...e chiariamo la questione: non si tratta dell'asse di bastoni, nè tantomeno di un mandrillone africano. L'uomo nero è un elegantissimo neo-adepto del DrinkTeam che ogni volta che lo incontrate incravattato è segno molto brutto. Ma fin quando potete raccontarlo vuol dire che v'è andata di lusso, a qualcun altro meno. Diciamo che lui è quello che ci mette una pietra sopra. Il problema di prendere appuntamenti ciclistici con un intermediario dell'al di là, è che il suo cercapersone è attivo quanto se non più di quello di un chirurgo cardiovascolare. Anche se a mio avviso i morti potrebbero pure aspettare.
Son due giorni di fila che mi dà il bidone, ma lo perdono. Stamattina poi c'erano i pinguini a darmi la caccia, ma pensavo che in compagnia avrei sopportato senza problemi. Solo che il mio collega ha ricevuto l'estrema chiamata e sono andata tutta sola con le stalattiti alle sopracciglia e la brina alle ginocchia.
Ma poi in cima a Rocca D'Aries dove secoli fa mise su casa Braccio Fortebraccio da Montone, il sole splendeva, e lì ho compreso due cose: la prima è che Fortebraccio era uno parecchio asociale per edificare in culo al mondo e la seconda è che non mi riesce mai di rifare la stessa strada due volte. Nel senso che ci sono arrivata ma non so come. Tornando verso casa incontro il capo del dispensatore di bidoni, che attacca nuovi poster in bacheca. Poster contornati di nero con una scritta centrale in grassetto.
Allora realizzo un altro concetto importante: da quando il comune ha fatto ridimensionare i manifesti funebri, nelle varie postazioni ci stanno più morti, quindi è ovvio che per Claudio sia aumentato il lavoro. Prima non c'era posto e quindi non metteva conto morire, rischiavi che nessuno se ne accorgeva. Adesso c'è posto per tutti. C'è posto anche per te, prenotati da Claudio, lui è sempre reperibile, e quando lo vedi tutto elegante puoi pensare che in giacca e cravatta sta molto bene, ma lo preferiresti con i copriscarpe inzuppati e la salopette puzzolente!
Son due giorni di fila che mi dà il bidone, ma lo perdono. Stamattina poi c'erano i pinguini a darmi la caccia, ma pensavo che in compagnia avrei sopportato senza problemi. Solo che il mio collega ha ricevuto l'estrema chiamata e sono andata tutta sola con le stalattiti alle sopracciglia e la brina alle ginocchia.
Ma poi in cima a Rocca D'Aries dove secoli fa mise su casa Braccio Fortebraccio da Montone, il sole splendeva, e lì ho compreso due cose: la prima è che Fortebraccio era uno parecchio asociale per edificare in culo al mondo e la seconda è che non mi riesce mai di rifare la stessa strada due volte. Nel senso che ci sono arrivata ma non so come. Tornando verso casa incontro il capo del dispensatore di bidoni, che attacca nuovi poster in bacheca. Poster contornati di nero con una scritta centrale in grassetto.
Allora realizzo un altro concetto importante: da quando il comune ha fatto ridimensionare i manifesti funebri, nelle varie postazioni ci stanno più morti, quindi è ovvio che per Claudio sia aumentato il lavoro. Prima non c'era posto e quindi non metteva conto morire, rischiavi che nessuno se ne accorgeva. Adesso c'è posto per tutti. C'è posto anche per te, prenotati da Claudio, lui è sempre reperibile, e quando lo vedi tutto elegante puoi pensare che in giacca e cravatta sta molto bene, ma lo preferiresti con i copriscarpe inzuppati e la salopette puzzolente!
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