sabato 30 gennaio 2010

MI HANNO PROPRIO FATTO LA FESTA!!!

Ci sono diversi problemi con la centratura delle foto, ma l'album completo lo trovate sulla mia pagina facebook

Dovete portar molta pazienza miei fedelissimi lettori dalle due ruote incarnite, ma la mia assenza settimanale ha motivazioni alquanto valide che qui di seguito vi elencherò in ordine di importanza, dalla più effimera a quella più rilevante:

-Molta stanchezza serale che mi dona un simpatico stato di apatia
-Levatacce mattutine per seguire un lunghissimo corso di cicloturimo che si svolge oltre Perugia
-Il delizioso, quanto pungente e fastidioso dolore alla testa del femore, frutto del mio geniale approccio con la segnaletica stradale (ma che finalmente sta passando).
-In PRIMIS: l'arsura causata da due serate veramente bollenti trascorse a cenare al Sasso.


Ebbene sì, non una sola cena, quella di venerdì per festeggiare il tricolore, ma perfino il giorno seguente. Il fatto è che mi ero talmente emozionata che il sabato ci son voluta tornare.
E poi il locale è rinomato per la fantasia del menù. Beh, le cose non stanno proprio così. Il fatto è che mio suocero festeggiava i suoi 60anni, ed è un tipo molto alla mano, poco avvezzo ai ristoranti altolocati, anzi, penso che con quelli del sasso ci abbia cavato i patti prima "Io vengo se voi mi portate quanta più ciaccia vi domando".
E così è stato. Il sabato, una tavolata di 25 persone, rispetto alle 35 del giorno prima, ha mangiato il triplo e fatto casino il quadruplo! Ovviamente non vi dico che salti di gioia quando mi hanno avvisato del luogo della cena. Addirittura ancora c'era sul soppalco, la carta del regalo che la squadra mi ha fatto il giorno prima. E che serata direi! Il miracolo è stato riuscire a trascinarci mia madre, che dopo il galà del Challenge pensavo non sarei più stata capace di convincere a partecipare ad altre faccende ciclistiche, invece è venuta e si è divertita. Il motivo è da rimandare al suo grande amore per la ciaccia coi spinaci e la salsiccia.
Ma come disse il por Machiavelli, il fine giustifica i mezzi! Serata davvero indimenticabile, e mentre tutti mi facevano i complimenti io dentro di me ripensavo a quando tre anni fa portavo in spalla una mtb full di 14 kili al contrario su per le scale di casteltodino. E poi ho pure pensato un'altra cosa, alquanto caratteristica, con la mente sono andata molto lontano, a quando facevo la prima elementare e durante la solita recita di natale mi successe una cosa. Così la mattina dopo ho domandato a Roberto "Ma tu l'avresti mai detto che una che a sette anni fa la pipì addosso mentre canta Tu scendi dalle stelle, avrebbe vinto gli italiani?". Son proprio questi momenti che ti farebbero sprofondare che ti danno la misura dell'importanza di tanti altri. Momenti fondamentali proprio come venerdì scorso, con tutte le persone che per me contano davvero sedute allo stesso tavolo, e poi pure un'altra, un pò più in disparte. Che se ne stava fin troppo in silenzio se vogliamo tener conto della sua vera indole.
O forse è da presuntuosi pensare di poter imbrigliare in qualche stereotipo le sfaccettature della persona che condivide con me metà di quella maglia. Gliel'ho detto e qui lo ripeto, se ne stava in silenzio in disparte, come quando si ascolta una bella canzone, ma la si vuol ascoltare veramente. A volte ci si canta sopra, o si è distratti, ma quando si vuol davvero godere di un attimo, bisogna fermarsi e permettere ad ogni senso del proprio io di cogliere ogni particolare. Mauro venerdì scorso ha parlato poco, mangiato niente e fatto tutto il contrario di ciò che fa di solito: è stato calmo e pacato come un asceta. Qualche volta dovremmo metterci in silenzio ad ascoltare e osservare per comprendere che se questa squadra suona un'armonia tutta particolare e che molti ci invidiano, molto lo dobbiamo ad un singolare direttore d'orchestra!
Un grazie immenso per la ruota, anche perchè non vedo l'ora che matteo me la monti col mio pacco pignoni, ora sto girando con quella di roberto, che con una definizione tecnica tutta mia vi dirò "sul pacco pignoni ha meno robba e mi tocca pedalare duro", insomma, l'altro giorno quasi partorisco per arrivare al monte santa maria. Ma come ogni donna amante del guardaroba, voi sapete bene che il mio cuore batte per il body tricolore. E' uno spettacolo e non vedo l'ora di metterlo. So che Matteo si è fatto in quattro per riuscire ad averlo in tempo per la cena, quindi grazie mille volte! E altra menzione speciale per Fabione: quando porta i dolci lui c'è poco da dire o da fare, c'è solo da mangiare! Buono davvero, mia madre in particolare ha apprezzato la deliziosa meringa che intervallava gli strati di panna! Anche io ho apprezzato!

E dulcis in fundo, l'arrivo a fine serata di Roscini, nostro presidente supremo, è stata una bella sorpresa. E possiamo vantarci di averlo visto in borghese, senza il suo abito nero d'ordinanza!

sabato 16 gennaio 2010

I MIEI TIFOSI DURANTE LA PREMIAZIONE





Qui c'è il video degli italiani, ma la cosa fantastica la trovate al minuto 4.00, quando un'inquadratura fantastica coglie l'emozione strabordante di Vigna che abbraccia Chieruzzi! Noterete l'estrema eleganza dei due: uno con lo stivale tattico e l'altro che pare arlecchino. Tra tutto il pubblico io vedevo solo loro! E si facevano notare ve lo assicuro!

mercoledì 13 gennaio 2010

LE AUTO NON SONO DI GOMMA!

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Stamattina ho battezzato il mio titolo tricolore! E' tanto che non riprendevo tra le mani la bici da corsa. Mi è venuta voglia di farmi un bel giro lungo. "Mamma non torno per pranzo, non aspettarmi". Mi vesto bene, barretta in tasca, cuffie alle orecchie e via per il giro della diga. Il cielo è di piombo ma tutti i meteo consultati promettono bene. Mentre pedalo ripenso alla bella giornata di domenica. E penso così tanto che finisco per fare una bella stronzata. A San sepolcro, poco prima del Superal, passo col semaforo rosso. Calcolo male i tempi con la macchina che sta guadagnando l'incrocio e finisco sopra il cofano. Per fortuna che sia io che la Golf in questione non andavamo forte. Qui di seguito vi descrivo le elaborazioni mentali che il mio cervello ha compiuto nel realizzare quanto stava avvenendo:
-Dai che ce la faccio anche se è rosso!-
-Forse ce la faccio-
-Non ce la faccio-
-Ecco, arriva la botta-
-Quando è duro questo cofano-
-Quanto è duro questo asfalto e porca troia che testata in terra, il casco sarà il caso di metterlo!-
-Se non mi rialzo mi passa sopra qualcun altro-
-Non ho ragione manco per niente-
-Ora cerco di alzarmi e convincermi che non ho fatto niente-
-Merda, mi fa male tutto quanto-
-Però...credevo peggio. Sono in piedi-

Sono terribilmente mortificata, la signora al lato passeggero, momenti si prende un infarto, grida al marito di chiamare l'ambulanza. Io sono ancora per terra che faccio mente locale per rialzarmi e nel mentre domando loro scusa. La colpa è solo mia che da uno a dieci capisco meno di cento. Il signore mi afferra per un braccio, come per sostenermi, io come ovvio mi divincolo per guardare lo stato della bici. La ruota posteriore sembra esser passata su una piastra per capelli per fare il frisè. Le imprecazioni interiori si sprecano: proprio stamattina che mi ero accorta di aver quattro spicci sul conto di paypal. Dopo aver convinto la coppia che sto discretamente a posto chiamo l'aiuto a casa. Il 50 e 50 lo lascio per la prossima occasione. Viene a prendermi il mio fidanzato. Intanto aspetto venti minuti in auto con la coppia. Mai conosciute due persone così. Non solo non mi fanno sentire in colpa per la cavolata che ho fatto, ma disquisiscono su quanto il mondo d'oggi sia tutto un caos e che sulle strade sia tutto troppo pericoloso. Arriva la mia ammiraglia, i due hanno ancora gli occhi spauriti, li avverto che di sicuro passo in ospedale per un paio di raggi.
Però sto bene, ho un bernoccolo, un pò di lividi sugli stinchi e su un piede e una chiappa dolorante, ammaccata e violacea. Niente di grave.
Mia madre mi fa "Accidenti, oggi sei proprio stanca, ti trascini". Dopo la seconda volta che insiste le racconto tutto e lei prontamente "Domani allora cerca di riposare eh, mica andrai in bici?!". Secondo voi? S'è mai visto un falegname che dopo la prima martellata su un dito si sia dedicato al cucito? Del resto è solo la prima volta che cado su asfalto. Ogni giorno mi meraviglio di più: riesco a combinarne sempre di originali!

martedì 12 gennaio 2010

POTEVA ANDARMI PEGGIO!

