CICLODROMO, Città di Castello - E' la mia prima Panettonata ma non avevo dubbi che non sarei rimasta delusa. Un plauso sincero a ai grandi capi che hanno permesso ai membri della squadra e non di ritrovarsi in questa domenica che ci avvia al periodo natalizio. Grazie a Vigna, il tuttologo, ad Antonello l'addetto alle pubbliche relazioni che mi hanno detto che in tv è proprio un figurino, a Matteo che dà un nome ed un riferimento a tutti noi e al suo omonimo collega, forse il più riservato di tutti noi ma non per questo meno importante soprattutto per quelli come me che la meccanica non la digeriscono. Il banchetto finale, ricco di crostate, pizze e dolci vari, oltre ai panettoni, lo dobbiamo alle sapienti mani della sorella di Antonio (lui sostiene di averla aiutata, ma potrebbe non essere vero).
Mentre si sfilava dal ciclodromo, verso le 9.15 a cavallo dei nostri cancelli su ruote, diretti verso i sentieri che costeggiano il Tevere, Matteo contava uno ad uno ogni atleta: uno, due... centoquarantadue, centoquarantaquattro... CENTOSETTANTA. Qualche maligno mormora che stesse contando sfruttando le leggi algebriche delle elevazioni a potenza. Eravamo davvero tantissimi. Io infatti ho tremato per tutti e trenta i chilometri di percorrenza, ero convinta che una boccata per terra l'avrei data. Ho già organizzato la gita al santuario di Canoscio per accendere un cero e pregare in cima alla croce inginocchiata sul granturco. E' quasi un mese che non cado, temo che qualche nefasto evento si stia avvicinando, forse l'apocalisse.
APRO una parentesi molto femminile che poco interesserà al pubblico prostata-munito ----Ho ricevuto una miriade di complimenti per la mia eleganza e l'ottima scelta nell'abbinare i colori, probabilmente non ho colto il tono di sfottò, preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno. Diciamo che nell'attività ciclistica il 50 % del tempo lo dedico ad un discorso estetico che richiede circa un'ora di progettazione: l'immagine è importante anche se una gran mano me la dà la divisa della squadra che presenta un'associazione cromatica davvero intelligente. Se mai dovessi cambiare team dovrebbe essere di proprietà di Armani. -----CHIUSA la parentesi di carattere prettamente femminile qualcuno penserà che sarebbe il momento di parlare un pò di quali aspri terreni abbiano solcato le nostre ruote. Non sono del luogo e premetto che quand'anche lo fossi non sarei in grado di farvi da Cicerone visto la mia scarsa attitudine all'orientamento: la mia idea di bussola è un ago che punta ogni secondo verso un nord improbabile ed improponibile. Sommariamente abbiamo salito le colline che sovrastano Caldese e Lerchi per poi ridiscendere passando per Piosina e magicamente ritrovarci al luogo di partenza, alle nostre auto. Parlo di magia, nonostante fossimo in 170, perchè io grido al miracolo ogni volta che riesco a non cadere nell'angoscia di sbagliare strada. Grido al miracolo anche quando vedo Cristian, l'icona di ogni ciclista che considera la bici una compagna innanzi tutto piuttosto che una continua sfida, aggregarsi a questa mattiniera uscita. Di nuovo buttato giù dal letto così selvaggiamente, a confronto con l'imminente generale inverno che sta per irromompere... è incredibile. Qualche entità sovrannaturale si è impossessata della sua anima e gli fa compiere azioni indicibili, temo che se qualcuno lo facesse mangiare dopo mezzanotte potrebbe partorire Gremlins dalla schiena. Ma come ti dà il buongiorno questo Gismo castelano non te lo dà nessuno -Come va, come va? Tutto bene?- e sempre col sorriso a 28 denti perchè temo ancora che quelli del giudizio non li abbia.
Forse mancano a tutti quelli della nostra band.
APRO una parentesi molto femminile che poco interesserà al pubblico prostata-munito ----Ho ricevuto una miriade di complimenti per la mia eleganza e l'ottima scelta nell'abbinare i colori, probabilmente non ho colto il tono di sfottò, preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno. Diciamo che nell'attività ciclistica il 50 % del tempo lo dedico ad un discorso estetico che richiede circa un'ora di progettazione: l'immagine è importante anche se una gran mano me la dà la divisa della squadra che presenta un'associazione cromatica davvero intelligente. Se mai dovessi cambiare team dovrebbe essere di proprietà di Armani. -----CHIUSA la parentesi di carattere prettamente femminile qualcuno penserà che sarebbe il momento di parlare un pò di quali aspri terreni abbiano solcato le nostre ruote. Non sono del luogo e premetto che quand'anche lo fossi non sarei in grado di farvi da Cicerone visto la mia scarsa attitudine all'orientamento: la mia idea di bussola è un ago che punta ogni secondo verso un nord improbabile ed improponibile. Sommariamente abbiamo salito le colline che sovrastano Caldese e Lerchi per poi ridiscendere passando per Piosina e magicamente ritrovarci al luogo di partenza, alle nostre auto. Parlo di magia, nonostante fossimo in 170, perchè io grido al miracolo ogni volta che riesco a non cadere nell'angoscia di sbagliare strada. Grido al miracolo anche quando vedo Cristian, l'icona di ogni ciclista che considera la bici una compagna innanzi tutto piuttosto che una continua sfida, aggregarsi a questa mattiniera uscita. Di nuovo buttato giù dal letto così selvaggiamente, a confronto con l'imminente generale inverno che sta per irromompere... è incredibile. Qualche entità sovrannaturale si è impossessata della sua anima e gli fa compiere azioni indicibili, temo che se qualcuno lo facesse mangiare dopo mezzanotte potrebbe partorire Gremlins dalla schiena. Ma come ti dà il buongiorno questo Gismo castelano non te lo dà nessuno -Come va, come va? Tutto bene?- e sempre col sorriso a 28 denti perchè temo ancora che quelli del giudizio non li abbia.
Forse mancano a tutti quelli della nostra band.
1 commento:
Proprio una bella mattinata! Sono onorato ed orgoglioso di portare i colori del team Bikeland e non sto parlando del mero aspetto cromatico, ma dell'inappuntabile organizzazione dell'evento! La nostra portavoce si è dimenticata di fare un ringraziamento al fotografo-ciclista che si è offerto di scattare la "foto di gruppo"! La foto di gruppo è quell'evento per il quale si fissano e poi si disdicono almeno tre appuntamenti indirizzati a tutti i membri del gruppo sportivo. Incredibilmente quest'anno, soltanto al secondo tentativo siamo riusciti ad effettuare il fantomatico scatto. Ho però dei seri dubbi sulle sole due istantanee fatte dal fotografo... Considerata la stagione e la bassa temperatura, di sicuro qualcuno nel momento dello scatto sarà stato congelato con almeno un dito nel naso, se non due! Sicuramente qualcun altro avrà fatto le corna al vicino come in qualsiasi situazione del genere! Premesso questo credo che la foto del calendario del prossimo anno sarà simile ad un Picasso data la quantità di dita presenti nei nasi e le mani sporgenti dalle nuche oppure il nostro buon fotografo si rimboccherà le maniche ed eseguirà un immane lavoro di fotoritocco per eliminare quelle pose poco eleganti!? Sono ansioso di vedere il risultato!
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