mercoledì 10 agosto 2011

IN BICI CON MYRIAM PER "BIKE IN UMBRIA"

Myriam, energica collaboratrice di BIKE IN UMBRIA è venuta alla scoperta dell'Altotevere armata della sua ibrida e dell'incognita di cosa le avrei serbato. Risultato? Avrei potuto farla faticare molto di più visto che si sottovaluta e come si dice sempre tra noi ciclisti "se ancora riesci a parlare vuol dire che ne hai da dare...!" Ma almeno un paio di volte all'anno dovremo usare le due ruote per scherzare e goderci la vita senza ansie da prestazioni e così è andata. Vi copio il suo racconto, che mi lusinga veramente, mi fa arrossire e inorgoglire!


tratto da Facebook, Bike in Umbria

La mia pedalata in Alto Tevere con Romina Perugini: un'esperienza arrivata diritta diritta nel cuore

Cosa rende una esperienza unica, indimenticabile, saziante, appagante? A volte non è indispensabile la presenza di un paesaggio mozzafiato per provare quella sensazione di profonda soddisfazione e di appagamento dei sensi. Non sempre, infatti, possiamo avere l'opportunità di ritrovarci in luoghi simili, che ti costringono a guardare in silenzio, perché una sola parola romperebbe quel tondeggiante equilibrio che è della natura. Esistono altri luoghi in cui immergerci, che chiamo situazioni e che riescono lo stesso a riempirti la pancia, il cuore e la testa di benessere.

Perché la mia pedalata con Romina Perugini si è trasformata in una esperienza speciale? E perché penso che Romina Perugini sia una persona speciale? Io vi racconto del mio benessere provato, la mia chiave di lettura di quasi 38 chilometri tutti consumati parlando e ascoltando. Una manciatina di chilometri, per gli abituè. Ma non è questo il punto. Perché Romina mi ha invitata nella sua Alta Valle del Tevere non per farmi sudare e faticare. Ha rispettosamente tenuto conto della mia preparazione e come una ottima padrona di casa mi ha trasformata nella protagonista della giornata. Romina è, per chi non la conosce, una giovane donna che ha vinto diversi titoli in varie discipline mtb. E' una donna tutta muscoli da cui fuoriesce energia pura. Romina ed io non ci eravamo mai viste prima di sabato 6 agosto. La seguivo come una vera fan su fb, subito affascinata dalla sua determinazione, e mi sognavo di chiederle, prima o poi, di pedalare insieme. Mi sono lanciata, perché ho pensato che se non avesse voluto o potuto farlo mi avrebbe detto semplicemente "no". E invece mi ha dedicato una intera mattinata, rinunciando alla sua consueta pedalata con i suoi amici del "Team Drink" ; ha pianificato un percorso che rispettasse la mia condizione fisica, introducendo comunque una piccola sfida, che sarebbe servita a misurare la mia resistenza: una salita di circa 3 chilometri, con pendenza media del 4/5 %, per raggiungere il borgo di Citerna. Non nascondo di aver provato un pò di ansia prima del nostro incontro: lei sapeva chi ero e come stavo ma non desideravo affatto mollare di fronte alla prima difficoltà in un territorio mai esplorato in bicicletta. Per affrontare il percorso ci siamo date appuntamento alle 9.00 al Ciclodromo di Città di Castello. Sabato 6 agosto era una giornata calda e umida, un particolare del tutto irrilevante per Romina e che segnava la prima differenza tra noi due, perchè io ero già un pò sofferente. L'incontro è stato sorprendente e ho avuto la sensazione che lei fosse felice quanto me di pedalare insieme (alla fine me lo dirà espressamente). Per dimostrale la mia gratitudine non mi sono presentata a mani vuote ma non pensavo affatto di essere accolta anche con un regalo di benvenuto che conserverò gelosamente: la sua maglietta vinta alle regionali di cross country.

L'obiettivo era quello di raggiungere il borgo medievale di Citerna, un punto strategico del territorio altotiberino, da cui godere di una parte del nostro Appennino, dall'Alpe della Luna al Catria, a cavallo tra 4 regioni, Umbria, Marche, Toscana ed Emilia Romagna. Abbiamo quindi percorso tutto il lungo Tevere che da Città di Castello conduce a Piosina, su un terreno perlopiù sabbioso, fiancheggiando i punti di ritrovo per la pratica del canottaggio. E fin qui non abbiamo mai smesso di parlare e lei ha risposto alle mie mille domande con tono sempre rassicurante. Mi ha preceduto con una eleganza da principe, per segnalarmi con prontezza i piccoli ostacoli e suggerirmi le marce più adatte per affrontarli. Poi ci siamo ritrovate sull'asfalto, un brutto asfalto, che ha alimentato altre interessanti discussioni, acute osservazioni e anche risate un pò amare. E poi le distese di tabacco, che colorano di verde questa parte del territorio, che Romina conosce a fondo, nei particolari, nelle tristi sorti della sua economia. Una descrizione accurata che mi ha fatto sentire l'odore del tabacco, incredibile!

E nel frattempo è arrivata la salita da affrontare per raggiungere Citerna, al chilometro 16,2. E' in quel momento che Romina svela tutta la sua maestria e abilità: non smette di parlare e non fà smettere neanche me e, come se riuscisse a leggere nei miei pensieri i momenti di cedimento, mi ripete "stai andando benissimo". Alla fine non so quanto ne fosse convinta ma ha convinto me. E così mi sono ritrovata sul punto più alto di Citerna scambiando con lei sguardi pieni di soddisfazione. Quella mattina il caldo umido distorceva visibilmente i contorni del paesaggio, poco nitidi e leggibili. Non era certo quella la fonte della felicità, quella mattina. Siamo riscese passando per la piazzetta Scipioni, dominata dalla torre Civica munita di orologio che non abbiamo letto! E prima di imboccare i tornanti che ci avrebbero fatto scendere fino alla piccola frazione tifernate di Pistrino, Romina mi ha fatto attraversare un caratteristico camminamento medievale oggi adibito a ristorantino. I tornanti ci fanno scendere la collina tra querce e lecci per poi raggiungere di nuovo le distese di tabacco. Attraversata la piccola Pistrino, riprendiamo il lungo Tevere con una gran voglia di fare un bagno in quelle acque poco invitanti. Parliamo ancora, non abbiamo mai smesso di farlo; il sentiero è stretto e si incrociano anche persone a piedi, mi chiedo in quale condizioni si trasformano quei percorsi durante le competizioni. Finiamo per parlare delle donne nel mondo del ciclismo, della loro difficoltà, ancora, a ritagliarsi una propria autonomia, ad uscire da una condizione di marginalità che Romina esemplifica paragonando i premi in prosciutti per gli uomini e in spallette per le donne!

Pensiamo che sia l'ora del meritato aperitivo con veloce giro nel centro storico di Città di Castello, dove faremo lievi acrobazie per schivare la moltitudine di persone che richiama ogni sabato il mercato della città. Ci sediamo. Romina è in formissima, io un pò meno, e pensa già ad organizzare il suo pomeriggio in canoa!

Romina è una giovane donna, acuta e sensibile, che serba un profondo rispetto per la sua terra, che conosce profondamente e che quindi può criticare, smontare, elogiare. Ha una determinazione sviluppata dalla sofferenza, che l'ha resa capace di mettersi in ascolto e di non essere la protagonista quando non si tratti di una gara! 37, 74 chilometri pedalati intensamente, nel senso che ora potete cogliere, alla fine di un racconto che invita tutti quelli nelle mie stesse condizioni a provare un percorso simile di pedalata condivisa.


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