mercoledì 25 gennaio 2012

PILLOLE DI CULTURA - Dinamismo di un ciclista -

Un pò di cultura ogni tanto ci vuole, per non dar adito alla solita credenza che gli sportivi siano tutti dei testoni. Questo favoloso dipinto, che ebbi modo di conobbere grazie ai libri di scuola quando ero molto giovane e la bici la usavo per andare a far quattro chiacchere al campetto da calcio e ridacchiare con le amiche, se lo si vede dal vero lascia senza fiato. Come in tutta l'arte futurista, l'impatto visivo è indiscutibile e difficilmente la si apprezza se non accostata al modo di vivere moderno, in continuo movimento. Alla galleria Peggy Guggenheim a Venezia vale il prezzo del biglietto. La tela viene comunemente denominata "Dinamismo di un ciclista", di Umberto Boccioni...
Con Mauro questa primavera quando l'abbiamo ammirato in galleria ci siamo adoperati in un'analisi della tela particolarmente professionale "madonna come va forte questo", perciò preferisco far seguire un'analisi non mia ovviamente:
Un uomo in sella ad una bicicletta è un soggetto congeniale a Boccioni, una combinazione ideale per rappresentare il dinamismo e la velocità tipici del Futurismo. È la dinamica della pedalata del ciclista, la fusione tra l'uomo-bicicletta e l'ambiente circostante ad interessarlo e a permettergli di creare un'opera dai colori brillanti, dai tagli diagonali e dalla compenetrazione di piani. Concludendo quindi possiamo notare come Boccioni abbia elaborato una complessa "filosofia" del movimento anche se alla sua visione è estraneo il culto della macchina; secondo lui, infatti, il simbolo del dinamismo "universale" è il cavallo in quanto è l'incarnazione di una perenne energia di natura.

martedì 24 gennaio 2012

MISTERI DELLA SCIENZA: Ciclisti Para-Normali

Esistono delle particolari circostanze in cui l'aiuto di Piero Angela o del meno pragmatico Giacobbo farebbe veramente comodo. Un ausilio per dipanare un misterioso alone oscuro che grava su di un ciclista a noi ben noto. Questo fortissimo ma al contempo disgraziato atleta, soffre da sempre di una terribile malattia degenerativa cronica detta Sindrome del Ciclista Precocis, una sorta di eiaculazione precoce ma intesa in senso pedalatorio. Flavio, al secolo Cecco-Volante, più recentemente ribattezzato Gigi-Volante ma non si sa bene per quale motivo, è portatore (in)sano di questa devastante patologia, davanti alla quale i bambini del Biafra malati di Ebola affermano "Menomale che non c'è venuta pure la sindrome del Cecco!". Prima di affrontare in termini medici l'afflizione del nostro Flavio, è bene analizzare il soggetto da un punto di vista para-medico. Egli è decisamente Uccel di Bosco e la moglie non me ne vorrà per tale appellativo, ma mordere l'asfalto non è affar suo. Mago delle traiettorie più azzardate, se per caso vi trovate a gattoni lungo una discesa con una spalla lussata nn preoccupatevi: è solo il Cecco che vi ha sorpassato con fare da gentleman! Raramente incappa in incidenti sportivi, anche se i suoi gambali moda groviera danno indicazioni differenti... come pure il nome scientifico Cecco-Volante...che come chiese una volta il buon Virgilio "Ma Volante perchè? PErchè vola per terra?". L'esemplare Flavio è solito accoppiarsi solo con individui della medesima specie e spesso lo troverete al fianco di Flavioski, in un rapporto di amore e odio che scaturisce da un dilemma sulla falsa riga dell'uovo e della gallina e quindi li troverete a discutere sul chi abbia portato per primo l'mtb in Altotevere. In realtà i due sono degli stolti e non sanno che è stato il Peru il primo discepolo di Gary Fischer quando da piccolo si faceva la Strapitocca col Sì Piaggio a pedali. Oltre ad un atleta di alto livello, le sue predisposizioni nascono da una certa arguzia. In gruppo spesso per schierare un magistrale allungo aspetterà il momento in cui il più temibile degli avversari si fermerà per mettere il gilet anti-vento.

