Giorno 2
Dopo la fugace comparsa di dracula, davvero mattiniero, passa neanche un’ora che arriva la colazione. Allora gli faccio “Mah che è tutta sta fretta? Dobbiamo andar a cogliere il tabacco?”. In realtà volevo domandar loro “Ma che la girata in mtb l’ha organizzata Flavioschi? Che se non si parte prima che spunti il sole gli sembra d’esser uno sciabordo?!”. Ma qua dentro spazio per le due ruote ce n’è poco. Caffè d’orzo non malaccio e due fette biscottate. Bagno, doccia, denti e son solo le 8.20. E per ora promettono di rimandarmi lunedì. Ora inizio a fargli la lagna sennò finisce che provo il tuffo raggruppato con carpiatura pure se sono al secondo piano. Per ammazzare il tempo ci si riduce pure a giocare al solitario di windows xp. Il gioco di boxe della psp l’ho finito almeno tre volte. Purtroppo la settimana enigmistica ormai ha fatto il suo tempo: le facilitate son fatte, i puntini neri uniti, quelli coi numeri pure, con gli schemi liberi mi sono arenata alla grande e le concentriche questa settimana non si risolvono manco con wikipedia sotto mano. L’hobby fisso è quello di aggiornare in continuo le connessioni di rete, sperando che passi uno sprovveduto da cui io possa succhiare linfa vitale per agganciarmi ad internet. Ma sprovveduti in vista non ce ne sono più. Oddio, uno ce ne sarebbe: si chiama Maurone e mi avverte della visita serale. “Ti porto i cioccolatini e la mia chiavetta per la connessione”. Regalare cioccolatini a chi è ricoverato in gastro sarebbe come offrire eroina ad un tossico. Meglio che mi porti qualche libro va! Quel matto porta pure la chiavetta, ma sapendo che ha la tariffa ad ore declino il bel gesto. Qua dentro con questa noia se mi attacco ad internet poi non mi stacco più. Finirei per fargli ipotecare la casa. Nel pomeriggio spezzo la monotonia con un paio di visite che vanno molto meglio del previsto e la cosa più divertente è che mi faccio tutto l’ospedale in lungo e in largo seduta in carrozzella. Mai successo di andare sulle ruote senza faticare. Rientrare nella camerata poi non è un granchè, aleggia una puzza immonda visto che c’è una simpatica vecchietta che ogni tre ore sforna dentro il suo fidato pannolone dei pacchetti all’aroma di fogna che pare abbia mangiato dal messicano per un anno intero. Mi fa visita Permaz, al quale ho domandato di portarmi qualche film per il portatile. E’ il solito megalomane, si è tirato dietro l’hard disk e così iniziamo delle manovre di trasferimento che se passa la finanza mette dentro me e fa chiudere l’ospedale con tutta sta roba pirata. In serata arriva mia madre. Lei mi porta la coca cola. Le ho domandato quella Zero ovviamente e lei ha archiviato una busta con le bottigliette e sopra un post it, con qu
esta scritta “Coca Litg”. Dopo la fugace comparsa di dracula, davvero mattiniero, passa neanche un’ora che arriva la colazione. Allora gli faccio “Mah che è tutta sta fretta? Dobbiamo andar a cogliere il tabacco?”. In realtà volevo domandar loro “Ma che la girata in mtb l’ha organizzata Flavioschi? Che se non si parte prima che spunti il sole gli sembra d’esser uno sciabordo?!”