lunedì 25 maggio 2009

LA PULIZIA E' IMPORTANTE!!!

Capita anche ai migliori campioni di farlo fuori, è uno dei componenti della bici più a rischio quando le pedalate e la forza con cui esprimiamo il nostro entusiasmo è sempre pari al ritmo gara. Sto parlando del forcellino, parte minuscola della nostra biga ma della quale è impossibile fare a meno se si è degli amanti del rampichino come me. Il cambio sta attaccato lì, ma sabato c'ho pensato io a renderlo semovibile. Anzi, proprio penzolante.
Vorrei poter dire che l'ho schiantato a causa del fango come spesso accade, ma sono due settimane che non piove un filo d'acqua per fortuna. Bramerei narrarvi di qualche accidentale caduta, sport nel quale eccello, ma non sarebbe verità. A mia discolpa dico solo che una cosa del genere accade solo alle persone che come me amano avere la bici pulita al massimo. Però voglio dare un freno alla vostra pignoleria, amici dell'idropulitrice. Non regolate il raggio al massimo ma cosa più importante non puntatelo direttamente sulla catena mentre ruotano i pignoni, che se poi vi va di traverso, la catena sale e si porta via tutto quello che riesce a trovare sul suo cammino.

E con il ambio a spasso che momenti e arrivato giusto sotto la sella e il forcellino spezzato a metà come il pane di Cristo durante l'ultima cena, ho passato una bruttissima mezz'ora. Durante la quale ho chiamato a negozio. di sabato. Bruttissimo giorno per avere un problema, visto che tutti i tesserati finiscono per ritrovarsi lì a chiacchiera e spararle su quanto poco si allenano ma sulla probabile possibilità di battere Di Luca per distacco se solo gline dessere l'opportunità. Figurarsi poi della vergona nel raccontare come mi è successo il tutto, simile a quando andai in pronto soccorso e mi domandarono come avevo slogato la caviglia: non è facile dover ammettere che è stato tutto per causa del tentativo di battere il record personale di salto dello scalino: 6 scalini saltati, ma un mese immobile.
A negozio il Cardella mi ha accolto proprio come fanno in pronto soccorso, ma fortunatamente, al contrario dei sanitari, mi ha classificato come codice rosso e subito ha curato il mio confettino. Il timore di trascorrere questi tre giorni di festa in sella ad una triste bici da strada mentre tutti attorno a me van per boschi era logorante. Alle 11 di sabato mattina ho smezzato il forcellino, alle 11.30 la bici era a posto. Quando ci vuole ci vuole: grande bikeland.