Oppure che questi incappi in un pastore sardo con al seguito gregge di 200 unità che deve attraversare il sentiero, con cane maremmano che azzanna la caviglia. Per rifinire la propria preparazione stagionale ha indetto delle festività ad hoc che vengono celebrate solo all'interno del suo ufficio, così lo scorgerete ad inizio pomeriggio mentre si allena e vi dirà di essere in ferie! Dovete sapere poi che è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco nel regno dei cieli e un Cecco-Volante compri una bici nuova nel giro di un mese. Dal momento in cui decide di cambiarla al momento effettivo dell'acquisto si può oscillare dai 2 ai 10 anni. Di modo che il mezzo scelto non solo non è più in produzione, ma viene considerato da Eroica. Qui ci torna utile sempre il Peru, sommo maestro dell'arte del "Risume", ovvero "solletico", quello che vi prende quando vi invogliate di qualcosa e dopo due minuti il vostro sfogo è saziato. Ultima tra le caratteristiche peculiari del Flavius Volantus è lo sparare delle mitologiche affermazioni nella bacheca di Facebook riguardo alle uscite domenicali del tipo "super giro, 254km, 12.000mt di dislivello in due ore, 9000calorie bruciate".
Delineato il profilo generale passiamo ora al fulcro del problema, la terribile sindrome del Cecco detta anche Ciclistas Precocis. La patologia è latente e si manifesta in tempi ben circoscritti. I primi sintomi prendono il via dal momento in cui il ciclista scende in garage, inforca la bici e l'olfatto capta l'odore del pollo e delle patate che la moglie sta rosolando in forno. L'incontro al bar coi colleghi che raccontano le bisbocce del sabato danno luogo ad ulteriori tentennamenti dati dalla patologia. Ma il momento topico è lo scoccare del mezzogiorno. Alchè uno stravolgimento ormonale attanaglia il cervello ma soprattutto lo stomaco del Flavius Velocipides, che col manifestare della malattia in tutto il suo clamore può portare addirittura al verificarsi di fenomeni paranormali. Di colpo il CeccoVolante scompare come nei migliori episodi di XFiles. E tutti i ciclisti del gruppo si guardano, alzano le spalle e..."Ah il Cecco è andato!". Se si presta grande attenzione lo si può scorgere allontanarsi, ma ha una pedalata così veloce che provoca delle falle spazio-temporali e le cornee potrebbero risentirne. Pare che proprio domenica scorsa il buon vecchio Cecco sia stato colto in flagrante al momento della fuga, repentinamente una telefonata gli è giunta e data la sua costante reperibilità ha dovuto rispondere al cellulare. Riportiamo di seguito il colloquio:
De Falco: Sono De Falco da Livorno, parlo col Cecco-Volante?
Flavio: Sì, dica! Però vado di fretta!
DF: Ascolti Cecco: ci sono altri ciclisti che come lei hanno un piatto di lasagne in forno. Adesso lei torna indietro e aspetta l'ultimo dei più scarsi, e se questi dovesse rompere cambio catena e forcellino lei sta lì con lui finchè non ha riparato. Le è chiaro?
F: Ma mia moglie ha fatto il pollo con le patatine, ed è pure passata da Gennaro a prendere i cannoli siciliani...che va a capire come mai una pasticceria fiorentina faccia specialità del sud!?
DF: No, per cortesia... lei adesso prende e torna indietro. Mi assicuri che sta tornando indietro...»
F: Ma io ho fame!
DF: Torni indietro cazzo!
F: Ma fa freddo e io ho fame! Se faccio tardi non mi lasciano manco un coscio!
DF: Si sta rifiutando? Guardi che se anche salta un pasto non credo morirà di fame!
...Ma alla Pitocca il telefono a volte smette di prendere e i polli hanno solo due cosci! Fu così che cadde la linea e Flavio iniziò a cercare importatori di Polli biologicamente modificati dotati di cinque cosci, otto ali e due metri quadrati di pelle!

domenica 1 gennaio 2012

TANTO PER CAMBIARE


Un bel Capodanno! Santa Felicita, La Catena e poi su, scoprendo che c'è un altro monte Penna pure sopra Castello. E i -2°C che in martenza hanno martoriato le mani poi si son trasformati in una splendida mattinata di sole.
Dietro di me la chiesa decisamente dismessa di Santa Felicita, dove Mauro veniva da piccolo in macchina col prete e l'organetto portatile! Non ci è dato sapere se l'organetto lo suonasse Mauro o il prete! Comunque meglio non parlare a Mauro di organetti, potrebbe rivelare una certa coda di paglia in proposito.

Si vede un pò tutto, pure il punto dove alla Panettonata qualche buontempone si è decisamente sbagliato nel confondersi!

Ed ecco che in lontananza torna a spuntare il buon vecchio Monte Tezio e il solito Monte Acuto!

Se poi a fine giro vi lavano pure la bici...con un capodanno così...se dura per tutto l'anno, altro che la cura Monti SalvaItalia! In bici tutta la vita