GIORNO 1 - VOLPONI PER STRADA
Tutte le mattine tocca portar via la spazzatura, anche le mattine che uno parte per milano e ovviamente si è ridotto all'ultimo minuto per caricare bici e bagagli in auto. Così per portare tutto in auto senza far quaranta viaggi devo inventarmi qualche arto superiore in più. E già esser riuscita a caricare due valige (siamo donne si sà), più il sacco dei rifiuti e fatto due piani di condominio senza ammazzarsi è segno che qualche magia possa accadere. Raggiungo i miei traghettatori infernali. Premetto che sta diluviando, condizione climatica che non ci abbandonerà mai per tutto il racconto. Nel furgone siamo io e Mauro, con Fabione alla guida. Caricare il mezzo con tutto quello che abbiamo portato è più difficile che risolvere il cubo di rubrik. Ovviamente il compito spetta a Mauro, lo scienziato di turno.
L'altra ammiraglia che ci scorta a Milano conta un paio di gambe che hanno vinto il top cross, ovvero Paolo, e un altro tipo abituato a scaricare l'adrenalina in tre minuti di gara, esperto in caminetti e ossessionato dalle docce, Michele. C'è poi il figlio di Paolo, che sicuramente deve farsi perdonare qualcosa, altrimenti non si spiega il perchè ci accompagni con tanta pazienza. Il furgone è pilotato da un pazzo per il quale la distanza di sicurezza è considerata in un intervallo di spazio che va dai 5 millimetri ai 10. Il tutto corredato da una guida con telefonino alla mano e piede molto appesantito sul pedale di destra. Probabilmente Fabione ha già la mente proiettata alla gara, di certo nella vita di tutti i giorni è un'autista diligente. Alla mia destra siede l'unico uomo al mondo capace di trovare un nesso tra l'organogenesi delle piante e il sesso in tutte le sue forme. Con questo non pensiate che Vigna sia uno fissato con l'altro lato del letto. Anche perchè per lui il letto è superfluo. Io sto nel mezzo e mi domando perchè mai ho portato via il phon che tanto qua piove che fra un pò si affoga! All'autogrill Mauro stappa una bottiglia di brunello e mentre rende il cavatappi alla barista le fa "Il tappo devo ridartelo? No perchè sai, faccio la collezione" e quella risponde seria "No, lo può tenere".
Arriviamo a Milano, prima di trovare il parco dell'Idroscalo facciamo diversi "biricchi", anche perchè come al solito ho impostato male il navigatore, con la complicità di MAuro questa volta. Parcheggiamo. Scendiamo dai nostri mezzi: è un freddo che pela, piovono gocce da due litri l'una e io penso "Merda, con tutte le robe inutili che ho portato, ho preso solo un paio di scarpine fine fine da ginnastica". Si monta il gazebo sotto l'acqua, mi preparo per girare vestendomi dentro i bagni pubblici. Piove. Proviamo il percorso, ovviamente Michele non ci prende ad esempio, lui prova a piedi. Il tracciato sembra spalmato di sapone. Non si sta ritti. Io mi faccio muta dal terrore per la gara che mi aspetta domenica, MAuro fa come me. Pieroni pare un invasato. Giustamente non ci laviamo, rimettiamo i vestiti di prima tutti zozzi e andiamo alla riunione tecnica dove giudici e organizzatori ci dicono tutto quello che non dobbiamo fare, come ad esempio piantargli il gazebo ad un metro dal percorso.
Via a smontarlo. Io sento freddo, ho i piedi bagnati come tutto il corpo, entro nel furgone e lascio fare gli uomini. Poi un caffè veloce in un bar di bulgari che parlano bulgaro e che gli chiedo un tè e mi voglion dare una camomilla e infine in albergo. Hotel spettacolare, col phon che è meglio del mio. Tv ultrapiatta hdmi e il non plus ultra di tutto: la carta igienica col primo lembo piegato come si fa con lo scotch, non bisogna faticare manco al bagno! A cena ordiniamo il prosciutto crudo e ce lo portano cotto, poi chiediamo il parmigiano e ci portano il brie. Allora gli ordiniamo una crema catalana e ci portano un piatto di pasta. Ecco, basta capire il meccanismo. Poi a nanna. Ah dimenticavo. Piove.



