venerdì 31 ottobre 2008

IMPORTANTE

Nel calendario UDACE, la gara di ciclocross che si svolgerà Domenica 2 novembre era indicata in località Acqualagna. Ho chiamato la società organizzatrice Cicli Basili e mi è stato riferito con certezza che la gara si svolgerà presso SMIRRA, e non ad Acqualagna come riportato. Il luogo si trova vicino a Cagli, ad un'ora e 15 minuti circa da qui. Le iscrizioni iniziano come al solito alle 8.00 circa e la prima fascia parte alle 9.30. Non mancate, con questo bel tempo degli ultimi giorni ci vorranno le pinne e il boccaglio!

CI FANNO CONCORRENZA

A dimostrazione che non siamo gli unici ad essere poco normali, vi riporto qualche simpatico scatto fresco fresco di questa giornata, che ho trascorso a Lucca, città fantastica, ma in questi giorni resa stupenda dalla più importante rassegna italiana dedicata al fumetto, all'animazione e ai giochi di ruolo.
Ogni anno, per quattro giorni, la città si popola di una folla immensa e coloratissima. Vecchi e giovani da tutta Italia vengono a questa fiera immensa che si dipana per tutto il centro storico, molto simile a Città di Castello, dato che anch'esso è contenuto entro delle mura medievali. Si possono incontrare i personaggi dei cartoni animati, dei film, dei videogiochi. Ci sono rievocazioni storiche, combattimenti con lance e spade. Vampiri, supereroi. La pazzia dilaga.















mercoledì 29 ottobre 2008

DOMENICA SERA DIETA PER TUTTI!!!


Domenica prossima, che sarebbe fra tre giorni, ci sarà la fantomatica cena del bosco. Il nome gliel'ho dato io poichè voci di corridoio mi hanno portato a credere che gli ingredienti fondamentali saranno funghi e tartufi. Per come sta prendendo il via la faccenda penso che il titolo dell'evento dovrà mutare in "La cena fantasma". No no, non fermatevi a queste poche righe e non traete conclusioni affrettate. La cena ci sarà. Sicuramente qualcosa sotto i denti domenica metterete, che cosa non lo so. I miei dubbi sorgono da diverse incongruenze che nell'arco di queste ultime due settimane sono venute ad evidenziarsi.
In primis dobbiamo dire che qualche buon tempone, dalla gran voglia di festeggiare, ha messo mauro alle strette, il quale concedetemelo "Poraccio", è scollato per trovare un locale che ci ospitasse. Avremmo potuto optare per la classica cena al ristorante. Ma no, sempre qualche altro buon tempone ha proposto: CUCINIAMO DA SOLI.
Benissimo, io adoro cucinare: nei brevi sprazzi di vita lavorativa che ho affrontato nella mia tenerissima età ho spesso avuto a che fare coi fornelli. Dovete sapere però che tra le varie persone che si son agghindate la bocca con questo volenteroso proposito c'è pure il nostro capitano. Io son sincera, quando Mauro me lo ha riferito dentro di me proprio non me lo immaginavo Matteo ad affettare cipolle e preparar crostate. Anche perchè di cose da fare ne ha diverse ed è di grazia se si ricorda di mangiare quando torna la sera a casa.
Covando a lungo tale dubbio, venerdì scorso ho deciso di sciogliere il nodo: gli ho domandato se avrebbe aiutato in cucina per la cena di domenica. Risposta: NO, io NO. Perfetto. Qualche ombra inizia ad offuscare l'idilliaco quadretto di noi ciclisti che tutti insieme appassionatamente spadelliamo funghi e tagliatelle. Le ombre si infittiscono quando Mauro mi racconta di aver rimesso mano dopo tanto tempo al forno di casa, per provare a fare le crostate. In una sera ne ha fatte tre, e di tre ne ha bruciate esattamente tre. Se doveste incontrarlo e deriderlo per questo lui certamente si appellerà a delle colpe non sue, ma del forno che possiede un sistema di gradazione diverso dal resto dell'universo. Però fatto sta che anche l'aiuo cuoco Mauro pone qualche neo sulla propria professionalità.
Altro problema: quanti siamo? Boh. Chi mi ha lasciato detto che viene, chi ancora non lo sa, chi non sa se porterà moglie parenti amici e tanti guai...I peggio messi sono quelli che passano a negozio e lasciano detto. Non sia mai. In questi giorni Matteo ha l'arancione che gli esce dalle orecchie e quindi non può sentirvi: deve tenere a bada mio fratello che ogni due minuti cerca di tracciare col gps il corriere che viene dall'austria, il chiassera che è fresco fresco di bici finalmente funzionante, Paolo che con quella ridley ogni giorno c'ha un acciacco, peggio de la mi nonna che fa colazione co le pasticche del cuore. Con tanti cani sciolti da tenere a bada matteo segnerà la vostra adesione sul dorso della mano sinistra, poi salirà in bici, pioverà (piove sempre), e l'inchiostro cancellerà la vostra buona volontà.
Comprenderete se mostro qualche piccola riserva riguardo alle dinamiche che prenderà questa cena.
Continuiamo sulla buona strada parlando di tutta questa gente che ha detto "Cuciniamo Da Soli". Queste persone non hanno proposto un menù. Si è detto che cucineremo funghi e tartufi, ma di certo a qualcos altro dovremo abbinarli. Così penso di buttar giù una bozza delle varie pietanze, la spedisco a Mauro via mail. La sua risposta è: "Devo sentire il Marmellata". Ok, inizio a comprendere che il modello organizzativo del nostro Team si rifà a quello del governo italiano, nel senso che non è latente bensì pressochè inesistente. In più intuisco che ad aver proposto la Cucina Fai da Te è stato Alessio se è lui che deve mettere il sigillo d'approvazione al menù. Ebbene, ora ho un capro espiatorio. Questo è rassicurante. Anzi, tutti quanti ora sapete con chi prendervela domenica quando tornerete a casa con lo stomaco più vuoto di quando cenate dal cinese e per un'ora vi pare di crepare e dopo mangereste pure il gatto, baffi e peli compresi.
La nebbia accumulatasi si infittisce quando mia madre fa un commento molto infelice riguardo le tagliatelle al tartufo, che secondo me dovrebbero fregiarsi di un condimento a base di olio al tartufo. Altrimenti non sanno di niente. Lei mi fa "Ma non sapranno un pò troppo di tartufo?". Ora mi domando io, e forse pure voi: ma quando mai è successo che al ristorante avete mandato indietro un piatto dicendo "Che schifo c'è troppo tartufo". Non ha fatto altri commenti.
Domani sera ci sarà la riunione, e vedete di venirci, ma non per deriderci, bensì con intenti costruttivi e volenterosi. Speriamo di sbrogliare un pochetto la matassa. Per intanto, non per essere pessimista, mi sono assicurata qualche mano certa in cucina: ho minacciato il mio uomo "Tu non starai mica seduto con gli altri, tu mi aiuti!". A queste dolcissime effusioni non ha potuto far altro che condiscendere. A mia madre ho detto "Vieni dai che ti diverti" e lei "Se avete bisogno di una mano in cucina posso anche venire". Forse ha letto tra le mie parole una subdola invocazione di pietà.
Comunque, tirando le somme: quanti saremo? Boh. Cosa mangeremo? Decide Alessio. Mangeremo? Mmh. E chi cucinerà? Questo domandatelo a quei fantasmi che tanto tempo fa proposero Cuciniamo da soli... poi nessuno più li vide o li sentì.
Come sempre quanto detto sopra si rifà al detto "QUI LO DICO E QUI LO NEGO", poichè son convinta che domenica andrà tutto alla grande, noi abbiamo il jolly vincente, il mago che risolve ogni situazione in Mago Zurlì, anzi, il Mauro Zurlì, speriamo faccia un bel magheggio!

