sabato 14 novembre 2009

IERI, OGGI E DOMANI!

Mentre il pensiero vola e cerca di immaginarsi cosa ne sarà di noi in quel di Casteltodino, dove le ripide vigne mi danno una magra speranza di combinar qualcosa di buono, che di questi tempi è tutto grasso che cola se riesco a portare a termine la faccenda, dall’altro torno con la mente al bel pomeriggio di giovedì, trascorso facendo il sopralluogo sul terreno di gara per il ciclocross di Umbertide. Son diversi anni che io e Roberto ci ripetevamo di quanto sarebbe stato bello organizzare dentro il parco, che in autunno vanta uno scenario da cartolina, una competizione targata bikeland. Ci mancava solo l’occasione adatta ed un Mauro Vigna che alla bisogna è sempre pronto a realizzare quello che solitamente gli altri adorano delegare. Il 29 novembre cari i miei crossisti non vi verrà da ridere. Per chi ama questa disciplina e la intende nel vero e proprio senso del termine avrà pane per i suoi denti: passaggi tecnici, terreno insidioso, salite ripide, lunghi tratti con la bici in spalla, ponti e scale. Insomma come si suol dire “mangiateci il pane”, perché se partite a tutta verrà poi da domandarsi se sarà una corsa ad eliminazione. L’altro giorno, quando sono arrivata per testare il percorso, sfortuna ha voluto, ma senza neanche troppa sorpresa, che tutti gli altri fossero in ritardo, tranne il nostro Cozzarino. Mauro è uno preciso e già stava lì a far stretching. Detto tra noi in questi giorni soffre di sciatica e dice che domani non vuol correre…ma voi ci credete? Comunque arrivo lì e mentre che aspettiamo facciamo un giro di prova. Fare un giretto di cross con Cozzari davanti è come cercar di tener testa a tavola a Giuliano Ferrara. Sfoderava certi passaggi che manco col carrello elevatore li avrei affrontati. Il meglio sono stati gli scaloni in discesa ricoperti di fango con curva secca a destra. Le scali le ho fatte…però la curva è venuta male, nel senso che ho fatto un bel drittone e son finita tra gli sterpi. “Vedrai che se ci prendi la mano ti viene” mi fa lui. Io mi conosco bene però e già penso di appellarmi a nostro signore del fettucciato Mauro Vigna colui che tutto può ed elidere questo passaggio è un favore che mi deve. Finita la ricognizione arriva pure il resto della truppa. Subito metto le mani avanti riguardo a quei magnifici scalini insanguinati. In effetti ammette Vigna che son pericolosi e mi rincuora non sapete quanto vedere che Carletto fa quella curva secca proprio come me poco prima…un altro drittone. Il colmo è che io gli son dietro e di nuovo ribadisco la mia incapacità “Carlo spostati, via, via, che vengo giù diretta”. Evviva, l’ho spuntata, Vigna mi ha dato retta. Il capitano si è un po’ indignato: certo lì i fenomeni avrebbero fatto la differenza, ma io penso alla mia di pelle. E poi loro vanno forte comunque e non avranno di questi problemi. Dicesse Carletto “Tu Mauro capirai che fatica fai, sembri un folletto”. Ed ecco che in quell’istante Cozzari divenne il follletto del bikeland e si sa che noi qua i soprannomi non è che poi li disdegnamo tanto. Dopo un’oretta e mezza che son lì arriva l’uomo in rosso del Team, il nostro capoclassifica Sebastiani, che quando non zompa le palanche o non attacca briga con Colli, si diverte a trasportare da scuola a casa e viceversa i ragazzini delle scuole medie. Quando l’ho visto arrivare ho fatto due conti ed ho compreso che per poterci raggiungere così presto, quei bambini non sono stati riportati dallo scuola bus, ma da uno shuttle o un missile.

Avrà fatto con l’autobus una media di 100km/h. Ormai si è così abituato ad andare come un razzo il nostro Paolino che non si regola più. Chissà domani che organizza lì a Casteltodino: io ce lo vedo proprio bene tra quei vigneti. Per di più ci saranno anche moglie e figli ad applaudirlo: doping naturale! Io pure porto un gran bel pezzo di sostenitore: per l’occasione il mio fidanzato viene a fracassarsi le scatoline tutta la mattinata. Roberto mi ha domandato “Ma cosa deve farsi perdonare?”. Che malfidati che sono. In realtà l’ho invitato perché ha la macchina tanto grande e lì mi cambio con comodità e al caldo. Quanto sono romantica!

2 commenti:

Quello che ha la macchina grossa ha detto...

Malfidati... tzè!

Va a vedere se poi la macchina è fredda e vi cambiate male lì...

Azazhel1984 ha detto...

il tuo dovere è quello ditenere sempre il motore caldo di modo che non mi si ghiaccia il culetto! e sappi che son capace pure di appoggiare i piedoni alle bocchette del riscaldamento!