lunedì 10 agosto 2009

FERIE TO CORNETTO VILLAGE RESORT

Dato che il post è lungo e pochi lo leggeranno per intero, in grassetto troverete i nomi dei ciclisti citati, anche se mi farebbe molto più piacere che gli diate una letta globale, non è "Repubblica", ma manco tanto peggio di "Libero".
Finalmente in ferie e quando tutti i soldi messi via, anzi, quando uno momenti ha speso pure quelli che non ha mai posseduto, per far la bici nuova, di vacanze troppo particolareggiate se ne fanno ben poche. Quando mi domandano: allora romi dove vai in vacanza? Io rispondo "Vacanza al Cornetto mista a bici". Questo è tutto quello che possiedo: una casa vacanza al cornetto, con tanto di balcone e giardino trascurato dove tutti i condomini gettano le pubblicità del cross e una fiammante mountain bike acquistata con gli ipotetici soldi previsti per una ancor più ipotetica vacanza. Le mie ferie le trascorro quindi tra una rilassante colazione al Donella De Sorca Drink Bar e in sella al mio confettino a due ruote. A farmi compagnia per la colazione ci pensa mia madre con la quale tutte le mattine discuto immancabilmente riguardo all'argomento croissant da dividere: io lo prenderei con la marmellata, lei lo vuole con la crema. Per diritto di anzianità gliela dò vinta, poi però la vedo mettere mezzo cucchiaino nel caffè e allora mi fa proprio ridere. Se poi aggiungiamo che pretende di vincere all'enalotto con un numero solo c'è proprio da sbellicarsi: stamattina in ricevitoria si è fatta passare la tesserina dicendo "Credo di aver vinto qualcosina". E' proprio una ghiottona in tutti i sensi. Poi per pranzo ci coccoliamo con un buon vino di tanto in tanto che acquisto io dato che per lei se costa più di due euro è eticamente scorretto comprare. Così quando torno con un Muller da sei euro lei mi fa "Non è possibile con i tempi che corrono spendere dieci mila lire per un vino". Penso che dirlo alla vecchia maniera usando il vecchio conio le procuri maggior soddisfazione, se poi teniamo conto della cura con la quale stappo la preziosa bottiglia, ha ragione a prendermi a legnate (vedi foto sopra).
Fin qui si parla di pura vacanza godereccia. Ma l'altra metà del divertimento è dato dalla fedele biga, che gode non poco della compagnia di un altro bel trampolone biammortizzato, cavalcato da mio fratello, senza il quale sarei costretta a fare a vita al massimo quattro stradine tutte uguali. Con lui ogni giorno è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita e non sai mai quanto scarpinare ti tocca e che bei sentieri scoprire. Poi capita di aggregarsi agli amici di San Secondo che per fortuna ci strappano dalla nostra collina preferita per portarci a visitare il mondo al di là del Gioiello e del Monte Santa Maria. Era un bel pò che non si tornava a fare una lunga pedalata tutti insieme e così ritrovo il Tassino che zitto zitto ha rimesso a nuovo l'antico triciclo con forca e ruote di tutto rispetto (vedi foto sopra). C'è Flavio che da quando ha cambiato i paraoli alla sua Reba sembra tutto un altro biker: lui e la sua Scarpin...come la chiama Canfarone, vanno che pare abbiano il motore. Con noi l'altro giorno c'era pure un fantasma: si chiama Battocchi, son tre giorni che è tornato da una vacanza distruttiva a Mikonos, è più nero di Contador, ma ha due occhi gonfi che pare gli abbiano trapiantato le cornee di un gorilla di montagna, e in tre ore di bicicletta non ha mai parlato. A Mikonos ha visto cose che noi umani non potremmo immaginare... Un gran piacere pedalare accanto all'amante della natura per antonomasia, colui che in Italia abbraccia lecci e in Vermont sequoie: Luke domenica non si è scontrato contro nessun vegetale, però ha fatto sbagliar strada a me e a Nicola. Certo far sbagliare me è più facile che dare del mafioso a Riina, ma metterci in mezzo pure Nicola... E poi la deve smettere di parlarmi inglese quando andiamo in salita, il sangue non ce la fa ad affluire pure ai neuroni, altrimenti poi gli rispondo come lui ogni tanto schiera il suo italiano maccheronico. Un esempio a caso: alla vista di un'erta rampa costituita da cemento armato ecco il suo commento "Cement for maggior adesion"... inizio a pensare che forse io non lo capisco perchè anche il suo english è di Biscardiana memoria. Resta un mistero il perchè abbia soprannominato mio fratello "Robberto l'animalo!".
Dopo il corno domenicale torniamo all'ovile e immancabilmente il Cornetto Dream Team si ricostituisce: il CeccoVolante fresco di mare e di abbuffate di pesce che deve rimettersi in forma, l'Avvocato che sferra attacchi a raffica contro il suddetto atleta e poi Canfa e Faina, che da quando hanno montato i tubeless non li teniamo più. Il primo per poco non si porta via una mano mentre gli esplodeva in faccia il copertone e il secondo ha fatto fuori le pasticche grazie alla manutenzione di altri cinque colleghi buontemponi che in quanto a meccanica ne capiscono meno di me. Oggi, poco dopo aver beccato un discreto temporale che ha rovinato il nostro super-mega-allenamento-che-spaventa-gli-avversari, il Canfa ci ha elencato la natura delle sue cicatrici. Ne ha molte, gran parte delle quali in faccia e tante di queste causate da cadute in bici, fin dall'età di tre anni. Prontamente il Faina gli ha ribattuto "Ma allora Canfa la verità è che in bicicletta tu proprio non ci sei mai saputo andare!?". E per ora qui chiudiamo le nostre trasmissioni. Le ferie proseguono fino a domenica. E sfrutteremo ogni secondo per metterci in paro con chi se la spassa al mare o in montagna: la mia vacanza l'ho investita su due ruote, quindi mi tocca pedalare anche per forza.

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