martedì 29 luglio 2008

NE HO COMBINATA UN’ALTRA DELLE MIE




Ci vorrebbe un Porrrrca Puttana di quelli che sfoggia mauro nei momenti peggiori, dove l’insistenza sulla R è direttamente proporzionale all’incazzatura del caso! A Narni ne ho fatta un’altra delle mie, che nella top ten della idiozie sale in vetta alla classifica. Del resto qualcosa di brutto dovevo aspettarmelo visto che già due anni prima, durante la gara di ciclocross riuscii a sbagliare strada. Non tutto è andato storto, anzi, giornata positiva, però questo brutto neo mi ha fatto sentire proprio una schifezza. I dettaglia delle mie cavolate alla fine. Veniamo a tutto il resto.

Ci siamo portati a casa tre maglie arancio. Io l’ho presa per questioni aritmetiche, la mia rivale tornava dalle vacanze ed era stanca, ha preferito restare a casa. Cavoli suoi. Io in vancanza non ci vado, non posso andarci e allora vado in bici che mi piace quanto e se non di più che quella faticaccia che si fanno due terzi di italiani ogni agosto. Al cornetto si sta da dio: meglio la colazione dalla Donella de Sorca che in hotel cinque stelle.
Matteo non si sentiva bene. E’ arrivato secondo. Matteo ha detto che è da due o tre settimane che non va proprio al massimo. E’ arrivato secondo, dopo aver rotto la bici e aver atteso Cardellini che gli prestasse la sua. La cosa fa comprendere due lati della questione: il primo è che matteo spara cazzate e il secondo è che Cardellini va come un treno pure lui.

Alessio ha la sua bella maglia arancio ormai da una vita: vogliono assumerlo al Cross a castello visto che gli dona così tanto e loro le divise le hanno dello stesso colore. Oltre a correre come un matto, finita la gara è dovuto subito tornare al lavoro, quello di tecnico radiologo. Non è dovuto andar lontano per esprimere una diagnosi visto che Edoardo era caduto durante la gara e si teneva le costole doloranti. Alessio, subito chiamato in causa da tutti, per tutta risposta ha detto “Senza la macchina non posso fa niente!”. E aggiungo io Porrrrca Puttana è domenica anche per i sanitari! Edo cmq ha fatto un graziosissimo zompo su qualche sasso taglia XXL, ormai ci ha fatto il callo! Il nostro topino, ormai abituato alle temperature estive, ha dato pan per focaccia a roberto, che in assenza dell’altissimo Fabio, si è scelto una nuova preda. Alessandro è partito con un copertone ed è tornato con uno scolapasta. Ha bucato svariate volte, ma quando l’ho arrivato in salita ancora non aveva bucato…quindi…mmhm, poche chiacchiere.

Quando ho arrivato Mauro stavo per stappare lo champagne, poi mi ha detto di aver rotto la ruota libera e allora ho rimesso la bottiglia in fresco. Detto tra noi, parlando di ruota libera rotta…sapessi a me quanto hanno rotto le ruote libere. Il nuovo acquisto, che se non erro dovrebbe chiamarsi Alessio, ancora cerca di mantenersi neutrale con noi reporter, deve scegliere se schierarsi dalla parte dei falsi-intellettuali come me o da quella dei veri psicopatici come permaz. Vedremo. Di lui posso dire che per essere la seconda gara già da del filo da torcere a molti atleti e che se va forte per quanti tatuaggi ha disegnati sul corpo allora son cavoli amari. Il nostro presidente aveva la miss al suo fianco e aggiungo che la ragazza gli fa proprio bene visto che da quando stanno insieme scorda un pochino meno cose e ha le gambe che girano davvero bene. Ah le donne…se non ci fossero loro. E Mauro potrebbe scrivere una bibbia intera a riguardo, lui che durante la gara è stato vittima di un’edera rampicante che si è avventata contro il suo pacco pignoni. Per una volta che Rivaroli era indietro a causa di una gomma a terra! Porrrrca Puttana. Il Poggini è ufficiale, l’anno prossimo sarà uno di noi! Non è che gliela voglio chiamare, però bisogna dire che possiamo abbandonare l’idea di regalargli un quod (si scrive così? Quelli con 4 ruote), saranno mesi che non sbuccia più gomiti e ginocchia.
Chi manca? Boh, qualcuno manca di sicuro ma non vi offendete.
Io ho fatto proprio un bel bordello, e l’ho fatto all’ultimo chilometro. Sono partita non troppo forte, infatti finchè non è iniziata la salita ero ultima. Poi ho fatto la rimonta. Mi pareva fossero partite troppo sparate. In salita hanno dovuto sopportare la mia parola preferita in quel frangente, una parola che ti senti dire alle spalle e duole come un pugnale che ti trafigge le costole “Passo”. Passo a destra, passo a sinistra e sono seconda. La carissima elite Di Lorenzo mi infligge meno danni della tedescona che spesso incontro in terre toscane, ma devo ancora lavorarci su. Per mantenere la seconda piazza bisogna far bene pure sul tecnico e in discesa. La Lauretta in tale ambito se la cava molto bene e poi ha provato il percorso per tutta la settimana. Infatti rispunta a metà percorso ma ne approfitto durante l’ultima salita, accanto alla zona militare e guadagno molto. Un guadagno che ho praticamente gettato nel cesso e tirato lo sciacquone quando ne ho combinata una delle mie. Ultimo chilometro, incrocio segnalato di merda, fettucce cadute, io che non ho idea. Vedo lei in fondo alla strada che sta arrivando. Io sono lì ferma che l’aspetto. Ma vi rendete conto? Aspettare l’avversario! Non esiste nessuno più sportivo di me. Le urlo “Da che parte? Da che Parte?” Ovviamente non mi risponde. Sapete quando mi risponde? Dopo che ha svoltato per la giusta via e mi ha preso almeno cinque metri e mi fa “Di qua!”. Eh, grazie al C! Le son corsa dietro neanche mi stesse inseguendo Hannibal Lecter per azzannarmi. Ma a nulla è valso ogni sforzo, in volata non avevo più niente da dare. Cuore e polmoni mi avevano abbandonato poco prima. La bile era l’unica rimasta a farmi compagnia. Che amaro in bocca. Poi quando mi si è affiancata per dirmi una cosa che si sarebbe potuta risparmiare, m’avessero dato in mano un piede di porco l’avrei aperta in due. Mi ha detto “Scusa ma non ti avevo sentito!” Eheh. Oggi a me domani a te. Se verrà a correre a Lama, e penso che verrà, passando durante la gara me le magno quelle fettucce, neanche fossero condite con la pomarola. C’è solo il rischio che poi sbagli io stessa al secondo giro. Ma dire che a questo punto porto un pochetto di rancore è minimizzare la cosa. So cosa chiedere di regalo per il prossimo natale: un cane guida per ciechi!





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