giovedì 6 dicembre 2007

SARANNO FAMOSI...

Ciclodromo di Città di Castello, fucina di giovani talenti

Forse non saremo amici di maria de filippi, ma volenti o nolenti, almeno una volta alla settimana in tv ci finiamo. Ormai Tevere Tv è in procinto di rivedere l'intero palinsesto sportivo, un tempo dedicato prettamente al calcio. Largo alle due ruote. Largo alla pazzia.
Perchè solo una seria patologia mentale cronica può permetterti di stare fuori al freddo (erba gelata) a girare come una trottola per il ciclodromo di Castello con addosso tutti gli indumenti possibili e immaginabili. Oppure il motivo è un altro?! Eh sì, stasera si è scoperto l'arcano. La cosa mi puzzava infatti, perchè è quasi un mese che io e mio fratello facciamo a tutti il cazziatone sulla storiella del mercoledì sera, ma poi a conti fatti siamo quattro profughi e sempre le stesse facce. Oggi no. Oggi di quelli che c'erano non mancava nessuno.
So benissimo cosa vi state domandando, ma ormai non fa più notizia, e il fatto che l'uomo dalle mille sorprese fosse là ad aspettarci anzi tempo è solo il risultato di un estenuante e logorante lavoro di convincimento: a forza di sentirsi dire "Vieni Cristian? Ti aspettiamo Cri! Ci vediamo in bici Cri!"... Beh, la tenacia paga. E vi dirò di più, non si è fermato un attimo.
Ma il vero motivo del boom di presenze di questa sera è da ricondurre al grande media dei nostri tempi: la TV. Cameramen e giornalista, cariche rivestite da un unica persona, spedito là al freddo e al gelo, da TTV (un caso di mobbing?) a rendere testimonianza di questa squadra dedita al martirio settimanale. Ma per la popolarità si sopportano i geloni e altro ancora, nonostante ciò dubito che Andy Wharol avesse mai associato tale concetto alla bici.
Un testimone attento e silenzioso stasera avrebbe visto un gruppetto di ciclisti ripiegati a portafoglio dal freddo, coi lumaconi al naso, che appena si avvicinavano al cameramen facevano gli splendidi, erti sulle bici, scattanti e potenti a saltare oscatoli e rilanciare il mezzo in salita. Poi l'obbiettivo si allontanava e salvi dal giudizio del popolo sovrano potevano ritornare al loro patibolo.

Con questa raffinata generalizzazione voglio palesemente sottolineare quello che è stato il mio agire, che al di là dello zero sul termometro è stato dettato da una profonda e atavica inquietudine nei confronti del video.
Ogni volta che vedo una telecamera che mi punta ripenso alla prima recita di natale e ricordo vividamente che se avessi avuto una vanga avrei scavato un cratere fino in Cina per scomparire. Tenete conto poi della parte che le maestre mi avevano appioppato: chinata davanti alla piccola fiammiferaia, una povera disgraziata conciata come una barbona, dovevo dirle "Prendi questo berretto, ti terrà caldo!". In pratica sfotterla. Già da bambini ci insegnano a prendere per il cXXo quelli che stanno peggio di noi.



Va detto e ribadito che peggio di noi stasera non stava nessuno, e allora chi ce lo fa fare? Le nostre sapienti risposte ai quesiti del giornalista sono una miniera di preziose spiegazioni a tale questione. Risposte profonde, dettate da un cervello atrofizzato dal freddo. Io ricordo vagamente di aver affermato che di tempo ne ho molto visto che non permetto all'università di muovermi prepotenze alcune. Mio fratello ha vaneggiato qualcosa sul tenere alto il nome della squadra, o i colori...boh, una cosa così. Antonio alla prima domanda, che a mio parere non era poi così complessa ha risposto NO. E la domanda era "Come ti chiami?".
Al contrario, è' molto probabile, vista la verve e il modo col quale bucano lo schermo, che Antonello, Mauro e Paolo il prossimo anno faranno i tronisti da Maria de Filippi. Per la messa in onda del servizio, che vi assicuro vi terrà incollati allo schermo come Pantani su Les Deux Alpes, presto riporterò gli orari in bacheca. Ove per bacheca intendo un angolo qualsiasi di questa pagina che partorisce demenzialità con una frequenza impressionante. Buona notte.

Nessun commento: