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martedì 24 aprile 2012

TACCUINO DI VIAGGIO PER NEOSPOSI


Ebbene sì, stiamo per diventare  orfani. Il 25 aprile il Peru ci lascerà. Non sarà più tra noi, e nel piangerlo dovremo decidere come spartirci i suoi beni. Il tandem lo diamo a quelli del Mato Grosso quando passano la domenica e pretendono di portarti via un divano letto vecchio tronco dalla soffitta posta al quinto piano mentre in bocca hai una forchettata di lasagne.






per 10 giorni mi verrà affidata la custodia di casa Perugini, proporrò delle modifiche casalinghe
 
 
 
La bici da strada, per quanto sembri ora di buttarla, potremmo appiopparla al Tony, così curiamo quel suo odio atavico per i bitumari. La 29'' la facciamo solo annusare a Luca, che deve soffrire mentre attende che la sua giunga da non so dove in un mese lontano non ben definito, ma che sicuramente coinciderà con l'arrivo dei monsoni in ITalia. Anzi, già che ci sono preparo l'asta su ebay. Quel bel privè allestito nel garage lo potremmo adibire a zona ricreativa per il team, magari togliamo quelle tendine rosse di pizzo che fanno parecchio night club. E' d'obbligo entrarci con gli scarpini così gli ammacchiamo tutto il parquet. Il gatto dobbiamo ancora decidere se farlo in salmì o arrosto morto!
Insomma il Peru ci lascia. Il nostro collega, nonchè meccanico a tutte le ore e rappresentante di negozi online che spedisce listini, link, prezzi e foto mentre uno al lavoro fa la bava davanti al monitor, il 25 aprile si imbarca. E sommando due fattori: lui che nn sa nuotare manco a cagnolino e queste barchette che stanno a galla come quelle di carta...io tanto ottimista non sarei. Per fortuna nella lista di nozze i due sposini hanno inserito pure i giubbotti di salvataggio.
Ma supponiamo, messo che per assurdo la nave faccia il suo dovere, dovremo pur dare qualche dritta a questi due spelacchiati lupi di mare. Dodici giorni son lunghi ma un modo per sfruttarli lo troviamo. Per quanto concerne la Vale: le consigliamo di scorrazzare per la barchetta alla ricerca di qualche milionario che con uno che fa i disegni al computer dei cestini di plastica il mutuo si paga molto lentamente.
Al Peru consigliamo di: almeno un paio d'orette al giorno andare in sala macchine a controllare che i macchinisti facciano il loro dovere, un'oretta va riservata alla cabina di comando per controllare che il capitano sia davvero capace e non che si tratti del baffone dei bastoncini findus. Altre due o tre ore in palestra a fare spinning per smaltire tutto il resto della giornata che in crociera è risaputo, uno la passa sempre a mangiare.
Quando l'uno non è impegnato nel rendere la vita difficile al personale di bordo e l'altra a crearsi un futuro sicuro, bisogna impegnarsi nell'organizzare il tempo in terra ferma. In dodici giorni le tappe son diverse, ma eccoci pronti a stabilire programma vario e interessante per ogni città dove poggeranno i piedi.
-I nostri eroi partono da Civitavecchia: e dunque perchè non visitare la famosa ferrovia abbandonata di Capranica dove ha luogo una prova di mtb del Tour delle Vecchie ferrovie?! luogo interessante per ogni biker.
-Partiti, pagaia pagaia, gli amanti altotiberini raggiungono Savona. Irrinunciabile provare il famossissimo tracciato della 24ore di finale ligure, con stupendi single track a ridosso della scogliera.
-Eh dunque Olèèèè! Tra un flamenco e l'altro a Barcellona non puoi esimerti dal visitare l'azienda di bici che portò Absalon a divenire pluricampione iridato: visita guidata all'ORBEA, con tanto di full immersion nella catena di montaggio con 8 ore di lavoro gratuito al posto di qualche operaio per imparare a stendere i vari strati di carbonio. Già sento fremere la Valentina.
-Probabilemnte i nostri giovanotti saranno stanchini quando arriveranno a MALAGA e per questo intermezzo consiglio un momento di tranquillità: sarà poco originale ma nn ci viene in mente altro se non consigliargli un cono gelato al gusto Malaga, sapore che compra solo la mi mamma e che in giro sta diventando una leggenda metropolitana per quanto sia introvabile.
-Dopo la pausa gelato, si ritorna a dargliele secche. Quando la scialuppa di salvataggio farà scalo a Madera beh...in alto i calici: si va per cantine a scoprire il vino più famoso di quei luoghi, il Madeira, che al nostro vin santo gli fa le chiappe a strisce. Il consiglio è prezioso e gratuito: noi sappiamo bene quanto i due sposini adorino l'enologia e ne siano esperti conoscitori. All'ultima cena in famiglia chiedendo che vino portare mi scrisse "Porto il giallo o il nero?".

-E l'approdo nella splendida Tenerife preclude un'approfondita visita dei vari luoghi di culto mariani. Appassionati delle linee architettoniche proposte dalla cultura religiosa, i coniugi Perugini disdegneranno totalmente le splendide acque cristalline dell'isola, negheranno i loro bianchi corpi alle spiagge dorate del luogo, per rintanarsi in buie cattedrali. Vogliamo scommettere che nella Basilica di Nostra signora della Candelaria, davanti al Cristo della Riconciliazione il Peru rischierà di svenire in preda alla sindrome di Sthendal? E che la vale rimarrà ammaliata dai plinti di basalto?! (ma che caxxo sono i plinti???).
-Si chiude in bellezza con le eliche del vascello che si fermano per l'ultima tappa (sperando che poi ripartano): Casablanca. Qua si potrebbe godere degli agi e delle leccornie marocchine, ma non sia mai che le due dolci metà si lascino sfuggire l'occasione di terminare la luna di miele in maniera originale. Una giornata con i Tuareg, in mezzo al Sahara, con temperature proibitive a cavallo di cammelli che emanano olezzi interessanti è un ricordo che ognuno vorrebbe serbare per la vita. Come indimenticabile sarà la dissenteria che si riporterà in patria! Chi torna dal Marocco è la prima cosa che racconta. E' che la loro acqua ha il colore e il sapore di quella del Tevere. Va detto che il Peru gli anticorpi li ha fatti la scorsa estate tra un allenamento in canoa e l'altro, soprattutto nei momenti in cui teneva la testa dentro il fiume e la canoa per aria!
 rinnovo del guardaroba e nuova logistica



E dopo dodici giorni, al rientro a Civitavecchia, ammesso che siano sopravvissuti e che nel frattempo non abbiano divorziato, auguro loro di trovar qualcuno al parcheggio per recuperarli e ovviamente esonero entrambi dal ringraziarmi per questo minuzioso book di viaggio gratuitamente proposto.

sabato 31 marzo 2012

IL PERU E' DIVENTATO GRANDE...


