L'ASSENZA DI IMMAGINI NON VI DISTOLGA DA UNA DIVERTITA LETTURA, IL FATTO E' DA IMPUTARE ALLE PROBLEMATICHE INSORTE IN SEGUITO ALLA MORTE DEL VECCHIO COMPUTER. STIAMO PROVVEDENDO.
Oggi mancavano i migliori a Villastrada. I nostri eroi tenevano alto il nome del team ai campionati italiani a Grotte di Castro.
Il direttore sportivo, Antonello, ha convocato i seguenti atleti, che hanno risposto alla chiamata senza indugio, hanno onorato il loro impegno spendendo perfino l’ultima goccia di sudore. Nessuno di loro si è ritirato, sono partiti al via dei giudici e hanno tagliato il traguardo in mezzo a quei mostri a due gambe che a guardare i tempi che hanno collezionato devono avere una mamma che fa la crostata più buona di quella che mi cucina la mia.
I nostri atleti:
Matteo: che dire, un anno meraviglioso per lui. Stamattina a Villastrada erano al settimo cielo che Donati il prosciuttaro non fosse lì a rompergli le uova nel paniere.
Mauro: il nostro cuore pazzo non poteva mancare alla trasferta. Non tanto per la gara in se, visto che sta ancora ricercando lo stato di forma di qualche mese fa, ma più per tutto quello che ruota attorno al mondo a due ruote. Gli amici, le battute (quelle tante), gli scherzi (ancor di più), le prese in giro (uuhhh), ma sopra ogni cosa i tentativi di molestia fuori regione. Chissà a quante denunce dovrà far fronte il suo avvocato domani!
Antonio: l’uomo del treno è molto simile ai mezzi che costruisce. Sempre incerto, sempre pronto a stupirci. Come i treni che non sono mai precisi e prevedibili, anche il Tonio ci sbalordisce con questo suo rientro in competizione dopo una lunga assenza. Domenica scorsa ha dato gran prova di se al Rally e oggi ha corso gli italiani fino alla fine. Roberto soffre dentro, teme di nuovo il confronto! Bene così.
Fabione: su quest’uomo potremmo spendere tante parole per quanti sono i centrimetri d’altezza che lo costituiscono. Una cosa è sicura: hanno beccato Riccò. Forse il giovane modenese farà qualche nome. E non mi stupirebbe se uscisse fuori quello di Pieroni. A riguardo è iniziata a girare una strana leggenda in ambiente ciclistico. Pare che Riccò abbia sentito parlare di un certo carrozziere originario del trasimeno che in umbria rappresenti la maggior autorità in fatto di sostanze dopanti. Presentandosi all’officina dell’altissimo, e domandandogli un po’ di Cera in vista delle grandi corse a tappe, prontamente fabione lo accontenta. Col suo particolare dialetto, un idioma mezzo castelano e mezzo lagunare risponde “Ecco, quista è ‘n a cera bona, tu gni ne passi ta el telaio de la bici doppo che l’ì lavata, e te copre anche gli sbreghi. Però t’ho da ditte che ci vol la robba quella seria per fregà ta quilli bravi. Per gì forte come sem giti forte io el peru l’altra volta ci vogliono le paste de la moglie!”
Ora quanto ci sia di vero su quanto appena riportato non saprei dire. Ma sono certa di due cose: la prima è che ieri quando Fabio è arrivato all’albergo e ha svuotato il borsone tutti i cani antidroga di Grotte di Castro ululavano al cielo. E secondo è che oltre al ritorno di Antonio roberto dovrà contenere un Pieroni sempre più competitivo, ancor più febbricitante per l’imminente paternità che lo attende.
Mentre il nostro presidente, durante la settimana, si arrovellava il cervello cercando di creare la rosa vincente da portare in terre laziali, io ho pedalato con gran soddisfazione. Addirittura venerdì scorso, in quel di Portole, ho incontrato una troupe cinematografica che stava girando una scena su automobile in movimento. Sabato invece ho avuto finalmente l’onore di conoscere uno dei fan più accreditati delle idiozie che io e mio fratello scarichiamo sulla rete. Michele, un mio simpatico coetaneo, che soffre talmente tanto della malattia di tutti i bikers, la GrammoMania, tanto da alleggerire non solo la bici, ma perfino se stesso. Infatti, oltre ad essere magrissimo, risparmia sul peso grazie agli innumerevoli fori praticati in diverse parti del corpo. Ovviamente parlo del viso, altro non so, e le battute le lascio a chi di dovere. Il nostro amante dei piercing non ne abbia a male, visto che casca bene: sono un’appassionata anche io, ho forato le sopracciglia per due volte…con conseguente rigetto.
