lunedì 19 novembre 2007

COMINCIAMO A BATTERE I DENTI

A Casteltodino stamattina da sconfiggere oltre agli avversari, agguerriti come sempre, c’era pure un freddo infernale. Gambe di legno, piedi di ghiaccio e mani paralizzate. In più un simpatico vento di tramontana che condiva una situazione già di per se poco allettante.

Per chi, come la sottoscritta, si è dovuto buttar giù dal letto alle cinque di mattina, di coraggio per prendere il via alla Terza prova dell’Umbria Top Cross ce n’è voluto davvero tanto.

Fortunatamente la dedizione, l’impegno, e la passione possono compensare le avversità che questa disciplina ci pone d’innanzi in certi periodi dell’anno. Chi invece ha battuto in ritirata è un certo compagno di squadra, e noi in tal sede non faremo nomi e cogmoni (Perugini Roberto), che ha chiamato in causa un ambiguo mal di gola. Al di là degli scherzi speriamo guarisca alla svelta visto che per domenica prossima c’è già chi lo aspetta al varco.

Tornando a noi, la competizione odierna è stata memorabile per diversi motivi. Primo per importanza è il fatto che rispetto alle altre gare c’è qualcuno che ha fatto meno schifo del solito, e quando uso un pronome talmente indefinito intendo me medesima. Ebbene finalmente son riuscita a dar del filo da torcere a qualche professionista. Di strada da fare ce n’è ancora molta, ma la piega presa pare quella giusta. In più vorrei appoggiare con tutto il cuore le rimostranze che ogni volta le donne Elite porgono ai giudici, domandando loro di essere classificate in categorie proprie: nessuno al mondo più di me sogna con estremo desiderio che un bel giorno tutto ciò divenga realtà.

Il tracciato, leggermente modificato rispetto a quello dello scorso anno, è il non plus ultra per chi adora i cambi di ritmo repentini. Salite che nel ciclocross raramente capita di trovare che si alternano a piccoli tratti che scendono a picco in un attimo. Terreno misto, dall’erba alla ghiaia passando per fango e asfalto, col caratteristico passaggio entro la vigna. Punto ancor più positivo per la scelta degli ostacoli: lo scorso anno erano costituiti da barre di cemento armato, pericolosissime, quest’anno c’erano balle di fieno. Tibie salve, anche perché ancora ho le cicatrici della scorsa edizione. Magari se la sono goduta gli atleti della seconda partenza, visto che hanno trovato campo libero al loro passaggio: ormai gli ostacoli erano praticamente demoliti da coloro che erano partiti alle 9.30.


Come al solito la mia squadra, che lontano da ogni parzialità di sorta non stenterei a definire la migliore in tutto e per tutto, si è mostrata all’altezza della situazione. Matteo Donati ha guadagnato un terzo posto di grande prestigio, Mauro Vigna ha sgomitato alla grande tra tanti colleghi in grande forma e Paolo Sebastiani ha corso con la sua innata eleganza. Antonio Grasso era un po’ triste poiché un corridore non è nessuno senza la propria nemesi, e come detto poche righe sopra il mal di gola e una mezza influenza hanno costretto alla rinuncia un garaiolo di vecchia data, uno che sono due anni che non molla una domenica di gara. Un grazie dal profondo del cuore ad Antonello, che oltre ad avermi tirato su il morale ad ogni giro con un tifo da stadio, mi ha passato l’acqua un paio di volte…e oggi, col cuore tiratissimo come non mai, ce n’era proprio bisogno!

Vincitore indiscusso è stato Massimo Folcarelli del Pro Bike Riding Team, che pedala con una naturalezza da lasciare a bocca aperta, non c’era storia, neppure a sparargli c’era verso di fermarlo. Per il resto niente di nuovo sotto il sole se non il ritorno della maglia rossa sulle spalle di Romina Scarabottini del team Ruota Libera, che visto lo stato di forma di cui gode in queste settimane, fa tremar le vene ai polsi a chi sa che dovrà affrontarla la prossima stagione di cross-country.

Organizzazione superlativa: ristoro e premiazione si sono tenuti all’interno del teatro del paese, su poltrone di velluto e ambiente riscaldato, un vero paradiso dopo tanta sofferenza.

E il capitolo giudici? Che dire, le critiche per una volta paiono essere servite a qualcosa. Nessuna lungaggine di sorta, nessuna polemica e chiarezza all’ordine del giorno. Speriamo duri. E a tal proposito ecco dove potrete trovare le classifiche complete.

Un grazie speciale al presidente Carlo Roscini, l'uomo che immola ogni domenica dell'anno a questo sport.

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