Domenica scorsa il Peru si è sposato, con la migliore delle cognate che potessi immaginare. Ride delle cose di cui ridiamo noi, si incazza per le stesse che ci indispettiscono, odia quell'interminabile lasso di tempo che intercorre tra il momento in cui sei a tavola e ti suona il citofono e aspetti di scoprire chi è! La Vale è una di casa, è una della banda, l'unica che non abbiamo contagiato co sta fissa delle biciclette. Ma non si è salvata il giorno delle nozze, lo sposo ha fatto da apripista col suo tandem e un'orda di biker da strapazzo al seguito. E ci aveva preso gusto, tanto che mia madre gli è corsa incontro (corsa si fa per dire visto il tacco e la stazza decisamente nn da scalatrice), invitandolo a scendere dalla bici perchè stava arrivando la sposa! Ma che ci volete fare? Lui andava in bicicletta quando Cristo ancora era a capotavola.
Diversa gente ha percorso via Cavour per venire a vedere chi erano questi matti imbellettati che giravano con le mollette alle caviglie. Ovviamente Crischia era dei nostri e subito ha trovato l'esperienza esaltante e da ripetere: è uno che ci tiene all'eleganza. Io non potevo immolare i miei tacchi rossi strafichi rischiando coi pedali spd, allora le ho infilate in borsetta, che prontamente ho appioppato a Mauro!...dopo un'ora cmq ho sgrellato un tacco per colpa dei sanpietrini.
Insomma, verrebbe da dire che il Peru domenica è diventato grande, ma a raccontarla così non ci si crede.

Cerimonia in comune col supersindaco Bacchetta, detto Camparino...e il soprannome non è un caso: tutti gli invitati si sono stupiti della sua sobrietà mattutina!

Il Maurone faceva le riprese con la camera digitale senza distinguere lo zoom dal tasto dell'espulsione della batteria, mentre mio zio gli sbatteva in testa un'ottica che poteva quasi fargli venire l'invidia del pene...quasi!
Io Testimoniavo...testimoniavo che mia madre si è persa tutta la cerimonia per un colpo di tosse di traverso, lo accenno al Peru e lui mi fa "Pazienza, si guarderà il filmino!". E io Testimoniavo, testimoniavo che ormai il Peru è diventato grande. Eppure sembra ieri quando scorrazzavamo nell'aia davanti casa tra galline, oche e anatre e lui si perdeva lungo gli argini del Nestore con la moto e io e mamma lo si tirava fuori con una fune da traino, e lui che mi tirava il boomerang nell'occhio...che simpatico! Sono passati più di venti anni e si diventa grandi per forza, anche se uno non vorrebbe, anche se uno si diverte ancora a giocare col Lego, la Playstation e fare i versi in bicicletta appena un filo di sole e il lavoro lo permettono. Ma che vuol dire diventare grandi? Di solito scopri di essere diventato adulto quando per riuscire a conservare una cosa bella, ne devi perdere una altrettanto bella. Quando diventi grande, le tasche, gli armadi, i cassetti, ti diventano piccoli e il posto dove mettere le cose è sempre meno. Diventare adulti non ha nulla a che vedere con il tempo che passa, ma con lo spazio che resta. Diventare adulti vuol dire venire a compromessi con la geometria delle cose che hai, e con quella delle cose che vorresti avere. E se penso a questo mi si allarga il cuore, perchè le cose che abbiamo accumulato noi non si possono accartocciare per farle entrare da qualche parte. La faccia degli adulti è sempre segnata dalla stanchezza e dalla disperazione per questo inutile e continuo agire sulla dimensione delle cose. Ma non è il nostro caso: momenti, ricordi, esperienze, risate. Occupano uno spazio infinito ed intangibile, il mio archivio non segue un ordine alfabetico. Ogni volta che lo apro escono cose inaspettate. E ogni odore e panorama e suono, come un'invisibile saldatura legano l'anello di una catena. Quel bosco dove mi hai trascinato la prima volta e non m'ha più fatto scendere dalla bici. E l'odore della paglia che mi ricorda quando seguivamo il suono dei gattini appena nati miagolare nel fienile. E l'altro giorno, occupando un angolo di soffitta col vecchio VHS ripensavo a quando per colpa del mio avanti veloce bruciavo le testine e tu avevi sempre il cacciavite in mano. Prima ti chiamavo per una videocassetta incastrata, ora ti rompo per un copertone che mi fa penare. Se diventare grandi vuol dire lasciar posto ad altro, beh, è una malattia che nn voglio buscarmi. La faccia degli adulti è solcata dalla sofferenza del peso delle cose grandi e belle che non trovano il loro posto.
E dunque saremo destinati ad essere bambini per sempre, perchè le cose che bramiamo noi non stanno da nessuna parte e stanno ovunque, le si incontra con la stessa sorpresa che a volte ci coglie l'attraversare di un capriolo in collina. Non è straordinario per chi va in bici, ma è sempre sorprendentemente bello. I bei ricordi, i bei momenti, quando arrivano, sono come la primavera, sai che arriva, ma ogni anno i mandorli in fiore sembrano brillare di un colore che non sapevi di conoscere. E allora capisco che non è tanto strano se hai deciso di diventare grande proprio in primavera, quando tutti ti dicevano "ma sarà freddo, non sapremo come vestirci...". Volevi stupirci, facendo sempre quello che hai fatto, arrivando in bici al tuo matrimonio, pranzando con la coca cola e ballando una mezza canzone sotto gli occhi degli astanti col passo di un ballerino con le anche di granito. E il giorno dopo, la Vale è tornata al lavoro e il Peru in bici a fare un giretto.
Il Peru è diventato grande? Boh! Il Peru è il Peru, cambia solo che adesso è vero che deve gettar via qualcosa nell'armadio per fare spazio ad altro, deve far spazio al suo abito da sposo, che starà là dentro a prender polvere fino al suo funerale! Perchè il Peru in cravatta potrete dire di averlo visto solo tre volte: cresima, matrimonio e funerale!

