lunedì 13 ottobre 2008

GUAI IN PARADISO...

Chiedo venia alla mia devota platea ciclistica per la momentanea assenza: sia in ambito informatico che competitivo. Sapete bene quanto entrambe le cose siano droga irrinunciabile per la sottoscritta.
Ma vi sono delle eccezioni, anzi una, che si è deliziosamente presentata sabato mattina. Davvero inaspettata, davvero sgradita e sgradevole. L'idea era quella di andare a pretola con MAurone e Company a provare il percorso: niente di agonistico, un pò più per cazzeggio che altro. Prima però vado in bici a comperare il giornale. Per fortuna l'edicolante non mi domanda nulla altrimenti rischio di rovesciarle addosso la colazione consumata più di tre ore prima. Afferrato il giornale e inforcata la bici la direzione è quella di casa, del water più che altro. Sento già far miao. Lungo il rettilineo a cento metri dalla meta mi ferma un macchinone con 5 uomini incravattati: "Andiamo bene per l'agritab?". Mi domando io, ma la patente ora la danno pure ai ciechi? Tralasciamo il fatto che c'era una filata di auto parcheggiate a cavolo lì alla zona industriale che lo vedono pure dal monte Tezio, ma poi con tutte le belle cose che si possono fare il sabato proprio alla robba per zappà el campo bisogna andà a guardà? Questi poi mica ci vanno all'EICMA a milano a guardà le bici da 10.000 euro! Insomma i signori rischiano grosso, dato che ormai sono proprio alla frutta, ma al contrario. Rispondo e corro in casa. Da lì inizia la mia lunga maratona, monotona, ma lunga ed estenuante. Ecco come si svolgeva: divano, water, divano. Dove la variante fondamentale era rappresentata dall'uso del water che non sempre avveniva per via orale. Quando alle quattro del pomeriggio (Ah ovviamente non sono andata a pretola), non avevo più
nulla da espellere, ho pensato fosse il momento di reintegrare liquidi, visto che fresca fresca del controllo di peso mattutino avevo constatato d'aver perso 4 chili. Proviamo con l'acqua, che se non è digeribile quella...mmh, ricomincia la maratona. Ci riprovo, niente. Mia madre mi propone un mandarino. Io non sono un pozzo di scienza, ma se non va giù l'acqua figurati...Infatti non fa neppure in tempo ad andare giù che poi ritorna su. Ci rinuncio. Alle 20.30, con un simpatico color grigio-londra in volto e mia madre che minaccia rappresaglie andiamo al pronto soccorso. Tranquilli, non ci andiamo per cercare rispote ai mali della vita nè tanto meno al mio problema, ma semplicemente per elemosinare una bella dose: una flebo di qualcosa. Uno pensa che in ospedale dovrebbe sentirsi al sicuro, ma capita pure che ci siano signore di 60 anni che quasi fanno a botte con l'infermiere. Io me ne stavo tranquilla, avevo la mia sedia a rotelle coi tubolari e il cappellino della VITTORIA...perchè se non ci credi tu chi ci deve credere? Alle 22.30 un medico simpaticissimo, ma che sicuramente all'università copiava dal vicino di banco, mi ha detto "Potrebbe essere qualsiasi cosa!" CHE DIAGNOSI da premio Nobel. Gli ho domandato una flebo di Epo, ci siamo dovuti accordare per una di Elettroliti. Succhiata tutta la roba non è che fosse cambiato nulla: avevo ancora sete, avevo una fame che avrei scuoiato il primo passante e mi stava venendo un'ulcera enorme pensando che l'indomani tutti avrebbero sverginato la stagione di ciclocross senza di me. La domanica mattina è il banco di prova: l'idea è di mangiare senza buttar via nulla...nel water. Le cose sembrano funzionare, anche il mio colore allo specchio lascia presagire per il meglio, abbandoniamo il grigio per un bel rosa tenue. Mia madre mi fionda là Gatorade, succhi, purea di frutta...Nel frattempo chiama Mauro che mi fa lo scherzo più atroce del secolo "Romi, non partite, la gara è rimandata. Ieri a causa di una corsa di cavalli, è rimasto tutto sporco di sterco così oggi non si corre!". Ammetto che non ci avrebbe creduto neppure un feto di tre mesi, ma io non è che in quanto a lucidità stavo proprio al top, poi ha smentito tutto e io sono tornata nel mio piccolo abisso di pappine alla frutta. Robi è salito a salutarmi, io gli ho dato la benedizione del vincitore (mi dispiace non abbia funzionato) e poi mi sono raccomandata di riferire un fatto a Romina, la bionda: "Dille che io salto questa gara, e che se lei è sportiva deve saltarne un'altra, così facciamo il campionato in parità!". Poi lui mi ha risposto" Ma tu al challenge hai corso pure con le ossa rotte pur di non dargliela vinta?!"...Ah ok! La peggio cosa di non poter andare in bici la domenica è doversi beccare tutte le trasmissioni sulla natura tipo linea verde...noi, che la natura la viviamo in prima persona. Tralasciamo il pomeriggio che doveva esserci la Parigi-Tours ma non l'hanno trasmessa. Ma oggi è lunedì, ho ripreso un chilo, ora mi rimetto a nuovo e vado dalla nonna, che se mi sgancia un bel cinquantone (quando i nipotini stanno male si fa così), giuro che lo sperpero tutto da MATTEO.

2 commenti:

Permaz ha detto...

Dovresti dire alla nonna che con 50 euro da Matteo a malapena si varca la soglia del negozio!

Azazhel1984 ha detto...

non c'è rischio. me ne ha dati dieci!