lunedì 8 dicembre 2008

CONSIDERAZIONI SCONNESSE SUL MEMORIAL



Quest'anno la deviazione per la bisteccheria non c'è stata. Per fortuna non c'era la bisteccheria visto che il memorial si teneva al ciclodromo. Lo scorso anno quel bell'arrosto che ho combinato a trecento metri dal traguardo mi ha provocato un'ulcera che ancora si fa sentire. Ma come si suol dire "Alla terza canta il gallo!" e son già due volte che mi faccio fregare in casa per il memorial. Questa volta proprio non l'avrei digerita. Perdere non sarebbe stata una mossa azzeccata visto che il prosciutto già lo avevo promesso a mia nonna e quando preparavamo i premi giovedì scorso scrivendo le etichette per le varie categorie, sopra quella bella coscia di maiale volevo appiccicarci un bel "1° Class. Romina Perugini". Sabato poi a TevereTv il presentatore mi ha domandato "Per domenica? Che propositi ci sono? Quelli di far bene?". No, dopo serate consecutive trascorse al freddo cercando di mettersi in testa il percorso, dopo averlo tracciato col freddo nelle mani e nei piedi, dopo aver venduto la pelle dell'orso a destra e a manca...beh, ovvio che no, non è poi così importante vincere, è fondamentale partecipare. Ma per non saper nè leggere nè scrivere meglio star davanti.
E continuando sulla lunghezza d'onda dell'autocompiacimento parliamo di una gara che è stata organizzata in maniera maniacale da Mauro Vigna, che da buon direttore dei lavori si è sobbarcato quasi tutti i compiti, dandoci qualche direttiva di tanto in tanto. Insieme a lui mi prendo il merito di aver reso vivibili i "cessi". Mi permetterete questo gergo tanto colorito visto che chiamare bagni, il triste spettacolo che ci si è parato davanti sarebbe dar della vergine a cicciolina. I cessi del ciclodromo prima che io e mauro con kit disinfestazione alla mano ci mettessimo all'opera erano meno invitanti della zuppa inglese che fa mia nonna. E vi assicuro che se aveste mai mangiato quel dolce cucinato dalla mia nonnina comprendereste il senso di questa metafora. Dovete sapere che la zuppa inglese di mia nonna è talmente poco invitante che la rifiuterebbero perfino i bambini affamati del biafra. Tornando ai nostri bagni voglio rassicurarvi: non vi descriverò cosa ci abbiamo trovato dentro, e non vi parlerò neppure dei conati di vomito che ci attanagliavano mentre mettevamo mano alla questione. Vi dirò allora della favolosa scalinata costruita da Mauro e dal Topino. Mentre i laziali della probike provavano il percorso, e a turno tornavano al ciclodromo li sentivo dire "Bello, hanno fatto la scalinata come nella coppa del mondo". E se con un orecchio ascoltavo i bei commenti, con gli occhi osservavo la nostra bacheca. Nulla a che vedere con le solite bacheche piene di noiosi avvisi. In mezzo campeggiava il motto di giornata e leggendolo intuirete chi nè è l'autore "Si parte. SQUILLINO LE TROMBE E SI TROMBINO LE SQUILLO!". Tutto attorno erano appese immagini prese a caso dai nostri blog. E in molti ridevano delle nostre tare mentali.
Poi durante la gara, tra un giro e un altro lo speaker, corrotto da me personalmente, incitava Mauro Vigna annunciandolo al pubblico presente col suo nome di battaglia, lo Schiantatope. E quando lo shiantatope arrivava alla scalinata di coppa del mondo c'era il Posti che gli urlava cose astruse, frasi prive di senso ma che deve aver studiato nel "Libro segreto del fan psicopatico". Si sentiva il Posty dire "Dai Mauro che sei un drago!" "Forza Mauro, metti in moto quel turbine ormonale che non dà scampo a nessuna donna sulla faccia della terra!"... insomma, cose così. Poi a bordo strada scorgevi due spettatori anomali, l'avvocato carletto e il compare Massimo, un tempo detto il Matematico. Sicuramente si saranno scambiati valutazioni di carattere numerico sulle frequenze dei corridori e le medie dei giri. Fortunatamente, giocando in casa, potevo contare su di un tifo serrato. C'erano i compagni di squadra e gli amici che non si sono risparmiati. Un pensiero affettuoso lo dedico al Caramella, un signore che dietro a quei baffi nasconde un sorriso capace di scansare per un attimo la fatica. Evento eccezionale era la presenza di mia madre che in teoria dovrebbe essere la mia più grande fan. In pratica il giorno prima mi ha chiesto "Ma a che ora finisce la tua gara? Così vedo l'arrivo!". Oh, ma che bel pensiero. Poi in realtà è arrivata addirittura prima della partenza, ma doveva essersi nasconsta dietro a qualche albero perchè io durante la gara non l'ho mai vista. Oggi mi ha confidato di aver capito chi fossi mentre gareggiavamo solo al terzo giro. Quindi per due giri deve aver tifato non so chi. Ha detto che non riconosceva la divisa. In effetti non ce la metto mai in lavatrice, e non la stendo mai dietro casa... solo tutti i giorni.
PER STASERA BASTA CHE HO COMPRATO IL CELLULARE NUOVO E VOGLIO GIOCARCI UN PO' ma di cose da dire ce ne sono tante altre, forse continuo domani!

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