GIORNO 2 - BAGNO DI FANGO
I miei uomini oggi corrono, tutti; io correrò il giorno successivo, l'agonia continua. I miei uomini per di più corrono di buon mattino. E Paolo è abituato a far colazione presto. Arriviamo in hall all'ora prestabilita e lui è già lì che si è sbranato pure il fornaio che porta i cornetti. E in più ci strapazza "Siete in ritardo di due minuti!". Tra un caffè e l'altro ingoia pastiglie e intrugli vari. Sono tutti un pò nervosi, io non riesco a capirli bene, la mia mente è ancora lontana dalla competizione. Butta là che non piove...ancora! Il tempo di consegnare qualche pacco nella zona toilette e tutti al campo gara. In castelano dicesi "troscia", in italiano diremo "molto fango appiccicaticcio dove le ruote sprofondano e ti fanno incazzare come una biscia". Ma io non corro, io faccio le foto. Se sto bene io stan bene tutti.
Partono Mauro e Paolo. Dopo un pò, visto che erano a rifarsi il trucco e pure un pò sbadatelli, partono pure Colli e il collega, della Battistelli.
Poi verranno prontamente depennati dalla lista del traguardo. Qua i giudici non hanno nulla a che vedere con la materna Salvina. Paolo non riesce ad esprimere al massimo le sue potenzialità, secondo me ha fatto colazione talmente presto che gli è tornata fame. Mauro parte un pò così, pare che non ci crede. Poi quando in diretta lo vedo stampare un cristo in terra da antologia, penso proprio che dovrò consolarlo per tutto il giorno. E invece come l'araba fenice risorge dal fango di milano e fa una rimonta pazzesca. Quinto. Che macchina umana! Seconda fascia, parte il resto della truppa.
Antonio e Michele si difendono con stile, come pure Fabione. Alessio ci crede meno ma va fino in fondo senza rompere niente, lui che è spesso sfortunato. Al traguardo lanciamo al volo il borsone a Michele che scappa a far la doccia. C'ha questa fissa della doccia. che è un bene intendiamoci esser puliti, ma almeno un minuto per rifiatare. No, doccia. Campa cavallo, sono ad un chilometro e mezzo di distanza. Infatti quando torna è quasi ora che ne faccia un'altra. E poi? Poi spariscono tutti. I miei uomini tornano alle loro vite, ripartono verso casa. Michele deve andare a preparare il trasloco visto che ha perso una scommessa. Fabio deve schiacciare palloni e così via. Li imploro di portarmi via con loro, che mi mette pensiero farmi legnare l'indomani. Non hanno pietà. Mi lasciano nelle grinfie di MAuro. Che mi coccola come una regina per tutto il giorno. Pranziamo addirittura accanto ad Enrico Ruggeri: mauro dice che ha le macchie da vecchio sulla pelle. Chissà lui che avrà pensato di noi. Ancora non piove, ancora. Andiamo a riposare in camera. Io ho sempre i piedi bagnati e gelati, non ci crederete ma sto cinque minuti a scaldarli col phon. Poi a letto a guardar la De Filippi. Verso le 18 raggiungo Mauro in camera: lo sorprendo con un completino di latex, una palla di gomma in bocca e le mollette ai capezzoli...eh...bugia. E' semplicemente in mutande. Io sto con tre maglie e lui in mutande. Nel frattempo ho fatto i capelli, visto che non pioveva, almeno tolgo il solito cappello. Si decide per un giro in centro. Usciamo dall'hote e inizia a piovere. Bestemmia libera e via, rimetti il cappello. Ammiriamo velocemente il duomo e la galleria, proponendo dubbi sull'universale imbecillità di chi compra borse da cinquemila euro. Quelli che comprano le borse guardano noi con bici da cinquemila euro e pensano "Ah, non hanno manco il motore! Che tonti!". Si torna in hotel, non prima di aver atteso sotto l'acqua un bus che non arrivava mai a causa di un incidente. Adoro Milano, ci torno di sicuro! Ormai ho i piedi palmati, i capelli come un sorcio unto e il pensiero che il giorno dopo mi sarebbe toccato di peggio. Cena e poi a letto. Ancora piove. Notte travagliata. Il solito Marzullo alle una. Forse porta fortuna.