lunedì 27 ottobre 2008

MENO IMPEDITA DEL SOLITO: ciclocross a Spoleto



Un paio di parole riguardo alla gara di ciclocross di sabato, che tra le altre cose ha segnato il mio rientro ufficiale in quella che è la stagione agonistica che meno apprezzo visto che dimostra quanto poco sia capace nel pilotare il mezzo a due ruote: il ciclocross. Nonostante il quarto posto collezionato possa sembrare poco soddisfacente devo ammettere che sono rimasta felicemente stupita. Comincio finalmente a divertirmi davvero, mi sento molto più sciolta e riesco subito a prendere il ritmo. Poi però ti ritrovi al nastro di partenza due professioniste, la mia bionda omonima che è sempre più aguerrita e altre quattro colleghe e capisci che c'è da pedalare. Finalmente il gentil sesso si sta facendo avanti, peccato che tanto gentile non sia. Tanto gentili non erano neppure un gruppetto di giovanotti di una squadra posta geograficamente molto sotto l'umbria che non per esser razzisti, ma quando ti doppiavano usavano dei modi molto poco eleganti e simpatici, accompagnati da uno strano bofonchiare che le corde vocali umane non dovrebbero neppur essere in grado di concepire. Così alla fine, ad uno dei peggio mentre sgomitava gli ho detto "Eh...almeno impara a parlare italiano!". Chi mi conosce sa bene che sono per la pace nel mondo e l'uguaglianza universale, ma quando abbiamo il numero attaccato dietro ognuno per se e dio per tutti! La mia soddisfazione per la prestazione di sabato aumenta quando penso che finalmente Mauro non mi ha doppiato, dopo due anni di ciclocross è la prima volta e come giusto, terminata la gara son subito corsa da lui a farglielo presente. Forse avrei dovuto usare più tatto dato che l'ho visto giù di morale. Ulteriore motivo per cui mi auto celebro è l'esser riuscita a gareggiare con neanche tre ore di sonno trascorse. Infatti la sera prima ero alla cena del Challenge e il ritorno è stato per le 1.30, con un paio di bicchieri in circolo. In più, quella simpaticona di mia madre si è messa ad usare il phon alle 4.30 di mattina: attaccava presto al lavoro e lei non fa come me che metto il cappello se i capelli non sono a posto. Diciamo che ho regalato paralisi a destra e a manca. Per fortuna mi son fatta una cura rigenerante con i caffè della Donella De Sorca, che è il corrispettivo del dottor Fuentes per l'operacion puerto. Da noi il fascicolo prenderà il nome di "Operazione Bar De Valiano" (ove Valiano indica il soprannome della famiglia).
Finalmente rivedo Matteo all'opera, ed è sempre un bel vedere. Quando corre il ciclocross è veramente uno spettacolo, pare abbia il motore, e se fate bene attenzione lo sentirete ripetere una frase caratteristica durante la corsa "Vega non si incxxa!". Questo detto, da lui coniato, scaturisce dalle eccellenti prestazioni che il signor Burzi elargisce con grande generosità ad ogni gara, e che molto indispettisce gli avversari. Inizio a pensare anche io la stessa cosa riguardo a Romina. Ma per evitare ulteriore censura non ribadirò. Se Matteo è l'emblema dell'eleganza e della scioltezza, Andrea ha tutto un altro modo di intepretare la gara. Molto più impulsivo, di potenza, di rabbia. Pare se li voglia mangiare gli avversari ed è favoloso vederlo giocare al gatto col topo. Gli si francobolla addosso e non li lascia respirare. Loro buttano un occhio dietro e lui è lì a pressarli. E sabato ha fatto un capolavoro: ha letteralmente distrutto un tipetto di verde vestito che pareva un elfo dei boschi. Faceva lo splendido saltando al volo le tavole, ma è durato poco. Il nostro Andrea è di rosso vestito, si è procurato delle vesciche terrificanti alle mani non usando i guanti, ma ne è valsa la pena.
Il nostro attaccabrighe per antonomasia questa volta ha dovuto abbassare la cresta. Roberto ha ritrovato in gara un tipetto del Centro Bici e moto con cui aveva discusso un anno fa durante il Cahllenge. Pare che in gara sabato siano tornati a punzecchiarsi. Così, tra una spallata e l'altra quello che è finito per terra a masticar terriccio è stato il titolare della PermazProduction. Speriamo che la cosa gli sia di insegnamento: non so voi, ma io quando corro è di grazia se riesco a distinguere gli alberi e non inforcarli in pieno. Lui quando corre è capace di: fare le imitazioni di altri atleti (da antologia quella di panichi con labbro incarnito), mi urla di usare il flash, mi indica l'opzione da usare in base alla luce, litiga con gli avversari, prepara il composto per i ravioli, prepara il ragù...
La cosa migliore è stata che ha rotto il casco, e io, che in fatto di shopping la so lunga non mi è parso il vero di sfoggiare la mia cultura in merito: l'ho riempito di proposte, descrivendo design, marche e colorazioni.
Un plauso solo a metà al team di spoleto, che rispetto alla gara dello scorso anno (che era davvero favolosa), ha dovuto rimediare un percorso un pò monotono. Per fortuna sono stati molto bravi nel presidiare l'intero fettucciato, ovviando ad eventuali problemi con picchetti abbattuti o nastro rotto. Un'altra perplessità mi è sorta notando l'ultima tavola inserita nel percorso. Era talemente alta che a Pieroni gli sarebbe arrivata al ginocchio. E io che sono alta quanto un pigmeo seduto ho fatto una fatica immane per non sbatterci contro stinco rotula e coscia. E non mi è andata male!
A fine gara Romina (non me medesima) mi ha offerto delle pizzette fatte in casa, con le sue manine. Ho accettato, se lei mangia questo e va così forte forse dovrei domandare la ricetta. Ma domenica non ho avuto picchi di potenza astrusa, anzi, davanti ad Amici di Maria de Filippi, stravaccata sul divano ho dormito come un morto in una bara. E mia madre aveva i capelli a posto!

