Ci sono diversi problemi con la centratura delle foto, ma l'album completo lo trovate sulla mia pagina facebook
Dovete portar molta pazienza miei fedelissimi lettori dalle due ruote incarnite, ma la mia assenza settimanale ha motivazioni alquanto valide che qui di seguito vi elencherò in ordine di importanza, dalla più effimera a quella più rilevante:
-Molta stanchezza serale che mi dona un simpatico stato di apatia
-Levatacce mattutine per seguire un lunghissimo corso di cicloturimo che si svolge oltre Perugia
-Il delizioso, quanto pungente e fastidioso dolore alla testa del femore, frutto del mio geniale approccio con la segnaletica stradale (ma che finalmente sta passando).
-In PRIMIS: l'arsura causata da due serate veramente bollenti trascorse a cenare al Sasso.
Ebbene sì, non una sola cena, quella di venerdì per festeggiare il tricolore, ma perfino il giorno seguente. Il fatto è che mi ero talmente emozionata che il sabato ci son voluta tornare.
E poi il locale è rinomato per la fantasia del menù. Beh, le cose non stanno proprio così. Il fatto è che mio suocero festeggiava i suoi 60anni, ed è un tipo molto alla mano, poco avvezzo ai ristoranti altolocati, anzi, penso che con quelli del sasso ci abbia cavato i patti prima "Io vengo se voi mi portate quanta più ciaccia vi domando".
E così è stato. Il sabato, una tavolata di 25 persone, rispetto alle 35 del giorno prima, ha mangiato il triplo e fatto casino il quadruplo! Ovviamente non vi dico che salti di gioia quando mi hanno avvisato del luogo della cena. Addirittura ancora c'era sul soppalco, la carta del regalo che la squadra mi ha fatto il giorno prima. E che serata direi! Il miracolo è stato riuscire a trascinarci mia madre, che dopo il galà del Challenge pensavo non sarei più stata capace di convincere a partecipare ad altre faccende ciclistiche, invece è venuta e si è divertita. Il motivo è da rimandare al suo grande amore per la ciaccia coi spinaci e la salsiccia.
Ma come disse il por Machiavelli, il fine giustifica i mezzi! Serata davvero indimenticabile, e mentre tutti mi facevano i complimenti io dentro di me ripensavo a quando tre anni fa portavo in spalla una mtb full di 14 kili al contrario su per le scale di casteltodino. E poi ho pure pensato un'altra cosa, alquanto caratteristica, con la mente sono andata molto lontano, a quando facevo la prima elementare e durante la solita recita di natale mi successe una cosa. Così la mattina dopo ho domandato a Roberto "Ma tu l'avresti mai detto che una che a sette anni fa la pipì addosso mentre canta Tu scendi dalle stelle, avrebbe vinto gli italiani?". Son proprio questi momenti che ti farebbero sprofondare che ti danno la misura dell'importanza di tanti altri. Momenti fondamentali proprio come venerdì scorso, con tutte le persone che per me contano davvero sedute allo stesso tavolo, e poi pure un'altra, un pò più in disparte. Che se ne stava fin troppo in silenzio se vogliamo tener conto della sua vera indole.
O forse è da presuntuosi pensare di poter imbrigliare in qualche stereotipo le sfaccettature della persona che condivide con me metà di quella maglia. Gliel'ho detto e qui lo ripeto, se ne stava in silenzio in disparte, come quando si ascolta una bella canzone, ma la si vuol ascoltare veramente. A volte ci si canta sopra, o si è distratti, ma quando si vuol davvero godere di un attimo, bisogna fermarsi e permettere ad ogni senso del proprio io di cogliere ogni particolare. Mauro venerdì scorso ha parlato poco, mangiato niente e fatto tutto il contrario di ciò che fa di solito: è stato calmo e pacato come un asceta. Qualche volta dovremmo metterci in silenzio ad ascoltare e osservare per comprendere che se questa squadra suona un'armonia tutta particolare e che molti ci invidiano, molto lo dobbiamo ad un singolare direttore d'orchestra!
Un grazie immenso per la ruota, anche perchè non vedo l'ora che matteo me la monti col mio pacco pignoni, ora sto girando con quella di roberto, che con una definizione tecnica tutta mia vi dirò "sul pacco pignoni ha meno robba e mi tocca pedalare duro", insomma, l'altro giorno quasi partorisco per arrivare al monte santa maria. Ma come ogni donna amante del guardaroba, voi sapete bene che il mio cuore batte per il body tricolore. E' uno spettacolo e non vedo l'ora di metterlo. So che Matteo si è fatto in quattro per riuscire ad averlo in tempo per la cena, quindi grazie mille volte! E altra menzione speciale per Fabione: quando porta i dolci lui c'è poco da dire o da fare, c'è solo da mangiare! Buono davvero, mia madre in particolare ha apprezzato la deliziosa meringa che intervallava gli strati di panna! Anche io ho apprezzato!
