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Con secoli di ritardo, che momenti è finito il Challenge e io ancora non vi ho parlato del primo appuntamento di stagione, eccomi qui a proporvi un sintetico quanto pragmatico resoconto di ciò che è successo domenica a San Gemini.
Sarei felicissima di potervi narrare di aver bissato il successo dello scorso anno ma le avversarie non me lo hanno permesso. Fosse stato per me avrei vinto volentieri, ma c'erano due tipette davanti che per superarle non avrebbe giovato neppure mettere il motore alla bici. Tanto più che per l'occasione inforcavo la Ridley rosa confetto appena arrivata dal Belgio. Non potete immaginare con quale orgoglio posavo in griglia di partenza, mentre tutti occhieggiavano e facevano apprezzamenti riguardanti il look aggressivo del nuovo mezzo. Mi duole rompervi le uova nel paniere, ma una bici nuova non fa miracoli e bisogna accontentarsi di un capocollo pure questa volta. Che poi durante il periodo pasquale è il salume che meglio si adatta con la torta al formaggio. Poi lasciatemi dire un'ultima cosa: cari miei signori, siete proprio abituati male. Nel senso che tutti quelli che mi incontrano non è che mi fanno i complimenti per il terzo posto, ma mi domandano cosa sia successo mai! Sarà bene che per un periodo batta la fiacca, così se tornerò e quando tornerò a calcare le scene sarete molto più stupiti e molto meno critici e scevri di complimenti. E
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Chi a San Gemini è venuto solo per fare allenamento è stato il nostro capitano, che alla fin fine risulta pignolo quanto me per quanto concerne la manutenzione della bici. Ha corso 46km con la ruota anteriore semi-frenata. Un bell'allenamento forza-resistenza. Ed anche così è arrivato settimo. C'erano poi Duccio, Edo, Alessio. E ancora Giorgio e Antonello. C'era Antonio con la nuova Trek, praticamente progettata dalla Nasa, che a guardarla quella bicicletta fa la stessa impressione di una pornodiva maggiorata: è tanta. Poi la sollevi e non pesa un cavolo. E ancor più è favoloso il modo in cui riesce a nasconderla nel portabagagli. Secondo me ancora non ha avvert
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L'ho lasciato per ultimo, ma è solo una fine strategia per non perdere i migliori lettori che sanno benissimo che il colpo di scena non si serve gratuitamente. Ed eccovi servito il vostro divo preferito, la vera star di giornata. Mauro Vigna, il migliore di noi, secondo classificato. Che poi dei giudici reduci da una notte brava al red zone credo, hanno spostato in terza posizione. Per non dire degli ultriori arrosti che hanno combinato con altri atleti. Insomma, Mauro per tutto il tragitto in auto a lamentarsi di sentirsi le gambe pesanti. Poi in griglia ancora a lamentarsi e poi arrivare secondo. Ci credo che se le sente pesanti, sono quei muscoli. Ecco dove va a finire tutto quel viagra che prende, gli si ferma sui quadricipiti!
E chiudiamo il tutto menzionando i veri vincitori del Carsuale: i proprietari dell'unico bar della piazza. Che avranno avuto di certo molti problemi col venire a patti con il bagno davvero sfruttato di prima mattina, ma che poi si son rifatti vendendo miliardi di gelati all'ora di pranzo.
2 commenti:
Ma chi sono questi simpaticoni che non apprezzano il tuo terzo posto? E pensare che laggiù hai fatto uno dei migliori piazzamenti della squadra!!!
Non vorrai mica mettere zizzania. Non è da te. Non è da noi!
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