martedì 22 giugno 2010

IN BOCCA A LAMA...e speriamo che non sputi!


Se vogliam parlar di maglie quest'anno non ci manca proprio niente. Vestiti siam vestiti direttamente dalla federazione umbra. Peccato ce la diano a maniche corte, e di questi tempi ci vorrebbe a collo alto.

Tranne la questione Mauro, che deve ancora darsi anima e corpo a Casteltodino per guadagnarsela, il tricolore regionale di cross country in tre diverse categorie, il team l'ha riportato a casa definitivamente domenica scorsa a Lama. Oltre a quello ha riportato a casa diversi prosciutti e le bici belle "gnaccherose". Paolo, Carlo ed io potremmo anche non andarci a casteltodino, ma vuoi mettere? Per niente al mondo potrei perdermi le rimostranze che gli farà Carlo rispetto alla taglia, al fatto che ce la potevano dar prima e che son dieci anni che è sempre uguale. Potrebbe pure fargli cambiare stilista!
Comunque è davvero paradossale quanto sia Fantozziana Lama. Quando si corre lì, che sia Agosto, Giugno, Settembre, o come dicevano quelli della melevisione Lamponedì, Fioredì o Sorbolo...beh, sempre diluvio universale ci tocca! Per non dire poi che la notte ha buttato giù un'acqua senza tregua che tra la pizza del duro nello stomaco e i flash d'orrore per quella discesa tutta bagnata che avrei dovuto affrontare, di chiudere occhio non se n'è parlato. Complice anche italia1 che trasmetteva un film di serie Z, ma talmente brutto che bisognava per forza vederne la fine per comprendere quanto è vero che a volte la gente ha i soldi da buttar via. E nel frattempo realizzo che sia Roberto che il Ceccovolante non verranno a correre: sappiate che sono divenuti metereopatici come Antonello. La mattina carico tutta la roba nella jeep di Francesco e quando raggiungo il campo gara noto la vena malinconica e bestemmiatoria che pervade tutti gli atleti. Quest'acqua ha rotto le palle.


Poi all'iscrizione la giudice mi bolla subito "Oggi devi lottare contro un'elite! Avrai da fare!". I gufi che girano di giorno! Ma l'apoteosi è stata tornare alla jeep e non trovarla. Con tutta la mia roba dentro ovviamente. Quel fenomeno era andato alla postazione di controllo dentro il percorso ancor prima di lasciarmi preparare.

Carlaccio mi vede nera e mi fa "Stavolta è la volta buona che lo lasci eh???". Dopo la spettinata al telefono torna giù e non produce neppure una sillaba fino alla fine della gara! Credo che il mio sguardo gli abbia ricordato "Carrie lo sguardo di satana". Prima di partire siamo tutti impegnati a riscaldarci e a lamentarci della pioggia che scende ad intermittenza e Carlo mi si avvicina e fa "Madonna, ma lo sai che sento caldo!". E io "Ma come, questo non puoi chiamarlo caldo!". E lui "No, no, è che nell'aria c'è un'umidità!". Gli fa un baffo lui a Bernacca! Mi ha chiesto di non riportare queste parole, ma la tangente non è arrivata e io faccio il mio sporco lavoro.

La gara parte. La mia collega parte a tutta canna, ma la magica salita del Caramella non le lascia scampo. E da lì prendo il largo, in barba alle gufate. Pure la discesa non era tutto quel pericolo che credevo. E al traguardo ci si arriva senza un pensiero. Poi vado alla postazione del genio con la Jeep, e scopro che ha ricominciato a parlare.

Ci mettiamo una grande pietra sopra, ma solo perchè deve riportarmi a casa. Durante la premiazione si scatena l'inferno, per fortuna stiamo sotto il tendone e la pedalata è finita e nel frattempo Mauro fa la miss assieme a marsiglietti e porge i prosciutti. Il mio lo cedo subito a Francesco, è lui il mio tesoriere, avendo un luogo apposito in cantina. Già ne ha tre dei miei. Se ci lasciamo lo prendo in quel posto!

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