E a Villastrada cosa è successo? Beh, iniziamo col dare il benvenuto ad Alessio, un nuovo adepto alla sua prima gara. In più c’era Flavio, Roberto ed io. Flavio è stato molto fortunato: dopo una dissertazione di circa dieci minuti riguardo pro e contro del prodotto denominato “Fast” o “Gonfia e ripara”, ha subito dovuto render conto delle proprie affermazioni. Al primo chilometro di gara ha forato e il suo fast non è stato tanto fasta, o meglio, lo ha inFASTidito: bomboletta vuota. Fine gara per lui.
Io stavo benissimo: media cardiaca 174, prima o poi dovrò crepare, ma tanto di qualcosa tocca morire e io tendo la corda fin quando tiene. E in fatto di tenere beh, ho tenuto Roberto per un bel po’, che in mancanza di pietre di paragone (FABIO), non forzava troppo penso. Credo questo visto che quando si è voltato e ha visto che ero dietro di lui ha incrementato in maniera per me irreparabile.
Come al solito per me un capocollo, la tedescona ormai ha più ganci per il prosciutto in casa che mollette per stendere i panni. Dice che ha cominciato solo da 5 anni, che è sempre andata forte così e che si allena solo tre volte alla settimana. Se dio esiste e punisce i peccatori bugiardi lei dovrà soffrire le pene dell’inferno, e per legge del contrappasso belzebù la costringerà a farmi vincere ogni gara. Il prossimo anno cercherò di farle mangiare meno prosciutto.
Ma in un giorno afoso come quello di oggi e con una gara che non è un granchè come tracciato, si è sentita enormemente l’assenza della squadra.
Quindi domenica prossima a Narni vedete di venirci in parecchi, anche quelli che non ci vengono mai, anche quelli che non vanno forte come Donati…magari danno una spintarella a me… il mio ragazzo non dice nulla in questo frangente, la pacchetta sulle chiappe in salita non viene sessualmente considerata!
Il direttore sportivo, Antonello, ha convocato i seguenti atleti, che hanno risposto alla chiamata senza indugio, hanno onorato il loro impegno spendendo perfino l’ultima goccia di sudore. Nessuno di loro si è ritirato, sono partiti al via dei giudici e hanno tagliato il traguardo in mezzo a quei mostri a due gambe che a guardare i tempi che hanno collezionato devono avere una mamma che fa la crostata più buona di quella che mi cucina la mia.
I nostri atleti:
Matteo: che dire, un anno meraviglioso per lui. Stamattina a Villastrada erano al settimo cielo che Donati il prosciuttaro non fosse lì a rompergli le uova nel paniere.
Mauro: il nostro cuore pazzo non poteva mancare alla trasferta. Non tanto per la gara in se, visto che sta ancora ricercando lo stato di forma di qualche mese fa, ma più per tutto quello che ruota attorno al mondo a due ruote. Gli amici, le battute (quelle tante), gli scherzi (ancor di più), le prese in giro (uuhhh), ma sopra ogni cosa i tentativi di molestia fuori regione. Chissà a quante denunce dovrà far fronte il suo avvocato domani!
Antonio: l’uomo del treno è molto simile ai mezzi che costruisce. Sempre incerto, sempre pronto a stupirci. Come i treni che non sono mai precisi e prevedibili, anche il Tonio ci sbalordisce con questo suo rientro in competizione dopo una lunga assenza. Domenica scorsa ha dato gran prova di se al Rally e oggi ha corso gli italiani fino alla fine. Roberto soffre dentro, teme di nuovo il confronto! Bene così.
Fabione: su quest’uomo potremmo spendere tante parole per quanti sono i centrimetri d’altezza che lo costituiscono. Una cosa è sicura: hanno beccato Riccò. Forse il giovane modenese farà qualche nome. E non mi stupirebbe se uscisse fuori quello di Pieroni. A riguardo è iniziata a girare una strana leggenda in ambiente ciclistico. Pare che Riccò abbia sentito parlare di un certo carrozziere originario del trasimeno che in umbria rappresenti la maggior autorità in fatto di sostanze dopanti. Presentandosi all’officina dell’altissimo, e domandandogli un po’ di Cera in vista delle grandi corse a tappe, prontamente fabione lo accontenta. Col suo particolare dialetto, un idioma mezzo castelano e mezzo lagunare risponde “Ecco, quista è ‘n a cera bona, tu gni ne passi ta el telaio de la bici doppo che l’ì lavata, e te copre anche gli sbreghi. Però t’ho da ditte che ci vol la robba quella seria per fregà ta quilli bravi. Per gì forte come sem giti forte io el peru l’altra volta ci vogliono le paste de la moglie!”
