lunedì 17 marzo 2008

ARMATA BRANCALEONE AL COMPLETO

-GF Valli di Comacchio- 16-03-2008

Per prima cosa le scuse: a nome di tutto il team domando scusa agli sponsor. Siamo andati così forte ieri, tra le valli di Comacchio, che nessun spettatore è riuscito a leggere neppure una scritta impressa sulle nostre divise. Come dico sempre, di quelli che c’erano non mancava nessuno. Alcuni di noi sono arrivati a Lido degli Estensi il giorno prima, l’indomani si sarebbe svolta l’ottava edizione di questa singolare gran fondo in mtb. Sessanta chilometri di pianura sconfinata percorsi su sentieri ghiaiosi, battuti, verdi d’erba, ponticelli e scalette da varcare. Con un vento continuo che si frappone fra te e il traguardo.
Il vero trofeo di tutta la manifestazione non sono i premi finali (davvero deludenti), ma un paesaggio, un panorama da mozzare il fiato. E la crema estense… gusto di gelato che abbiamo scoperto nella gelateria gestita da una simpatica signora che per due giorni ha dovuto fare buon viso alle singolari avanches di Vigna. Il nostro Maurone nazionale ha tentato approcci amorosi perfino con la voce femminile del navigatore satellitare di Pieroni. Ci parlava veramente: in autogrill ieri mi ha domandato “Ma secondo te un po’ normali lo siamo?”. L’ho silenziosamente osservato, contando sul fatto che il mio mutismo avrebbe eloquentemente risposto ad una domanda di cotanta profondità da far invidia a Socrate e Platone. E dunque, sabato abbiamo preso possesso dei nostri numeri di gara e delle stanze d’albergo. La signora della reception però non si è dimostrata affabile quanto la gelataia…Mauro si è un po’ rattristato per questo, ma il buon umore gli è tornato in un baleno quando ha sentito che la sua amichetta del cuore, Matteo, con i nostri cavalli caricati nel furgone, ci stava raggiungendo a velocità folli. Se avesse avuto il flusso canalizzatore e fosse stato Marty Mcfly sarebbe tornato indietro nel tempo. Quando è arrivato, accompagnato dal taciturno Bartoccioni, due di noi si sono quasi commossi dalla gioia nel vederlo. Uno a caso era proprio Mauro, che non può star due minuti senza telefonargli. E l’altro era Pieroni, il quale mi ha confidato che non riusciva a sopportare di avere tra le mani il numero di gara, la divisa in borsa e non avere la bicicletta con se. Si sentiva un uomo a metà…la sua trek è il suo Viagra. L’ultima cena…quella prima della gara domenicale è stata surreale quanto tutto il resto: cattivissima idea quella di indicare sul menù tra i secondi piatti “Passera arrosto”. Neppure vi domando di indovinare chi per primo si è esibito in forbite arrampicate lessicali riguardanti ogni similitudine immaginabile. Va detto che gli innumerevoli e trasversali tentativi di provarci con la cameriera ci hanno fatto guadagnare 4 bottiglie d’acqua gratis… Ovviamente i nostri geni l’hanno presa frizzante, così son dovuti correre a cambiare il regalo.

Ma ora passiamo alle presentazioni degli uomini e delle donne che ieri, tra le Valli di Comacchio hanno fatto la storia. All’appello hanno risposto:

Mauro: infaticabile homo sapiens, pieno di risorse. Straordinaria la sua prova di ieri, terzo di categoria. Sono mesi che si lamenta di una spalla che lo logora dal dolore, ma quando sale in bici non sente più nulla. Neppure lo stimolo di correre appresso a qualche donzella…oppure è questo il trucco. Per farlo andar forte gli mettono davanti qualche signorina russa. La sua frase celebre di ieri è “Vorrei essere quel barboncino che quella bella signorina tiene in braccio ed accarezza!”. Oppure, riguardo a dei cioccolatini a forma sferica “Vedi che le palle a qualcosa servono!”.

Antonello: la prima ipotesi che proponemmo mesi addietro fu che a volte gli capita di dimenticare il cervello a casa. Ora la nostra tesi sta mutando: ne possiederà uno? Nell’ordine: ne non era per mauro avrebbe dimenticato i numeri di gara suo e del fratello, ha difficoltà a ricordare il cognome della donna che gli dorme accanto, e quando gli domandano la data di nascita di lei, lui alza le mani e lei interviene prontamente e con tono imperioso “Spostati Antonello, ci penso io”. Quando parla al telefono si mette a pisticchiare qua e là, e fin quando lo fa su un marciapiede ok. Ma se lo fa in mezzo ad un incrocio?! Noi lo prendiamo in giro, però lui zitto zitto ieri, con la sua gambetta agile ha risalito il gruppo e ha terminato la gara con un tempo davvero invidiabile.