sabato 25 ottobre 2008

LA PREMIAZIONE DELL'UMBRIA CHALLENGE IN POCHE PAROLE

Come di consueto ieri sera, a San Martino in Colle il comitato regionale umbro ha premiato sportivi e società che hanno preso parte all'Umbria Challenge. E ovviamente io avevo portato via la fotocamera digitale...dimenticando di metterci la memory card dentro: ecco spiegato perchè le foto son così brutte, fatte col cellulare. Ancora: il cavaliere della serata è stato per me Mauro, che col suo destriero della Citroen (la bmw kit è al pronto soccorso), mi è venuto a prendere sotto casa...già le anziane vicine fanno girare voci insinuanti su una nostra laisone. Di più: ieri aveva sfoggiato la davisa da Schiantatope, e nessuno ha resistito al fascino del completo blu con cravatta da competizione. Matteo era di verde vestito: ci ha promesso una chicca che poi non si è realizzata: avrebbe strappato il maglioncino verde manco fosse Hulk, ma ieri nessuno lo ha fatto arrabbiare. Ma veniamo al foto album:Mauro medita vendetta nei confronti di Tasso che ai tempi di Miranda gli diede del Fanfarone.


Michele si è risentito che siamo andati al monte Tezio senza avvertirlo. Qualcuno spieghi al ragazzo che il Tezio è di sua proprietà quanto è mio il Colle di Canoscio. Comunque ha promesso di venire il 2 novembre alla cena del bosco e di lasciarsi avvelenare da noi cuochi ciclisti.
La giudiche più carina d'Italia secondo noi, stava passando a ritirare i tagliandini della cena. Mauro lo tira fuori dalla tasca del pantalone tutto accartocciato. Di seguito lo scambio di battute tra i due, ovviamente scevro da ogni doppio senso:
Giudice: "Ma così me lo dai?"
Mauro: "Eh sì, questa volta te lo dò così!"
In seguito le darà la caccia per la sala consegnandole con fare misterioso l'ulteriore bigliettino: niente numero di telefono, quello già glilo dovrebbe aver dato a Selci, questa volta è andato sul formale: l'indirizzo del sito internet.Nel corso di una serata piena di scherzi e risa, la consegna del premio onorario a Lorenzo Stenico ha rappresentato un momento molto intenso per tutti quanti, o per lo meno per me. Per chi non lo sapesse, fino a qualche anno fa questo giovane correva in bici e vinceva alla grande. Poi un giorno, durante un viaggio in Kosovo, si trovò davanti il dolore dei bambini e delle famiglie private del minimo indispensabile a cui ogni essere umano dovrebbe aver diritto. Ha lasciato tutto, la casa d'origine, la vecchia vita e le proprie abitudini per restare là ad aiutare quel paese e i suoi abitanti. Ancora adesso è volontario in quelle terre dimenticate da dio e da molti uomini. Non ha più toccato la bici. Ha raccontato che un missionario laggiù un giorno gli disse "Vedi, prima correvi forte per vincere in bici, ora corri forte per vincere nella vita!". Lorenzo ha detto che nella vita bisogna riuscire a fare ciò che ci rende felici: "prima mi rendeva felice andare in bici, ma ora è questo quello che mi rende felice". Mentre parlava era visibilmente commoso, e noi con lui.Alla premiazione c'era pure Adolf Hitler.Il povero signor Chieruzzi sedeva al nostro tavolo. Dovete sapere che durante la cena mostrano i filmati delle varie gare. Ebbene, le gare son dieci, e ad ogni filmato Mauro non perdeva occasione per punzecchiare il nostro commensale su come in ogni circostanza gli avesse fatto il culo a strisce. Rinnovando la sfida perfino alla gara di ciclocross di stamane. IRRIDUCIBILE MAURO.Mauro in posa accanto all'avversario di sempre, Rivaroli. Diciamo che ieri ha tentato la carta della scorrettezza, inducendo il postino ciclista (ebbene questo è il suo mestiere e lo fa in bici) a scolarsi tutto il vino che circolava durante la cena. Così oggi pomeriggio avrebbe risentito dei postumi. Alla fin fine mi par di aver notato che Giancarlo per non saper nè leggere e nè scrivere neppure l'acqua ha bevuto, e che al nostro tavolo invece le bottiglie circolavano come si gira nei circuiti di cross. I postumi non so Mauro, ma io un pò li sento: ho dormito si e no quattro ore e adesso bisogna pure andare alla gara quando vorrei tornare a letto!

