sabato 7 novembre 2009

TEMPI CHE CAMBIANO

Carissimi ed incaxxatissimi lettori, ove il nervosismo va imputato al maltempo che in questi giorni ci sta logorando il sistema limbico, zona da trattare con prudenza se si vuol evitare la schizofrenia e che con questa acqua che niente che metti il piede fuor dalla soglia di casa di casca addosso manco fossi Fantozzi ci mette davvero alla prova.
Fortunatamente giungono notizie che permettono alla mente di spaziare verso lidi meno grigi, quei gossip che in un blog come questo sono linfa vitale, per me quanto per voi.


Ecco che l'altra mattina una telefonata a destra e una a sinistra e dopo aver sentito il diretto interessato, dopo aver controllato pure se l'Ansa confermava, inizio a sparger la voce che qualcosa all'interno della nostra squadra vincente sta cambiando. Un momento epocale, una svolta si inizia a sentire nell'aria: Mauro Vigna è diventato nonno.


Un tempo conoscevamo quest'uomo come latin lover, poi è stato botanico, l'abbiamo visto nei panni di chef, qualche volta meccanico, spesso filosofo, nonchè psicologo e assistente sociale. Da oggi non sarà più tutto questo e soprattutto non sarà più il grande ciclista che conosciamo, poichè ormai è nonno.


E l'avete visto mai un nonno che va in trasferta a correre tra la neve? Un nonno che alle gare dà la paga ai ragazzoni di trent'anni? Un nonno che fa la corte a tutte le giudici, le cameraman, le cicliste....e perfino alle formiche che si fanno i cavoli loro dentro il bosco? L'avete mai visto un nonno che zompa le palanche e salta in bici alla bersagliera rischiando ogni volta l'impotenza a vita? Le cose stanno cambiando e Mauro, questo è un appello nei tuoi confronti e a salvaguardia del piccolo Alessio, che un giorno dovrà confrontarsi coi coetanei in un mondo dove l'indice è più lungo del medio come disse il povero DeAndrè. E allora tu dovrai tentare di non farti riconoscere per originalità e adeguarti alla classe media. Per fortuna più nostra che tua, sappiamo tutti che un Mauro normale è cosa impensabile come impensabile è pretendere che la gente ti chiami zio perchè nonno ti pare ancora una parola che non ti calza proprio a pennello. Nonno sei e nonno resti ormai. Però avercelo un nonno così!!! Pensa poi a che strage di cuori farai mentre sarai in fila per prender la pensione spalla a spalla con quelle vecchiette!

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