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domenica 13 luglio 2008

GIOIE E DOLORI PRE-GARA

Fino a qualche giorno fa correvo con una Panda… Ora ho un Ferrari: la nonna mi ha fatto il regalo di compleanno, ma non sa che ogni spicciolo che mi mette in mano viene investito su due ruote che diciamocela tutta, girano sempre più forte. Negli ultimi due mesi grazie a queste lunghe uscite assieme a parenti stretti, biker canterini, pallavolisti dubbiosi e discesisti nottambuli, mi sto gustando i risultati. Ovviamente donna sono e donna rimango e la manutenzione del mezzo non è il mio forte: sentivo che era ora di far qualcosa per quell’LX che di angherie ne ha sopportate fin troppe visto che mi segue dagli albori di questa avventura iniziata due anni fa.
Quattro giorni fa rimonto in sella alla mia trek dopo una bella visita dal dottor Cardellini: ha sudato sette camice per mettere una pezza al mio essere sciaborda in ambito meccanico. Cambio paraoli alla forcella: da quattro mesi era divenuto inutile bloccarla in salita tanto faceva come le pareva, poi in discesa però buttava fuori solo un sacco di zozzo, insomma ci siam capiti. Risultato: ora so che quando tuo fratello ti dice che è ora di fare una certa cosa non è utile prenderlo con leggerezza, forse un po’ più d’esperienza ce l’ha e sa cosa dice…forse!
Cambio gomma posteriore: avevo una Saguaro lo scorso anno, pian piano è diventata una slik, ma mai ho pensato di imputare i recenti problemi di slittamento in salita al fatto che fosse finito il copertone. Giorgio mi ha fatto notare che non c’è pidocchieria che tenga, era ora di cambiarla. Cambiata, risultato: non slitta più il posteriore…MAGIA.
Udite udite, gruppo XT completo: un gioiellino. Praticamente funziona a comando vocale. Tu gli dici cosa deve fare e lui lo fa. In più è bello da vedere, che è la cosa più importante e avendo la catena nuova ho un sacco di maglie che mi avanzano e che non vedo l’ora di strappare o far arrugginire…che per quanto mi concerne è lo speciale della casa.
Prove generali con la bici rimessa a nuovo due giorni prima del Rally, tasche molto più leggere, ma soddisfazione grande: ne valeva la pena.
Torno a casa dalla bella girata, doccia, accendo il mio portatile…MORTO! Per amor di sintesi dico solo che il giorno seguente ho dovuto comperare il pc nuovo. Ero molto perplessa, mia madre cercava di tranquillizzarmi “Tanto hai i soldi del compleanno”…Sì, perché a lei ho detto che avevo solo cambiato l’olio alla forca.Con lei resto sempre sul vago in tema ciclistico, è che non comprende certi costi.

lunedì 10 marzo 2008

IMPERCETTIBILI CONFINI LINGUISTICI

L'oggetto che la fotografia vorrebbe mettere in risalto non è tanto il vaso che arreda il tavolo del mio salotto (vaso vinto a qualche gara a terni...laggiù non ti danno altro, solo cocci). Il vero protagonista della foto è quel cavo attorcigliato di cui è corredato.
Tutto ebbe inizio un mese fa quando scaricando la bici da strada dall'auto Roberto, dall'alto della sua sapienza meccanica mi ha redarguito con parole la cui comprensione mi sfuggì allora come ancora oggi: il non averle capite comporta una trascrizione approssimativa. "Questa corda del deragliatore non va bene, ha preso una botta, devi cambiarla".
Il mio cervello ha analizzato il discorso per intero, ma attraverso dei filtri speciali, filtri che solo le donne possiedono, è riuscito a ricavarne un significato traslato che è il seguente: "Questa cosa qua mezza piegata e storta non va bene, rischi di rimanere a piedi e che devi telefonare a qualcuno e farti venire a prendere in culo all'universo mentre sei in bici. Sicuramente l'hai piegata adagiando con la tua caratteristica delicatezza la bici da qualche parte. Sarà mio preciso dovere risolverti la situazione prendendo l'occorrente e eseguendo la riparazione io stesso."