giovedì 23 ottobre 2008

PORNO BLOG

Per la rubrica PornoBlog in questa occasione abbiamo il piacere di mostrarvi del materiale prezioso ed inedito: quel popò di essere mitologico mezzo uomo e mezzo pertica meglio conosciuto come FABIONE. Eccolo qui ritratto mentre Simone gli dà una delle sue caratteristiche BOTTE!!! Bisogna ammettere che se con le altre intrusioni abbiamo incontrato qualche problema riguardo al pudore del soggeto, nel caso in esame non ci sono state difficoltà di sorta: Fabione si è prestato senza problemi, ci ha proposto perfino un nudo integrale. Non me ne vogliano le mie lettrici ma abbiamo declinato l'invito: è diventato da poco papà, non roviniamo le famiglie. Una confessione però è doveroso riportarla: Fabio ci ha confidato di aver avuto, in tempi passati, una fiorente carriera da Spogliarellista. E veniva pagato anche bene visto che le tariffe venivano stabilite a Metro. Cercando nel web ho trovato una vecchia foto d'archivio col suo gruppo di colleghi al lavoro. Rimarrete felicemente esterrefatti nello scoprire i segreti che i nostri ciclisti ci nascondono.

mercoledì 22 ottobre 2008

L'ABBIAMO FATTO DI NUOVO



Era da un pò che se ne parlava, poi Roberto dopo mesi trascorsi incatenato alla scrivania del suo ufficio è riuscito a farsi dare un giorno di libertà condizionata. Condizionata dalla voglia di andare in bici e tornare lassù. E secondo me in molti ora vedendo queste foto rosicheranno pensando al Monte Tezio... o come lo chiama mia madre Monte Tizio. Ma sappiate che il monte resta là e se l'abbiamo fatto una seconda volta di certo lo faremo pure una terza. Soprattutto pensando al fatto che qualche mio strettissimo parente sta attendendo con ansia la sua Ktm full in carbonio!

venerdì 17 ottobre 2008

DOMENICA SI ESCE IN MTB TUTTI INSIEME


Domenica, vista l'assenza di gare, si farà un lungo giro in mtb. L'intenzione è di riproporre il tracciato eplorato mesi fa in compagnia di Giorgino, Fabione e i Tassini. Ovviamence ci sarà la nostra bussola umana: Roberto.
Anche in nostro Maurone Nazionale ci ha assicurato la sua presenza.
Il percorso consta di circa 50 km, forse qualcosa di più, con 1500 mt di dislivello. Partenza ore 9.30 dal Bar del Cornetto. Poi si salirà tutta la collina che affianca Montone, ricca di scogli e strappi molto ripidi. Un single track molto tecnico ci riporterà verso gli argini del torrente Lana, da lì pedaleremo fino a San Maiano dove saliremo verso Pieve de Saddi per poi sbucare alla Baucca. Aderite numerosi. Fatemelo sapere via mail (ladyoscar1984@gmail.com), cellulare 3332099302, a negozio, a Mauro, a Roberto. Insomma venite.
Chiunque voglia unirsi a noi è ben accetto, capito signor Andreani? O Signor Cellini? Che da queste parti nel weekend c'è la sagra del fungo e della castagna, quindi mette conto una bella trasferta.
Anche perchè io domenica scorsa non ho corso e ho voglia di sforgarmi.

IL MAESTRO DI CICLISMO

Come forse alcuni di voi già sanno, a partire da martedì scorso, al ciclodromo sono iniziati i corsi di Mountain bike per bambini. Il corpo docente è costituito dalla sottoscritta e dal nostro sommo presidente Antonello. Appena avrò un attimo vi fornirò maggiori dettagli riguardo l'avventura appena intrapresa. Per ora godetevi una posa plastica del mio Superiore nelle vesti di insegnate provetto.

lunedì 13 ottobre 2008

GUAI IN PARADISO...

