martedì 18 marzo 2008

CRONACA IN DIRETTA

Le Valli di Comacchio viste con questi occhi
Il post è lungo e so che vi prende male quan
do non vedete le foto, ma se lo leggete tutto vi prometto che ci saranno dei premi a sorteggio.

A Lido degli Estensi ho provato le gambe nuove, e funzionano bene. Ma al di là della gara, una trasferta con i corsaioli del team è tutta una storia a sé. Sembra quasi la gita annuale con la classe delle superiori, dove già da principio sai che la chiamano d’istruzione, ma in realtà sarebbe distruzione. Solo che al posto del vino a fiumi e delle canne in camera, come sballo e come droga noi usiamo metodi molto più salutari: la pazzia di mauro, la falsa ingenuità di Antonello e il singolare Fabione che non rientra in nessuna categoria.

Come rivelato in precedenza la partenza era prevista per sabato verso le 15.

Matteo mi fa sapere che è arrivata la tuta e l’olio riscaldante che son 10 giorni che gli rompo le scatole. La questione dell’olio è prettamente estetica, diciamocela tutta: i muscoli c’è poco da riscaldarli, bisogna averli. E allora lo uso per un duplice motivo: far risaltare l’abbronzatura e uccidere tutti i moscerini che incontro, che immancabilmente ti si appiccicano allo stinco.

La tuta della squadra, quella dedicata alle donne, deve averla progettata il direttore di Playboy. Io la chiamo PornoTuta visto che è tutta bianca, con un pantaloncino che non lascia nulla all’immaginazione. Nel frattempo Vigna mi chiama e mi dice: Passo a prenderti alle 14.30 e porta quello che ti serve per la notte e per correre.

Ogni donna messa di fronte all’impellenza di fare la valigia vorrebbe portarsi tutto l’armadio, l'intero scaffale del bagno e crepi l'avarizia pure la cassetta del pronto soccorso. Perché ogni evenienza va calcolata: serata sportiva, cena galante, appuntamento, tacchi, giacca, camicetta, cappotto, spolverino…insomma un dilemma. Sono riuscita a trattenermi, ma è ovvio che di quello che ho portato il 50% non serviva, cmq per farcelo entrare ho usato il compressore e il sapone, come con le manopole della bici.

Conciata di tutto punto, la donna in bianco giunge al bar con bici al seguito. Non avevo calcolato che il sabato pomeriggio in un bar c’è un formicaio di uomini mezzi alticci fuori che chiacchierano. E io praticamente indossavo giusto un tanga. Mi sentivo un attimo osservata. Nulla in confronto a quando è arrivato Mauro con la sua Supercar. Diciamo che Mauro ha apprezzato la tuta da donna della squadra. Da esperto conoscitore della moda ha controllato molto da vicino le cuciture e ha dato la sua approvazione.

Prima di partire siamo passati a salutare la mamma di Vigna. Finalmente mi presenta alla famiglia, era ora, pensavo si vergognasse del nostro rapporto…E la signora ci ha ben redarguiti raccomandandoci di non sudare. Chiedo venia alla signora, ma in 60km sotto il sole col cuore a 175 un pochetto di umidità l’ho sofferta.

Si parte: Fabione alla guida, è gasatissimo e super agitato, forse è già in botta da anfetamina. E’ frustrato perché non ha con se la sua bici. Pazienza, arriverà in serata. Vigna sul posto del morto martoria la coppia più bella del mondo senza pietà. E quando non se la prende col presidente ci prova con la signorina TomTom che prontamente ci segnala “Tornate indietro quando potete”. E sì, ad uno svincolo hanno voluto far di testa loro questi uomini e così U-Turn. Francesca sedeva dietro a Pieroni. O meglio: era incastrata là dietro visto che Fabione ha una gamba lunga come un palo da lap-dance. Antonello, come i bambini, stava in mezzo, e come i bambini faceva quella cosa fastidiosa di aggrapparsi ai sedili anteriori e dondolarsi, poi domandava di continuo “Siamo arrivati? Siamo arrivati? Quanto manca?”. No, non è vero, in realtà subiva a testa bassa le angherie di Mauro. E io? Cosa facevo? Oltre cercare risposte brillanti alle brillanti battute Vignaiole, stavo ad ascoltare e osservare, altrimenti qui adesso non scriverei un caxxo. E poi di me potrei dir solo belle cose.