Questo è quello che ho sentito io insomma e di tutto il discorso mi manca ancora l'ultima parte da avverare. L'altro giorno mi è perfino balenato in testa di fare il lavoretto da sola. Ma come al solito non vedo quale sia il guadagno di fare un lavoro due volte quando ne basta una.

mercoledì 20 febbraio 2008

CORSO DI MECCANICA AVANZATO

"Romi, fermati un attimo, hai la puleggia del cambio storta". Ecco la mia reazione alle parole di mio fratello. Ma non si può sempre contare sull'aiuto altrui, bisogna imparare a cavarsela da soli. Dunque, alcuni giorni dopo mi accingo al cambio puleggia, operazione che è iniziata con lo sfogliare il vocabolario e il pallosissimo lavaggio della bici (che per quanto impegno ci metto la bici da strada più la lavo e più zozzo esce fuori).
Finito di asciugare la bici, rotellina nuova alla mano, me la studio, sembra facile, anche perchè fin'ora ho solo dovuto toglierla dal sacchettino. Smonto quella vecchia: oltre al fatto che è lurida da schifare pure un meccanico la situazione sembra proseguire per il giusto verso. Monto e avvito quella nuova...giustamente il primo montaggio è solo per prova...anche perchè sbaglio a far passare la catena. Smonta, rimonta: ok. Funziona, gira, cambia e sta tutta diritta. Mi sento pronta per il premio nobel. Fatto questo metto mano alle ultime operazioni post-lavaggio: un pò di olio alla catena e di svitol qua e là. Giustamente mi guardo bene dal somministrare qualsiasi tipo di grasso o materiale unto alla mia nuova puleggia: è così pulita che non merita di passare subito al rango inferiore a cui ormai ogni meccanismo della bici è sceso. Oggi pomeriggio finalmente ho modo di mettere alla prova il mio raffinato lavoro da tecnico navigato. Io e Roberto usciamo. Primi metri, strani stridori. Mah, avrò dimenticato di ungere un pò le giunture delle pedivelle. Gli stridori seguono il ritmo dei giri di catena. Mmhh...qui gatta ci cova. Già inizia a balenarmi in testa qualche dubbio sul lavoro fatto. Mio fratello mi rivolge uno sguardo inquisitorio. Io rispondo che sono normali rumori di assestamento. Questi rumori, per essere chiari, sono gli stessi di un gesso che scontra una lavagna. Dopo 15 km di tutto ciò comprendo che forse l'idea dell'assestamento è una caxxata. Continuo imperterrita la mia pedalata, con accanto mio fratello che fra due opzioni non sa quale scegliere: staccarmi un femore e infilarlo tra i raggi della mia ruota o usarlo per fracassarsi il cranio dal nervoso. In effetti è stata un'uscita poco rilassante, colpa di questa sinistra colonna sonora. Ma l'arcano l'ho scoperto quando verso gli ultimi colpi di pedale Roberto mi ha domandato "Ma ce l'hai messo un pò di grasso quando l'hai montata?". E io "Ma che scherzi? No! Era così pulita rispetto a tutto il resto!".
Indovinate?! Come al solito, come con ogni mio lavoro di manovalanza, bisogna fare il bis: smontata la puleggia, ingrassata, rimontata! Non fischia più! Non si finisce mai di imparare. Anche se una cosa io la so benissimo e la sa benissimo pure mio fratelli: è inutile che mi metto a fare queste cose, tanto sappiamo che poi dovrà comunque rifarla lui. Io la vedo solo come uno spreco inutile di energie!