Chiedo venia alla mia devota platea ciclistica per la momentanea assenza: sia in ambito informatico che competitivo. Sapete bene quanto entrambe le cose siano droga irrinunciabile per la sottoscritta.
Ma vi sono delle eccezioni, anzi una, che si è deliziosamente presentata sabato mattina. Davvero inaspettata, davvero sgradita e sgradevole. L'idea era quella di andare a pretola con MAurone e Company a provare il percorso: niente di agonistico, un pò più per cazzeggio che altro. Prima però vado in bici a comperare il giornale. Per fortuna l'edicolante non mi domanda nulla altrimenti rischio di rovesciarle addosso la colazione consumata più di tre ore prima. Afferrato il giornale e inforcata la bici la direzione è quella di casa, del water più che altro. Sento già far miao. Lungo il rettilineo a cento metri dalla meta mi ferma un macchinone con 5 uomini incravattati: "Andiamo bene per l'agritab?". Mi domando io, ma la patente ora la danno pure ai ciechi? Tralasciamo il fatto che c'era una filata di auto parcheggiate a cavolo lì alla zona industriale che lo vedono pure dal monte Tezio, ma poi con tutte le belle cose che si possono fare il sabato proprio alla robba per zappà el campo bisogna andà a guardà? Questi poi mica ci vanno all'EICMA a milano a guardà le bici da 10.000 euro! Insomma i signori rischiano grosso, dato che ormai sono proprio alla frutta, ma al contrario. Rispondo e corro in casa. Da lì inizia la mia lunga maratona, monotona, ma lunga ed estenuante. Ecco come si svolgeva: divano, water, divano. Dove la variante fondamentale era rappresentata dall'uso del water che non sempre avveniva per via orale. Quando alle quattro del pomeriggio (Ah ovviamente non sono andata a pretola), non avevo più
nulla da espellere, ho pensato fosse il momento di reintegrare liquidi, visto che fresca fresca del controllo di peso mattutino avevo constatato d'aver perso 4 chili. Proviamo con l'acqua, che se non è digeribile quella...mmh, ricomincia la maratona. Ci riprovo, niente. Mia madre mi propone un mandarino. Io non sono un pozzo di scienza, ma se non va giù l'acqua figurati...Infatti non fa neppure in tempo ad andare giù che poi ritorna su. Ci rinuncio. Alle 20.30, con un simpatico color grigio-londra in volto e mia madre che minaccia rappresaglie andiamo al pronto soccorso. Tranquilli, non ci andiamo per cercare rispote ai mali della vita nè tanto meno al mio problema, ma semplicemente per elemosinare una bella dose: una flebo di qualcosa. Uno pensa che in ospedale dovrebbe sentirsi al sicuro, ma capita pure che ci siano signore di 60 anni che quasi fanno a botte con l'infermiere. Io me ne stavo tranquilla, avevo la mia sedia a rotelle coi tubolari e il cappellino della VITTORIA...perchè se non ci credi tu chi ci deve credere? Alle 22.30 un medico simpaticissimo, ma che sicuramente all'università copiava dal vicino di banco, mi ha detto "Potrebbe essere qualsiasi cosa!" CHE DIAGNOSI da premio Nobel. Gli ho domandato una flebo di Epo, ci siamo dovuti accordare per una di Elettroliti. Succhiata tutta la roba non è che fosse cambiato nulla: avevo ancora sete, avevo una fame che avrei scuoiato il primo passante e mi stava venendo un'ulcera enorme pensando che l'indomani tutti avrebbero sverginato la stagione di ciclocross senza di me. La domanica mattina è il banco di prova: l'idea è di mangiare senza buttar via nulla...nel water. Le cose sembrano funzionare, anche il mio colore allo specchio lascia presagire per il meglio, abbandoniamo il grigio per un bel rosa tenue. Mia madre mi fionda là Gatorade, succhi, purea di frutta...Nel frattempo chiama Mauro che mi fa lo scherzo più atroce del secolo "Romi, non partite, la gara è rimandata. Ieri a causa di una corsa di cavalli, è rimasto tutto sporco di sterco così oggi non si corre!". Ammetto che non ci avrebbe creduto neppure un feto di tre mesi, ma io non è che in quanto a lucidità stavo proprio al top, poi ha smentito tutto e io sono tornata nel mio piccolo abisso di pappine alla frutta. Robi è salito a salutarmi, io gli ho dato la benedizione del vincitore (mi dispiace non abbia funzionato) e poi mi sono raccomandata di riferire un fatto a Romina, la bionda: "Dille che io salto questa gara, e che se lei è sportiva deve saltarne un'altra, così facciamo il campionato in parità!". Poi lui mi ha risposto" Ma tu al challenge hai corso pure con le ossa rotte pur di non dargliela vinta?!"...Ah ok! La peggio cosa di non poter andare in bici la domenica è doversi beccare tutte le trasmissioni sulla natura tipo linea verde...noi, che la natura la viviamo in prima persona. Tralasciamo il pomeriggio che doveva esserci la Parigi-Tours ma non l'hanno trasmessa. Ma oggi è lunedì, ho ripreso un chilo, ora mi rimetto a nuovo e vado dalla nonna, che se mi sgancia un bel cinquantone (quando i nipotini stanno male si fa così), giuro che lo sperpero tutto da MATTEO.

DICHIARAZIONI POST GARA

MAURO DICE DI NON AVER PIU' LA GAMBA DEGLI SCORSI ANNI QUANDO SI TRATTA DI CORRERE IL CICLOCROSS. BEH, MICA MALE PERO', ANCHE PERCHE' NELLA VITA COL CICLOCROSS NON E' CHE CI SI FACCIA MOLTO, MA CON DUE GAMBE COSI'...

venerdì 10 ottobre 2008

PORNO BLOG

Continua la rassegna dei nostri atleti in abiti succinti... anzi... SENZA VELI. Questa volta è toccato al presidente megagalattico Antonello. Non ce ne vorrà Francesca se rendiamo pubblico il nudo semi-integrale del suo consorte, ma riteniamo sia patrimonio dell'umanità, tanto che Mauro ha irrotto in sala massaggi, lo ha fotografato senza neppure chiedere permesso. E noi per dovere di cronaca pubblichiamo. Anzi, mandateci le vostre foto osè, qui non vige censura!

giovedì 9 ottobre 2008

PORNO BLOG

Ecco cosa intende dire Simone quando domanda al nostro AmanteValtiberino
"Ehi Mauro, hai bisogno di una bo
tta?"Tutti i diritti non sono riservati a nessuno, potete riprodurla in tutte le salse, non rischiate nessuna penale. Mauro ha firmato una delibera a carattere universale!