domenica 17 maggio 2009

24 ore di Terni ad eliminazione

Ci sono delle esperienze nella vita che non bisogna assolutamente perdersi. Tipo fare una lunga trasferta in auto con Vigna che passa in rassegna pagina per pagina l'ultima edizione riveduta e corretta del kamasutra. Oppure uscire in bici con Roberto e immortalarlo mentre fa il cretino, cosa che capita mediamente ogni volta. Pedalare col Ceccovolante che nei momenti nostalgici rievoca gli anni in cui avrebbe tolto di ruota pure Pantani se solo l'avesse voluto.
Ci sono poi altre esperienze in cui si inciampa e che mentre ti ci trovi invischiato pensi ad un milione di altre cose che avresti potuto fare piuttosto che star là in quel preciso momento.
Eppure, per la propria formazione atletica e personale, almeno una volta nella vita una 24ore in mtb va fatta. Non che lo dica il dottore, ma dato che era a terni e che non avevo altri impegni programmati ho pensato che la 24 ore del drago organizzata da ruota libera poteva essere un modo originale per impegnare il weekend.
Come si dice dalle mie parti "ho fatto un errore di sbaglio". Colpa mia non aver considerato che la squadra femminile alla quale appartenevo non avrebbe brillato per coesione. In verità ho sperato in un impegno reciproco nel cercare di raggiungere anche solo un minimo di solidarietà femminile, quando in realtà sul campo gara se avessimo un coltello a testa ci caveremmo gli occhi.
A grandi linee vi racconto come sono andate le cose e guardatevi bene dal non desistere dalla lettura perchè la storiella potrebbe risultare divertente pure per i non addetti ai lavori.
Arrivo a Terni sabato mattina e paradossalmente non sbaglio strada nel ritrovare il luogo di gara, evento che avrebbe già dovuto mettermi in allarme. La gara si disputa presso "il Mare di terni", un laghetto artificiale con impianti di balneazione, ristorante, zona camper, insomma una specie di villaggio vacanza un pò spartano. L'idea è carina, se non fosse per le zanzare killer che stanno all'ingresso ad accoglierti. Entrati a zanzarapoli facciamo il breafing del team femminile. Sei donne. Ovviamente io, poi Katia, Romina e Laura del Ruota Libera, poi Noemi (recente vittima di Mauro) e Barbara (protetta di Pancrazio, un nome una garanzia). Neanche trenta secondi di riunione che un membro, Katia, si dissocia, riconsegna il numero e decide di correre in solitaria. Col senno di poi comprendo le sue ragioni e solo ora ammetto che avrei dovuto fare come lei.
Insomma, si parte bene, già ne abbiamo fatta fuori una.
Inizia la gara. Parte Laura che col fresco delle 12.00 vuol girare per due ore filate. Poi parte Romina, pure lei fa due ore perchè poi deve controllare i figli. Per quanto riguarda noi, possiamo fare assolutamente come ci pare, potremmo pure darci fuoco, tanto, permettetemi il termine "non ci si incula nessuno". Beh, loro hanno da fare, c'è da capirle. Pure un salutino per offrire una borraccia nella zona cambio durante i giri...ma no... loro hanno da fare. Bisogna ammettere che lo spirito di squadra proprio non manca. Sapessi che soddisfazione a far loro il tifo quando passavano. Ma del resto si sà, i veri campioni non hanno bisogno di essere incitati.
Per la sera, fortunatamente Romina ci offre la sua tenda da campeggio e mi cede un'aspirina visto che il mal di testa galoppava. Infatti mentre giravo, all'ora di cena, nella zona dei camper stavano cuocendo la peperonata e ad ogni passaggio la tentazione di tagliare il percorso e andare a veglia da questi signori era immensa. Dopo tale logorio mentale, organizzando i turni ci siamo coricate in tenda. Quando il freddo ha iniziato a farsi sentire, ma più che altro le buche e il terreno durissimo sotto la schiena, e sopra ogni cosa la puzza di sudore di tutte e tre, ho avuto la rivelazione cosmica. Ecco perchè vado in vacanza solo una volta ogni tre anni: per andare in albergo e star comoda. Se pensate poi che si riesca a dormire vi sbagliate: invece che contare le pecorelle contate i turni e le ore che intercorrono da qui al vostro cambio. E poi tutte le voci attorno. Verso le 1,30 la secessione del team peggio assortito del mondo prende forma. Grande incazzatura al momento del cambio, che salta perchè qualcuno ha deciso che vuol fare come più le aggrada, e pensa sia lecito modificare pure i turni delle altre. Rientro in tenda, la puzza è sempre più insopportabile, forse sono io la portatrice sana di fetore. Democraticamente decidiamo che la nostra collega, vista la gamba arzilla che si ritrova, può correre fin quando lo desidera. Così le dò appuntamento per la mattina. E buonanotte! A quel punto di dormire non se ne parla e la risolviamo fino alle 6 di mattina a sfottere e ridere manco fossimo in gita di classe dopo aver fumato venti canne. Di buon grado allo spuntar del sole, infilo i gambali, cerco il casco, prendo i guanti, pronta per mantenere la mia promessa. Nel mentre, da dietro la tenda, una sagoma incombe, e col tono col quale Caronte fece impallidire Dante ci ammonisce: "Ora giro io, poi voi tre mettetevi d'accordo per quando volete girare e vedete di non fare casino che i figli dormono!". MMh, qui proprio non ci siamo. Così non mi parla neppure mia madre dopo che le son tornata in casa con le scarpe infangate.
La prima cosa che penso è "Se uno vuol far dormire i figli non li porta ad una 24ore in mtb e se non sa come fare se ne sta a casa". La seconda cosa non la penso, la faccio. Mi tolgo il casco, i guanti, rimetto a posto il sacco a pelo, faccio uscire le mie colleghe, smontiamo la tenda e insieme riconsegniamo il chip. Mi è stato comunicato che una delle due superstiti del team, la campionessa, abbia affermato che il nostro abbandono è avvenuto poichè non ce la facevamo. Devo ammettere che è la verità, brava Romina: non ce la facevo proprio a sopportare quello spirito di mutuo aiuto che caratterizzava la nostra formazione, quell'estrema comunicatività, quei martellanti e continui sorrisi...no, proprio non ho retto. Abbiamo ceduto al vostro strapotere, per fortuna avete pensato a tutto voi, regalando a destra e a manca per l'ennesima volta quel simpatico spirito agonistico col quale infarcite ogni manifestazione alla quale prendete parte. "Non ce la facevano" ha detto. Noi non ce l'avremo fatta, però mi hanno detto che pure voi alle 10 di mattina eravate alquanto lesse e di giri non ne avete fatti più. Chissà, anche i migliori campioni cedono alla fine. Posso solo immaginare che gran festa sul podio quando hanno chiamato il team composto da 6 donne, che in realtà è rimasto un duo e neppure quello tanto ben assortito.
E per chiudere in bellezza, e sperando di farmi perdonare se vi ho annoiato, vi lascio con la migliore delle mie perle, le mie tare mentali in tema di orientamento: senza neppure accorgermene ho imboccato la superstrada al contrario. A viterbo ho compreso che qualcosa non quadrava. U-Turn e a casa: coniglio arrosto, divano, giro d'italia...il tutto arricchito da un'esperienza in più, da non ripetersi!!!

