domenica 6 gennaio 2008

TEAM BIKELAND TORNA DALLA GUERRA

A Scorzè, in Veneto, ieri e oggi si sono svolti i campionati italiani di ciclocross. E solo i più coraggiosi sono andati. Sarebbe bello potervi raccontare le peripezie di questi uomini valorosi, soli e abbandonati, così lontani da casa. Ah, se le mura di quell’albergo dove hanno alloggiato potessero parlare… Forse ci declamerebbero l’ampia lista delle dimenticanze di Antonello Picchiatello. Oppure ci narrerebbero dell’entusiasmo e della grande voglia di fare dell’altissimo Pieroni, la cui bici è così grande che pare aver partorito la mia. E chissà se Antonio abbia pronunciato il sempiterno detto del ciclista “Questa settimana non ci sono andato mai”, che poi non si capisce chi sia quel suo sosia che gira attorno a Citerna. Di Matteo non ci avrebbero detto molto, perché le persone serie lavorano, pedalano, mangiano sano e vanno a letto presto: e portano a casa dei bei risultati e magari non fanno i somelier come secondo lavoro vero Mauro?! Chissà se il nostro santo protettore della vigna prima di crollare sul proprio lettino al posto di una camomilla non abbia brindato con una delicata Falanghina. Forse le coperte gliele ha rimboccate il suo caro Riccio, che a detta dello stesso Mauro, l’altra sera mentre mi stava telefonando doveva respingere al contempo le avances dell’irruente ciclista intento in atti molto familiari agli abitanti di Sodoma.

Ma tutto ciò non ci è dato saperlo, perché noi codardi non eravamo lì: per chi ha scelto l’ambigua strada della cultura si sa, gennaio e febbraio sono mesi d’inferno, in cui perfino durante una piccola pausa per farsi una sgambatella, col cuore a 170 si continua a ripassare dati, schemi e definizioni. E poi c’è chi si è accasato da poco, che oltre allo stress del cambiamento deve pure inventarsi al lavoro nuovi modi di fare e disfare asciugatrici e lavatrici.

La nostra coscienza resta comunque immacolata: in avanscoperta abbiamo mandato i migliori, pronti al dolore e al sacrificio.

Scommetto che stamattina, all’alba, il nostro capo supremo Antonello ha incitato i suoi con enfatiche parole “Compagni! Godetevi la vostra colazione, perché stasera ceneremo nell’Ade!!!” Parole cariche di tensione, ma non dettate dalla paura, bensì dall’irrequietudine, dall’eccessiva consapevolezza. La terra bagnata sotto le sue ruote, la gelida brezza, il vociare dei suoi, tutti legati dai medesimi colori, ai suoi ordini. Pronti a salire e scendere scale, a saltare ostacoli e masticare fango. E intanto la bestia si avvicina, paziente, fiduciosa, pregustando il sapore di una vittoria che tutti agognano. Ma questa bestia è fatta di centinaia e centinai di iscritti che con le loro bighe sentono forte il desiderio di fare ad ogni avversario il culetto a striscioline fine fine.

E direttamente dal campo, solo poche parole, ma significative, il nostro leader carismatico Mauro ci ha inviato fugacemente:

Hanno gettato nella lotta il cuore

ma solo fango hanno trovato

ed acqua il cielo piange da ore

per chi coraggio avea mostrato !

Non abbiamo ancora rivisto in volto il sommo poeta Vigna ma qualcosa mi dice che sia tornato cambiato da questa immensa esperienza. Per tutto il giorno ho cercato di beccare la differita della gara su RaiSportSatellite. E quelle uniche due ore che ho abbandonato la ricerca è andata in programmazione. Ho avuto modo solo di vedere la premiazione: gli atleti erano degli uomini melma, fango dalla punta dei piedi fino alla cima dei capelli, perfino tra i denti. Ma i nostri sono tornati tutti interi e domani ci racconteranno quello spettacolo al quale nostro malgrado non abbiamo potuto assistere.

1 commento:

Permaz ha detto...

Sono preoccupato per la prossima gara, vedo Antonio piuttosto agguerrito!!!