mercoledì 8 febbraio 2012

MOMENTI INEVITABILI

Prima o poi doveva succedere, era nell'aria! Ed è puntualmente accaduto. Te l'aspetti, eppure ti coglie sempre di sorpresa.
Solitamente è il vociare di paese, dei conoscenti che ti avvertono del nefasto momento, e passi un mese che ad ogni suonata di campanello mandi un colpo al postino (che cmq se lo merita) e ringrazi i testimoni di geova che ti lasciano un semplice volantino. Tratti bene perfino quelli che si spacciano per la Enel e in realtà vogliono venderti una centrale nucleare. Ma tanto, prima o poi, le stridenti note del campanello saranno presagio di un evento che può condizionare l'andamento economico di tutto il bilancio annuale. LA PARTECIPAZIONE!!! Questa deliziosa cartolina può provocare il colpo al cuore che un tempo dava la cartolina del militare, ma è decisamene più aggraziata, quasi per render più dolce l'agonia del destinatario. La grammatura è di una consistenza tale di modo che per quanto voi cerchiate di distruggerla, perderla, usarla come zeppa per un tavolo parcio...nessun evento extra-matrimoniale potrà scalfirla. Essa è ignifuga, idrorepellente, lipoinsolubile. Potete usarla come sottobicchiere o aprirci le porte come si fa con la tessera dei soci coop! Il suo compito è giungere alla fatidica data segnata con un gentil corsivo per poi autodistruggersi!
Questo miasma mentale toccherà ad alcuni eletti, di cui non mi è dato sapere molto, anche perchè la mia conoscenza del problema inizia e termina qui: io faccio da testimone. E per la prima volta nella vita, le budella non si sono attorcigliate nel ricevere la pergamena magica. Io testimonierò per Roberto. Ah dimenticavo...si sposa! Sì ma...niente di serio. Evento lieto, e si badi bene, nessun pargolo ha affrettato i tempi. Il tutto è stato stabilito con minuzioso calcolo dal Peru, uomo che seppur non laureato spesso in ambito lavorativo scambiano per ingegnere. Pure i cinghiali nel bosco spesso lo chiamano dottor-professore! Perfino il suo ingegnere lo chiama ingegnere con moto di riverenza. Roberto ha pianificato il suo 25 marzo adoperando fogli di calcolo e formule di excel, applicando la teoria dei quanti e dei buchi neri. Ha disegnato e fresato i segnaposto, ha inserito un chip magnetico all'interno della partecipazione di modo che chi si presenterà in ritardo al ristorante non potrà oltrepassare il tornello. Ha sincronizzato musicista e camerieri di modo che allo stop della musica partano i piatti. Insomma, ci siamo capiti.
Ma per quanto sia nota la sua indiscutibile indole nel curare i particolare è ovvio che l'imprevisto umano è dietro l'angolo. Le variabili sono incalcolabili o difficilmente controllabili. In primis c'è l'incognita Crischia! E ho detto tutto. Che è un mese che lo minaccia parlando di un fantomatico addio al celibato. Per non parlar del fatto che voleva celebrare lui la cerimonia. E poi c'è il problema del vestito. Dovete sapere che il Peru soffre di un grave problema di termoregolazione a causa del quale tutti i suoi colleghi di lavoro lo odiano visto che tiene in ufficio l'aria condizionata accesa anche a gennaio. In casa non usa il freezer e la fidanzata per legge del contrappasso, al lavoro fa subire ai colleghi temperature tropicali visto che in famiglia PErugini le toccano i piedi gelati. Ebbene, voglio immaginarmelo una mezza giornata tutto incravattato e ingiacchettato, avrà delle ascelle che toccherà chiamare eurospurghi! Non è un caso aver scelto marzo come mese fatidico. Se tiene questa linea penso che il viaggio di nozze lo farà a dicembre in Groenlandia. Ma per la questione crociera vi rimando ad un post futuro, ci sarà da divertirci di sicuro. Resta il cruccio del regalo, ma visti i tempi che corrono credo che pagherò una quota della vacanza, specificatamente un bel due posti nella scialuppa di salvataggio!

domenica 4 settembre 2011

...PALINGENESI...


I bambini,
sulle loro piccole biciclette
con le loro piccole rotelle
montate ai lati,
si divertono ad andare dritti,
il più veloce possibile,
e nient'altro.

I bambini sono innocenti
e per questo semplici:
non hanno ancora incontrato
la loro prima
curva
e vissuto la sua forza,
non sanno ancora
che i rettilinei sì,
possono essere divertenti,

ma che la sostanza delle cose

è racchiusa nei cambiamenti.
Che i luoghi dove
si sentiranno più vivi

sono gli snodi,
i luoghi che stanno
tra una stabilità e l'altra.

mercoledì 10 agosto 2011

IN BICI CON MYRIAM PER "BIKE IN UMBRIA"

Myriam, energica collaboratrice di BIKE IN UMBRIA è venuta alla scoperta dell'Altotevere armata della sua ibrida e dell'incognita di cosa le avrei serbato. Risultato? Avrei potuto farla faticare molto di più visto che si sottovaluta e come si dice sempre tra noi ciclisti "se ancora riesci a parlare vuol dire che ne hai da dare...!" Ma almeno un paio di volte all'anno dovremo usare le due ruote per scherzare e goderci la vita senza ansie da prestazioni e così è andata. Vi copio il suo racconto, che mi lusinga veramente, mi fa arrossire e inorgoglire!


tratto da Facebook, Bike in Umbria

La mia pedalata in Alto Tevere con Romina Perugini: un'esperienza arrivata diritta diritta nel cuore

Cosa rende una esperienza unica, indimenticabile, saziante, appagante? A volte non è indispensabile la presenza di un paesaggio mozzafiato per provare quella sensazione di profonda soddisfazione e di appagamento dei sensi. Non sempre, infatti, possiamo avere l'opportunità di ritrovarci in luoghi simili, che ti costringono a guardare in silenzio, perché una sola parola romperebbe quel tondeggiante equilibrio che è della natura. Esistono altri luoghi in cui immergerci, che chiamo situazioni e che riescono lo stesso a riempirti la pancia, il cuore e la testa di benessere.