lunedì 11 maggio 2009

LEGGE DI MURPHY APPLICATA

Prima legge di Murphy sull'mtb

Se parti bene, arrivi male; se parti male, arrivi peggio.
Corollario: Quando pensi che tutto sta andando bene come non mai, controlla i serraggi delle ruote

[Parallelismo invariabile]
"Se spendi uno sproposito per una Mtb, il gruppo dei tuoi amici Bikers si darà alla strada"

[Precetto sulla sella]
"Il numero di piaghe che ti si formeranno nella zona della seduta, è direttamente proporzionale a quello di Euro pagati per l'acquisto della nuova sella che tanto volevi"


[Automatismo sugli insetti]
"La traiettoria delle evoluzioni di un moschino, avrà sempre inesorabilmente come destinazione il tuo occhio, nel preciso momento in cui toglierai gli occhiali"

[Legge gravitazionale sugli occhiali]
"L'attrazione magnetica tra un paio di occhiali ed una pietra,
è direttamente proporzionale al prezzo pagato per i primi"

[Legge del 50:50]
"Tra due sentieri ugualmente ignoti, non si sa come, ma si riesce a scegliere sempre quello più in salita"

[Prima legge sulla Mtb usata]
"Se ti fidi, ti rifilano un catorcio; se non ti fidi, ti rifilano un catorcio"

[Controtesi (inoppugnabile)del duo Damiani/De Beers]
"Una salita NON è per sempre"

[Legge breve sulle forature]
"Bucherai tante volte + 1 di quante sono le possibilità che hai di riparazione"


[Regola madre sulle forature]
"Se non hai camera o pezze, bucherai; se hai le pezze, la camera si taglierà, se hai una camera, il copertone avrà uno squarcio; se è solo un buco ed hai le pezze, non hai la para; se è un taglio ed hai la camera, non hai le leve; se hai tutto quanto sopra, non hai la pompa; a memoria d'uomo il fast non ha mai funzionato; la bomboletta di CO2 ghiacciando rimarrà appiccicata alle dita, se va bene; nei casi peggiori (il tuo) romperà anche
rubinetto e valvola; il lattice messo nei tubeless è finito dopo le 30 forature in 5 giorni."