martedì 7 ottobre 2008

UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA AD APECCHIO

CRONISTORIA della pedalata sociale ad Apecchio. In alcuni casi i riferimenti temporali potrebbero non coincidere. Abbiate pazienza, anche troppo per una che ancora tiene l'orario vecchio dell'ora solare sul ciclocomputer.
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8.00 Per noi del Bikeland il ritrovo è al bar davanti al negozio. Io scrocco il secondo caffè della mattinata a Mauro. Ovviamente per quest'ora non c'è neppure il 20% delle persone che dobrebbero rivedere il significato della parola puntualità.
Parecchi minuti dopo le 8 arrivano gli ultimi due che mancavano all'appello. Indovinate?! Antonello e Matteo. Che ancora devono caricare le bici. Assistiamo alla colazione dei campioni: sneakers e pastarelle.
Ore 8.40 Forse siamo tutti. Forse...E allora parte la carovana. In testa i Tassini: mi par giusto, loro hanno l'ammiraglia anche se non possiamo dire che imprimano al viaggio un ritmo troppo forsennato. Chissà Matteo da dietro come scalpitava abituato com'è a far di corsa tutto quanto.
Ore 9.05 Ma voi lo sapevate che Apecchio viene prima del Piobbico? Io proprio non lo ricordavo. Ebbene i nostri amici del Picchio Verde son davanti al bar che pisticchiano. Noi con calma parcheggiamo, smontiamo e rimontiamo tutto, troviamo il tempo di far foto ai derelitti che son rimasti a dormire nelle auto reduci dalle bevute notturne. Io e Mauro sfoggiamo la maglia tricolore con orgoglio e Mauro ribadisce "C'è chi può e chi non pò. Noi PO!". Questo accostamento con i fiumi gli dura ormai da una settimana, non l'ho ben capito, ma alla fine è divenuto un tormentone e non ci facciamo più domande. Nell'aria aleggia invidia nei nostri confronti, ma noi PO'! Matteo, che ogni buon osservatore conoscerà quale atleta dalle mani prive di circolazione sanguigna ha dimenticato i guanti a casa. Sta prendendo le pedate del fratello. Io una volta tanto mi dimostro previdente, gli cedo il paio in più, nuovo di pacca, in pittard, caldissimi: così caldi che i gatti ci hanno dormito sopra tutto lo scorso inverno e sono un pò impelati, mi scuso per la cosa, ma se Pavlov ha insegnato qualcosa al mondo con la teoria dello stimolo-risposta, state sicuri che la prossima volta il capitano i guanti non li dimentica. Antonello è favoloso: indossa un giubbino da miliardi di dollari che quelli che il sabato vanno al gradisca se lo vedono si mangiano i gomiti: rosso fuoco tutto tempestato di pallets argentate: una vera diva.
Ore 9.25 Faccio una corsa al bagno del bar senza comprare niente al gestore. Di solito per usufruire di quel favoloso optional detto water devi sempre comprare i cewing-gum oppure berti un caffè che proprio non ti va. Ho scoperto da quando vado in bici che casco e scarpette tecniche ti danno l'opportunità di non passare per pidocchioso e non dover subire le angherie del barista che ti lascia espletare il tutto anche senza dover per forza scucire moneta.
Ore 9.30 Sono tutti fuori che pisticchiano mentre mi attendono, ma ora si parte, finalmente. I nostri amici del picchio verde sono stranamente abbigliati: se ci fosse Duccio li apprezzerebbe visto che portano tutti lo spezzato. Hanno una maglia della loro società, col pantalone della nostra, col gambale di un'altra, coi guanti della Liquigas, col calzino della Lampre, col manicotto della...insomma ci siamo capiti. Quelli del gradisca storcerebbero il naso: abbinamenti troppo azzardati.
Ore 9.32 Molti fanno apprezzamenti velati di ironia, sulla mia gamba scoperta. Io finchè la temperatura lo permette cerco di prendere il sole, ma cosa volete che ne capiscano questi uomini che solo raramente entrano nelle cabine dei solarium. Per fortuna tra i Picchi Verdi c'è un dottore che spiega a tutti coloro che mi sbeffeggiano un fatto scientifico: le donne sentono più caldo rispetto agli uomini. In pratica noi siamo una tempesta ormonale permanente: parola del DOC. Intanto la pedalata prende il via della salita e anche per forza, vicino al monte nerone prima di scendere hai da salire.
Ore 9.45 Mauro ammira i capolavori offerti da madre natura. Nel frattempo si lamenta di una strana emicranea mattutina. Teme sia da imputare alla cena un pò azzardata della sera. Capo d'aglio e cipolle saltato con rum cubano. Dovrebber metter su un ristorantino con mia nonna che quando ero piccola ci faceva i crostini al gusto di Petrolio (mio nonno li chiamava così). Poi vi passerò la ricetta. Ovviamente Giorgino imprime un bel ritmo alla passeggiata e all'inizio sto con lui per far due risate. Poi penso che è domenica, che la bionda non c'è e che oggi non mi va di soffrire. Il DOC impreca: "Vorrei farvi una foto, ma se non riesco a passarvi sarà difficile". Rallentiamo tutti, ma giusto un attimo, poi son cavoli del dottore a risalire in testa al gruppo.
Ore 9.50 Mauro è presissimo dalla castagneta e dalle mele che vede per terra. E' convinto che un tempo addietro qualcuno abitasse quei boschi. Lo smentiscono prontamente, lui ci resta male. Nessuno si azzardi mai più a dar contro al mio esperto agro-ambientale preferito.
Ore 9.55 Mauro si avvicina all'orgasmo quadruplo quando vede un campo tutto verde. I capi d'aglio gli stanno dando alla testa.
Ore 10.00 Mi affianco al nostro Mister PArquet, è silenzioso il signor Copart. Torno nelle retrovie, mi piacerebbe conoscere qualche picchio verde, ma anche loro non son tanto loquaci, tranne il Doc che ha sbandierato ai quattro venti riguardo ai miei ormoni impazziti. L'unico picchio che conosco, il Cimo, è stranamente assente. Boh, eppure è lui il presidente: questo modo di rivestire l'alta carica mi ricorda qualcuno di mia conoscenza...
Ore 10.30 Il gruppo sfilacciato si ritrova tutto unito a braccia conserte mentre il Tassino ripara la sua gomma che sputa liquido bianco ovunque. Battuta del caso "Eh Tassino, la tua gomma è venuta!". Ma chi è venuto per davvero, ma non in senso sessuale, bensì di moto a luogo è il CIMO. Ha avuto un problema: un problema che hanno i bambini di 4 o cinque anni, non saper leggere l'orologio. Solita scusa, seppur vera, del "Sono andato a letto alle 2". Ha gli occhi più crettati degli assidui frequentatori dell'ansa del tevere. Voce bassa come chi stia rimettendo in moto le corde vocali dopo decenni di letargo. Pure lui ha lo spezzato, anzi, è vestito tutto bikeland. Altra caratteristica del Cimo è quella di aver acquistato una ridley favolosa in carbonio e averci sbattuto sopra una striscia di nastro gommato per evitare graffiature al telaio. Non se pò vedè. Questo è come quelli che li vai a trovare a casa e ti tocca prendere il caffè sul divano col cellophane e non è che l'hanno comperato il giorno prima. No. E' che almeno non si rovina. Tristezza.
Ore 10.35 Il Cimo proprio non carbura, si lascia pure sfottere dagli altri picchi verdi che lo deridono della sua attuale posizione di divorziato. Le cose son due: o il Cimo è parecchio tranquillo o i suoi amichetti son proprio bastardi. Ma la prima non esclude l'altra. La cosa deve toccarlo un pò visto che di colpo si ringalluzzisce e si alza di colpo sui pedali e al grido di "Voglio anche sporcamme tutto oggi", salta su una pozza di fango manco fosse un elefante della savana. A me fa piacere che lui sia così allegro, però dovrebbe tener conto che io gli sono accanto e mi becco tutto il fango addosso. Grazie.
Ore 10.40 Io e Antonello ci deprimiamo un poco, pare d'esser via da tre giorni e invece non s'hanno fatto manco dieci chilometri. Boh, sarà che tra un guasto, tra un aspetta questo e aspetta l'altro di tempo se ne perde tanto.
Ore 10.45 Un picchio verde in discesa si infila per sbagli tra le frasche. Dentro di me recito una preghierina poichè solitamente sono io a rivestire quel ruolo.
Ore 10.50 Decido di recitare un'altra litania in onore del fatto che ancora nessun guasto meccanico mi abbia interrotto l'idillio.
Ore 11.50 Come noterete abbiamo fatto un bel salto temporale, altrimenti ci vogliono quattro blog. Il tutto condensato in chiacchierate qua e là, scoprendo che il Cimo è volontario del 118 (speriamo non venga a prendervi in queste condizioni perchè casomai vi mette sotto co stà sorba) e che è un truzzo mica a ride: ha parlato tutto il tempo di Byond. Vedrai che presto lo metton dentro. Ho preso un pò in giro il tassino per la sua paduano che si monta e si smonta manco fosse un lego. E assistito Mauro durante i momenti di catalessi provocatigli dalla visione della natura meravigliosa. Ore 12.00 Il DOC del picchio verde fa un barullo mica a ride! Gli ho domandato di restare in cotal posizione di modo da immortalarlo. Si vede che non è una volpe delle nostre, noi saremmo rimasti in posa per amor di cronaca. Qui i nostri amici Picchi dimostrano non troppa padronanza dei loro boschi. Iniziamo a comprendere che son confusi sulla strada da farsi.
Ore 12.05 Dubbi al bivio nel bosco.
Ore 12.10 Si dipana un fitto bosco ricoperto di roveti. Dubbi a non finire. I picchi sono silenziosi. Ore 12.15 I Picchi non ci sono più. Gira voce che siano andati avanti a cercar la strada. Qui però la strada tocca farla, non cercarla.
Ore 12.20 La guardia forestale Marchigiana ringrazia: il team bikeland sta smacchiando. Sento ogni tanto qualche graffietto alla coscia nuda. Il tassino mi sfotte.
Ore 12.25 Ho cosce e gambe che paio la maglietta del promano (bianca e rossa). Il tassino rincara la dose.
Ore 12.30 Michele di Massa annuncia una foratura...silenzio. Nessuno si ferma, nessuno lo calcola. Tanto tra trascinar la bici o portarla a spalla poco ci manca.
Molto tempo dopo e tanti rovi in più: finalmente una radura e una mezza idea di strada. Quattro risate e qualche chiacchiera. Ma il momento topico è Di Massa che tenta di riparare la foratura della ruota posteriore senza togliere la ruota dal telaio. Forse è un mago penso io. Poi mi rallegro: ci son peggio di me al mondo. Arriva Matteo e fa tutto lui, anche se tanto abituato non è co ste cose visto che a lui quando buca danno direttamente un'altra bici. Dei Picchi verdi ne saranno rimasti due o tre.
Ore 12.40 Siamo in dirittura d'arrivo. Davanti c'è Matteo che spinge Marsiglietti. Ormai è a fine carriera. Dietro c'è Mauro che sta girando un documentario per il national geographic, seguito da Di Massa che pensa che in fondo al "Peloton", ci sia l'ammiraglia col cambio ruote. I nostri amici del picchio verde sono molto avanti, ma così avanti che sono già arrivati al secondo e stanno per ordinare il dolce.
Io mi riprendo i miei guanti, indossati per tutta la girata dal nostro capitano, con l'intenzione di metterli all'asta su ebay: chissà come lievitano i guadagni con un capo tanto prezioso indossato da un vip di cotanta caratura. Poi opto per il ritorno a casa, dopo una mattinata di full immersion con tanti maschioni ce n'è un altro a casa che alla fine potrebbe un attimino scalpitare.

