Claudio verso il GPM...e dovrai farlo 3 volte porca ciabattina!
Come convincere un goliardico ciclista Veneziano a partecipare alla sua prima gara? Semplice, basta conoscerlo e parlare la sua lingua: e così, promettergli un'ottima trota alla griglia pescata direttamente dal fiume Nera, cucinata in un locale tipico della Valnerina, è un contentino più che soddisfacente. Bisogna pur dire che il nostro nordista lo si tira con un fil di lana e quando si tratta di buona tavola, il resto passa in secondo piano.
Una domanda sorge spontanea: dovremo portare un enorme cucchiaio per raccatarne i cocci a fine competizione? Un cross country come quello di Scheggino sarà adatto alle sue caratteristiche da passista, un pò troppo dedito agli sprint improvvisati, insensati e schizofrenici? Ma come dicono emeriti filosofi o sedicenti saggi, la storia non si scrive con i se e con i ma. Niente domande retoriche, solo risposte tangibili. Che non sono tardate ad arrivare!
Ti rovini l'appetito per pranzo cavolo!
Sarà l'entusiasmo del neofita, o il fatto che il tifo era veramente d'eccellenza: quando c'è la propria donna a bordo strada e fortunatamente se sta in banchina non è per arrotondare il salario, ma per sostenere la dolce metà, le forze le si inventano. E come un Obelix nostrano, Claudio Dario, divenuto ormai il nostro becchino di fiducia ha brillantemente superato la prova. In una maniera molto poco ortodossa bisogna dirlo: si narra che dopo la prima tornata si sia fermato, abbia scartato la propria barretta con certosina pazienza, abbia ammirato le erte spioventi dell'Umbria più selvaggia e sia ripartito.
Peru l'hai visti quei maiali di cinta senese lassù in collina o ero io che avevo i morsi della fame?
Dicono abbia mandato baci alla compagna che lo incalzava, dicono che Francesco mentre lo incitava riusciva a piedi a sorpassarlo. Dicono che abbia dato un nome all'asinello che pascolava nel campo del paesino e che non abbia fatto lo stesso con un gruppo di maiali al pascolo perchè tanto è inutile far loro il battesimo visto che solitamente basta accessoriarli di garanzia di un anno! Quando è giunto al traguardo è stato accolto da due ali di folla e lui ha esultato stendendosi a terra, stramazzando al suolo e invocando un qualsiasi ristoro. Ad esultare con lui c'eravamo tutti: Sonia che deve essere davvero innamorata per aver fatto la notte in ospedale e tirato dritto insieme a noi per tutto il giorno. La Vale, alla quale Roberto appioppa immancabilmente la fotocamera. Pure Francesco che ho trascinato con me per mostrargli il fascino della Valnerina. Ovviamente i lettori più al dentro si domanderanno l'esito del duello al sole tra i due fuscelli in forza al drink team. Ebbene in un primo momento Roberto era ultimo in classifica col Veneziano al quinto posto. Poi, dopo una mia piccola visita dalla giuria, l'ordine d'arrivo è mutato: roberto e claudio rispettivamente penultimo e ultimo di categoria. Ma Claudio ci tiene a far notare che un codardo Master1 si è ritirato!
Dopo essersi strutti dal dolore per un risultato apparentemente poco appagante, i due, con la complicità del gruppo, hanno spazzolato il vassoio del pasta party.
Il Peru sdigiuna, tanto la trota a lui non piace! Eravamo timorosi di esserci rovinati l'appetito e di non poter rendere merito alle trote alla griglia che ci attendevano al ristorante poco sotto. Ma noi siamo ospiti seri, eleganti ed educati: sei trote son morte e una bistecca ha abbandonato la propria vacca! Due bottiglie di vino hanno riempito le borracce e direi che se le competizioni le prendiamo con questo spirito non dovremmo aver troppi problemi con l'ansia da prestazione.
Respirazione bocca a bocca tra trote...però è finita male...Sonia dichiara l'ora del decesso!
Magari potrebbe venirci a tavola, ma non in bici. Dimenticavo di sottolineare che insieme a noi c'era Mauro. Lo abbiamo fatto sedere accanto al Veneziano: inizialmente temevamo che due persone tanto timide potessero difficilmente prender confidenza, ma in un attimo son diventati compagni di gioco!