GIORNO 3 -MIRACOLO
Sveglia. Non piove. E' forse un segno? Accendo la tv per rilassarmi un pò, piazzo il canale su "Malattie misteriose", documentario su gente che non si capisce perchè non si sia impiccata da quante gliene toccano tutte insieme. Questa di oggi da un gomito indolenzito ì finita per restare sulla sedia a rotelle. Di solito il programma finisce che trovano il rimedio. Ma la tensione è forte, non la reggo e spendo prima. Giù a colazione. "Mauro, portami l'endurus. Infilarmi in bocca la pompetta con quella robbaccia rossa mi tira su di morale". Un caffè tristo peggio di quello che riesco a far io quando una volta l'anno tiro fuori la macchinetta americana, marmellata, cereali e via. Mentre preparo le mie cose mauro mi attacca i numeri.
Mi vede che pisticchio un pò, fa veloce e mi lascia. Vado in bagno. Poi infilo tutto. Matematicamente, infilato quel preservativo di bodi, mi tocca tornare in bagno, col rischio di far saltare tutte le spille. Non succede. Piccole fortune, piccoli segnali, come il filo di sole che spunta dal cielo. Campo gara. E' la medesima "troscia" del giorno prima. Non sono abituata a guidare in queste condizioni. Mah, vedremo, sono poco ottimista. In griglia. Master 1e2 ci fanno partire assieme. Ho due avversarie. Una mi ha sempre fregato, e di molto pure. L'altra a Magione forò, altrimenti pure lei mi dava molti secondi. Allontano i cattivi pensieri. Parto di merda. Ma appena inizia il fango rientro a pochi metri dalle mie colleghe. Al primo giro resto sempre a breve distanza. Ma a metà del secondo sono davanti. Inaspettatamente guido bene. Di colpo mi tornano in mente tutti i consigli che mauro e mauro (vigna e cozzari), mi hanno dato gara dopo gara. Addirittura un tecnico consiglia ad una juniores in gara "Tu segui le traiettorie sue!". Mai capitata una cosa simile, di solito dicono "Tu non fare come fa lei". Arrivo al traguardo, son tutti in mezzo pronti a scattare le foto, a far riprese. Ovviamente stanno là per le vip, per me un pò meno. E in effetti non ci capisco niente. Non son neppure convintissima della vittoria perchè c'è una col numero simile al mio. Le chiedo l'età. E' Master2. Quindi non con me. Ancora non son convinta. Con MAuro accanto aspettiamo il verdetto dello speaker, ci mette una vita. Alla fine lo dice. Ci mettiamo a zompare come due matti.
C'è Chieruzzi vicino. Io devo andare verso il podio. Ci pensa Sandro a consolare Mauro che qualche lacrima la versa. Mentre siamo dietro al podio una scena veramente paradossale. Arriva la ragazza della Pro-Bike piangendo. Le faccio "Che è successo?". "Accidenti, è tutta colpa mia, ti ho fatto passare". In pratica lei sostiene che io ho vinto per sua intercessione. Dato che è arrivata terza io prontamente le rispondo "Ma scusa, spiegami un pò, allora hai fatto passare pure la seconda visto che sei terza!". Le donne son proprio una specie che va studiata approfonditamente, e ci vogliono scienziati bravi parecchio per capirci! Sul podio con le miss, poi medaglia, fiori, trofeo e la cosa migliore: la maglia tricolore. E grazie a carlo roscini io lo so bene come devo fare, mi suonano in testa le sue parole "ALLACCIA BENE!". Poi l'inno con tutte le altre ragazze. Su internet si vede il video mentre cantiamo e io che faccio i versi a MAuro. Poi lo spumante. Difficile che io lo spreco così, però per l'occasione...
Puzzo di vino come uno scaricatore di porto, rimedio una mezza doccia dentro i bagni pubblici e poi via al furgone per rimettere tutto a posto. Intanto chiamano tutti. A me che il telefono mi squilla a capodanno o quando quelli della tim vogliono appiopparmi qualche contratto. Tutti a farmi i complimenti. Mauro che ogni tanto si ferma e mi fissa. Per strada il tempo vola. Ma razionalizzare la cosa è difficile. Raggiungere un obiettivo, soprattutto quando totalmente inaspettato, lascia come svuotati, come in balia del nulla. Ah dimenticavo. Non piove. Però i piedi son sempre gelati. Ma chissene frega.

domenica 10 gennaio 2010

UN GIORNO SPECIALE


Sono tornata da poco. Per ora vi regalo giusto un paio di scatti. Ma più di tutto le parole che mio fratello mi ha dedicato mentre ero per la strada del ritorno a questo link. Le leggevo poco fa insieme a mia madre: lei ha direttamente pianto, ma è da oggi alle 11.30 che lo fa ad intermittenza, io qualche lacrimuccia interiore l'ho versata. GRAZIE ROBI, questa bella vittoria la dedico a te prima che a tutti gli altri, perchè tu per primo mi hai fatto scoprire questo sport e mi hai trasmesso lo stesso tipo di amore che ti lega ad esso. Al di là dei risultati, l'importanza fondamentale dell'esperienza stessa. GRAZIE.

giovedì 7 gennaio 2010

GITA D'ISTRUZIONE...(o distruzione?)