Perché la mia pedalata con Romina Perugini si è trasformata in una esperienza speciale? E perché penso che Romina Perugini sia una persona speciale? Io vi racconto del mio benessere provato, la mia chiave di lettura di quasi 38 chilometri tutti consumati parlando e ascoltando. Una manciatina di chilometri, per gli abituè. Ma non è questo il punto. Perché Romina mi ha invitata nella sua Alta Valle del Tevere non per farmi sudare e faticare. Ha rispettosamente tenuto conto della mia preparazione e come una ottima padrona di casa mi ha trasformata nella protagonista della giornata. Romina è, per chi non la conosce, una giovane donna che ha vinto diversi titoli in varie discipline mtb. E' una donna tutta muscoli da cui fuoriesce energia pura. Romina ed io non ci eravamo mai viste prima di sabato 6 agosto. La seguivo come una vera fan su fb, subito affascinata dalla sua determinazione, e mi sognavo di chiederle, prima o poi, di pedalare insieme. Mi sono lanciata, perché ho pensato che se non avesse voluto o potuto farlo mi avrebbe detto semplicemente "no". E invece mi ha dedicato una intera mattinata, rinunciando alla sua consueta pedalata con i suoi amici del "Team Drink" ; ha pianificato un percorso che rispettasse la mia condizione fisica, introducendo comunque una piccola sfida, che sarebbe servita a misurare la mia resistenza: una salita di circa 3 chilometri, con pendenza media del 4/5 %, per raggiungere il borgo di Citerna. Non nascondo di aver provato un pò di ansia prima del nostro incontro: lei sapeva chi ero e come stavo ma non desideravo affatto mollare di fronte alla prima difficoltà in un territorio mai esplorato in bicicletta. Per affrontare il percorso ci siamo date appuntamento alle 9.00 al Ciclodromo di Città di Castello. Sabato 6 agosto era una giornata calda e umida, un particolare del tutto irrilevante per Romina e che segnava la prima differenza tra noi due, perchè io ero già un pò sofferente. L'incontro è stato sorprendente e ho avuto la sensazione che lei fosse felice quanto me di pedalare insieme (alla fine me lo dirà espressamente). Per dimostrale la mia gratitudine non mi sono presentata a mani vuote ma non pensavo affatto di essere accolta anche con un regalo di benvenuto che conserverò gelosamente: la sua maglietta vinta alle regionali di cross country.

L'obiettivo era quello di raggiungere il borgo medievale di Citerna, un punto strategico del territorio altotiberino, da cui godere di una parte del nostro Appennino, dall'Alpe della Luna al Catria, a cavallo tra 4 regioni, Umbria, Marche, Toscana ed Emilia Romagna. Abbiamo quindi percorso tutto il lungo Tevere che da Città di Castello conduce a Piosina, su un terreno perlopiù sabbioso, fiancheggiando i punti di ritrovo per la pratica del canottaggio. E fin qui non abbiamo mai smesso di parlare e lei ha risposto alle mie mille domande con tono sempre rassicurante. Mi ha preceduto con una eleganza da principe, per segnalarmi con prontezza i piccoli ostacoli e suggerirmi le marce più adatte per affrontarli. Poi ci siamo ritrovate sull'asfalto, un brutto asfalto, che ha alimentato altre interessanti discussioni, acute osservazioni e anche risate un pò amare. E poi le distese di tabacco, che colorano di verde questa parte del territorio, che Romina conosce a fondo, nei particolari, nelle tristi sorti della sua economia. Una descrizione accurata che mi ha fatto sentire l'odore del tabacco, incredibile!

E nel frattempo è arrivata la salita da affrontare per raggiungere Citerna, al chilometro 16,2. E' in quel momento che Romina svela tutta la sua maestria e abilità: non smette di parlare e non fà smettere neanche me e, come se riuscisse a leggere nei miei pensieri i momenti di cedimento, mi ripete "stai andando benissimo". Alla fine non so quanto ne fosse convinta ma ha convinto me. E così mi sono ritrovata sul punto più alto di Citerna scambiando con lei sguardi pieni di soddisfazione. Quella mattina il caldo umido distorceva visibilmente i contorni del paesaggio, poco nitidi e leggibili. Non era certo quella la fonte della felicità, quella mattina. Siamo riscese passando per la piazzetta Scipioni, dominata dalla torre Civica munita di orologio che non abbiamo letto! E prima di imboccare i tornanti che ci avrebbero fatto scendere fino alla piccola frazione tifernate di Pistrino, Romina mi ha fatto attraversare un caratteristico camminamento medievale oggi adibito a ristorantino. I tornanti ci fanno scendere la collina tra querce e lecci per poi raggiungere di nuovo le distese di tabacco. Attraversata la piccola Pistrino, riprendiamo il lungo Tevere con una gran voglia di fare un bagno in quelle acque poco invitanti. Parliamo ancora, non abbiamo mai smesso di farlo; il sentiero è stretto e si incrociano anche persone a piedi, mi chiedo in quale condizioni si trasformano quei percorsi durante le competizioni. Finiamo per parlare delle donne nel mondo del ciclismo, della loro difficoltà, ancora, a ritagliarsi una propria autonomia, ad uscire da una condizione di marginalità che Romina esemplifica paragonando i premi in prosciutti per gli uomini e in spallette per le donne!

