Sarà perchè è tutto in salita, sarà perchè ormai tra ciclocross e cross country lo conosco come le mie tasche, sarà pure perchè ogni tanto le cose devono filare liscio, insomma, sarà quello che vi pare, ma a Casteltodino io mi ci sento come una nutria dentro al Tevere. L'anno scorso ho fatto la figura della cogliona facendomi fregare in volata. Questa volta a scanso di equivoci ho lasciato la compagnia al terzo giro, ho pregato tutti i santi, e l'epilogo è stato dei migliori. E potrei scrivere fiumi di parole su quanto non è fondamentale vincere, ma dare il meglio di sè. Però mi crescerebbe un nasone lungo che Pinocchio a confronto sembra fresco di rinoplastica. Tra il vincere e l’andarci vicino, è un pò come il pollo: il petto è buono ma vuoi mettere la coscia? Io se posso scegliere preferisco farmi una bella "trippata" di cosce. Il petto alla fine è stoppaccioso e pure dal secondo gradino in poi tutto ha un altro sapore.
Bisogna dire però che questa bella vittoria non è solo merito della sottoscritta che in settimana ha messo mano alla bici da cross usandola per allenarsi su strada, per pagare le bollette, per fare la spesa, per andare al bagno, per dare l’aspiravolvere... insomma...un pochino ci sono andata! Il merito più grande è della pizza alla diavola della sera prima che "il Duro" ha impastato con tanta sapienza culinaria ma soprattutto del caffè mattutino della "donella de sorca".
Credo usi una miscela arabica speciale per il suo espresso, cocaina mista ad anfetamina pura. Oltre al caffè magico, il sostegno del mio spasimante dalle spalle larghe che ogni tanto riesco a trascinare a qualche gara, è stato provvidenziale. Non confondetevi, non è che temo che poi causa sconfitta possa farmici la giunta. Anzi, lui da bravo fidanzato mi elogia e mi giustifica sempre. Però sentivo che mi avrebbe portato bene, e in più, visto che ogni uomo ha sempre qualcosa da farsi perdonare, in questa maniera avanza una delle tante strapazzate femminili del tipo “ma come ti sei vestito!?” oppure “…e la barba?” come anche “ah…hai deciso di venir via così?”. La presenza di Francesco temo abbia suscitato un filo di gelosia nel cuore del buon Mauro che ha sintetizzato: “Le donne son tutte uguali: basta che trovano uno con la macchina più grossa della tua e ti abbandonano come un cucciolo in autostrada!”.
Dite a Mauro che la versatilità del suo Bmw non ha paragoni, la VignaMobile è il coltellino svizzero delle automobili. Oltre al danno, la beffa dato che il nostro vice-direttore è giunto sul campo gara e ha dovuto sopportare un ulteriore assalto al morale: la sua pianta da frutto preferita, omonima del suo caratteristico cognome è stata estirpata: la vigna non c’è più. E ancora… cacca su cacca…al primo giro buca e si fa più di mezzo giro a piedi salvando il salvabile.
Mentre accadeva tutto questo, una lotta intestina, ma non una dissenteria intendiamoci, stava avendo luogo tra Paolo e Giorgio Colli. Paolo non ha mollato quella ruota posteriore neppure un secondo: sa tutto di lei, quanti raggi ha, il tipo di carbonio, marca di tubolare. E poi, dopo aver preso appunti, ha lasciato Giorgio allo sprint finale, battendolo di una bicicletta. In seconda fascia avevamo un vero squadrone allo start. Il ritorno di Fabione con una fiammante Ridley in Carbonio non è passato inosservato, ed era anche in discreta forma lo spilungone. Ormai son passati i tempi in cui era lotta dura con Permaz.
Quest’ultimo è incatenato giorno e notte alla scrivania dell’ufficio…eh, quando si diventa “capetti” non è tutto oro. E se non è in ufficio è in cantiere, quello di casa nuova, a discutere con l’idraulico che vuol infilargli la tazza tra la porta del bagno e la colonna del muro, che per far la pipì bisogna mettersi “per coltello” come si dice da noi. La seconda partenza dicono e sottolineo dicono, l’abbia vinta Marco Cellini. Pare che quelli di google earth per un’ora abbiano temuto che un virus gli stesse invadendo il sistema vedendo quella lucina bianca che girava in tondo.
Tutta sta bigiolica per dire che ha vinto con la sua solita classe. Ma dietro di lui c’era un Donati scatenato, che se non era per la partenza ritardata di trenta secondi, secondo me un pochino lo avrebbe fatto vacillare. Ehi, ma detto tra noi, l’avete vista la bici di Matteo? Pare la versione “Dolce&Gabbana” con tutta quella roba dorata. Avercene di Colnago in quel modo! Ah un avvertimento: se incontrate Mauro denominato “Il Folletto” dal nostro caro Carlo, non accennate a nessun argomento che contenga o tratti la parola “secondo”. Rischiate la morte immediata.
2 commenti:
Beh beh beh...
Complimentissimi Romina!
(e devo dire che hai risposto appieno alla mia domanda di due settimane fa)
Cercherò di supportarvi (in vari sensi, ma prettamente quello di "uomo con l'auto") anche alle prossime gare, dato che si elogia la mia aitante presenza. Devo dire che non è stato terrificante come me l'avevate descritto, anzi mi sono pure divertito!
P.s.
Ah, Maurone devo consegnare altri volantini? (non sto scherzando)
...e falla finita co stì volantini! mauro li ha terminati, così non rompi più le scatole. non sarà che fai troppa pubblicità e poi vengono donne da ogni dove a rompermi le uova nel paniere!?
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