GEMELLAGGIO: BIKELAND E PICCHIO VERDE

PREFAZIONE:
Ieri raduno inter-regionale: la creme de la creme del team Bikeland si fonde col gruppo di Apecchio simpaticamente denominato Picchio Verde. Per tutta l'estate ho sentito nominare questa squadra, soprattutto dai regolari messaggi inviati da Mauro che ci invitava ad uscire con, parole sue, "i nostri amici del picchio verde". Ogni volta, per un motivo o per un altro ho declinato l'invito, ma lo ammetto, ero proprio curiosa di conoscere i nostri amici del picchio verde. Chissà se loro sono sedicenti amici del Bikeland. Così, per appurare se questo sentimento di reciproca amicizia fosse fondato, stamattina la pedalata interraziale non volevo perdermela. Quale occasione più ghiotta se non l'apertura delle cantine ad Apecchio? Sinceramente io non ne ho goduto, poichè al pranzo non son rimasta e di tartufi e funghi a casa ne ho solo surgelati e me magno quelli. Spero che chi si è seduto a tavola ne abbia mangiati in conto mio e povero lui, visto che per tenersi in forma dalle mie parti bisogna lesinare pure con l'olio nell'insalata. Mi dispiace anche per Mauro le cui doti di sommelier oggi erano sprecate dato che il vino in tavola se non l'hanno acquistato all'eurospin poco ne manca. Certamente quello delle cantine non è, visto che l'hanno finito la sera precedente tutti i castelani dai 16 anni in su che tornano a casa tre giorni dopo che è finita la festa e non si ricordano neppure dove sono stati. Ma non disdegnamo troppo questa festa per vinaioli convinti: pare che grazie al supporto di Marsiglietti, nel senso che gli metteva il bicchiere in mano e gli tirava su il gomito, il nostro Matteo è tornato a far strage di cuori a destra e a manca. Come si vede che è finita la stagione di cross country: è proprio uno stakanovista, prima il dovere e poi il piacere.
La giornata ha segnato un ritorno importante: pare che dopo averlo letto sul sito Michele di Massa abbia tracciato col suo garmin la rotta dalla sardegna fino a castello e sia tornato a nuoto pur di pedalare con noi. E noi gli abbiamo fatto un sacco di festa, anzi, gli abbiamo fatto la festa: non pedalava da più di tre mesi, noi per contro ci alleniamo con più regolarità. Anche se per quanto mi riguarda i risultati potrebbere essere un pochetto più soddisfacenti, ma non è questa la sede. Tutti mi domandavano dove fosse Roberto. Per quanto egli stesso mi ha riferito pare abbia preferito riposare un pò mente e corpo dopo una settimana di lavoro massacrante, ogni giorno più di dieci ore davanti al pc sono tante. Ho provato a convincerlo, ma non ha sentito ragioni. La mia insistenza non vi confonda: non si tratta di affetto fraterno, bensì della mia assicurazione sportiva vivente: ho sempre in mente imprevisti quali rotture di catena e forature e senza la balia sono come Cristian senza la sua bandana multiuso: sguarnita. Ho combattuto cotanta paura sincerandomi dell'appoggio sicuro di tanti cavalieri pronti a sopportarmi. Ed è andata di gran lusso.