Pensiamo che sia l'ora del meritato aperitivo con veloce giro nel centro storico di Città di Castello, dove faremo lievi acrobazie per schivare la moltitudine di persone che richiama ogni sabato il mercato della città. Ci sediamo. Romina è in formissima, io un pò meno, e pensa già ad organizzare il suo pomeriggio in canoa!

Romina è una giovane donna, acuta e sensibile, che serba un profondo rispetto per la sua terra, che conosce profondamente e che quindi può criticare, smontare, elogiare. Ha una determinazione sviluppata dalla sofferenza, che l'ha resa capace di mettersi in ascolto e di non essere la protagonista quando non si tratti di una gara! 37, 74 chilometri pedalati intensamente, nel senso che ora potete cogliere, alla fine di un racconto che invita tutti quelli nelle mie stesse condizioni a provare un percorso simile di pedalata condivisa.


domenica 10 luglio 2011

CURIOSITA'

Come ormai saprete la fedele Bmw di Vigna, lo abbandonò quattro mesi fa a Pisa. Ma prima che ciò accadesse, google lo immortalò per l'ultima volta. Ora è dominio mondiale, patrimonio dell'umanità.


Addormentarsi quattro ore al sole sulla spiaggia di Fano produce tali effetti. Vigna era molto esposto, io più in ombra, altro che abbronzatura da ciclista.

Lei e la mia auto: tra scalatrici pure ci capiamo, solo che dopo due ore non era arrivata neppure all'altro montante.


Un vero atleta Luca: dopo tre ore di rally ci vuole una bella sigaretta. Farsi fregare da questo noooo!!!

Luke ha riportato un regalo direttamente dal Wyoming a Mauro. Per i meno avvezzi con l'inglese c'è scritto "Noi in wyoming ancora li impicchiamo i ladri di biciclette!".

mercoledì 29 giugno 2011

FATEGLI LA FESTA


La prima volta che gli ho parlato, cinque anni fa, voleva che andassi a casa sua a provare le varie taglie del completino del team. Dopo cinque anni il suo invito resta valido, ma grazie ad una profonda amicizia abbiamo ampliato i nostri orizzonti e arginato i suoi istinti primordiali. Per dire che apparentemente Mauro Vigna, al di là degli anni che passano, resta sempre il solito. Sì, Vigna è sempre il solito...come gli ricordo spesso io "il solito coglione". Eppure ci sono varie accezioni della parola coglione. Nel senso comune dicesi coglione uno che si fa infinocchiare dal prossimo per la troppa leggerezza o bontà. Che Mauro sia di animo immenso è fuor di dubbio, ma che sia di mente labile beh, io ve lo lascerei sperimentare personalmente in qualche tratta agonistica. In ore e ore di trasferte siamo passati a parlare della critica della ragion pura di Kant, per indugiare su quanto sia importante la proporzione tra campari e prosecco in un cocktail, tornando poi ad affrontare la fenomenologia dello spirito Hegeliana. In tutto ciò mi trovo a mio agio visti i trascorsi studi umanistici, molto meno a mio agio quando si inerpica nell'interpretazione dei sogni che egli vorrebbe mutuare da Freud, quando in realtà pare rifarsi a qualche b-movie di fantascienza. Con espliciti riferimenti sessuali...che è l'unico lembo freudiano che gli posso concedere. E dicevamo è buono, ma non buono come un tiramisù fatto coi pavesini invece che coi savoiardi, non buono come una fetta di cocomero quando torni da un lungo giro in bici sotto 35° cocenti. Mauro è così buono che se tu lo chiami mentre sei steso sulle rotaie che sta per passare il treno e gli domandi se un attimo ti tiene il posto, lui lascia tutto e corre a farti il favore. Talmente buono che se tu lo prendi a schiaffi forte poi lui ti porge la sua crema lenitiva all'alore (che son cinque anni che ce l'ha...è infinita), per non farti arrossare le mani. Insomma, se lo conoscete non lo evitate e se non lo evitate domani fategli gli auguri perchè forse gli scoccerà un pò che l'ineluttabile scorrere del tempo sia una malattia che tocca pure alle persone speciali come lui, però gli farà pure piacere che un centimetro quadrato di mondo si ricordi che il 30 giugno per qualche bizzarro scherzo della natura, l'universo lo abbia scaraventato in mezzo ai comuni mortali. E come gli ripeto spesso io "Mauro, una persona può dirsi veramente fortunata se ha te come amico!".

giovedì 23 giugno 2011

OLTRE LA BICI...c'è la canoa

Lo stile è quello che è, tipo prendere a badilate l'acqua, l'abbronzatura poi non ne parliamo, la foto parla chiaro, io ci provo a far le lampade, ma non si pareggia mai questa tintarella da muratore.
Con la complicità del Peru e la simpatia di Crischia, oggi mi sono cimentata per la prima volta nello sport che solca il Tevere, la canoa. Andare diritti è impresa ardua, ma il divertimento è tanto e il contatto con la natura molto simile alla mtb. E poi il nostro fiume non è tanto zozzo come dicono. Gli amici del canoa club di città di castello sono veramente disponibili e ospitali. E' incredibile immaginare alle cose che ci perdiamo. La prossima esperienza sarà il golf??? visto che abbiamo pure quello ad un tiro di schioppo...

lunedì 7 marzo 2011

IN VENDITA

VENDO CASA SU DUE LIVELLI
in TRESTINA via etruria 33, Città di Castello

  • Climatizzazione: No
  • Bagni: 3
  • Stato: Abitabile
  • Piano: Su più livelli
  • Balcone\Terrazzo: Balcone
  • Box\Posto auto: Box
  • Cucina: Abitabile
  • Riscaldamento: Autonomo
  • Arredamento: Semi-arredato
  • Pubblicato: 05 Marzo
  • Venditore: Privato

