: non trovavo la via che indicava il mio itinerario. Poi, dispersa in un paesino ho chiesto a un tizio, in altro paesino a un altro tizio...cinque tizi. Alla fine l'ho trovato...ero arrivata ad Assisi. Cominciamo bene ho pensato, ma quando vado da sola bisogna dire che mi faccio una vera e propria cultura topografica. Alla gara: caldo terribile come l'anno scorso. Gara nervosa, con un dislivello non indifferente per noi donnicciole: 850 mt. Per chi poi ha guidato un'ora e un quarto con un salvagente sotto le chiappe ancora peggio. Però è carino, ha i pesciolini disegnati. Prima tappa bagno. E conveniva non aver fatto colazione: uno spettacolo da ributtar budella e quant'altro: vi dico solo che strabordavano...di tutto e di più. Inizio a prender confidenza con la bici, dopo l'incidente avevo preferito lasciarla a riposo, adoro le sorprese. Non è che la situazione sia delle migliori, ma poi in gara ci si scalda e chi vivrà vedrà. Mentre si attende la partenza faccio la conoscenza di un nuovo membro del team, Daniele Volpi, un ragazzo di pietralunga davvero simpatico e alla mano, che a dirla tutta penso diverrà il nuovo obiettivo di Roberto visto che le gambe ad occhio, girano alla stessa maniera. Ma ancora non vorrei azzardare. Antonello lo vedo in forma, Matteo è un pò come Mauro in pre-gara: non si pronuncia, è una sfinge. Poi però vi assicuro che la sua l'ha detta e tutta. La sorpresa di giornata è stata la rinascita di Sir Mauro: la tempesta ormonale che lo ha investito in seguito al suo nuovo impiego saltuario da traslocatore gli ha conferito una potenza del quadricipite impressionante: che terzo posto!!! Si vede che da quando non deve più dividere la droga bona con pieroni ora se la piglia tutta lui. Il Topino giocava in casa, lì nelle vicinanze scorre un fiume che porta il suo nome e la cosa lo ha galvanizzato a tal punto da non fargli soffrire neppure la temperatura proibitiva, condizione che lui odia fortemente. Tra noi, ormai tacciato di spionaggio sportivo, c'era il Poggio, in forza alla Kemon??? Ancora per poco. Beh, ha corso con le mollette atte a sollevargli le palpebre: il nostro barista ciclista, aveva dormito giusto un paio d'ore, e non nel letto di casa, ma in auto...lavorava a Spello, era lì vicino e ha unito l'utile al dilettevole. Alessio era in dolce compagnia: Alessandra, la fidanzata era venuta per ammirare l'atleta che è in lui. Oggi Alessio è stato costretto al ritiro e assieme alla ragazza ha ammirato gli alteti che si nascondono in noi. La mia gara è andata che son partita molto pensierosa, e mettendo ovviamente le mani avanti riguardo la mia condizione precaria. Per metà gara ho tenuto un ritmo molto sostenuto, grazie al fatto che di salita ce n'era tantissima e io salendo sempre sui pedali non soffrivo troppo il problema posteriore. La seconda parte di gara, con troppi scossoni, mi ha convinto a non rischiare troppo, così ho fatto l'indispensabile per tenere la maglia. La maglia la tengo in caldo per Sabrina dell'Eurobici che alla fine del Challenge ce lo mette in quel posto a tutte e vince. Le ho domandato se fosse felice che nel frattempo gliela tenessi io: lei dice di sì. Cerco di portarla fino a Petrignano. Anche se ribadisco: l'arancione cozza con la mia trek. Anche matteo ha tenuto la maglia, ma a lui non cozza con nulla perchè alla fine se la porta a casa definitivamente.
Di Cellini che ve lo dico a fare? Ormai per stupirci dovrebbe vincere pedalando con una gamba sola. Quando taglia il traguardo ancora non hanno fatto in tempo a preparare il ristoro all'arrivo. Vi domanderete a chi va la menzione d'onore odierna. Ebbene la dedichiamo al nostro giudice più maturo, un uomo che ha sempre la battuta pronta...ovviamente fuori luogo. Un uomo che fa l'amicone e poi ti lancia certe frecciatine... un uomo...insomma, un uomo. Ebbene, tempo fa al Lago gli scattai una foto assieme alla collega mentre erano al lavoro e scherzando mi ha detto "Poi me la fai avere ok?!". Nessun problema, la scorsa gara glil'ho portata, stampata ad alta risoluzione con la mia hp da un milione di dollari. Che fa delle stampe fantastiche. Ovviamente la carta ho usato quella lucida da foto, che non è quella del fotografo ma non è poi sto schifo. Ecco il suo modo di ringraziare, sfoggiato oggi fresco fresco "Ma quella foto me l'hai stampata sulla carta da gionale?"... A far del bene ai xxxxxx. CHE TATTO. Mauro dovrebbe darti qualche lezione di galanteria signor giudice.
