venerdì 18 aprile 2008

VENDICARSI FESTEGGIANDO

Cronaca di una battaglia annunciata


Mercoledì ore 20.00, cena al Sasso, si parlerà di gare in mtb.

Mauro, per amore della sintesi, spesso invia i messaggi ai membri della squadra inserendovi dei significati che potrebbero essere falsati da molti.

Pensate veramente che noi mercoledì sera al sasso abbiamo parlato di mtb? Beh, dipende che cosa si intende con ciò. Certo non abbiamo stabilito un piano strategico. Certo non si è deciso chi mandare in avanscoperta a seconda dei circuiti in esame.

Parlare di mtb ad una cena dove tra i tanti commensali compaiono Vigna, Pieroni e Roberto, non vuol dire arringare le folle con discorsi sul ciclismo di qualità, ma sui danni collaterali di uno sport che a detta di tutti è divenuto deleterio all’organismo. Ma nel nostro caso non è questione di doping, è questione di cervelli che vanno in putrefazione. Ormai è guerra aperta. Roberto, dopo aver innaffiato il cancello di Fabione, aveva superato il limite. Urgeva vendetta. E si sa, questo è un piatto che va servito freddo. E Mauro ha spalleggiato l’altissimo compare approfittando di un passo falso del biker con l’obbiettivo incontinente. Una svista che proprio non ci voleva quella di lasciar accidentalmente le foto della scampagnata con la ragazza a negozio. Qualcuno le ha fatte proprie, e se Roberto beveva ad una fontanella in centro…poi, passato al vaglio di Fabio e Mauro, beveva a qualche altro genere di cannella. Prima dell’agognata rivincita, nonostante si avvertisse un clima teso, la cena è stata inframezzata da una sorpresa che mi ha lasciato veramente senza parole. Mentre mi impegno assieme a Roberto a sfottere Fabione, Mauro chiede cortesemente il silenzio di tutti e da dietro un bouchet di tulipani avvolti nel tulle arancio mi viene proteso dal nostro super-presidente mega-galattico Antonello. La mascella mi si pianta praticamente nel piatto, divento rossa come la maglia del Top Cross, e Mauro e tutti gli altri che mi fanno le congratulazioni per la maglia Arancio guadagnata a S. Gemini. Bofonchio un grazie, ma sono ancora in balia della confusione, frutto dell’imprevedibile misto a due bicchieri di vino bianco. C’è un bigliettino appuntato al mazzo “Tanti auguri da tutti noi; non solo per la maglia ed i risultati, ma per la tua costanza, passione e simpatia. Auguri di 1000 di queste corse”. Ringrazio quel sabato mattina in cui mio fratello mi convinse a seguirlo in mountain bike per la prima volta, a fare un giretto così per ridere. Se il colpo di fulmine esiste io devo averlo sperimentato quella mattina di due anni fa. Eppure non si tratta solo di bicicletta perché se non fosse per tutte le cavolate che ci raccontiamo ogni volta tra noi non sarebbe la stessa cosa pedalare. Che dopo-gara sarebbe se poi al pasta party non ritroviamo il nostro Mauro che ci prova con le formaggiere sopra il tavolo?! Che spirito agonistico concepiremmo se Roberto e Fabione non passassero il tempo a ricamare sopra le loro prestazioni a latere?! Cosa sarebbe la serietà, il sacrificio estremo e la concentrazione senza Antonello che scorda casco, scarpe, tesserino, cervello… Tante domande dalle risposte ignote. Ma una cosa so per certo: il team Bikeland è il mio harem personale. E ognuno di questi folli è indispensabile all’economia di tutta la squadra. Tempo fa mi hanno detto se volevo andare al Maccarelli, visto che c’erano molte donne. Ma manco se me regalano un polmone in più per andà più forte in salita. Io sto bene dove sto. Anzi, direi che meglio di così non sono mai stata.

Forse chi dovrebbe iniziare a pisticchiare un po’ è la paziente moglie dell’altissimo Fabio, che ormai deve procurarci torte su torte, una settimana sì e l’altra pure. Ogni scusa è buona per far festa. O per far la festa…in questo caso a Roberto, che si è divertito come un matto, perché se c’è uno che si diverte davanti alle cavolate è lui, anche se ne diviene la vittima designata. Ha detto che fin quando non gli bucate le gomme dell’auto lui sopporta tutto.

Menzioni d’onore: Alessandro e Marchino sono alle prime armi con la pazzia convulsa di molti di noi, è evidente che stanno ancora tastando il terreno, presto scenderanno in campo, so per certo che tanto schietti non sono neppure loro, è inutile che si mascherano da tipi seri.

Altra menzione: Giorgio, quando lo porti tuo figlio a qualche cena o a qualche gara? Ho voglia di rivederlo. Sono curiosa di scoprire che tipo è diventato. Dovete sapere che ho frequentato un anno di superiori assieme a Francesco, progenie infernale di Giorgio; e di tutte le cose che potrei dirvi di lui, mentirei se ne parlassi come d’un adolescente calmo e tranquillo. Il Cipolla, come lo chiamavamo noi, prendeva una media di 5 rapporti al mese. Vi racconto a memoria il più bello che si beccò una mattina durante la lezione d’inglese “Gustinicchi sputa sul quaderno di Coltellini”. E’ proprio figlio di suo padre.

Ulteriore appunto: la cameriera del locale era rumena. Non le si può imputare la colpa di esser nata nella terra dei vampiri, eppure, in Italia il connubio romania e cameriera sortisce un effetto devastante sul quadro ormonale maschile. Matteo e Vigna ce ne hanno fornito un esempio in vari momenti della cena.

Ultimo appunto: onore alla pazienza del mio ragazzo, che di tanto in tanto mi accompagna in questi momenti tribali dove il se non si parla di ruote (che a lui non interessano), si parla di donne (che a me non toccano e a lui non devono toccare).

2 commenti:

Permaz ha detto...

Strepitosa l'idea dell'ultima cena ed impeccabile la realizzazione del fotomontaggio. Il mio preferito naturalmente è quello al centro, quello che fa miracoli...Cmq come mai tutte queste belle parole per me? C'è qualcosa di rotto sulla bici da riparare?

Azazhel1984 ha detto...

potrei sempre rompere qualcosa da un momento all'altro! mi paro le terga. come procede con la canon? il mio motto lo conosci: se ti viene una voglia, toglitela subito!