martedì 30 dicembre 2008

BIKELAND HOSPITAL in OCCHIO BIRBO


Quest'anno le gite al pronto soccorso non sono mancate. In casa abbiamo aperto una pratica che teniamo accanto a quella dove archiviamo le bollette pagate, e appena arriviamo a dieci ticket ci regalano un borsone da viaggio e uno spremi-agrumi.
Questa volta la faccenda si è resa nota la notte che ha seguito il traumatico rientro da Roseto. Mi sveglio e mi rendo conto che l'occhio destro non si comporta come dovrebbe, nel senso che pare mi ci stiano friggendo dentro una frittata con porri e pancetta e tutto attorno qualcuno si stia suonando una danza maori come fosse un tamburo.
La mattina con un occhio ancora funzionante e l'altro semi-chiuso vado a fare un giro in mtb con roberto e marco. Cado solo due volte, complice la neve e la difficoltà nello scegliere le traiettorie con un occhio solo. A casa mi accorgo di avere pure la febbre: inizio a fare due più due, collegando febbre e occhio pesto. Mi presento in pronto soccorso che direttamente e con una velocità da invidiare alla nemesi di will coyote mi spediscono in oculistica. Mi accoglie un medico che mi domanda se sono lì per problemi agli occhi. Nonostante la spossatezza ed il dolore due risate me le faccio di gusto. Chi mai si presenterebbe da un oculista per un problema oculare? Non sia mai, in effetti mi doleva pure il ginocchio che avevo battuto la mattina, comunque...
L'ultima volta al pronto soccorso mi salutarono con una diagnosi da antologia "Potrebbe essere di tutto". Ieri hanno ristretto il campo a due possibilità, che in realtà si intersecano e fanno sì che la faccenda sia davvero deliziosa e permetta di chiudere l'anno in bellezza: uveite moderatamente grave con lesione corneale. La lesione già l'avevo e ogni tanto si riapre, l'uveite è una inaspettata novità che accolgo con grande entusiasmo visto che son due mesi che non mi capitava niente e qualche malanno ogni tanto ci vuole. In pratica ora faccio il pirata e tra un assalto alle navi nemiche e l'altro riempo l'occhio con cinque colliri diversi, uno dei quali mi fa bestemmiare in aramaico antico. Finito il rito propiziatorio della guarigione rimetto la mia benda e ritorno all'imprecazione perpetua visto che domani i nostri eroi scaleranno il monte ventola e io nel frattempo tornerò dall'occhiologo a farmi dare un'altra sonora tastatina al bulbo.
Sia ben chiaro, domani salto, ma per capodanno io in bicicletta ci torno, sia con un occhio, che con due, non fosse che con tre. Magari tre! Sai che guida bionica!

1 commento:

Permaz ha detto...

Quanta neve...Misà che ti saresti divertita! Anche se un pirata è abituato al caldo dei Caraibi!