mercoledì 5 maggio 2010

S(CATENATA)!!!

Gran bella gara domenica: a Gualdo Tadino ho corso la mia prima competizione di Biathlon. Lo start in mtb, metà gara in sella e tutto il resto in auto...sì, però a guardare gli altri correre e io che mi mangio il fegato. La mia bici non ha saputo tenersi stretta la sua collana! O la padrona è troppo potente e impetuosa da spingere sui pedali senza pietà? Mmmh...una terza opzione: a Collicello una settimana fa feci una cambiata bestiale, da criminale. Avrei dovuto ricontrollare maglia per maglia. Eppure in una settimana di mtb, con capatina pure a monte acuto niente di niente. La verità, miei lettori cicloamatori è che qualcuno prima della partenza ha manomesso la mia Ignite. E posso pure farvi nome e cognome. E per farvi divertire ancor di più preferisco mettere in moto i vostri neuroni: il suddetto individuo sarebbe capace di scovare un doppio senso a sfondo sessuale pure sul patibolo mentre il boia lo incappuccia nell'attimo prima della pace eterna. Mauro Vigna, il fondatore del "Bmw d'epoca Fan Club", ormai teme l'inesorabile giorno in cui durante una salita lo sorpasserò e con ghigno beffardo lo sfotterò. Trucchetti i suoi, non ha scampo!
Ma torniamo un attimo alla gara in se, questa famoso quanto temuta marathon. A distanza di un paio di giorni vi avranno raccontato che al via c'erano 500 partenti, che da quanti eravamo abbiamo consumato il tappetino dei chip, che eravamo così folti quasi che uno cercava con lo sguardo il palco di Castello con l'Alternativa che suona l'ultimo dell'anno...no va, l'ultima opzione saltiamola. Insomma, se vogliamo dirla tutta, per arrivare a 500 anime avremmo dovuto inserire nel conteggio atleti, spettatori, accompagnatori e pure quel signore che usciva col mercedes dal garage di casa e per poco regala l'estrema unzione a mauro! Il bello poi è che il vero numero lo facevamo noi del challenge e che grazie a stà storia del futuro italiano marathon, noi non siamo stata cagati di striscio. Gli unici presi in considerazione erano quei dieci elite in prima fila. Che alla fine non capisco: ma perchè la marathon non la facevano fare solo a loro che gli dà tanto gusto sciropparsi 75 km e invece a questi poveri ciclisti umbri non li lasciavano in pace?! Io parlo, tanto come la metti la metti, le donne hanno lo sconto! Poi io ancora meglio visto che dopo una partenza brillante inzio a scatorciare col cambio e la catena che fa un casino che come dicono a castello "arlega i denti". Tran, al quarto chilometro ciao. Si ferma subito Sandro Chieruzzi e che dio lo abbia in gloria. Mentre tenta il rimmaglio ci passa pure l'ambulanza che scorta l'ambulanza. Poi, dopo 15 min, riparto e risalgo il plotone, solo in parte ovvio. Ormai devo solo finirla penso. E invece in discesa di lato vedo la mia avversaria in maglia arancio ferma con un cavaliere che le rimette la ruota. Mi si allarga il cuore. Non concede vantaggio la cosa, lei risale subito e siamo insieme. Per poco: dopo altri quattro chilometri la catena cede definitivamente le armi, in località boschetto. E puntualmente inizia a piovere. Uno del posto si offre di darmi lo smagliacatena e io "Ah, chissà che ci faccio! Magari potrei snocciolarci qualche oliva con le mie capacità!". Ora tutto sta a trovare un passagio per Gualdo, a 10km. Un ometto con telecamera si offre "Ti porto io, ho la jeep!". Bene penso! Poi, caricata la bici dietro e salita su un suzuki d'epoca che è la prima volta che il tipo sta facendo uscire dal garage comprendo cosa voleva dire mia madre quando diceva di non salire con gli estranei. Ecco in serie cosa fa il tipo: guida e in contemporanea riprende con una telecamera che se non va a vhs poco ci manca, mi intervista domandandomi cosa fa mia madre, mio fratello e compagnia cantante e se mi piacciono i gatti.
Mi racconta della moglie che va a caccia con lui e che le ha regalato il fucile su misura. Ogni tanto si ferma agli incroci con la protezione civile, mettendo in pericolo se stesso, me e i ciclisti, per non soffermarsi sul suo alito, la cosa più pericolosa di tutte. Uno della protezione civile mi fa "Brava, hai scelto il più matto del posto!". Dopo un'ora di peripezia lo convinco a tornare allo stadio, almeno vediamo l'arrivo dei big. Appena riprendo la mia bici, in ostaggio nel bagagliaio, scappo e mi fiondo sotto la doccia. Ero così traumatizzata dal tipo che della gara ormai non me ne importava niente. Poi scopro che ha vinto Claudia. E son felicissima che sul podio ci sia lei, forse lei sperava in un prosciutto e non in una lampada, ma a gualdo son "sofistichi"! Mauro arriva dopo diverso tempo, ma è vivo, questo conta, peccato abbia perso la volata con Dini, e chi vuol capire capisca! Anzi, se lo merita perchè poi al pasta party sputa pure sulla mia mela. Non gli è bastato sabotarmi la gara, ora inficia pure il mio piano alimentare! Ma le cose subito inziano a tornare per il verso giusto: oggi durante un'uscita in mtb scopro un sinistro segno a livello del collarino del deragliatore: i dottori dicono che potrebbe essere il trasparente dato alla vernice ma di tenerlo d'occhio. Io ormai non guardo altrove! Dopo questa simpatica scoperta mi becco tutti il diluvio, ma c'ero partita. Poi squarcio la tela del copertone e torno a casa a piedi. Domattina mi trovate direttamente alle onoranze funebri che ordino i manifesti: almeno li faccio come voglio io!

Qui sotto una chicca scovata nel web, l'ultimo passaggio di Gualdo, e l'anno prossimo se avete il manubrio largo dategli una limatina, ecco Pirazzoli che ci passa giusto giusto! Son matti!

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