lunedì 22 settembre 2008

FORZA, SI VA TUTTI A PASSERINA (e non siate maliziosi)


Premetto che quando arrivo al traguardo lasciandomi le mie colleghe alle spalle tutte le gare sono stupende, favolose, organizzate magistralmente e indimenticabili.
Però quella di Lama è tutto questo a prescindere dal mio campanilismo convulso. Già il fatto di aver messo mano al percorso aiutando a segnarlo è paradossale quanto per un drogato fare il farmacista. Poi aver preparato i premi con Mauro e Antonello. Mai visti due esseri umani tanto differenti così affiatati, mi domando cosa verrebbe fuori dall'unione fantascientifica dei loro gameti. Mauro tutto preciso, fiscale, ordinato ed empirico al massimo, cmq sempre pronto alla battuta. Antonello con la testa fra le nuvuole, sempre positivo, un pò stile figlio dei fiori ma senza droga e rock and roll...per la parte restante domandare a Francesca. A dire della Milva io ero l'addetta ai fiocchi. In quanto donna avrei dovuto possedere il caratteristico gene della fioraia. Se avete notato i cesti avrete anche visto che nessuno di quei venti cesti aveva un fiocco. Fate un pò voi i conti. Ma fate conto che la Milva non dovrebbe far la genetista.
Che ve lo dico a fare che Matteo Donati ha vinto la gara? Un indizio a riguardo ci era giunto all'occhio già sabato, quando andando a negozio avremmo trovato il trofeo dedicato al primo assoluto parcheggiato lì sopra il bancone. Arriva Mauro e ci appoggia le chiavi. Passa Matteo "Eh, a questo già gli ho fatto il posto sopra il camino". Passa Antonello ci impicca la giacca, passa Cardellini lo unge con un pò di grasso che così si mantiene meglio nel tempo...insomma, il trofeo era predestinato. E non penso poi che a casa i Donati difettino di reliquie garaiole. Io a casa mia ho si è no cinque coppe. E ognuna di esse ha un proprio ruolo. Una fa da posacenere. Un'altra la usa mia madre per nasconderci i pacchetti di sigarette durante quell'unica settimana all'anno che ci giura che sta tentando di smettere. Su un'altra ci teniamo le multiple e su un'altra ancora le lampadine di ricambio. Con le medaglie ci facciamo giocare i gatti. Le maglie poi si usano come pigiama. Comodissime in inverno le tasche posteriori: per i fazzoletti quando hai l'influenza.
E poi magia delle magie: eravamo in 23 della nostra squadra in gara. Pareva una gara sociale. E tra i tanti partecipanti ecco giungere in lontananza, col sole contro ad abbagliarti la vista, una mole immensa di natura mitologica: mezzo padre e mezzo ciclista. A volte pallavolista. Il ritorno di Fabione è un momento catartico. Tutta Lama si fa silenziosa. Tutti i presenti aspettano che l'immenso Pieroni pronunci le prime parole. E le sue prime parole sono "Ah, so gito dal cardiologo! M'ha depilato tutto tu qui davanti e m'ha ditto che c'ho un core che manda 'nà centrale nucleare! Però ho cominciato la preparazione a pallavolo quindi nun sò proprio 'n condizione!".
Che emozione, ci sei mancato Fabio. Cloppete cloppete si raggiunge il punto di start. Noi donzelle siamo in tre, sono impensierita da una di loro che quando dice di non essersi allenata va molto forte. In griglia ha subito detto che questi ultimi mesi si è allenata abbastanza a fondo. Quindi son dolori. Ma lei non sa che io ci ho fatto il solco qui a Lama: l'ho provato così tante volte che quelli che abitano in località Passerina (aimè che frazione sfortunata) mi offrono cantucci e vin santo quando mi incontrano.