[Principio fondato sull'equipaggiamento]
"Si romperà sempre quel pezzo che non hai di ricambio ."
Corollario: 1) se lo hai non è quello giusto;
2) se è giusto ne hai solo uno e nel montarlo lo distruggerai irreparabilmente;
3) se lo monti correttamente, rientrando sul Percorso verrai urtato da un'altro Biker che te lo disintegrerà.

[Principio generale sugli allenamenti]
"La possibilità di ottenere una buona prestazione, è inversamente proporzionale
all'intensità degli allenamenti effettuati per la gara specifica"
Corollario: 1) più ti senti in forma, tanto più andrai in crisi;
2) se hai il sentore di poter aver problemi, essi verranno fuori, tutti,
e in un'incredibile sequenza; 3) gli altri saranno sempre più in forma di te.

[Legge sulla meteorologia]
"Il numero di perturbazioni in arrivo, è direttamente porporzionale all'importanza dell'escursione in programma"

[Norma inconfutabile sul meteo]
"Le possibilità che il tempo sia clemente, sono direttamente proporzionali alle precauzioni prese in caso di pioggia"
"Se fa caldo si cuoce; se piove, diluvia; se è freddo, si ghiaccia; se è secco c'è un polverone"
Corollario conseguente: l'abbigliamento portato al seguito difetterà sempre di quel capo che nella situazione sarebbe stato la tua salvezza.

[Legge ineluttabile sul vento]
"Non importa in quale direzione tu vada, il vento avrà sempre quella opposta"
Corollario: 1) se inverti la rotta, nello stesso istante vi sarà uno scambio termico;
2) più ti innervosisci e più il vento aumenterà; 3) il vento cesserà per il tempo esatto in cui resterai fermo a riposarti

[Principio fondato sull'equipaggiamento]
"Si romperà sempre quel pezzo che non hai di ricambio ."
Corollario: 1) se lo hai non è quello giusto;
2) se è giusto ne hai solo uno e nel montarlo lo distruggerai irreparabilmente;
3) se lo monti correttamente, rientrando sul Percorso verrai urtato da un'altro Biker che te lo disintegrerà.


[Legge degli utensili applicata alla Mtb]
1) Gli utensili degli altri funzionano solo sulle Mtb degli altri;
2) Quegli aggeggi lussuosissimi e bellissimi che si vedono nelle vetrine non funzionano.
3) Se nessuno lo usa, c'è una ragione.
4) La cosa che serve di meno è quella che funziona meglio.

[Regola madre sulle forature]
"Se non hai camera o pezze, bucherai; se hai le pezze, la camera si taglierà, se hai una camera, il copertone avrà uno squarcio; se è solo un buco ed hai le pezze, non hai la para; se è un taglio ed hai la camera, non hai le leve; se hai tutto quanto sopra, non hai la pompa; a memoria d'uomo il fast non ha mai funzionato; la bomboletta di CO2 ghiacciando rimarrà appiccicata alle dita, se va bene; nei casi peggiori (il tuo) romperà anche
rubinetto e valvola; il lattice messo nei tubeless è finito dopo le 30 forature in 5 giorni."

[Regola imprescindibile sulle forature]
"Bucherai sempre una volta in più di quante sono le camere o le pezze che hai a disposizione"
Corollario: 1) quello che sta per prestarti la camera, bucherà nel fermarsi ad aiutarti;
2) se ti accorgi di averne una che non pensavi, è del 28;
3) se invece è del diametro giusto la pizzicherai nel montarla

[Regola di J. sulla borraccia]
"La borraccia fresca appena presa o riempita, verrà persa all'inizio di una discesa ripida e lunga"
Corollario: 1) se prosegui, ti si seccherà la gola e non troverai nessuno che ti offre un sorso;
2) se torni indietro a prenderla, a due metri da essa un Biker la investirà facendola esplodere come una granata;
3) se qualcuno ti presterà la sua, essa conterrà il tipo di bevanda che più odi al mondo.