La proprietà si trova a 50 metri dalla piazza centrale del paese. L'abitazione è su tre livelli, la porzione in vendita riguarda il piano terra ed il piano primo. Il piano terra (70mq calpestabili) è costituito da 5 locali, bagno completo di doccia e piccolo bagno di servizio. Il piano primo è costituito da 5 locali (70mq calpestabili), bagno con vasca e balcone che percorre tutta la facciata della casa. L'accesso indipendente alla proprietà è possibile tramite cancello pedonale sulla facciata e laterale. Dai due cancelli si accede all'ampio cortile che gira attorno a due interi lati della casa (circa 160mq), il tutto percorribile in auto. La casa è ombreggiata da due grandi tigli ed un castagno. Sul retro dell'abitazione si ha accesso ad un locale coperto adibito a posto auto (20mq), una cantina (15mq) con camino a legna e locale caldaia, un ampio garage (24mq), il pozzo privato. Un cancello porta al grande orto (oltre 300mq), trasformabile in giardino. La costruzione dell'abitazione risale al 1926, è immediatamente abitabile, il tetto e le grondaie sono state completamente rifatte nel 2009. I due piani sono riscaldati tramite impianto autonomo alimentato a metano.


Invia Email oppure telefona al: 3395906601

lunedì 7 febbraio 2011

PRD-SPORT SBARCA IN UMBRIA



DIRETTAMENTE DALLA PAGINA FACEBOOK DI PRD-SPORT, azienda marchigiana che si occupa di ciclismo a 360°:

Ieri alla M.F. San Valentino, mai un nome cosi' appropriato e nato un nuovo "AMORE" tra Perugini Romina e PRDSport. Assieme sono arrivati sul gradino piu' alto, non di certo una novita' per Romina ma per i prodotti PRDSport sicuramente un inizio alla grande con le prime uscite ufficiali e i primi importanti risultati. Inoltre la collaborazione tra Romina e PRDSport si spinge anche al di fuori dei campi di gara visto che Romina UFFICIALMENTE da oggi inizia ad occuparsi delle vendite e della gestione dei prodotti PRDSport e di tutti i marchi da essa commercializzati per la zona dell'umbria e dintorni. Quindi per tutto quello che riguarda i nostri prodotti e i mache trattati per la zona sopra riportata contattate pure Romina vi seguirà nel migliore dei modi...


L'AZIENDA: PRD-SPORT
I NOSTRI MARCHI:
KCNC, KeForma, AXEVO, FRM, VREDSTEIN, HUTCHINSON, PRD, MANDELLI, EVENT, EXUSTAR, Abbigliamento Personalizzato Gara e Post-Gara.

venerdì 21 gennaio 2011

AGGIORNAMENTO 5MIGLIA DRINK TEAM


(I nostri atleti assumono solo integratori certificati, minimo Alc 7% Vol)


Le ferree regole del ciclomercato non salvano nessun team, soprattutto una formazione di elevata caratura, ormai divenuta famosa per l'indiscutibile classe con la quale riesce a prendere d'assalto ogni bar del posto al termine del giro.
Il 5MigliaDrinkTeam, nato un anno e mezzo fa, non ha badato a spese e in poco tempo ha strappato alle squadre del luogo degli atleti di lungo, medio e breve corso...o Sorso! Dai primi fondatori con a capo Roberto, Marco e Luca, dove il primo era il preparatore tecnico, il secondo l'addetto marketing e il terzo un benemerito cazzaro, siamo poi cresciuti. Ovviamente grazie alle entrate che gli sponsor non hanno lesinato data la nomea che ci stavamo facendo in giro. Abbiamo ampliato così gli orizzonti ingaggiando un downhiller masochista che viene alla Pitocca con noi, affrontando salite al 25% con una discreta moto senza motore da 18kili. Enrico, il suddetto biker è famoso oltre che per l'ardore nello scendere le vette, per il suo stile molto poco ortodosso: scarpette adidas a pianta liscia con fantasmino...quando fuori sono 2gradi. Ancora stiamo cercando frammenti delle sue caviglie in qualche macchia. Ancor prima di lui, l'ingaggio più azzeccato è stato Antonio, una specie di vagabondo, un barbone che trascorre la settimana tra la Sardegna, Modena, Umbertide e Trestina, che sogna sette giorni su sette di andare a Montecorona e che se gli dici che tu ci sei andato lui si offende perchè lì è zona sua! Gli amici lo chiamano Tony, ma da quando ha abbandonato una rigidissima Rockyraidere (Ceccovolante Docet), per approdare nel mondo delle full, tutti gli amici lo chiamano Tonto. Forse per una nuova mania di saltare su e giù dai marciapiedi, cosa che riesco a fare anche io con la bici da cross...salvo poi spaccare le ruote in carbonio e spendere un'ira di dio per rimetterle a posto. Anche Tony ha un particolare vezzo legato al look: porta sempre lo zainetto, che si faccia il giro della zona industriale o un'escursione di quattro ore. Evidentemente la ragazza prima di farlo uscire lo minaccia "Non vai in bici finchè non hai finito i compiti!" e così lui se li porta dietro.

(Tony beve dal catetere dentro il suo zainetto)

Durante una delle prime uscite insieme riuscì a cadere da fermo davanti alla grotta della madonna di lourdes in cima a Canoscio. Ogni giorno che ci passo vedo la madonna che mi fa l'occhiolino e se la ride. In estate abbiamo avuto diverse comparsate che approfondiremo non appena la bella stagione tornerà a fare cucù: MArcello e Sardina sono metereopatici, o meglio, uno ha fatto la ragazza e l'altro sta mettendo su casa...brutte malattie. Ma Udite Udite, l'ultimissimo acquisto del Team è stata una mossa strategica che perfino Marchionne ci invidierebbe. Noi siamo gente lungimirante che investe nel futuro. Lo abbiamo strappato al SanSecondoTeam, ma il Veneziano è nostro!