Alla partenza ho in griglia, davanti a me, MAURO. Un attimo prima del via eccheggia un'altisonante frase da lui pronunciata a gran voce "FORZA RAGAZZI, SI VA TUTTI A PASSERINA". E andiamo tutti a soffrire. Molti già sapranno del fatidico punto pieno di enormi sassi dove era d'obbligo scendere fino a sabato pomeriggio. Un angelo poi è passato di lì, a dire il vero quest'angelo dolce e baffuto...dolce per il soprannome, par quasi ci viva in quella montagna. Ebbene egli ha costruito con pazienza degna di un amanuense un favoloso stradellino che ci ha evitato di poggiare i ipiedi a terra. IL CARAMELLA ha un posto nel mio cuore, è lui il custode del percorso di passerina, tiene puliti i sentieri e confonde i cinghialai quando i biker passano dentro il bosco.
La mia collega in partenza si è subito fatta prendere dalla fretta, poi io avevo più fretta di lei. Poi io avevo Antonio che mi faceva le foto, Marchino che faceva le riprese, i due Marsiglietti che mi incitavano, Arcaleni che mi sconsigliava tuffi a testa avanti con doppio avvitamento, Giorgino che mi incitava in tutte le lingue del mondo, suo figlio Francesco che nel frattempo si invogliava a dedicarsi all'mtb e in mezzo alla montagna udite udite...e c'è poco da udire che lo sente pure un sordo...c'era IL POSTINO. L'ugola d'oro del bikeland che lo senti tifarti fino a cinque chilometri di distanza: se contiamo che il percorso era di 8 chilometri si può dire che io non ho mai smesso di sentirlo. Soprattutto perchè mi minacciava "Se non vinci non ti ci mettiamo più sul volantino". E io non avrei mai accettato lo smacco! All'arrivo c'era il mio solito giudice, amico di mille avventure, quel simpatico ometto che ha sempre una parola buona per me. Questa volta non ha proferito parola, nè di elogio nè di scherno. Meglio così. Matteo arriva pochi minuti dopo di me, tralasciamo il fatto che ha percorso solo un giro in più. E arriva al traguardo in salita di padellone. Beve e scherza manco fosse in piazza a castello a farsi un paio di vasche. Io nel frattempo cerco una fan d'eccezione, mia madre, che per star tranquilla si era appostata a darmi il suo muto incitamento accanto al 118. In effetti quello è il luogo dove non vorresti mai trovare un figlio e così giocava d'anticipo. Mi piacerebbe raccontare di Fabione che si è impegnato tutta la gara a controllare se la mia ruota posteriore fosse ben centrata...ma sono una donna di classe e tralascerò. Tanto glielo faranno notare gli altri.
Sul podio ho quasi risanato il buon vecchio dente malefico provocatomi dal prosciutto mancato di Gragnano. Ieri si elargivano spalle. Alla fin fine non mi importa molto visto che finisco sempre per regalarli. Però ad onor del vero bisogna ammettere che noi siamo atleti fino in fondo: abbiamo dato come premio spalle di maiale anoressico. Secchi come usci sti maiali di Lama. Ma chi li alleva? MAtteo? Gli danno le barrette ipocaloriche della Watt. Tra un podio e l'altro c'è pure scappato il classico bacio di Mauro, quando vinco non manca mai. In lontananza c'era il mio ragazzo che faceva finta di divertirsi e ogni tanto buttava un occhio. Così ho detto a Vigna "MAuro, sai con tutti stì baci, lì c'è il mio ragazzo, forse è geloso!" e Mauro risponde "Ah sì? Non sapevo gli piacessero gli uomini!".
Se un giorno la clonazione diverrà legale e affermata io proporrei di clonare Vigna: più Mauro per tutti. Non mi sembra giusto che cotanto privilegio spetti a noi!
E oggi sono arrivati i complimenti dai vari team per l'organizzazione e il percorso. Noi siamo i meglio, non c'è niente da fare o da dire, i meglio!

1 commento:

Permaz ha detto...

Non so se lo sai, ma il tuo angelo custode del percorso, alias Caramella, si chiama proprio Angelo... Sarà un caso?