[Primo inconfutabile raffronto sui valori]
"L'entità dei danni riportati dalla tua Mtb dopo una caduta,
è direttamente proporzionale al prezzo pagato per la stessa"
Corollario: 1) se è un cancello con le ruote sarà intatta;
2) se hai dovuto vendere un rene per acquistarla, mettiti in lista per la dialisi;
3) se sembra non aver nulla aspetta a risalire e prender velocità.......poi ne riparliamo.


















lunedì 4 maggio 2009

SAN PELLEGRINO - Finalmente in arancio -

E pure quest'anno ho riagguantato la maglia col colore più difficilmente abbinabile al mondo. La maglia arancio dell'umbria challenge, che oltre ai capilista di categoria in campionato, la usano le guide turistiche che accompagnano al vaticano per farsi riconoscere, al posto della bandierina. Anche quelli dell'anas in superstrada ne fanno un discreto uso. Non che mi serva una maglietta per farmi riconoscere. Il mio confettino a ruote coglie ancora l'attenzione di molti spettatori. Peccato però che una bici fascinosa non assicuri il primo gradino sul podio. Figuriamoci a San Pellegrino mieri, che non è per lamentarmi ma ho corso con la febbre...che mi ha attaccato Maurone. Devo smettere di frequentarlo così assiduamente. Oltre al malanno stagionale c'erano al via dei bei crostini in gonnella, ma trattasi di eufemismo dato che erano veramente agguerrite. Per fortuna ho fatto una delle mie partenze a razzo così son rimasta tra le prime per una buona metà gara, ero assieme all'intramontabile Laura Duchini, ex campionessa italiana MW nei primi anni del 2000. Le ho pure domandato se volevamo tentare di riprendere la prima, poi lei mi ha gelato "Guarda che è la Gabbanelli"...ho subito cambiato discorso. E poi ho smesso di sgallettare quando pure la mia compare ha fatto un forcing in pianura che io con le mie gambine e a quel vento maledetto non ho potuto resistere. Ed il mio terzo gradino del podio è sempre lì che mi aspetta. Questa volta non mi posso lamentare, niente Lonza, ma una lampada da comodino. E' utile che inizio a tacere sennò la prossima volta mi danno un panettone scaduto. Mi rincuora il fatto che la Gabbanelli mi abbia appioppato solo 10 minuti. Da segnalare il sinistro discorso che al traguardo la superba ciclista ha intavolato con un organizzatore del Centro Italia Bike Tuor. Si lamentava che qua in Umbria le gare per le donne son troppo corte. Che lei paga come gli altri e vuole gareggiare con le avversarie in distanze più importanti. Di tutte le volte che una se ne poteva uscire con una battuta del genere capiti oggi dopo 33 chilometro e novecento metri di dislivello? Mmh. Ma sotto le docce non le è mancato niente, io e le altre l'abbiamo messa a giro e le abbiamo chiarito chi comanda qua in umbria! Al di là degli scherzi lei parlava di altri tipi di gare, non di questa, ma di quelle tipo Schifanoia... io per dirla tutta non è che mi metto a piangere se invece di 30 son 25 i km.
Alla partenza per l'occasione c'era pure Marco Cellini, trionfatore assoluto l'anno scorso per tutto il Challenge, il quale quest'anno si vede costretto a fare un viaggio a Lourdes e chiedere quelche miracolo vista la sfortuna che lo perseguita. La concomitanza di diverse patologie lo hanno costretto ad uno stop prolungato e ieri alla granfondo, dopo due mesi di assenza dalle gare, è cascato su un manto erboso sintetico a causa della follia degli organizzatori. Se guardate le foto di Frex8 potrete godere di decine e decine di scatti con atleti stesi a quattro di spadi su quel bel pratino. Paradossalmente sono rimasta in piedi. Ho poi rimediato a fine gara, nella discesa imbrecciata, rigando pure il mio confettino.
Il nostro capitano, come pure Mauro non sono rimasti contenti della loro prestazione, mentre il nostro Nottolic è sempre brillante. A lui basta pedalare per esser felice, pure se torna da un matrimonio dove ha mangiato il suo e quello del vicino e ha dormito manco tre ore. Il nostro presidente a fine gara ne ha subito combinata una delle sue, un'Antonellata come si suol dire: con l'aiuto della first lady, ha smarrito una lente degli occhiali da vista. Giornata guadagnata.
Ma di tutto quanto è successo ieri, la cosa che non mi dimenticherò mai è stato un bacio, uno di quelli che non ti aspetti, che ti sorprendono e valgono molto più della fatica di una gara abbastanza massacrante come questa. Trovare al traguardo la bambina di Michele Andreani che ti accoglie col sorriso e la timidezza ad un tempo. E mi hanno raccontato che in un tratto del percorso stava ad attendere con ansia il mio passaggio. Sono convinta che fra qualche anno pedaleremo insieme, con un papà così, in casa le ruote son d'obbligo, e allora saran dolori a doverle dar la caccia.