(Il Veneziano alle prese con la cucina tipica del luogo)

Claudio Dario, questo è il suo nome che come la proprietà commutativa dell'addizione cambiando l'ordine del nome sempre Veneziano rimane. Tale soprannome ha origini alquanto oscure: il suo spiccato accento veneto però mi fa intuire molto, come anche il nominare spesso il baccalà alla vicentina, ma io sono una cima e ci arrivo prima degli altri. Ritornando alla questione del colpo grosso, il vero affare forse l'ha fatto lui dato il mestiere che svolge. Becchino di professione. Ebbene, noi siamo impossibilitati a toccarci perchè dobbiamo stringere il manubrio, e lui ci porta nei luoghi più impervi, ci fa perdere in mezzo ai boschi, insomma cerca di procurarsi il lavoro!

(Bergman per il suo famoso film immaginò una scena simile)

Noi ci guadagniamo che le battute si sprecano, ma in realtà presto gli domanderemo se ci presta il carrozzone per caricare le bici quando si fanno le trasferte. Il meglio poi viene quando lo mettiamo a pedalare insieme a Carlo L'Avvocato e gli facciamo "Qual è la differenza tra un avvocato e un becchino? Il primo spoglia i vivi e il secondo i morti!". Certo Claudio ha scelto un bel team con cui pedalare ed evidentemente un pò di deformazione professionale covava in lui visto che ci sono elementi belli in carne tra noi atleti: avrà pensato agli amici avvoltoi che di questi tempi con la crisi che dilaga e la gente è ridotta all'osso, i poveri uccelli son costretti ad emigrare. Col DrinkTeam sai che trippata. Ultimamente, tra un giro e l'altro lo vedo un pò pensieroso il nostro Dario Claudio e lui si sfoga "E' questa nuova moda della cremazione che mi preoccupa". E allora io lo incalzo:

Io-Cosa ne pensi della cremazione rispetto alla sepoltura?

Veneziano- "Certo che con la crema i cadaveri vengono più buoni."

Io "...e del forno crematorio?"

Veneziano"..i cadaveri al forno, poi, sono un'altra cosa; però il guaio è che se si guasta il forno dovremo farli fritti..ma la crema aggiusta tutto..."

Io "..e per la preparazione professionale.."

Veneziano: "..sto già facendo un corso di pasticciere..."

mercoledì 19 gennaio 2011

BELLA VITTORIA



Capita spesso di scherzare tra queste righe, ma viene il momento di esser seri, ed è doveroso affrontare una questione che ci riguarda da vicino. Ieri due nostri amici che ogni domenica ci fanno compagnia sul campo gara e dai quali ho carpito molti consigli, hanno finalmente visto terminare il proprio incubo. Quando si tratta di puntare il dito, abbiamo tutti l'indice più lungo del medio, poi il tempo finisce col seppellire tutto. E nessuno ricorda più una certa storia, o più semplicemente finge di non ricordare per non dover rendere giustizia a chi ha trascorso anni bui difficili da immaginare. Ieri come molti di voi sapranno, Mario Panichi e Sergio Terlizzi sono stati assolti dall'accusa di smercio di sostanze dopanti. Evitiamo di nascondere la testa sotto la sabbia e stringiamo loro la mano, una pacca sulla spalla di certo non metterà un pezza sopra gli eventi della vita che spesso sembrano enormi. Ma finalmente hanno vinto una che quasi certamente risulterà la volata più lunga della loro esistenza: sei anni trascorsi nel tentativo di avvalorare la propria innocenza senza mai rinnegare l'amore per questo sport!

Qui potete leggere i fatti.

giovedì 30 dicembre 2010

E' LA FINE! ...O NO?...



Non si respira aria natalizia da queste parti del web, atteggiamento che rispecchia di gran lunga lo spirito della sottoscritta, poco incline alle feste di fine anno. Sono dell'idea che i regali si debbano fare e ricevere quando è il momento giusto e il momento giusto non lo si scrive su un calendario. Poi fosse per me le feste più importanti bisognerebbe farle quando è caldo, tipo luglio e agosto! Questo inverno e questo freddo mi logorano.
Tanto per fare un esempio lampante del mio amore per le feste comandate, il giorno di santo stefano, dai suoceri, con una ventina di parenti non miei che si parlavano sopra vicendevolmente, con un'occhiata d'intesa, io e francesco ci siamo alzati, cappotto sulle spalle e via. Siamo andati a piedi, in mezzo al bosco fitto, tra querce e faggi, nei luoghi dove vado sempre in mtb. Ed era un silenzio rotto solo dalla neve dei giorni scorsi che si convogliava in piccoli rivoli che solcavano le pietre e le radici. Siamo tornati col buio, con gli abiti della domenica abbastanza provati e gli sguardi interrogativi del resto della truppa dedita alle carte. Credo che festeggerò la mezzanotte di capodanno alla stessa maniera. Facendo quello che mi piace. Perchè quest'anno me lo voglio scolpire sulla pelle viva! E per quanto è stato esaltante e ricco, mi pare quasi che sia scivolato via, che il calendario abbia sfogliato i suoi giorni come al passaggio di una folata di vento.
Si vorrebbe fermare il tempo e fissarlo per sempre proprio nel momento della gioia più grande ma solo un folle può pensare di far girare la ruota sulla quale egli gira. Così in questi ultimi giorni mi sto scrollando di dosso un velo di malinconia cercando di abbracciare il passato col ricordo e il futuro con l'attesa.


E' proprio iniziato con un abbraccio il mio 2010, il giorno prima mi scaldavo i piedi viola dal freddo col phon dentro una camera d'albergo e il giorno dopo il resto del mondo smetteva di esistere per un istante quando io e Mauro siamo esplosi in un impeto di gioia trascendentale. La sera precedente davanti a mezzo litro di vino rosso scadente mi diceva “Se proprio devi fare un sogno, fallo grande!”. La verità è che quel sogno non l'ho mai coltivato perchè se c'è una cosa certa nelle gare è che troverai prima o poi un traguardo e qualcuno ti fermerà, quindi l'epilogo è comunque sia forzato. E come m'ha detto un tipo di nome Giampiero che molti di voi conoscono, citando suo padre “Non mi arrabbierei mai perchè non hai vinto, semmai perchè non ti sei impegnato fino a strapparti i nervi ed i muscoli per farlo.”