E' un bel pezzo che non faccio la gita delle superiori, anche perchè le superiori le ho finite da un pezzo, ma la trasferta con la squadra un pò gli somiglia, anzi, è molto meglio. Prima di tutto è molto più salutare visto che si va prevalentemente per un evento sportivo e se l'indomani vuoi correre non è che il giorno precedente puoi distruggerti il fegato in qualche locale, o passare la notte a fumar canne e baciarsi con gente di cui nella vita di tutti i giorni te ne frega meno di zero. Da questo punto di vista penso che non bacerò, ne fumerò marijuana con nessuno dei miei colleghi ciclisti. Al massimo un bel bacio sulla guancia a Mauro che di sicuro gli porta fortuna, e se fortuna non dovesse essere, lui è un amante dei gesti d'affetto e di sicuro gradisce. Appurato quindi che ai campionati italiani a Milando ci si va per metter mano alla bicicletta...tanto per cambiare e che seppur ormai abbia patente e diritto di voto, son molto vicina al dover portare il permesso firmato dalla mamma. Son già due giorni che mi sta col fiato sul collo. Pare un condor, anzi, un gufo. "Hanno detto che nevica", "ma chi è che guida", "fermatevi se non è il caso", "porta le ciabatte", "porta l'asciugamano...e le mutande, e il pigiama, e le scarpe". DUE GIORNI CHE FA L'ELENCO, e di sicuro finisce che scordo qualcosa. Mica mi dice "Porta il tesserino", quello è importante altro che il pigiama...che per fare training autogeno ho messo in borsa la felpa di superman! Il peggio toccherà ai miei colleghi di viaggio: domattina prima di partire mi tocca la mia iniezione di Humira, che provoca nausea per tutto il giorno e se son gatti per strada...faranno miao!
Stamattina intanto io e Maurone ci siamo incontrati, come dei veri professionisti, per un briefing pre-gara. Luogo della riunione "Bar della donella de sorca". Lui caffè e io cochina. Lui tutto incravattato, io tutta imbrattata di fango e puzzolente di sudore che tornavo da qualche monte. Poi con la coda dell'occhio, mentre lui parla al telefono scorgo il suo sedile passeggero. Una robba che se passa l'antidroga lo arrestano: lui praticamente il necessario per Milano lo aveva tutto sul sedile. Alghe spiruline, Endurus, Maltodestrine, Caffeine, Camere d'aria, olio per la catena, svitol. Ma la sua vera droga magica, quella che a dispetto del suo dichiarato Master6, lo trasforma in uno Juniores, la tiene nascosta non so dove. IL B-TOTAL. L'elisir di giovinezza di superVigna è la classica vitamina che ti appioppano dai 2 anni in poi, per tutta la vita. Sei giù? Vai col b-total, vuoi abbronzarti meglio? via B-total, devi preparare gli esami? di nuovo b-total. Quindi caro MArco Aurelio, per vincere all'idroscalo domenica, prima passa da MAuro il Farmacista, rivenditore ufficiale della vitamina più sopravvalutata al mondo.
Chiudiamo le comunicazioni. Ci aggiorniamo quando possiamo, dipende. Se troverò connessione vi renderò partecipi delle prodezze dei nostri fenomeni tifernati. Altrimenti l'appuntamento è per lunedì! Domenica sera penso sarò cotta. Tre giorni con MAuro non son mica pizza e fichi?!

mercoledì 6 gennaio 2010

LETTURE DI QUALITA'


DA OGGI QUESTO GIORNALE DIVERRA' IL MIO QUOTIDIANO PREFERITO. NON SO CHE TESTATA SIA, MA DI CERTO HANNO UN OTTIMO FIUTO PER CIO' CHE FA NOTIZIA!!!
GRAZIE A MICHELE PER AVERMELO INVIATO

VIGNA COME MARCO AURELIO FONTANA


Tranquilli, non vi lascio orfani del solo comunicato stampa distribuito copiato e incollato su tutti i giornali. Il quarto memorial moscatelli merita una galleria di immagini alquanto nutrita e taroccata alla bisogna e un'analisi del tutto soggettiva e priva di imparzialità come solo in questo spazio sappiamo fare.
E ti pare poi che la sera precedente alla gara, davanti ad un buon prosecco mauro esordisce annunciandomi che in griglia ci sarebbe stata pure Vania Rossi, moglie di Riccò ma soprattutto vincitrice del giro d'italia cross. Dopo un momentaneo, ove per momentaneo intendo comprendere sera notte e mattina, incazzamento generale, me ne faccio una ragione. Anche perchè oltre che sperare in un incidente da moderatamente grave a gravissimo, nessun santo avrebbe parteggiato per la mia causa. Il mio ragazzo mi fa "Beh, potrebbe anche bucare". Lui non sa che per poterla battere non basta che Vania buchi, ci vorrebbe un autoarticolato che le passi di sopra e ci faccia retromarcia per avere una minima speranza di vittoria. Quindi si possono solo incrociare tutte le dita di questo mondo sperando per il secondo posto.
E mentre io mentalmente mi ripasso tutte le disgrazie umane che potrebbero magicamente portarmi sul primo gradino del podio, c'è Mauro che peggio di Buster Keaton sfodera un'espressione da patibolo, pensando a quanto poco gireranno quelle gambe, e a quanti gli faranno le chiappe a strisce. L'ultima volta che ebbe questo spirito agonistico giunse primo a Lido degli Estensi. Quando ci si mette è proprio una sola. Anche se bisogna dargliene atto: è un mese che tra umbertide e il ciclodromo si fa in quattro ad organizzare gare, e mentre io gli invio mms con le foto delle mie uscite, lui fettuccia e ripulisce percorsi.