Ora quanto ci sia di vero su quanto appena riportato non saprei dire. Ma sono certa di due cose: la prima è che ieri quando Fabio è arrivato all’albergo e ha svuotato il borsone tutti i cani antidroga di Grotte di Castro ululavano al cielo. E secondo è che oltre al ritorno di Antonio roberto dovrà contenere un Pieroni sempre più competitivo, ancor più febbricitante per l’imminente paternità che lo attende.
Mentre il nostro presidente, durante la settimana, si arrovellava il cervello cercando di creare la rosa vincente da portare in terre laziali, io ho pedalato con gran soddisfazione. Addirittura venerdì scorso, in quel di Portole, ho incontrato una troupe cinematografica che stava girando una scena su automobile in movimento. Sabato invece ho avuto finalmente l’onore di conoscere uno dei fan più accreditati delle idiozie che io e mio fratello scarichiamo sulla rete. Michele, un mio simpatico coetaneo, che soffre talmente tanto della malattia di tutti i bikers, la GrammoMania, tanto da alleggerire non solo la bici, ma perfino se stesso. Infatti, oltre ad essere magrissimo, risparmia sul peso grazie agli innumerevoli fori praticati in diverse parti del corpo. Ovviamente parlo del viso, altro non so, e le battute le lascio a chi di dovere. Il nostro amante dei piercing non ne abbia a male, visto che casca bene: sono un’appassionata anche io, ho forato le sopracciglia per due volte…con conseguente rigetto.
E a Villastrada cosa è successo? Beh, iniziamo col dare il benvenuto ad Alessio, un nuovo adepto alla sua prima gara. In più c’era Flavio, Roberto ed io. Flavio è stato molto fortunato: dopo una dissertazione di circa dieci minuti riguardo pro e contro del prodotto denominato “Fast” o “Gonfia e ripara”, ha subito dovuto render conto delle proprie affermazioni. Al primo chilometro di gara ha forato e il suo fast non è stato tanto fasta, o meglio, lo ha inFASTidito: bomboletta vuota. Fine gara per lui.
Io stavo benissimo: media cardiaca 174, prima o poi dovrò crepare, ma tanto di qualcosa tocca morire e io tendo la corda fin quando tiene. E in fatto di tenere beh, ho tenuto Roberto per un bel po’, che in mancanza di pietre di paragone (FABIO), non forzava troppo penso. Credo questo visto che quando si è voltato e ha visto che ero dietro di lui ha incrementato in maniera per me irreparabile.
Come al solito per me un capocollo, la tedescona ormai ha più ganci per il prosciutto in casa che mollette per stendere i panni. Dice che ha cominciato solo da 5 anni, che è sempre andata forte così e che si allena solo tre volte alla settimana. Se dio esiste e punisce i peccatori bugiardi lei dovrà soffrire le pene dell’inferno, e per legge del contrappasso belzebù la costringerà a farmi vincere ogni gara. Il prossimo anno cercherò di farle mangiare meno prosciutto.
Ma in un giorno afoso come quello di oggi e con una gara che non è un granchè come tracciato, si è sentita enormemente l’assenza della squadra.
Quindi domenica prossima a Narni vedete di venirci in parecchi, anche quelli che non ci vengono mai, anche quelli che non vanno forte come Donati…magari danno una spintarella a me… il mio ragazzo non dice nulla in questo frangente, la pacchetta sulle chiappe in salita non viene sessualmente considerata!
2 commenti:
Se lo legge Vigna che il tuo ragazzo non considera come sessualmente valida la pacchetta sul sedere, smette di correre e va a fare il supporter di gare femminili sulle più ripide salite! Quanto a tutti questi riferimenti riguarda ad una vociferata vena di competizione tra me e Fabio/Antonio non riesco assolutamente a coglierne un qulasivoglia fondamento di verità! Io vado per partecipare,anche perchè non potrebbe essere altrimenti!
...ma se ti infervori anche quando ti danno la caccia mosche e tafani!
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