Questo è lo spirito che in cinque anni sui pedali ho imparato a mettere in prima istanza e la vera fortuna è raccordarlo alla vita di tutti i giorni. Durante quest'anno ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata. Mi rode proprio il fegato lasciarmi sfuggire dalle dita quest'anno perchè mi ha fatto capire che non è una maglia con tre colori messi in fila a dare la misura del valore di chi la indossa, che non si è migliori o peggiori portandola o meno. Anche se non ho capito perchè da quel gennaio 2010 mia nonna è diventata un'appassionata di ciclismo. Ho scoperto anche il motivo per cui Mauro ogni volta che scorrevo la sua gallery nel cellulare mi consigliava di fermarmi ad un certo punto. Vorrei svelarvi l'arcano, ma potrebbe averne a male. Voi però pensate solo a quanto sia bello essere soli in mezzo al rumoroso silenzio del bosco, nudi e liberi. Sì, avete capito. Di più non so, per fortuna le foto sono andate perse col cellulare, distrutto dopo un bagno di vernice. Quasto 2010 sarà indimenticabile perchè sono diventata guida cicloturistica. Ma una guida che va di fretta non la vuole nessuno e quindi sarà un lavoro saltuario. Quest'anno ho scoperto le Dolomiti e ho pedalato in solitudine lungo la Costa Azzurra. Quest'anno ho mangiato per la prima volta i canederli, la carne di cavallo e il puzzone di Moena. E ho capito che i primi sono solo un modo raffinato per non buttare il pane, il secondo è bono da morì, e il terzo tiene lontani amici e conoscenti perchè puzza davvero! Quest'anno sono riuscita a condividere in parte questa mia passione a due ruote col mio uomo che di ruote concepisce solo quelle che cambia all'auto. Quest'anno ho spiegato il ciclocross in inglese ad un gruppo di turisti tedeschi, mentre salivamo al 25% verso Città della Pieve e ho odiato il non potermi spiegare a gesti quando il vocabolario non aiuta (dovevo tenere il manubrio). Quest'anno ho corso per la prima volta la Marathon del Trasimeno e m'è piaciuta un sacco! Quest'anno ho ritrovato la sincera amicizia di una leale avversaria dalla quale mi ero allontanata e spero che lei la pensi come me. Quest'anno ho perso un po' mio fratello ma sono felice perchè lui sta vedendo bene dove è diretto.


Quest'anno ho scoperto quanto è buono il riesling però dipende con chi lo bevi. Ho anche scoperto quanto rompe i coglioni strappare la catena durante una gara in uno dei tuoi giorni migliori. E poi romperla di nuovo in estrema solitudine in mezzo al bosco, farsi 17km a piedi correndo contro la notte perchè se chiamo a casa mi fanno giustamente “Mica te l'ha detto il dottore!”. Quest'anno ho capito perchè mi dispiace finisca, perchè m'è proprio piaciuto. Ma ho anche compreso che ogni anno che passa si scopre il motivo per cui corriamo verso qualcosa: la curiosità, il sapere ciò che si ha e non sapere ancora cosa ci perdiamo! Beata ignoranza!




venerdì 17 dicembre 2010

AIUTATE UN AMICO



Il bruxismo (dal greco βρύκω o βρύχω (brùko), lett. "digrignare i denti") consiste nel digrignamento dei denti, dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria, soprattutto durante il sonno. Generalmente viene considerato come una parafunzione, ovvero un movimento non finalizzato ad uno scopo...


...mentre per Mario Panichi lo scopo c'è, ed è quello di andare forte! Poi il dentista gli ha detto che è meglio mordersi il labbro, altrimenti i denti vanno a farsi benedire. A tal proposito io avrei una proposta:

RISOLVIAMO IL PROBLEMA DI BRUXISMO DI MARIO

versate 2 euro sul mio conto corrente bancario e con ricavato potremo donargli una protesi ortodontica in silicone. Se sarete generosi potrmmo optare per il carbonio, ma non so quanto possa essere salutare. Voi intanto versate! Poi ci penso io a gestire i fondi e se doveste vedermi con un casco nuovo o accessori affini, non siate maliziosi, la raccolta è a scopo benefico!

martedì 26 ottobre 2010

MATTEO, KATIA e MARGHERITA


La famiglia Bikeland continua ad espandersi, in particolare la famiglia CARDELLINI. Le nostre più sincere congratulazioni per la nascita di Margherita e un grande abbraccio alla mamma Katia e al papà Matteo. Ovviamente, per deformazione professionale, non potevamo evitare di consigliare al nostro meccanico e neo-genitore dei nuovi attrezzi del mestiere che tra le mura domestiche, tra una notte insonne e l'altra potrebbero tornargli comodi.
Benvenuta in questo pazzo mondo Margherita!!!

venerdì 1 ottobre 2010

GRAZIE

UN PICCOLO OMAGGIO
A CHI SOFFRENDO QUASI QUANTO NOI
RACCONTA A QUELLI MENO F
OLLI DI NOI QUANTO AMIAMO SOFFRIRE LA DOMENICA
Giampiero Tasso in arte DonChisciotte






tutta la famiglia frex8 immortala le nostre imprese

mercoledì 28 luglio 2010

SEMPRE AL TOP!


Omaggio doveroso al nostro Fabione, il ciclista che ultimamente si dedica molto più alle palle che alle ruote. E fa bene, da sempre gran pallavolista, in questo periodo è reduce da una delle sue tante vittorie, questa volta nel beach volley. Si tratta dell'atleta col numero 1 ovviamente

lunedì 26 luglio 2010

Scatti rubati

Ogni giorno gli anziani aggiornano il sistema. Ecco l'update di Corso Cavour a Città di Castello

mercoledì 14 luglio 2010

LUOGHI NASCOSTI DI PERDIZIONE






E' inutile...io non ve lo dico dove vado in bici a fare il bagno mezza nuda!!! è un paradiso! con i pesciolini che ti vengono attorno e ti punzecchiano le gambe, e le correnti di acqua calda e fredda meglio di un idromassaggio. La bici non è solo pedalare! E' un tramite tra te e il mondo dove non esistono confini tangibili!