domenica 29 marzo 2009

CI SONO ATLETI E... CICLISTI

Dopo aver risolto un temporaneo problema con il mio personalissimo calcolatore, ammalatosi di qualche virus sicuramente inviatomi da mio fratello invidioso che io posso andare in mtb e lui no, sono di ritorno su queste reti.
In questa occasione lasceremo l'argomento a due ruote leggermente in disparte per affrontare la pseudo-cronaca di una cena davvero singolare alla quale ero molto curiosa di partecipare. Come i miei più avidi lettori ben sapranno, il fratellino del mio fidanzato milita nella nazionale di lancio del disco, e vanta misure da record per quanto riguarda il panorama italiano. Le misure di cui parlo si prendono all'interno di uno stadio e non hanno nulla a che vedere con discorsi sessuali. Questa premessa è doverosa in quanto la malizia è di casa.
Ebbene, Giovannino, come viene detto in famiglia, gareggia per la guardia di finanza e trovandosi spesso fuori casa non manca mai di vantare la qualità dei prodotti tipici umbri ma più di tutto la qualità e la quantità che durante un solo pasto sua madre e suo padre possono proporre ai commensali. Come intuirete con facilità, un lanciatore, uomo o donna che sia, non ha nulla a che vedere con la fisiologia del ciclista. Per non dire poi dell'appetito, incredibilmente insaziabile. E presto fatto che l'invito a cena per tutta la nazionale lanciatori giovani promesse, ovvero coloro che ci rappresenteranno a Londra 2012, si è concretizzato con una mega tavolata di 18 persone in piena campagna, alla quale ho preso parte ieri sera. Aggiungo che il giorno seguente avrei affrontato una levataccia per correre la prima gara cross country di stagione. E per quanto possa sembrarvi assurdo, vi assicuro che le abitudini alimentari di un ciclista e di un lanciatore possono perfettamente cociliarsi: nel senso che il primo non mangia una pippa e il secondo mangia il piatto intero, il tavolo e pure il ciclista.
E' stato alquanto surreale il mio salire le scale per entrare in casa, dove a breve avremmo cenato: ai lati delle scale vi erano appoggiati circa cinque o sei atleti con sigaretta in mano, e per fortuna che avevo i tacchi che facevano rumore, altrimenti neppure mi vedevano con quelle teste poste così in alto. Io ho salutato, e ho pure urlato forte sottolineando che il problema non ero io che sono troppo bassa, ma loro che sono anormali. Dentro casa ho dovuto strisciare carponi per andare a posare la giacca, schivando altri dieci titani. La cosa simpatica poi è che erano già belli alticci e facevano un caos incredibile. Per non dire poi dei brindisi che proponevano: tutti riguardanti formule numeriche riferite ai loro record. E' come se io brindassi ai 33 minuti con cui arvo in cima alla Pitocca.
Vi descrivo in breve sintesi il menu:
-Antipasto: ciaccia col prosciutto (hanno iniziato a mangiarla alle 17)
-Primo: penne panna e porcini (ne hanno presi solo due piatti a testa)
-Secondo: salsicce, pancetta, braciole, cinghiale in quantità industriale (e ognuno si è servito innumerevoli volte con ogni tipo di taglio di maiale proposto)
-Contorno: Verdure gratinate (non sono andate molto bene, poichè accusate di togliere spazio alla carne), insalata (l'unica cosa che ho mangiato, ma poca visto che il mio ragazzo l'ha condita come un assassino).
-Dolce: torta farcita con panna
-Liquore: grappa fatta in casa, circa 80 gradi, che si può usare come arma da difesa o digestivo.

Ecco alcune postille che mi sento in dovere di fare. Resto di marmo notando che i corpi speciali che allenano questi giovani li costringano a soffreire la sete neanche venissero dal biafra. Si saranno scolati minimo una bottiglia di vino a testa...minimo. Resto ancor più di marmo quando noto il diverso approccio mentale alla qualità di vita che deve osservare lo sportivo. Resto del tutto inorridita quando le nostre forze armate, sotto gli occhi di tutti, si ubriacano sapendo poi di dover tornare al volante. Bell'esempio.
E visto che la cena di ieri sera ha sacrificato tanti buonissimi suini e che il mio autore preferito è Orwell, vi farà piacere ricordarlo insieme a me quando in un suo famosissimo libro diede loro la parola "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri". Ma noi che con la cena di un lanciatore ci mangiamo un anno intero molto poco democraticamente diremo che "Tutti gli atleti sono uguali, ma alcuni sono molto più atleti di tanti altri"... forse più drogati, ma pur sempre più ortodossi!

1 commento:

Permaz ha detto...

Nella prima foto si vedono due salsicce rimaste sole solette nel piatto... E' un fotomontaggio o da lì a poco hanno trovato una locazione ben più degna?