domenica 13 aprile 2008

A SELCI SI RITROVANO LE AMICHE DEL CUORE

“Io ancora non mi spiego come hai fatto a vincere a San Gemini domenica scorsa?!”.

Ecco come ha esordito il simpatico giudice centenario dal capello fluente questa mattina nel vedermi tesserino alla mano. Il tesserino avrei voluto infilarglielo tra dente e dente a mò di filo interdentale, ma sicuramente non avrebbe sofferto visto che porta la dentiera. Troppo educatamente ho risposto che ogni tanto mi capita di andarci in bici. Molti potranno testimoniare che perfino questo inverno, un po’ per spirito sportivo e un po’ per pidocchieria, ci sono andata pure a far la spesa al di là delle uscite giornaliere, col vento e col freddo, sempre tutta sola. Terminata l’iscrizione di questa che è una delle gare più brutte che conosco (ma tutto serve ad alimentare la mia vena competitiva), mi si palesa difronte il mio incubo su due ruote che lo scorso anno mi ha fatto sputare sangue, Laura, la donna in lutto di S. Gemini. E’ venuta tutta sola, accompagnata dalla madre e glielo leggo negli occhi, ha una gran voglia di rifarsi delle due sconfitte consecutive.
Ma il mio cruccio maggiore, ogni volta che ci si avvicina al terreno toscano è una certa biondona, asciutta come la ciaccia col prosciutto e trista come la morte. In compenso è veramente simpatica, non si prende mai troppo sul serio ed è una gran chiacchierona, Monika. Come anche Paola, che nonostante abbia passato l’ultimo mese a metter le mani avanti riguardo la propria condizione atletica, ha condotto una gara con la sua solita classe.
Con le mie preoccupazioni si ritorna all’auto per sfoderare ognuno la propria arma vincente, mio fratello fiero del suo carbonio e io affezionatissima alla mia rossa fiammante. E subito faccio l’arrosto: con una delicatezza pari a quella con cui un elefante potrebbe costruire piramidi di carte, trancio via una pasticca del freno posteriore. Mi sale l’agitazione, per fortuna Roberto col suo cavallo bianco corre in cerca del rimedio che mi costa 20 euro ma che mi permette di non buttare nel cesso la levataccia mattutina. Ancora non mi son decisa a togliere quella gomma slik davanti, e col terreno bagnato che dovremo affrontare ci vorrà molto manico, qualità a me alquanto sconosciuta.
In griglia, dopo un lungo trasferimento lungo tevere, si trova il tempo per sfottersi. Alessandro si dimostra sempre più singolare: ad una gara di non più di due ore, con 15° alla partenza e tutti attorno vestiti estivi, lui e abbigliato nella seguente maniera: giacchetto invernale, gambali, copriscarpe, fascia para-orecchie e giacchetto anti-pioggia nelle tasche. Uno che ha 15 kili di bici dovrebbe perfino rasarsi i peli pubici per andar più svelto, ma lui è un cuore indomito. Ho saputo che il filosofico Vigna gli ha domandato “Ma quale reato hai commesso per dover correre con una bici così pesante?”. Forse Ale, in un’altra vita era un ufficiale della gestapo e ora il suo karma si sta rifacendo. Il nostro speleologo Marchino mette allegria sempre e comunque, penso sia una delle poche persone che vedano prima di tutto la bici come un divertimento, e la gara come qualcosa in più. E inoltre tanto di cappello, visto che presto si laureerà e terminerà il vero calvario, quello universitario. Roberto ha due preoccupazioni, una davanti e una dietro: Claudio della dinamys, e il nostro fabione.
Si parte. Va detto che al via la sottoscritta potrebbe fulminare pure i bolidi della formula uno. Infatti il primo chilometro l’ho fatto in testa, poi è arrivato il generale Monika, che già con quella k nel nome ti mette paura, che mi ha spiegato senza usare parole chi comandava. Mauro mi avrebbe poi detto che la scelta di correrle dietro sarebbe stata deleteria, mi sarei bruciata subito. Grazie al potere telepatico che condividiamo, ho colto subito l’ammonimento e ho usato il cervello. Il cuore pompava forte (media della gara di 173 battiti), però stavo bene. Ho scoperto poco fa di aver la febbre. Forse è per quello che i battiti stavano più alti del solito. Speriamo passi alla svelta. Ho tenuto un buon ritmo per tutta la gara, costante, senza calare mai e approfittando in qualche tratto della ruota di Fabione: con due metri di essere umano davanti ti riposi che è un piacere. Mentre io mi impegnavo a non combinare cavolate lungo il percorso trovo diverse persone che dovrebbero smetterla di passare sotto le scale o attraversare dopo i gatti neri. Il Poggini per l’ennesima volta è andato incontro a guasti tecnici, catena andata. Alessandro, col suo completo invernale ha forato due volte. Matteo si è dovuto fermare dopo una caduta bruttissima, in un punto del percorso dove minimo si fanno i trenta all’ora. Sta benino per fortuna. Per me, come da pronostico, seconda piazza. Quello che conta è il distacco dal generale, cinque minuti. Bene, l’anno scorso erano il doppio. Seguono le altre colleghe. Da un lato, ma solo da uno, sono felice del mi argento, per un solo motivo: ieri sera ho scommesso col mio ragazzo che se arrivavo prima, avrei passeggiato in piazza in topless (tanto nessuno se ne sarebbe accorto visto che porto una prima misura di fantasia). Mentre assistiamo all’interminabile cerimonia di premiazione c’è Mauro che non sta a girarsi i pollici: dopo svariati approcci, ecco la stoccata vincente. La giudice ricciolina cede alle sue avances e gli confida i dieci numeri magici del suo cellulare. Una vittoria che vale molto più del capocollo che ha vinto col suo secondo posto. L’ho detto e lo ripeto: quest’anno io e mauro non avremo pietà per nessuno. E te lo prometto Mauro, se incontro Rivaroli per strada lo metto sotto.

3 commenti:

Permaz ha detto...

Complimenti per il post, ma soprattutto per la seconda piazza che conferma quello che è successo domenica: se in settimana mi fai morire per tenerti dietro un motivo ci sarà! Cmq ho notato che il meccanico venuto in soccorso al tuo freno posteriore non è stato osannato più di tanto. Nessun problema, lo farò io al più presto! Rimettiti con la febbre altrimenti le maglie dopo non ci s'hann...

Anonimo ha detto...

Mauro: complimenti per la tua costanza ! Vai sempre meglio in bici e sei sempre più una brava persona!!! però non mi fare questa cosa di mettere sotto il Rivaroli, quello è come ALIEN ... ti si attacca alla ruota fino al traguardo!!!!!!!

Azazhel1984 ha detto...

hai ragione, e poi se ha la saliva come Alien potrebbe fondermi le gomme col suo acido!