. Ma qua dentro spazio per le due ruote ce n’è poco. Caffè d’orzo non malaccio e due fette biscottate. Bagno, doccia, denti e son solo le 8.20. E per ora promettono di rimandarmi lunedì. Ora inizio a fargli la lagna sennò finisce che provo il tuffo raggruppato con carpiatura pure se sono al secondo piano. Per ammazzare il tempo ci si riduce pure a giocare al solitario di windows xp. Il gioco di boxe della psp l’ho finito almeno tre volte. Purtroppo la settimana enigmistica ormai ha fatto il suo tempo: le facilitate son fatte, i puntini neri uniti, quelli coi numeri pure, con gli schemi liberi mi sono arenata alla grande e le concentriche questa settimana non si risolvono manco con wikipedia sotto mano. L’hobby fisso è quello di aggiornare in continuo le connessioni di rete, sperando che passi uno sprovveduto da cui io possa succhiare linfa vitale per agganciarmi ad internet. Ma sprovveduti in vista non ce ne sono più. Oddio, uno ce ne sarebbe: si chiama Maurone e mi avverte della visita serale. “Ti porto i cioccolatini e la mia chiavetta per la connessione”. Regalare cioccolatini a chi è ricoverato in gastro sarebbe come offrire eroina ad un tossico. Meglio che mi porti qualche libro va! Quel matto porta pure la chiavetta, ma sapendo che ha la tariffa ad ore declino il bel gesto. Qua dentro con questa noia se mi attacco ad internet poi non mi stacco più. Finirei per fargli ipotecare la casa. Nel pomeriggio spezzo la monotonia con un paio di visite che vanno molto meglio del previsto e la cosa più divertente è che mi faccio tutto l’ospedale in lungo e in largo seduta in carrozzella. Mai successo di andare sulle ruote senza faticare. Rientrare nella camerata poi non è un granchè, aleggia una puzza immonda visto che c’è una simpatica vecchietta che ogni tre ore sforna dentro il suo fidato pannolone dei pacchetti all’aroma di fogna che pare abbia mangiato dal messicano per un anno intero. Mi fa visita Permaz, al quale ho domandato di portarmi qualche film per il portatile. E’ il solito megalomane, si è tirato dietro l’hard disk e così iniziamo delle manovre di trasferimento che se passa la finanza mette dentro me e fa chiudere l’ospedale con tutta sta roba pirata. In serata arriva mia madre. Lei mi porta la coca cola. Le ho domandato quella Zero ovviamente e lei ha archiviato una busta con le bottigliette e sopra un post it, con qu
Quanto è internazionale. La sera sono arrivata fino alle una prima con i libri di Mauro che ti fanno capire perché lui ha un cervello così incomprensibilmente disumano e poi con un bel divx di contrabbando! Dormo con accanto un armamentario tecnologico del valore di 1000 euro tra tutto. Se passano i ladri resto in mutande.
Giorno 3
Anche stamattina sono passati quelli dell’Avis, oggi solo tre provette. Però son simpatici, ti sbattono sul muso alle sei di mattina dei fasci di luce che pare arrivino gli ufo. Che delizioso risveglio. Pure il test di gravidanza mi hanno fatto. Che malfidati. Tranquilli cari colleghi, per ora niente progenie dall’inferno. Poi doccia fredda come al solito, orzo non male ma non c’è storia col cappuccino della donella de sorca e via con altre visite in qua e in la per i reparti di questa fortezza del malato dove sinceramente mi par d’essere quella che sta meglio di tutti. Il giorno Tre lo chiudo qui, proseguirà con un lunghissimo tempo dedicato al digiuno totale, seguito da purga severa poiché domani devo presentarmi dal regista per il ciak si gira: mi tocca la parte principale nel cast del film “Coloscopia”, un genere sempre più in voga, ma unica tipologia peggiore dei cinepanettoni di De Sica.
2 commenti:
In effetti una scena sulla coloscopia credo sia, per ora, l'unica cosa che abbiano evitato di infilarci in quei film. Speriamo che i fratelli Vanzina non siano tuoi assidui lettori, altrimenti per Natale ai botteghini ci tocca sorbirci "Natale ai paesi bassi...e non intendiamo l'Olanda!"
...e conoscendoti tu scaricheresti pure quello. vergognati che ogni anno li denigri tanto poi però li guardi sempre! io un filmino della coloscopia ce l'ho, se vuoi te lo passo!
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