SAN PELLEGRINO - CAMPIONATO DIABETICI -

UN SOLO UOMO AL COMANDO
DIEGO FRANCESCHINI,
QUELLO CHE IN MTB, DICE L
UI, NON CI VA MAI!!!

sabato 2 maggio 2009

EL MEGLIO HA DA VENI'

C'è chi il primo maggio va a mangiare il pesce al mare, chi va a piedi a Canoscio e chi va a correre a Casteltodino. Il pesce non mi andava, a Canoscio preferisco andarci in bicicletta e visto che per quel giorno i meteorologi amici promettevano finalmente un raggio di sole, la mattinata sui pedali non ce l'avrebbe tolta nessuno. Certo bisogna essere masochisti se si pensa che domani a San Pellegrino ci penseranno quelli di Gualdo a toglierci la sete con prosciutto. A mio dire si tratta della gara più dura del Challenge, di quelle che quando vedi il cartello "10Km all'arrivo" vorresti impiccarti con la corda del cambio. Ma questa è un'altra pagina di sport e la racconteremo a cose fatte, sperando di usare gli stessi toni positivi che mi ha ispirato Casteltodino, donandomi un bel prosciutto. Non solo a me, ma pure a SuperMauro: entrambi vittoriosi al traguardo. Abbiamo sfiancato i nostri avversari. Lui sfianca pure quelli che son di altre categorie, basti pensare a quanto rompe le scatole a chieruzzi pure col cuore a 180. Io mi sono dedicata all'unica concorrente donna in griglia, che poi tra l'altro rientrava in categoria juniores. C'erano pure Roberto e Fabione, il cui testa a testa atletico è iniziato e finito al momento della partenza, dato che il carroziere d'acqua dolce in due settimane ha fatto un salto di qualità che se vengono quelli dell'antidoping gli si fondono le provette per le urine da quanto le sue sono piene di robba bona. Comunque sia Roberto ha fatto meglio di Fabio se contiamo che è giunto secondo e il suo collega quarto.
Io e il mio fratellone abbiamo fatto tutta la gara insieme, peccato poi che al terzo giro abbia dovuto abbandonarlo: lo sconto donna non si rifiuta mai. C'è stato anche un ulteriore momento in cui ho cessato di battezzare la sua ruota. Non è stato divertente, ma non posso prenderla con nessuno se sono cretina. Quando rimontate le ruote vi consiglio vivamente di chiudere bene gli sganci. Io quello dietro lo avevo messo discretamente lento, perchè poi mi si stegliano le unghie per riaprirlo. Peggio però perder la ruota per strada. Cattiva sensazione ritrovarsi col culo per terra e raschiarlo sull'asfalto. Ma in un attimo sono risalita in sella, dopo qualche nicchio di troppo ovvio. E' andata liscia che non mi è successo di nuovo il fattaccio durante la gara visto che al momento di rismontare tutto, lo sgancio era di nuovo lento.
Domani a San Pellegrino me le faccio chiudere da Ercole le ruote. Anche se la sensazione è che a metà percorso ci verrà voglia di dargli fuoco alla bicicletta. Nel frattempo mi preparo psicologicamente alle invettive di Gigi Sgarbozza, dato che molto probabilmente la gara passerà su rai sport satellite e di una che perde le ruote per strada il mitico Gigi non può che dir peste e corna. Dovrò anche smettere di lamentarmi della mia fidata compagna scalmarita, dato che a Gualdo regalano cocci e vasi. Ma domani è di grazia se riporto il pacco gara!