Con la sella stretta a dovere, e dopo aver cambiato la mia gomma anteriore slik, a Gualdo Tadino ieri la musica era diversa dall’ultima batosta subita a Miranda.
Ero davvero pimpante tanto che prima di partire da casa con Roberto, già scaldavo le gambe in bici per andare a prendere il caffè al bar del mio paese alle 6.45.
Sarà più per la contentezza di aver risolto il problema scarpe (cricchetto rotto), proprio il pomeriggio precedente, da un concorrente del marchio Bikeland, che bisogna ammettere, non ha nulla da invidiargli in quanto a professionalità.
Roberto è meno reattivo di me, reduce da una giornata trascorsa a passeggiare per le vie di S.Marino. Per la strada ci si ritrova tutti, e tutti inveiscono contro il mio autista accusato di rischiare di farsi tamponare dai moscerini. Quando aveva la moto questo bastardone mi ha fatto passare la voglia di supplicarlo per andare a fare un giro assieme poiché rischiavo di sporcare le mutandine tanto andava forte e tanto la mia testa rischiava di abbandonare la propria sede naturale, colpa della forza del vento. In macchina è tutto il contrario. Poi però i colleghi tra gesti equivoci con le dita, lampeggi vari, telefonate a distanza ravvicinata, lo hanno sorpassato di gran lena. Per giungere al ritrovo della gara un minuto prima!
Anche questa volta siamo in moltissimi. Io non ho più addosso quel fardello arancio che la mia omonima mi ha strappato via l’ultima volta a Miranda. Poco male. E’ un bel peso da portare. Peccato per lei che non ha la mamma sarta e deve correre con quella tenda addosso, la mia era fatta su misura! Oltre alla mia inarrestabile avversaria c’è un volto illustre che sapevo di aver già incontrato. Controllando in archivio ho scoperto grazie ad una foto che la ragazza, a Lido degli Estensi, era arrivata qualche minuto prima di me, guadagnando il terzo posto. Ma qua a S. Pellegrino ha sbaragliato tutte ed ha vinto con gran classe. Dal canto mio ci ho messo tutti gli ingredienti che avevo impiegato a S. Gemini. E sono felice di come sia andata. Prima di tutto perché la ragazza che lo scorso anno arrivava sempre prima di me e con cui sportivamente scambiavo un segno di pace e contemporaneamente i complimenti, quest’anno non dà più la mano. L’inversione di ruoli deve aver provocato qualche altro cambiamento comportamentale. Sopravviveremo. Io mi tengo sempre sul basso profilo, così non sbaglio. Altro motivo della mia felicità è il distacco datomi dalla maglia arancio in carico: dodici minuti la scorsa volta, tre minuti e mezzo per la gara in questione. Un uccellino mi ha detto che la sua squadra non disdegna darle una mano durante la percorrenza e che neppure lei ha nulla in contrario con la pacca sul sedere. Io sono certa che il mio è un gioco cristallino. Tranne per quell’enorme favore elargitomi dal Poggini in un attimo di difficoltà immane: stavo arrancando con i denti e con le unghie una pendenza impossibile e non sapevo proprio come portarmi dietro la bici. Con pazienza l’ha praticamente trainata lui. Sei nel mio cuore.
Siamo a quota sei gare in questa stagione, e non ho ancora sbagliato strada! Mi sento miracolata.
Ed ora qualche flash qua e là.
Roberto e Fabione: la questione si fa sempre più interessante. Lo Shiro nostrano, il pallavolista per diletto e ciclista per cattiveria, ha allungato il passo ieri. E per uno alto come lui non esiste termine migliore. Per gran parte della gara è stato la spina nel fianco di mio fratello. Lo ha svergognato in discesa mi dicono. Peccato che poi Roberto in volata ne abbia avuto quel poco di più, ma il giusto, che basta per vincere il singolar tenzone. Ormai la rivincita si dovrebbe tenere a Porchiano del Monte domenica prossima.