Francesca: si dice che dietro ad ogni grande uomo ci sia una donna di alto valore. Ben detto. Questa ragazza merita tutta la mia stima perché solo lei riesce a negoziare con la pazzia di Antonello. Bisogna aggiungere che pure lei a volte si confonde ed è divertente vederli addossarsi reciprocamente le più svariate dimenticanze e responsabilità. Ma non dimenticatevi che oltre a salvaguardare la salute mentale del nostro presidente, questa signorina è la donna dei biscotti: dobbiamo ringraziare lei per i granturchese con cui facciamo colazione.

Fabione: presto diventerà papà. Forse Veltroni, quando ha proposto la castrazione chimica pensava a Pieroni. Monica, la sua consorte lo ha subito bollato: appena nasce ci pensi tu ad occupartene. Monica non farlo. Chissà come lo tirerebbe su. Al posto del latte materno gli somministrerebbe idrocortisone e guaranà. Da un lato però comprendo che per mantenere in forze due metri di essere umano ci vogliono degli aiuto dall’esterno. Fabio li nasconde tutti in una sacchettina bianca, ermetica, di modo che le squadre cinofile attorno non rintraccino le sostanze. Certo è che tutto si può dire di lui tranne che non sia previdente: si è portato dietro ogni genere di capo tecnico, gli mancava la muta da sub e lo scafandro, perché per il resto aveva tutto. Invernale, estivo, mezza stagione, antivento, termico, anti pioggia, tuta spaziale…La sua performance durante la gara verrà analizzata dal mio collega e parente Roberto, che pare ormai aver aperto un contenzioso col nostro futuro papà.

Matteo: quelli dell’albergo lo stanno ancora cercando. Pare che dopo essersi mangiato l’intero buffet della colazione, non ancora sazio abbia aggredito a morsi persino le mura della stanza. Mi dispiace non riuscire mai a fargli direttamente i complimenti finita la gara, anche perché fa talmente prima di me che quando io arrivo al traguardo, lui ha già fatto la doccia, caricato la bici, mangiato, ritirato il premio…eh no, quello no! Anche perché ieri c’era poco da ritirare. Chissà quanto sarà felice di quell’autoabbronzante che gli hanno dato.

Stefano: pare tanto calmo e tranquillo, eppure tutti in squadra lo chiamano e ammiccano verso di lui domandandogli di portar loro qualche bella signorina ucraina di sua conoscenza. Sembra che sia un eccellente comunicatore con il gentil sesso proveniente dall’est europa. Ma temendo le risposte, non ho indagato oltre. Per quanto mi riguarda posso solo dire che deve essere un giovane di gran coraggio visto che è venuto a Ferrara assieme a Matteo, sedendo sul posto del morto, in meno di un’ora e mezza.

Roberto: a detta sua questa gara proprio non gli piace, penso dunque sia venuto a correre per dei motivi collaterali che sono: far incazzare Pieroni, mostrare la nuova trek in carbonio e non litigare con la ragazza che ogni domenica deve sopportare le sue trasferte.

Valentina: la consorte di mio fratello, che ringrazio di cuore visto che molti dei bei scatti di ieri sono frutto delle sue mani, non è venuta a vedere la gara perché è una grande fan del ciclismo. Quando sente l’odore dello shopping è come me, dimentica ogni inibizione e risponde al richiamo primordiale. Peccato che fare compere con mio fratello sia divertente quanto sedersi su un cannoto senza sella attaccata.

AllessandroEr Marmellata: non conosco ancora molto bene questo bel ragazzone che pedala davvero forte, con risultati eccellenti. Peccato che possieda la stessa sottomarca di neuroni di Antonello. Tutto bello pronto e impettito in griglia, felice di essere ben posizionato si scambiava il buongiorno con noi e qualche parere sulla gara. Al chè, non ricordo chi, gli ha fatto notare che non aveva il numero attaccato alla bici. Non è divertente doversi far strada tra mille persone per poi ritornare nella calca. Non contando che le sfortune non capitano mai da sole. Dopo 12 kilometri foratura e ritiro. Che culo!

Di me vi parlerò in giornata. Sono stati due giorni intensi, che meritano di essere sviscerati fino in fondo. Credo che ne avremo per una settimana intera.


2 commenti:

Permaz ha detto...

La tua recensione è stata pronta quanto arguta ed azzeccata! Non vedo l'ora di leggere cosa scriverai di te! Ma davvero sul menù avevano scritto "passera arrosto"? Io non ci credo! Se fosse vero, come minimo Mauro si sarebbe beccato una denuncia per turpiloquio in luogo pubblico!

Azazhel1984 ha detto...

la passera di mare è un pesce buonissimo. e mauro non si è trattenuto molto. Io credo che qualche denuncia a casa gli arriverà. Anzi, mi pare che a casa abbia la cassetta delle lettere separata: una buca per la posta e l'altra per le denunce.