venerdì 8 febbraio 2008

STORIE INCREDIBILI DI UOMINI STRAORDINARI

CARLO, UN UOMO, UN PERCHE'. QUANDO LA FOLLIA PORTA LA CRAVATTA

E’ passato ormai molto tempo dalle ultime parole digitate in merito all’enigmatica figura dell’incontenibile avvocato altotiberino Carletto. Eclettico personaggio, sempre pronto a stupirmi, l’ho lasciato qualche giorno prima delle festività natalizie quando tentavamo la scalata del Passo della Cerventosa. Nella speranza di contenere la mia innata propensione alla sfida provava ad infliggermi colpi bassi raccontando storie assurde e vi assicuro che Carletto è un oceano profondo di storie da ufficio. Ebbene durante quell’ultima uscita che facemmo mi lasciò di stucco narrandomi della scommessa studiata a tavolino dalle malvagie colleghe ai danni del nostro ingenuo eroe. Gli hanno fatto uscire di bocca la promessa che entro questo sabato, ossia domani, avrebbe perso cinque chili. Nel momento stesso in cui egli mi riportò il fatto subito di rimando gli feci notare che c’erano in prospettiva pranzi e cenoni di natale e capodanno, per non parlare poi del carnevale. Lui, fermo come una roccia millenaria mi rispose –Eh! Giusto stamattina me so magnato una fetta de pandoro!”. Cercai di scrutare nei suoi occhi una vena sarcastica, poi pensai che stavo cercando invano. Carlo non è mai sarcastico, quando dice una cosa ci crede veramente e quando poi le stronzate escono dalla sua bocca sono legge divina. E’ passato più di un mese da quel caratteristico giorno ma come se fosse ieri riesco a riportare la mente alle sensazioni di incredulità provate in quei momenti: sinceramente non lo vedevo uscire vittorioso da questa ardita impresa da lui sottoscritta. Rafforzai ancor di più tale convinzione durante una cena in compagnia sua e dei compari della domenica. In tale sede ebbe modo di farci la cronistoria della sua giornata tipo a perugia, scandita da innumerevoli spuntini, colazioni con dottori e dottorini, con pranzi alla mensa dove ad un primo di lasagne non si nega poi un saporito secondo e un dessert per chiudere; viene poi il lungo pomeriggio che uno spuntino lo richiede sempre, per non parlare del ritorno a casa la sera dove sicuramente la nonna vorrà consolare il nipote della dura giornata lavorativa non retribuita di un avvocato schiavizzato. Capirete quindi le mie perplessità riguardanti le capacità di Carletto nel seguire ferree regole alimentari.

Finalmente, dopo diverse settimane, due giorni fa siamo tornati a pedalare assieme. Avevo rimosso il pensiero di quella scommessa idiota, non pensavo l’avesse presa seriamente, e a guardarlo non avevo torto. Ma cosa succede con chi rimanda gli impegni all’ultimo istante? Capita che da quella bocca infernale che erutta teorie filosofeggianti alternate a idiozie palesi, queste ultime spesso abbiano la meglio. Ed è così che il nostro dottorone, mi si presenta subito, ai primi colpi di pedale dicendomi “Devo assolutamente perdere 5 chili entro sabato”…era martedì! Io rispondo d’impeto “Ma Carlo, neppure se vai ad Auswithz potresti farcela”.

Carlo deve essere un grande sognatore, uno degli ultimi di questi nostri tempi travagliati e convulsi, un uomo che come il bambino di Shining possiede la brillanza, oppure come un vecchio cavaliere Jedi ha trovato la forza. Perché se uno non è tutte queste cose assieme non potrebbe mai ipotizzare assurdità del tipo “Sai come faccio, smetto di bere, quello pesa molto sulla bilancia…un litro, un chilo, e io sai romi, bevo tanto, ah basta, oggi non bevo!”. Splendida trovata, soprattutto se partorita in bici con me accanto che lo sbeffeggio bevendo dalla mia splendida borraccia. Primo tratto in pianura…tutto ok, ancora regge, ne parla ma non beve, si trattiene. Inizia la salita, vorrebbe ma si contiene. Finisce la salita: giusto un sorsetto, non peserà tanto. Ok. Altra pianura, tutto a posto, il pensiero è lontano. Salita, di nuovo, lo vedo che resta indietro, mi sprona ad allungare, lui preferisce andare del suo passo. Io vado del mio, modestamente brillante come sempre. Sono in cima e lo aspetto a bordo strada…come una p..,,,….lo aspetto! Eccolo, pare tranquillo, del resto non è neppure caldissimo. Si ferma accanto a me, ha lo sguardo contrito, e sono felice perché è la prima volta che posso usare questa parola in un discorso con un qualche senso compiuto. Ogni sforzo di contenimento operato fino a quel punto viene gettato repentinamente nella discarica delle idiozie quando afferra con mascolino vigore la propria borraccia, e se la scola d’un fiato neanche fosse Barney Gamble nei Simpson. “Beh Carlo, era prevedibile, forse dovevi regolarti un po’ prima, e poi non si è mai sentito che bere sia sconsigliato nelle diete, anzi…”. Scendendo poi, per tornare verso casa mi sorge spontanea una domanda “Ma oltre a questa cazzata del non bere, cosa altro hai fatto in questi ultimi giorni per perdere questi chili?”. E lui subito “Ieri ho mangiato due castagnole”. Lo ammetto, sono rimasta perplessa, e questa volta è il mio sguardo ad essere contrito, e rivolgo a lui un muto interrogativo. La sua risposta “Se fosse stato per me ne avrei mangiate tre!”.

Ora so per certo che domani qualcuno perderà la sua scommessa a meno che non trovi un chirurgo plastico impazzito che gli faccia una liposcultura, gli tagli una gamba e gli recida naso e orecchie. Fortunatamente molto peso lo si risparmia di cervello! Il grande assente della situazione!


1 commento:

Permaz ha detto...

Visti gli ingredienti da mettere nel pezzo ero sicuro che ne sarebbe uscito qualcosa di significativo. Così è stato! Carlo è sempre una fonte d'ispirazione! Purtroppo non ho potuto partecipare all'uscita e questo mi rammarica un po'. T'invidio tanto per aver avuto una musa ispiratrice di cotanto spessore! Onore al merito!