Giunti che fummo a destinazione, nell’ordine è accaduto che: mi sono resa conto che era un freddo cane e avevo dimenticato l’unica cosa importante da mettere in borsa: il giacchetto. Tutti mi chiedevano “Non hai freddo?” e io “No no, tutto bene”. Avevo i geloni pure sotto le ascelle. Abbiamo ritirato i numeri e convalidato i chip. Vigna ci provava con quella dei tesserini. Come i bambini siamo andati a prendere il gelatino. Vigna ci ha provato con la gelataia (che dava spago). Pieroni ha risposto male alla gelataia che lo ha preso per un morto di fame rinfacciandogli 70 centesimi. Giretto per la cittadina…geloni ovunque. Andiamo a prendere possesso delle camere. Evviva, già mi si riscalda il cuore al pensiero. Alla reception ci si prende per il culo per le foto sulle carte d’identità, un classico. Io che in foto avevo i capelli lunghi vengo subito rinominata La Parrucchiera. Quella di Antonello merita una menzione speciale: sembra una foto segnaletica di un drogato appena arrestato dopo una retata al red zone. Vigna ci prova con la signora dell’albergo. Qui toppa di brutto. La signora ha il senso dello humor che avevo io appena finita la gara di ciclocross a castello persa per aver sbagliato strada come una fogliona. Mauro neppure ci fa caso. Parcheggiamo i nostri averi in camera. E si opta per un altro giretto in città mentre aspettiamo l’arrivo di Matteo e Stefano coi nostri cavalli al seguito.

Questa volta però vado elemosinando del tessuto coprente: Fabione mi offre la sua felpa d’avanzo…che mi stringeva un po’ sui fianchi e mi stava corta di maniche. Aperitivo da atleti per me e Mauro con carota e sedano. Fabione torna al tavolino con un crostino ricoperto di zuppa di fagioli. Vigna ci prova col barista…eheh…no, con lui non ci prova, ma una cameriera la intravede e qualche occhiata gli sfugge. Quando arrivano i nostri, con le bici, Mauro, nel vedere Matteo, esplode in un orgasmo di felicità. Fabio ha un orgasmo vero e proprio quando finalmente rivede il suo grande cancello in carbonio. Antonello incrocia le dita perché piova l’indomani. Io ringrazio il cielo di non dover rimontare le ruote della bici, che nel furgone entra tutta intera, perché ogni volta poi finisce che devo farla rivedere da qualcuno (FRATELLO). Annamo a magnà. Mauro ci prova con tutti quelli che sono dentro il locale. Anche Matteo, ma un po’ meno. Pieroni è innamorato della Monica per fortuna. Stefano viene attaccato a parole per non aver portato con se le ragazze ucraine da lui promesse. Questa parte della storia mi sa di stronzata. Nel menù c’è pure la passera arrosto. Vigna è un fiume in piena. Finita la piena si ordina qualcosina. Ardua impresa visto che ad ogni puntata torna indietro il direttore del ristorante per segnalare qualche ingrediente mancante. Alla fine abbiamo ordinato tutti delle farfalle al sapore di ratto morto sotto il lavandino della cucina. Alla cassa, al momento del conto, tutti ci provano con la cameriera. In un attimo di confusione credo di averci provato pure io. E come contentino ha regalato quattro bottiglie d’acqua. Tornando in albergo non abbiamo incontrato nessuno, così Mauro ci ha provato con una formichina per terra che pensava ai fatti suoi. Ci è rimasto male per il bidone. Dopo di chè tutti a nanna.

CONTINUA…NEL PROSSIMO POST, ma se non hai avuto la pazienza di leggere fin qui allora sei proprio uno str...che mi fai perdere tempo a cercare le congiunzioni giuste quando invece dovrei guardarmi le puntate di Rai nettuno Sat di Diritto privato per preparare l'esame.


2 commenti:

Permaz ha detto...

Ma se io leggo i tuoi bellissimi post non posso "scriverne" uno dei miei! E' proprio bello, non vedo l'ora di leggere il seguito! Mi è piaciuto il tuo pungolare di più Mauro ed un po' meno Fabio, a lui ci penserò io...

Anonimo ha detto...

l'ho letto tutto. ho vinto qualche cosa? Dai è bello, potresti fare una saga tipo...Vigna Potter, o qualcosa del genere. Sono sicuro che le idee in casa Bikeland non mancano.