Abbiamo varcato il Rubicone e ora saranno volatili per diabetici, gli allievi che superano i maestri... Luca e Tony che immersi nelle Alpi umbro toscane, quelle che sfiorano la luna, ci danno sette minuti di distacco. Ovviamente la colpa non è mia e del Peru, ma di quel gregge di pecore che abbiamo dovuto far attraversare, poi ad un certo punto un meteorite ci ha intralciato il sentiero, poi è successo che un testimone di Geova ci volesse per forza far cambiare religione, poi abbiamo dovuto spingere un attimo in salita Mikajlosky perchè sennò non riusciva a svalicare... Beh, sfido io, anche troppo poco perdere sette minuti.
Bisogna poi ammettere che per sabotare la prova dei due antagonisti io e il mio stesso sangue ci siamo impegnati non poco. Da quattro o cinque mesi gli raccontiamo aneddotti assurdi sulle gare, sulle difficoltà del caso, la tensione, per sfiorare assurdità totali tipo colle speciali atte ad attaccare il pettorale, non male l'idea di spedire Bastianelli ad un ritrovo errato...lì alla buitoni. Però niente da fare, son due linci scatenate i nostri. Luca è diventato della partita appena da due mesi, ma si è calato nella parte perfettamente. Dicono che in questi sessanta giorni lo abbiano visto alle quattro di mattina far le ripetute su per la Pitocca, che al mercato faceva gli scatti tra il suo banco e quello di bilancino per vedere quanto ci impiegava per andare a prendere un panino con la porchetta. Insomma c'era poco da fare. Anzi, Tony iniziava a preoccuparsi di non riuscire a contenere cotanta trance agonistica. Vedendo l'impegno profuso dalle nostre nemesi, il Peru non si è tirato indietro e pure lui pronto all'attacco ha passato due mesetti discreti: potatura dell'intera siepe e pulitura del giardino della casa a trestina, più simile ad una giungla indiana a dire il vero. Una media di dieci ore lavorative al giorno davanti al pc a disegnare oblò di lavatrici... se poi ogni tanto vi si allaga il garage sapete chi bastonare. Per non parlare dell'ultima passione per la canoa, molto ludica e non troppo agonistica.
E dopo tanto attendere giunge il momento del singolar tenzone. Sarà che ho visto la malparata, o sarà che io sto alla manutenzione della bici come il lambrusco può star bene con le ostriche, il fatto è che ci ho messo del mio per trovare una buona chance e gettare la spugna. Alle dieci di sera, a meno di dieci ore dalla partenza, mi ritrovo in garage coi pistoni del freno anteriore in mano. Io volevo cambiare le pasticche e roberto mi aveva accennato che questi magheggi non è bene farli così all'ultimo minuto. Mi ritrovo questi pistoncini in mano, nel mezzo del silenzio della notte, una luce fioca illumina la mia vergona, i gatti mi osservano con sdegno, distolgo lo sguardo e in un baleno rappezzo la pinza e ci infilo su le pasticche, almeno ci pensano loro a far da zeppa al tutto. E in un secondo ho voluto credere che Cristo fosse morto con lo scooterone se immaginate che fiondandomi a pinzare sulla leva ho pensato che tutto sarebbe dovuto funzionare a dovere. I pistoni son restati più inerte del mio gatto quando mi intignavo di portarlo a guinzaglio. Oltre che incazzarmi con me stessa ho potuto far solo due cose: tornare in casa e sfogarmi con mia madre che non ha capito neppure il perchè fossi nera e chiamare il Peru, avvertendolo che avevo fatto un arrosto di discreta fattura e che l'indomani mi sarei meritata un deciso scannamento.
Dopo una notte insonne, un angelo a bordo dell'Insigna giusta, ovvero tony e non Luca, mi porta su un cuscino di velluto il freno anteriore smontato dalla sua RockRider.
Ora siamo pronti a dar battaglia. Per dirla tutta, mentre smonto la bici dall'auto mi accorgo di un ulteriore questione: la guarnitura si è alleggerita di una vite, ma decido di dirlo a Roberto a metà gara, altrimenti rischio che mi passa sopra con l'auto come fece col gatto, e figurarsi, lui non aveva fatto nulla di male, io per contro ce l'ho messa tutta per rendere la vita difficile al mio collega. Il resto è ciò che può essere una gara, pedalare il più forte possibile e riportare la pelle a casa. Lo sfottò finale alla scoperta della vittoria da parte dei due nemici è stato abbastanza velato. Mi attendo da un momento all'altro che alla prossima uscita, durante la bevuta finale, ci facciano inginocchiare sui ceci. Però ricordiamo due cose: io e il peru siamo cmq giunti quarti di categoria e andati a premio, agli altri due manco il buono pasto volevano dargli. Altra cosa, grazie al mio dono dell'ubiquità, mentre correvo il rally, in contemporanea vincevo a Gubbio la maglia di campionessa regionale cross country. Ritirata in mia vece da Mauro Vigna.
Portando a riparare il freno ho scoperto una cosa e voglio farvene parte: i veri campioni fanno manutenzione alla bici la sera prima della gara. Donati mi racconta e mi mostra che lui ha fatto peggio di me. Deragliatore anteriore fuori uso. PEr tutta la gara ha dovuto posizionare la catena manualmente. E ha vinto. Imparate dai migliori, e tacete Somari!!!
5 commenti:
romy non pensi che il mio uomo e luca siano stati baciati dalla fortuna!!!!!in parole povere puro culo!!!!!!cmq sono stesa dalle risate..troppo bella....kissssss
romy non pensi che il mio uomo e luca siano stati baciati dalla fortuna!!!!!in parole povere puro culo!!!!!!cmq sono stesa dalle risate..troppo bella....kissssss
no baby, il tuo uomo va forte e in bici non ci va neppure tanto, figurati se si mette ad allenarsi con rigore e continuità. ci spolvera a tutti!
Grazie di cotanta stima! Ma una rondine non fà primavera, una giornata storta capita anche hai migliori, così come può capitare la giornata da stato di grazia!
Hai fatto una resoconto magnifico di una giornata stupenda!
P.S. - Nella cassetta di viti per la guarnitura ne avevo ben quattro, non erano ROSSE da FICHETTO PERMALOSO, ma per tenere tre corone sarebbero andate benissimo!
SEI SEMPRE LA PIU' CAMPIONA!!!
Che donna la mia sorellina: non ha neppure menzionato il fatto che mi avrà aspettato una ventina di minuti buoni lungo là gara! Cmq Tony potrai anche avere le viti da fichetto permaloso, ma ti manca un bel cappello da ammiraglio di yacht!
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