NON FINISCE QUI... LA NOSTRA GIORNATA GARAIOLA E' SOLAMENTE A META'. THE BEST IS YET TO COME... IL BELLO HA DA VENI'
E allora si va, bici in macchina, pasticcone di moment che dicesse Andreani è come l'acqua fresca, e soprattutto indicazioni stradali alla mano: si va a Cantalupo. Facile a dirsi, un pò meno a farsi. Per fortuna son partita con trenta minuti di anticipo, che ho ampiamente sfruttato sbagliando strada nei modi più disparati: vi basti sapere che ho fatto tutte le uscite dove compariva il nome bastia umbra per poi rientrare: non trovavo la via che indicava il mio itinerario. Poi, dispersa in un paesino ho chiesto a un tizio, in altro paesino a un altro tizio...cinque tizi. Alla fine l'ho trovato...ero arrivata ad Assisi. Cominciamo bene ho pensato, ma quando vado da sola bisogna dire che mi faccio una vera e propria cultura topografica. Alla gara: caldo terribile come l'anno scorso. Gara nervosa, con un dislivello non indifferente per noi donnicciole: 850 mt. Per chi poi ha guidato un'ora e un quarto con un salvagente sotto le chiappe ancora peggio. Però è carino, ha i pesciolini disegnati. Prima tappa bagno. E conveniva non aver fatto colazione: uno spettacolo da ributtar budella e quant'altro: vi dico solo che strabordavano...di tutto e di più. Inizio a prender confidenza con la bici, dopo l'incidente avevo preferito lasciarla a riposo, adoro le sorprese. Non è che la situazione sia delle migliori, ma poi in gara ci si scalda e chi vivrà vedrà. Mentre si attende la partenza faccio la conoscenza di un nuovo membro del team, Daniele Volpi, un ragazzo di pietralunga davvero simpatico e alla mano, che a dirla tutta penso diverrà il nuovo obiettivo di Roberto visto che le gambe ad occhio, girano alla stessa maniera. Ma ancora non vorrei azzardare. Antonello lo vedo in forma, Matteo è un pò come Mauro in pre-gara: non si pronuncia, è una sfinge. Poi però vi assicuro che la sua l'ha detta e tutta. La sorpresa di giornata è stata la rinascita di Sir Mauro: la tempesta ormonale che lo ha investito in seguito al suo nuovo impiego saltuario da traslocatore gli ha conferito una potenza del quadricipite impressionante: che terzo posto!!! Si vede che da quando non deve più dividere la droga bona con pieroni ora se la piglia tutta lui. Il Topino giocava in casa, lì nelle vicinanze scorre un fiume che porta il suo nome e la cosa lo ha galvanizzato a tal punto da non fargli soffrire neppure la temperatura proibitiva, condizione che lui odia fortemente. Tra noi, ormai tacciato di spionaggio sportivo, c'era il Poggio, in forza alla Kemon??? Ancora per poco. Beh, ha corso con le mollette atte a sollevargli le palpebre: il nostro barista ciclista, aveva dormito giusto un paio d'ore, e non nel letto di casa, ma in auto...lavorava a Spello, era lì vicino e ha unito l'utile al dilettevole. Alessio era in dolce compagnia: Alessandra, la fidanzata era venuta per ammirare l'atleta che è in lui. Oggi Alessio è stato costretto al ritiro e assieme alla ragazza ha ammirato gli alteti che si nascondono in noi. La mia gara è andata che son partita molto pensierosa, e mettendo ovviamente le mani avanti riguardo la mia condizione precaria. Per metà gara ho tenuto un ritmo molto sostenuto, grazie al fatto che di salita ce n'era tantissima e io salendo sempre sui pedali non soffrivo troppo il problema posteriore. La seconda parte di gara, con troppi scossoni, mi ha convinto a non rischiare troppo, così ho fatto l'indispensabile per tenere la maglia. La maglia la tengo in caldo per Sabrina dell'Eurobici che alla fine del Challenge ce lo mette in quel posto a tutte e vince. Le ho domandato se fosse felice che nel frattempo gliela tenessi io: lei dice di sì. Cerco di portarla fino a Petrignano. Anche se ribadisco: l'arancione cozza con la mia trek. Anche matteo ha tenuto la maglia, ma a lui non cozza con nulla perchè alla fine se la porta a casa definitivamente.
Di Cellini che ve lo dico a fare? Ormai per stupirci dovrebbe vincere pedalando con una gamba sola. Quando taglia il traguardo ancora non hanno fatto in tempo a preparare il ristoro all'arrivo. Vi domanderete a chi va la menzione d'onore odierna. Ebbene la dedichiamo al nostro giudice più maturo, un uomo che ha sempre la battuta pronta...ovviamente fuori luogo. Un uomo che fa l'amicone e poi ti lancia certe frecciatine... un uomo...insomma, un uomo. Ebbene, tempo fa al Lago gli scattai una foto assieme alla collega mentre erano al lavoro e scherzando mi ha detto "Poi me la fai avere ok?!". Nessun problema, la scorsa gara glil'ho portata, stampata ad alta risoluzione con la mia hp da un milione di dollari. Che fa delle stampe fantastiche. Ovviamente la carta ho usato quella lucida da foto, che non è quella del fotografo ma non è poi sto schifo. Ecco il suo modo di ringraziare, sfoggiato oggi fresco fresco "Ma quella foto me l'hai stampata sulla carta da gionale?"... A far del bene ai xxxxxx. CHE TATTO. Mauro dovrebbe darti qualche lezione di galanteria signor giudice.
NON FINISCE QUI... LA NOSTRA GIORNATA GARAIOLA E' SOLAMENTE A META'. THE BEST IS YET TO COME... IL BELLO HA DA VENI'
1 commento:
Complimenti vivissimi per la prestazione! Putroppo sono stato impossibilitato ad essere lì per assistere a cotanto spettacolo... Mi rifarò a Montefranco. Ma il nostro Alessandro ha dato disdetta? Nemmeno una parola su di lui... Questo ragazzo è troppo tranquillo!
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