La mattina della gara il caffè portafortuna al bar della donella de sorca è prassi, in compagnia dei soliti cinghialai che dopo anni e anni di lotte intestine son diventati dei veri fan.



Al ciclodromo siamo quattro gatti: lo slittamento della gara causa neve ha praticamente decimato i partenti. O forse son tutti scappati via alla vista di un evento straordinario: mia madre che viene a vedermi. Donna che di ciclismo ne capisce quanto me di meccanica. Donna capace di fare il tifo per un'intera gara a qualcun altra perchè dopo tre anni e più che mette in lavatrice la mia divisa ancora non ha capito di che colore andiamo in giro vestiti. Mauro nel frattempo è sempre in versione Buster Keaton. Con la coda dell'occhio seguo gli spostamenti di Vania Rossi, mentre si prepara e osserva il suo meccanico che regola la bici. Ora capisco molte cose: lei va forte semplicemente perchè non mette le mani sulla sua bici in prima persona. Io la rompo prima del via, ecco spiegato tutto.


Poi la partenza. Ultimamente schiero degli scatti al via che non son per niente male. Infatti la signora Riccò rimane indietro, appena inizia la curva del ciclodromo una folata di vento quasi mi sposta il casco in testa. E' Vania che mi sorpassa al triplo della velocità. Il resto della gara è tutto un inseguire una fantomatica avversaria nella mia testa dato che la mia rivale mi pare sia arrivata seconda assoluta.


Un grazie doveroso agli amici della scarpata, che ad ogni giro avevano premura di tirarmi su mentre gattonavo tra quel fango e litigavo con la bici. Un grazie pure a quel bagno di fanghi che mi son fatta a mezzo giro dal traguardo. Non so come ma son cascata come un sacco di fave in mezzo alla "gnacchera". Tranne la fatica per far tornare i vestiti puliti, altri problemi non ne ho avuti. Piccolo stiramento al collo, niente di più. Mentre io facevo diligentemente il mio dovere, il signor Buster Vigna Keaton, quello con le gambe che non giravano, quello che era spompato, quello che "oggi arrivo ultimo", quello che ormai la mia carriera da ciclista provetto è giunta al termine, beh, quello lì, è solo arrivato primo, mettendo dietro PAvoni, cognome che nel cross conta da queste parti. Intanto mia madre mi fa i complimenti e mi domanda se poi può mettere al forno i cannelloni. Ho sentore che non le interessasse troppo la gara, quanto organizzarsi per il pranzo. Alla seconda partenza c'è tutta la bikeland e qualche sparuto tizio di altre squadre, per dire che eravamo in tanti...noi...gli altri meno. Da segnalare la stupenda cavalcata verso il bronzo di Roberto che quest'anno non ha strappato il cambio, menomale, anche perchè il nostro cancello in comune, domenica dovrà emettere gli ultimi strilli del porchetto a Milano. A fine corsa, sotto il gazebo raduniamo tutti i profughi provenienti da Burkina Faso, Kosovo e Cecenia, i quali scoprono l'esistenza di un cibo molto apprezzato qui in Italia: il salame. Ne prendono fette a manciate come si pescano i pop-corn al cinema speriamo però che non abbiano fatto come con i Fonzies che ti lecchi le dita e poi ne riprendi degli altri. Che schifo. Sta di fatto che la Milva e la Manuela, le nostre addette alla cassa e al catering, invocano il sostegno dell'affettatore ufficiale, Sergio, che con la sua fidata affettatrice comprata al Lidl a 19euro e 90, uno si sente col cuore in gola vedendo quella lama ruotante che oscilla pronta a saltare contro qualcuno.


E infine premiazioni e via tutti a casa. E l'incognita di ogni anno è: ma chi rimette a posto tutto sto casino??? Non bisogna essere dei fedeli abbonati della settimana enigmistica per rispondere al quiz.

