La prima volta che gli ho parlato, cinque anni fa, voleva che andassi a casa sua a provare le varie taglie del completino del team. Dopo cinque anni il suo invito resta valido, ma grazie ad una profonda amicizia abbiamo ampliato i nostri orizzonti e arginato i suoi istinti primordiali. Per dire che apparentemente Mauro Vigna, al di là degli anni che passano, resta sempre il solito. Sì, Vigna è sempre il solito...come gli ricordo spesso io "il solito coglione". Eppure ci sono varie accezioni della parola coglione. Nel senso comune dicesi coglione uno che si fa infinocchiare dal prossimo per la troppa leggerezza o bontà. Che Mauro sia di animo immenso è fuor di dubbio, ma che sia di mente labile beh, io ve lo lascerei sperimentare personalmente in qualche tratta agonistica. In ore e ore di trasferte siamo passati a parlare della critica della ragion pura di Kant, per indugiare su quanto sia importante la proporzione tra campari e prosecco in un cocktail, tornando poi ad affrontare la fenomenologia dello spirito Hegeliana. In tutto ciò mi trovo a mio agio visti i trascorsi studi umanistici, molto meno a mio agio quando si inerpica nell'interpretazione dei sogni che egli vorrebbe mutuare da Freud, quando in realtà pare rifarsi a qualche b-movie di fantascienza. Con espliciti riferimenti sessuali...che è l'unico lembo freudiano che gli posso concedere. E dicevamo è buono, ma non buono come un tiramisù fatto coi pavesini invece che coi savoiardi, non buono come una fetta di cocomero quando torni da un lungo giro in bici sotto 35° cocenti. Mauro è così buono che se tu lo chiami mentre sei steso sulle rotaie che sta per passare il treno e gli domandi se un attimo ti tiene il posto, lui lascia tutto e corre a farti il favore. Talmente buono che se tu lo prendi a schiaffi forte poi lui ti porge la sua crema lenitiva all'alore (che son cinque anni che ce l'ha...è infinita), per non farti arrossare le mani. Insomma, se lo conoscete non lo evitate e se non lo evitate domani fategli gli auguri perchè forse gli scoccerà un pò che l'ineluttabile scorrere del tempo sia una malattia che tocca pure alle persone speciali come lui, però gli farà pure piacere che un centimetro quadrato di mondo si ricordi che il 30 giugno per qualche bizzarro scherzo della natura, l'universo lo abbia scaraventato in mezzo ai comuni mortali. E come gli ripeto spesso io "Mauro, una persona può dirsi veramente fortunata se ha te come amico!".
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