martedì 19 febbraio 2008

ALLA FACCIA TUA MAURO

Se c'è un errore che un uomo non deve mai commettere è quello di mettersi in competizione con una donna, in fatto di moda e look! Mauro, con le sue scarpette bianche acquistate un paio di mesi fa, top di gamma della casa Sidi, mi ha impedito di dormire sonni tranquilli per lungo tempo. E ogni volta che gliele vedevo indosso pensavo che erano i piedi sbagliati a calzarle. Nel tentativo di surclassarlo ho voluto strafare. Da tempo avevo preso di mira le nuove Specialized Sworks (con chiusura Boa), una scarpina che metterei pure per andare a ballare la sera se fosse per me. E' una settimana ormai che stiamo facendo amicizia, ma esco allo scoperto solo ora. Il motivo? Mi sentivo molto in colpa per aver messo un bel corno a Matteo, ma lui lo sa, ogni tanto mi capita: quando si tratta di tecnica e meccanica sono tutta sua, ma il mondo degli accessori è così vasto e tentatore! E la rete può esaudire molti desideri, la mia carta di credito meno. Così, alla faccia del Maurone nazionale, guru indiscusso della calzatura all'italiana, ho fatto la mattata, diciamo che mi sono fatta i complimenti da sola per la bella sessione di esami di questo anno accademico. Mi sono detta "Hai studiato duro, fatti un regalo". Solo che come al solito il cervello lo lascio in frigo a marinare e così, provando le scarpe mi sembrava che le tacchette non agganciavano bene il pedale e mio fratello mi ha detto di metterci gli spessori (???????). Ho fatto finta di aver capito tutto. E il giorno dopo sono andata da Matteo e ho vuotato il sacco su questo acquisto clandestino.
Il nostro capitano, uomo di grande pazienza, cercava di assecondare la mia richiesta, basandosi su una spiegazione alquanto vaga che gli avevo dato io. Non venendo a capo della situazione gli ho detto "Te le porto, così ci guardiamo". Dopo mezz'ora passa a negozio mio fratello (il motivo ve lo dirò nel prossimo post) e quando Matteo accenna alle scarpe nuove, egli in imbarazzo o evitando problemi di sorta, finge di non sapere nulla.
Sicuramente a negozio penseranno che tanto bene non stiamo e come contraddirli! Soprattutto se si aggiunge che le scarpe non avevano bisogno di nessuno spessore, ma solo di due cose: un pochino di svitol ai pedali, togliere il fango seccato della settimana prima e premere la suola nel punto giusto! Fortunatamente la bellezza della scarpa mi ripaga delle molteplici figure di merda che colleziono con grande classe.

giovedì 27 dicembre 2007

STOICHE PASSEGGIATE NEI BOSCHI

CREDO CHE DOMANI LAVERO' LA BICI
L'uscita di questa mattina ha messo a dura prova non solo me ma anche il mio mezzo. A differenza dello scorso anno, questa volta sono riuscita ad evitare che il deragliatore si incastrasse tra i raggi della ruota. Piccoli passi per l'umanità, grandi passi per me!
Ma se volete sapere quali fattori hanno prodotto il risultato testimoniato dall'immagine, cliccate su Permaz.

giovedì 1 novembre 2007

LEZIONI DI VITA: la camera d'aria restringe!

CRONOSTORIA DI UNA MATTINATA TIPO CON CRISTIAN
ORE 9.30
Si parte, tutti felici, nonostante il vento e il freddo si fa un bel giro in mtb. Viene anche Cristian, incredibile. Giorno memorabile! Andiamogli incontro.

ORE 9.45
"Ciao Cristian"
"Ciao, tutto bene? Robi 'stà ruota mi fa fa TUN TUN TUN...cosa sarà?
La foto poco sotto, scatto effettuato in loco nonostante il momento critico, parla chiaro.






ORE 10.00
Siamo dentro il garage di Cristian, che ci ha appena confessato di aver tentato, dieci giorni prima, di saltare sopra un marciapiede, ma di non aver effettuato la manovra con particolare brillantezza. Il fatto di aver notato il problema solo ora ci fa comprendere quanto poco spesso vada sulla sua trek da un milione di dollari.






ORE 10.03
Assodata la causa del guasto, resta solo da mettere a posto il tutto. Il proprietario del mezzo non se la sente di affrontare tutto da solo e chiama a raccolta gli altri due, che ancora stanno ridendo per la storia del marciapiede, e tutti insieme appassionatamente iniziano a cambiare la gomma.


ORE 10.10
Quando i due meccanici esperti reclamano una camera d'aria, prontamente Cristian tira fuori dal suo kit di pronto soccorso per biker (borsetta che ancora ha attaccata l'etichetta d'acquisto per l'uso smodato fattone dal proprietario) uno strano artefatto che poco gli sarebbe servito se si fosse trovato solo in mezzo ad un bosco. Tutti rimaniamo di stucco. Il problema è chiaro: taglia sbagliata. Vedere per credere.















UN ATTIMO DOPO...













ALLE 10.30 SIAMO RIPARTITI. E' andato tutto bene, nessuno ha bucato, altrimenti vista la penuria di camere d'aria, avremmo dovuto dare una bella stirata alla sola che avevamo, una bella camera d'aria per bicicletta da bambino, fine acquisto di Cristian!

giovedì 18 ottobre 2007

Manutenzione Fai Da Te

Piccoli consigli pratici per neofiti ed esperti
Come Sostituire Il Copertone in 17 minuti