lunedì 2 giugno 2008

TRACCIATO PIATTO


Spero che i miei fedeli seguaci mi perdoneranno per averli abbandonati in tempi recenti. La colpa è della mia totale avversione per le materie giuridiche e questo dannato esame di diritto privato che mi logora quel poco di cervello rimasto.

Come giusto e doveroso la gara settimanale non va mai tralasciata e nonostante sia catastroficamente indietro con la tabella di marcia prefissata atta ad evitare la bocciatura, stamattina a Fiamenga io c’ero. Come pure mio fratello, Matteo, Mauro e Fabione. Avevamo pure una supporter d’eccezione che ci ha immortalati durante la fatica: Valentina, la nostra miss senza ombrellino, o meglio, la miss di Roberto. Anche se a Vigna la mano sulla coscia gli ci è cascata. Non è colpa sua, è solo che ogni tanto la spalla gli duole e il braccio cede, provocando una reazione a domino detta MANO MORTA. E’ proprio un lupo il nostro leader carismatico: perché perde il pelo (mi ha confessato di radersi le spalle)…ma di certo non il vizio!

La gara era proprio piatta, come me senza il reggiseno imbottito. Piatta come un campo da bocce o piatta come un piatto. Insomma, il percorso era ricavato in mezzo ad un campo d’erba secca e fitta, alternato a dei passaggi in mezzo ad una vigna (ci perseguita) per poi aggirare una specie di cascina con stallone dei maiali annesso (mi rifaccio alla puzza sofferta, non che lo abbia visto). La solita gara che si può fare pure con la bici da ciclo cross. Ma noi ormai l’abbiamo appesa al chiodo e fino a novembre da là non si muove!

Io me la sono vista con l’avversaria di ogni domenica. Un suo collega ci ha detto “Eheh, fate una volta per uno voi. Una volta tu, una lei…!”. Avrei voluto correggerlo. Quest’anno l’ha spuntata una sola volta e solo perché avevo montato la mia sella basculante. Oggi devo ammettere di aver fatto un po’ la stronza: ha tirato lei per due giri. Avevo una paura mi chiedesse il cambio. Poi all’ultimo ho tirato io e l’ho fregata in volata. Me l’ero proprio organizzata così, e mi è andata di lusso. A maggior ragione quando scopro poi che questa misera garetta assegnava il titolo di campione provinciale. E così mi becco lo scudetto. Aggiungiamo la coppa che sulla mensola di casa fa sempre una certa figura. Anche perché la coppa la puoi esporre. Puoi esporre pure il prosciutto, ma prima o poi finisce che non puoi più esporlo, al massimo disporlo sulle fette di pane. Pure i premi erano consistenti: la mamma ha detto che questa volta la spalla non la regala a nessuno. Infatti, la scorsa volta, un attimo il prosciutto vinto a sangemini c’era, un attimo dopo non c’era più. Mia madre è meglio del mago Silvan. Quando ho domandato delucidazioni mi ha risposto “Tanto noi non si mangia, l’ho regalato”. Però almeno i 18 euro dell’iscrizione poteva rendermeli, sennò finisce che non vado mai para. Come quando ho dimenticato il capocollo a mirando.

Stavolta la spalla l’ho appesa con lucchetto e catenaccio in casa, dentro una teca ad infrarossi.

Non ero la sola ad esultare stamattina. Mauro, come me, si è guadagnato il suo scudetto: e dire che pure ieri era in gara a faticare come un matto sul Subasio. Matteo è arrivato secondo, ma deve star tranquillo e riposare le sue gambe da un milione di dollari: la nostra maglia arancio però senza confronto non resiste. Roberto non ha espresso alcunché riguardo alla sua performance, se non che il percorso non lo aggradava, ma questo è ovvio. Chi faceva i salti di gioia era Fabione. Quarto di categoria. Con quelle gambone gli bastavano due giri di pedale per farne uno del percorso. Mio fratello si sta impensierendo, ogni domenica lo vedo un po’ più preoccupato della precedente. E ogni domenica vedo Fabione più agguerrito. La sfida è aperta. Domenica prossima a Cortona? Fabio ci sarà? Lì di pianura ce n’è poca, anzi, ci sono i marciapiedi coi corrimano per non cascare indietro. Lo scorso anno a questa gara caddi solo tre volte. Speriamo di migliorare.

1 commento:

Permaz ha detto...

Non è Fabione che mi impensierisce, è quello che gli vendono Matteo e Panichi! Speriamo presto ci sia un altro sciopero degli autotrasportatori, così non gli portano più le sue robbine buone a negozio.