E dulcis in fundo, l'arrivo a fine serata di Roscini, nostro presidente supremo, è stata una bella sorpresa. E possiamo vantarci di averlo visto in borghese, senza il suo abito nero d'ordinanza!
-Molta stanchezza serale che mi dona un simpatico stato di apatia
-Levatacce mattutine per seguire un lunghissimo corso di cicloturimo che si svolge oltre Perugia
-Il delizioso, quanto pungente e fastidioso dolore alla testa del femore, frutto del mio geniale approccio con la segnaletica stradale (ma che finalmente sta passando).
-In PRIMIS: l'arsura causata da due serate veramente bollenti trascorse a cenare al Sasso.
Ebbene sì, non una sola cena, quella di venerdì per festeggiare il tricolore, ma perfino il giorno seguente. Il fatto è che mi ero talmente emozionata che il sabato ci son voluta tornare.
E poi il locale è rinomato per la fantasia del menù. Beh, le cose non stanno proprio così. Il fatto è che mio suocero festeggiava i suoi 60anni, ed è un tipo molto alla mano, poco avvezzo ai ristoranti altolocati, anzi, penso che con quelli del sasso ci abbia cavato i patti prima "Io vengo se voi mi portate quanta più ciaccia vi domando".
E così è stato. Il sabato, una tavolata di 25 persone, rispetto alle 35 del giorno prima, ha mangiato il triplo e fatto casino il quadruplo! Ovviamente non vi dico che salti di gioia quando mi hanno avvisato del luogo della cena. Addirittura ancora c'era sul soppalco, la carta del regalo che la squadra mi ha fatto il giorno prima. E che serata direi! Il miracolo è stato riuscire a trascinarci mia madre, che dopo il galà del Challenge pensavo non sarei più stata capace di convincere a partecipare ad altre faccende ciclistiche, invece è venuta e si è divertita. Il motivo è da rimandare al suo grande amore per la ciaccia coi spinaci e la salsiccia.
Ma come disse il por Machiavelli, il fine giustifica i mezzi! Serata davvero indimenticabile, e mentre tutti mi facevano i complimenti io dentro di me ripensavo a quando tre anni fa portavo in spalla una mtb full di 14 kili al contrario su per le scale di casteltodino. E poi ho pure pensato un'altra cosa, alquanto caratteristica, con la mente sono andata molto lontano, a quando facevo la prima elementare e durante la solita recita di natale mi successe una cosa. Così la mattina dopo ho domandato a Roberto "Ma tu l'avresti mai detto che una che a sette anni fa la pipì addosso mentre canta Tu scendi dalle stelle, avrebbe vinto gli italiani?". Son proprio questi momenti che ti farebbero sprofondare che ti danno la misura dell'importanza di tanti altri. Momenti fondamentali proprio come venerdì scorso, con tutte le persone che per me contano davvero sedute allo stesso tavolo, e poi pure un'altra, un pò più in disparte. Che se ne stava fin troppo in silenzio se vogliamo tener conto della sua vera indole.
O forse è da presuntuosi pensare di poter imbrigliare in qualche stereotipo le sfaccettature della persona che condivide con me metà di quella maglia. Gliel'ho detto e qui lo ripeto, se ne stava in silenzio in disparte, come quando si ascolta una bella canzone, ma la si vuol ascoltare veramente. A volte ci si canta sopra, o si è distratti, ma quando si vuol davvero godere di un attimo, bisogna fermarsi e permettere ad ogni senso del proprio io di cogliere ogni particolare. Mauro venerdì scorso ha parlato poco, mangiato niente e fatto tutto il contrario di ciò che fa di solito: è stato calmo e pacato come un asceta. Qualche volta dovremmo metterci in silenzio ad ascoltare e osservare per comprendere che se questa squadra suona un'armonia tutta particolare e che molti ci invidiano, molto lo dobbiamo ad un singolare direttore d'orchestra!
Un grazie immenso per la ruota, anche perchè non vedo l'ora che matteo me la monti col mio pacco pignoni, ora sto girando con quella di roberto, che con una definizione tecnica tutta mia vi dirò "sul pacco pignoni ha meno robba e mi tocca pedalare duro", insomma, l'altro giorno quasi partorisco per arrivare al monte santa maria. Ma come ogni donna amante del guardaroba, voi sapete bene che il mio cuore batte per il body tricolore. E' uno spettacolo e non vedo l'ora di metterlo. So che Matteo si è fatto in quattro per riuscire ad averlo in tempo per la cena, quindi grazie mille volte! E altra menzione speciale per Fabione: quando porta i dolci lui c'è poco da dire o da fare, c'è solo da mangiare! Buono davvero, mia madre in particolare ha apprezzato la deliziosa meringa che intervallava gli strati di panna! Anche io ho apprezzato!
E dulcis in fundo, l'arrivo a fine serata di Roscini, nostro presidente supremo, è stata una bella sorpresa. E possiamo vantarci di averlo visto in borghese, senza il suo abito nero d'ordinanza!
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