La sera, mentre festeggiavo Mauro e il suo bel risultato, lui cercava di dare un senso al mio secondo posto, pensando che rosicassi (...di solito mi rode, ma contro Vania che vuoi fa?). Così mi dice "Beh romi, è come se io in griglia avessi avuto MArco aurelio Fontana." Caro Buster Vigna, non mi risulta che Fontana sia master6. Lei che è uomo di scienza e abile programmatore dovrebbe esser più in gamba di me con i numeri. Ma per dirla con parole che tutti possano afferrare "MAuro, smetti de dì le cazzate! Quando uno vince è il più forte di tutti e non se discute. Quando uno perde è semplicemente accorso un problema, un caso fortuito che si è interposto tra noi e la vittoria".

martedì 5 gennaio 2010

ROMINA SALUMIERA


DI SPALLE E PROSCIUTTI NE VINCERO' PURE PARECCHI, MA SE CORRESSI IN BICI CON LA STESSA BRAVURA CON CUI LI AFFETTO PENSO CHE FINIREI PER RIPORTARNE A CASA MENO!!!
OGGI L?HO CESTINATO, QUESTO NON NE POTEVA PIU', MOMENTI LO AFFETTO DI SBIEGO!

domenica 3 gennaio 2010

MEMORIAL MARCO MOSCATELLI

FINE DEI GIOCHI

Romina, Paolo e Matteo campioni Regionali e Top Cross. Magistrale prova di Mauro Vigna!

Finalmente l'Umbria Top Cross premia i suoi campioni con due settimane di ritardo a causa della neve caduta poco prima di Natale. Ed è con la quinta prova del circuito, il "4^ Memorial Marco Moscatelli" che si chiudono le danze, competizione di ciclocross organizzata dal team tifernate Bikeland2003, all'interno del ciclodromo di Città di Castello.

A dispetto dei giorni scorsi, il sole ha illuminato una mattinata di gara davvero intensa che anche se povera di partecipanti, ha potuto vantare l'illustre presenza della campionessa italiana e vincitrice del Giro d'Italia Cross Vania Rossi (Selle Italia Esercito). E' un vero onore che in vista degli italiani che si terrano a Milano domenica prossima, abbia deciso di scaldare i motori proprio a Città di Castello, e non ha mancato di complimentarsi per il percorso e l'organizzazione.
La prima fascia in partenza ha registrato il dominio indiscusso di Carlo Battistelli (Battistelli Extreme), un primo posto assoluto che non lascia dubbi riguardo allo stato di forma raggiunto. Ottima la prova degli atleti di casa: Paolo Sebastiani (Bikeland2003) e Romina Perugini (Bikeland2003) con questa ultima prova del campionato si confermano campioni Top Cross e Regionali, freschi reduci inoltre dalla vittoria del campionato d'inverno Udace della provincia di Pesaro-Urbino. Il primo è stato protagonista di un entusiasmante testa a testa col rivale di sempre Giorgio Colli (Battistelli Extreme): i giochi si sono decisi all'ultimo giro quando il portacolori Bikeland approfittando di un'incertezza dell'avversario ha lasciato il tandem per tagliare il traguardo e vincere la propria categoria. Molto diversa la dinamica della gara della Perugini, un secondo posto già pronosticato in partenza: Vania Rossi (Selle Italia Esercito) ha praticamente passeggiato giro dopo giro per trionfare meritatamente. Profeta in patria Mauro Vigna (Bikeland2003), l'ideatore del tracciato di gara, che domina la categoria disputando la competizione in un continuo crescendo.
In seconda fascia la testa della corsa ha brillato per più di metà gara di blu giallo e verde: Pietro Pavoni (Co.Bo.) e Marco Forzini (Tecniclolor Vernici), l'uno incollato alle ruote dell'altro hanno promesso un finale spettacolare fin quando quest'ultimo, con la catena incastrata tra ruota e pignoni ha dovuto guadagnare i box bici in spalla, compromettendo definitivamente l'esito del duello. Il secondo posto assoluto è andato così ad Alberto Laloni (Battistelli Extreme), dimostrandosi un vero specialista nella guida sul fango. Di nuovo un successo per il team organizzatore, con Matteo Donati (Bikeland2003) che conquista la categoria, e quindi il Top Cross e il regionale, malgrado un problema al cambio lo abbia costretto al cambio bici. Nonostante il bel risultato l'atleta umbro non nasconde la propria indignazione a causa di una tracheite che lo affligge ormai da un mese e che sta seriamente compromettendo la sua partecipazione agli Italiani di Milano. Facciamo il tifo per lui.
Oltre alle caratteristiche maglie rosse di campioni Umbria Top Cross, il presidente della federazione Carlo Roscini ha consegnato anche le maglie di campioni regionali ciclocross 2010.