Torna a prender la bici, cerca di giustificarsi appellandosi ad un mero tentativo di imitare Bastianelii, il solo ed unico mago dei “cristi in terra”. Un bagliore saetta dagli occhi quando scopre la gomma anteriore a terra “ecco perché non ha tenuto!”. L’euforia passa in un attimo quando gli domando “hai la roba per ripararla?”. No. Neanche il fast? No. Vabbè ce l’ho io gli rispondo. Che via via i coglioni ce li ho dati e dopo diversi pellegrinaggi a piedi ho capito che farsi quindici chilometri con gli scarpini provoca piaghe poco divertenti. Gli domando “Fai tu? Lo hai mai fatto? O faccio io?”. Scopro che questi uomini son grandi e grossi, ma…allora lo facciamo insieme. Controlliamo che nn siano rimasti spini dentro. Col senno di poi comprenderò che questa operazione avremmo dovuto farla con più cura. Rimettiamo la camera e al momento di gonfiare, il tutto si gonfia come se ci stesse soffiando uno con un enfisema polmonare. Peggio di prima in pratica. Quindi segue un’escalation alquanto interessante di come si sono svolti gli eve nti successivi, che denotano quanto a volte essere in due vuol dire non far neanche per uno.
-Chiamiamo a casa se ci vengono incontro. Ma io non ho i soldi sul cell. Neanche io. Ma cristo hai trent’anni!
-Vabbè, hai due spiccioli? Arriviamo al bar più vicino in fondo alla strada. Ma io non porto mai via i soldi. Neanche io.
-Raggiungiamo il borghetto, dove abita un solo cristiano e speriamo ci sia e abbia il compressore. Sta potando, ci aiuta, ma la camera d’aria deve avere una tana immensa. Perfino il custode gli fa al Veneziano “Lei deve essere un tipo fin troppo ottimista”. Infatti tutta la vicenda è una gran risata.
-Claudio, vado a casa più veloce che posso e torno a prenderti in auto. Tu vienimi incontro, ma non sbagliare strada….cosa che ti capita un giorno sì e l’altro pure.
-Corro a casa “in direzione ostinata e contraria” come diceva de andrè, vista la tramontana crudele.
-In auto…azz…segna rosso da due giorni. Torno in casa, prendo soldi. Benzinaio che mi guarda strano per come son vestita. E via verso Claudio.
-Si è fatto due chilometri e mezzo a piedi belli tosti, lo carico e tornando a casa ce la ridiamo.
Poi mi racconterà due versioni dei fatti che ancora devo appurare: prima dice che c’erano altre spine nel copertone, poi che c’era una tana nella camera. Avendo cinque o sei gatti che frequentano il garage, io non garantisco per la mia roba di gomma, ma son felice che sia toccata a claudio e non a me quella camera difettosa. Anche se riguardo a ieri c’è un discreto concorso di colpe e per fortuna non possiamo prendercela con nessuno. Anche perché magari fossero questi i problemi della vita. E chiudiamo il tutto con un aforisma studiato ad hoc. “A questi due non andrebbe lasciato neppure un criceto da accudire!”