martedì 23 febbraio 2010

AD OGNI CICLISTA LA SUA ZEPPA!!!

Lunedì scorso sono stata con Mauro dal biomeccanico. Prima esperienza per quanto mi riguarda mentre per Mauro ormai si trattava di un rapporto consolidato. Il bello è che questo medico si trova a Pisa e io ero sveglia dalla mattina alle 6.30, dopo aver passato cinque ore a studiare organizzazione aziendale a Perugia, andata e ritorno diritta verso casa di Mauro per andare a Pisa, appuntamento alle 5 dal doc. Mentre ero a Pierantonio già avvisavo MAuro: "Ruba dal tuo cesto di frutta una mela che altrimenti ti sbrano un braccio". Poi dal meccanico che già avevo un gran bel sonno. Prima visita il Maurone, poi tocca a me. Mi spoglia e mi tasta tutta, mi fa miliardi di domande che alla fine da quanto non ci capivo più niente ho paura di avergli pure risporto fischi per fiaschi. Avete presente quando qualcuno vi parla e voi iniziate ad andare talmente in bambola che vedete l'interlocutore come se non fosse realmente lì, ma si stesse gradualmente allontanando verso un'altra dimensione. Insomma, mi si chiudevano gli occhi. Poi fa la plicometria e mi controlla gli arti. E ovviamente vien fuori che sto tutta storta. Sappiate che tutti quelli che vanno dal biomeccanico poi tornano a casa con una zeppa agli scarpini, questa è prassi. E anche a me è toccata la mia zeppa.

Continua a parlare e parlare fitto e ad un certo punto gli faccio "Dottore, io la capisco, lei è proprio un libro stampato, ma io ho smesso di seguirla dieci minuti fa. Parli con calma e una parola alla volta". Poi mi prende le misure sulla bici. E non vi dico quanto mi sfotte quando vede le argute regolazioni operate alla mia bianchi da strada. Continua a domandare "Ma chi è il killer che ti ha messo su questa bici?" e io ribadisco che come l'ho acquistata è sempre rimasta. Sposta tutto, le leve, il manubrio, alza la sella di ben 2 cm, e io già piango immaginando i dolori che mi toccherà sopportare per le prossime uscite in bici. Poi si torna verso casa dopo una bella cenetta in quel di Pisa. Mauro mi fa mentre guida, "Dormi pure se ne hai voglia" e io "no, voglio farti compagnia". Poi ricordo solo che mi son ritrovata a Lerchi, dopo due ore. Sono di parola io.
Il giorno dopo son salita in bici con la mia zeppa e la mia sella bella alta, con un'ansia terribile. E invece il nostro biomeccanico ci aveva preso, e uscita dopo uscita, in questi giorni, le sensazioni continuano ad esser positive e di dolori neppure l'ombra. Anzi!!! Però mi manca la mia mountain bike, il belgio è così lontano e di lei ancora nessuna notizia!!! A due settimane dall'inizio del cross country, allenarsi solo su asfalto è veramente atroce!

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