Il mega direttore galattico del Team Bikeland, al secolo Antonello, assieme al fidato braccio destro Mauro, ieri sera ha chiamato a rapporto tutti i suoi discepoli per stabilire il piano strategico della stagione cross-country 2008.
La riunione si è svolta nella massima segretezza, lo testimonia il fatto che di una squadra di più di cento tesserati eravamo una quindicina, una scrematura bella gagliarda, diciamocela tutta: c'era la creme de la creme.
L'astuta mossa del vassallo Vigna, di richiamare a sè le folle offrendo pandoro e spumante non ha sortito gli effetti sperati, in realtà le conseguenze sono state di tutt'altra specie, vedi foto!
Le parole del capo supremo sono state poche ma concise: si è parlato di 24H, di campionato regionale cross-country, di umbria challenge...ma alla fin fine il tutto si può sintetizzare con un detto che un fratello alquanto ispirato un giorno mi proclamò con enfasi "Più semo, più parremo". Per meglio dire "Ragazzi, l'importante è venire in molti, perchè il premio Squadra più numerosa è una bella vetrina".
E così scopriamo la grande passione di Antonello per le vetrine, e ci domandiamo perchè mai non aiuti suo fratello a fare quella natalizia, visto che di tempo ora col negozio sempre aperto ne ha molto poco. Ancor più c'è da chiedersi se girando con la ragazza non sia più lui quello che della coppia si spalma ai bordi dei viali davanti a boutique allestite ad arte.
Mentre capo e vicecapo arringavano le folle menzionando l'importanza di essere una squadra in tutto e per tutto, mi è giunto all'orecchio da fonti certe, che Matteo abbia dal profondo del cuore, dato voce al pensiero di tutti gli astanti pronunciando tali lapidarie parole "Tanto ognuno fa quello che 'gni pare!".
Parole che non contrastano affatto col mio pensiero, ma ciò è relativo, visto che faccio parte, assieme ad alcuni altri, di quelle facce che si vedono ogni domenica ad ogni gara possibile ed immaginabile. Primo per un piacere del tutto edonistico, egoistico e personale dato dall'eccitazione competitiva.
In secondo luogo certamente perchè portare dei colori, e con essi una certa filosofia, o se si vuole un'idea di passione che piace condividere con più gente possibile che come te coltiva quel particolare amore, è una sensazione vecchia come il mondo, che trova le sue ragioni in un certo sistema cameratesco ma che trascende il senso negativo del termine spesso accostatogli.
A questo punto il problema che mi sta abbastanza a cuore è non solo partecipare, ma ottenere certi risultati, anche se mi piacerebbe riuscire a mantenere quello spirito e quell'ottica con cui il nostro meccanico di fiducia vede il mondo a due ruote.
E' singolare infatti come dopo tanto tempo passato sulla bici egli metta sempre al primo posto il lato ludico e poetico del gesto atletico inserito nel contesto, che nel nostro caso è di una bellezza mozzafiato, se si pensa che in sella si può lentamente gustare il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo.
L'astuta mossa del vassallo Vigna, di richiamare a sè le folle offrendo pandoro e spumante non ha sortito gli effetti sperati, in realtà le conseguenze sono state di tutt'altra specie, vedi foto!
Le parole del capo supremo sono state poche ma concise: si è parlato di 24H, di campionato regionale cross-country, di umbria challenge...ma alla fin fine il tutto si può sintetizzare con un detto che un fratello alquanto ispirato un giorno mi proclamò con enfasi "Più semo, più parremo". Per meglio dire "Ragazzi, l'importante è venire in molti, perchè il premio Squadra più numerosa è una bella vetrina".
E così scopriamo la grande passione di Antonello per le vetrine, e ci domandiamo perchè mai non aiuti suo fratello a fare quella natalizia, visto che di tempo ora col negozio sempre aperto ne ha molto poco. Ancor più c'è da chiedersi se girando con la ragazza non sia più lui quello che della coppia si spalma ai bordi dei viali davanti a boutique allestite ad arte.
Mentre capo e vicecapo arringavano le folle menzionando l'importanza di essere una squadra in tutto e per tutto, mi è giunto all'orecchio da fonti certe, che Matteo abbia dal profondo del cuore, dato voce al pensiero di tutti gli astanti pronunciando tali lapidarie parole "Tanto ognuno fa quello che 'gni pare!".
Parole che non contrastano affatto col mio pensiero, ma ciò è relativo, visto che faccio parte, assieme ad alcuni altri, di quelle facce che si vedono ogni domenica ad ogni gara possibile ed immaginabile. Primo per un piacere del tutto edonistico, egoistico e personale dato dall'eccitazione competitiva.
In secondo luogo certamente perchè portare dei colori, e con essi una certa filosofia, o se si vuole un'idea di passione che piace condividere con più gente possibile che come te coltiva quel particolare amore, è una sensazione vecchia come il mondo, che trova le sue ragioni in un certo sistema cameratesco ma che trascende il senso negativo del termine spesso accostatogli.
A questo punto il problema che mi sta abbastanza a cuore è non solo partecipare, ma ottenere certi risultati, anche se mi piacerebbe riuscire a mantenere quello spirito e quell'ottica con cui il nostro meccanico di fiducia vede il mondo a due ruote.
E' singolare infatti come dopo tanto tempo passato sulla bici egli metta sempre al primo posto il lato ludico e poetico del gesto atletico inserito nel contesto, che nel nostro caso è di una bellezza mozzafiato, se si pensa che in sella si può lentamente gustare il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo.
3 commenti:
Mi riesce piuttosto difficile credere che chi ha descritto il ciclismo con questi toni naturalistici e sdolcinati sia la stessa persona che quest'estate ha percorso 40km tra le suddette colline a testa bassa,sputando a destra e a manca, bestemmiando e rantolando per la prima ora di gara... Mah...
l'ho sentito con le mie orecchie!
Mi sono espresso male...Parlavo di chi ha scritto l'articolo riprendendo e condividendo quelle considerazioni.
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