CATALOGO AUTUNNO INVERNO 2008


Sicuramente quello che vi propongo qui ora è un capo che al negozio Bikeland il nostro MAtteo non vi potrà mai proporre. Trattasi di guanto da mezza stagione molto trendy propostomi stamane da mia nonna, invogliandomi ad indossarlo usando tali parole:
"Romi, guarda cosa ho ritrovato. Questi sono i guanti di quando guidavo in Francia la Dophine (anni 50). Te li voglio regalare che ti fanno comodo per andare in bici!"
Mia nonna si è dimostrata una vera conoscitrite dei bisogni di noi ciclisti. Guanto in finto camoscio, che a dir suo lascia le tracce di color marrone se uno ci suda, con buchi sulle nocche e sul dorso della mano. Mica male, tanto non diventano subito viola niente che fanno dieci gradi.
Grazie nonna. E placata la vostra invidia, sono miei e me li tengo io. Più che altro, ma come cavolo avrà fatto a tenere un paio di guanti per più di mezzo secolo io che trito le scarpe in meno di tre mesi!? Boh

mercoledì 1 ottobre 2008

TORNA MAURO IL POETA CICLISTA

Sempre ispirato da una scena a dir poco commovente Mauro compone pochi versi di struggente passione. Si tratta di due generazioni a confronto: giovani e meno giovani. Andrea e suo nonno. Il primo impegnato nel tentativo di domare la salita e il secondo che con parole di conforto e un bastone come stimolo fin troppo efficace sprona il nipote a dare il massimo.
E Mauro ci racconta questi idilliaci momenti con parole che colpiscono direttamente al cuore:

L’avo…menager

Che me stai a morì de sonno?

Fallo almeno per tu nonno !!

………….

Guarda bene sto bastone…

..se non passi quel cretino

te lo schianto sul groppone…

spigni Andrea….FORZA TOPINO !!!!



RICOMINCIA IL CICLO...CROSS

Ieri sera i soliti ignoti del ciclocross si sono reimpossessati del ciclodromo tiberino. Mazzetta, picchetti, tavole e nastro: Maurone ha portato tutto. E abbiamo già abbozzato un tracciato semipermanente per chiunque voglia cimentarsi con mountain bike o bici dedicata. Abbiamo non è la coniugazione più azzeccata del verbo visto che io, mentre gli altri preparavano, me ne giravao qua e la con la bici impegnandomi ad intrattenere pubbliche relazioni.
Ho conosciuto il nostro nuovo massaggiatore: Simone, un ragazzone dalle mani enormi, ma che pare sappia il fatto suo quando si tratta di rimettere in sesto qualche muscolo dolorante. Quando mi ha visto, prima delle presentazioni mi ha toccato il polpaccio e mi ha ammonito "Eh, sì, è proprio contratto!". Verissimo Simone, infatti tornavo per l'appunto da un giro bello tirato in quel di Pieve di Saddi, approfittando della momentanea assenza dei cinghialai. Poi ha guardato Vigna e ha lui ha domandato "Hai bisogno di una botta dopo?". Mauro ha sempre bisogno di una botta, e infatti ieri si è allenato pochissimo, è subito corso sul lettino di Simone, a farsi dare un botta. A dare una mano sono venuti pure Andrea, alias Topino, che tra lavoro ed altri impegni riesce sempre ad essere disponibile nei confronti della squadra: ti adoriamo. C'era Giorgio: beh lui è come il burro con la marmellata, non può mancare. Roberto oltre a regolare per l'ennesima volta l'altezza della sella (quest'anno sta crescendo di giorno in giorno), ha dovuto vedersela con la minuziosa manutenzione da me operata sulla Crossbow. Dovete sapere che la bici l'abbiamo parcheggiata nel fondo tutta infangata al termine dell'ultima gara a febbraio. Io l'ho ripresa per prima giovedì scorso. Manutenzione da me operata: spolverata col compressore, gonfiaggio gomme, svitol un pò ovunque, olio sopra lo sporco della catena e via. A me sembrava a posto, le ruote giravano. Lui ha detto che gracchiava un pò, che cambiava da sola e che gli si sganciavano i piedi. Il solito pignolo. Per quanto riguarda Edo, visto l'abbigliamento con cui si è presentato (classica divisa di mister copart, giacca, camicia e scarpa tattica d'acchiappo), non credo intendesse picchettare. Antonello è venuto per le pubbliche relazioni come me. Io e lui in questo siamo proprio una bella accoppiata: pare che facciamo qualcosa, in realtà è tutta facciata (sottolineo il tono ironico, in verità è uno sporco lavoro pure il nostro). Però una lancia a favore del presidente speziamola: oggi dovrà tenere una conferenza argomentando riguardo Eros nella terza età. Era molto ansioso ieri, non aveva ancora buttato giù il proprio discorso. Secondo me finisce che ci manda Mauro a fare il discorso al posto suo: Maurone di queste cose ne capisce molto più di un sessuologo, di un ginecologo, di un andrologo, di Milly D'abbraccio e di Rocco Siffredi.