Matteo, Alessio e Sauro: il loro problema è che non c’è molto da dire perché per vincere c’è una cosa che loro non fanno e di cui tutti noi abusiamo: fare cazzate. Loro questa malattia la soffrono un tantino meno e i risultati si notano.
Antonello: vi racconto solo un paio di aneddoti. Primo: giovedì, al mare con la ragazza, passeggia un’oretta col classico risciò. Poi lo riporta al noleggio. Solo che sbaglia noleggio. Secondo: si fa più di trecento metri a piedi, su una rampa asfaltata con pendenza al 20%, per andare ad iscriversi e….davanti al tendone rendersi conto di aver dimenticato l’essenziale: il tesserino. Incontrarlo mentre torna indietro e borbotta come paperino è uno spettacolo davvero singolare.
Duccio: questo giovane ciclista dovrebbe passare più tempo con Vigna. Il suo temperamento pacato e lineare mi danno molto da pensare: forse non è uno di noi, perché se non hai sbattuto la testa da piccolo nel Bikeland non li vogliamo. Ma basta un viaggietto di andata con Mauro e Pieroni e vedrai che ogni neurone sano traslocherà impazientemente.
Alessandro: come ogni domenica commette due errori: portare la ragazza (prima o poi come si suol dire “ce ne ritrovi due”) e correre con gli occhi crettati dal sonno. Di ciclisti che lavorano in discoteca e gareggiano con tre ore di sonno se ne vedono pochi. Ma lui deve aver fatto un voto alla madonna e così corre con una bici che pesa quanto un SI’ Piaggio.
Marchino: il nostro cecchino quando c’è da salire è felice. E infatti era sorridente ieri. E sempre con la fotocamera in mano. Ormai fa parte della concorrenza e così deve dividersi tra la bici e il servizio stampa.
Poggini: lode a te.
Edoardo: non so come gli sia andata la gara, però posso dire che mi regala un bel po’ di carica visto che riesce a farmi il tifo mentre mi affianca e mi sorpassa col cuore a tremila.
Mauro: il nostro leader spirituale, il nostro santone, il capo della nostra setta, è pieno di pensieri in questo periodo. In primis quello di dover trovare un abito adatto per un matrimonio importante al quale dovrà presenziare. L’abito più elegante che nasconde nel suo armadio è il classico pigiama incartato che tutti hanno per andare in ospedale. Però scommetto che andrà a farselo fare su misura, da una bella signorina sarta, che dovrà ben misurare l’enorme circonferenza di quei quadricipiti possenti. Povera sarta.
Giorgio: chissà se ha trovato il fiato per cantare ieri. Direi che di forza per fare il karaoke non ne rimaneva molta. Di certo piuttosto che Macho Man avrà intonato qualche canto religioso.
NB
Lo scorso anno, durante la premiazione della Petrignano Bike, lo speaker fece del sarcasmo sul fatto che il team Bikeland avesse snobbato il Challenge.
Quest’anno temo che non avremo modo di godere del facile cabarettismo altrui visto che in zona podio di posto per le altre squadre finisce per rimanerne sempre poco.
IMPORTANTE: organizzazione davvero eccelsa. Il fatto di rendere gratuita l’iscrizione femminile è una scelta che io appoggio e condivido con tutto il cuore.
2 commenti:
Dire che sono invidioso sarebbe un eufemismo! Hai scritto un pezzo più bello dell'altro per tutte le ultime gare mentre io sono rimasto più indietro delle p.... del cane, come direbbe un mio collega! In compenso mi sono portato piuttosto avanti a livello tecnologico...
diciamo che il tuo BLOB è caratterizzato da un'arte figurativa. Ma è anche comprensibile che tu tralasci un poco, visto che di crucci avveniristici ne hai a bizzeffe e non ti bastano le mani per divertirtici come vorresti in questi giorni di schiavismo lavorativo.
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