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Terminata la fugace passione balneare è venuto il momento del primo mezzo a due ruote, degno di assurgere al nome di bicicletta. Dal tipo di telaio in foto già possiamo immaginare che il ragazzo in un prossimo futuro non si accontenterà di bici qualsiasi. I gusti raffinati lo contraddistinguono, notiamo in proposito la scarpa tecnica indossata dal soggetto.
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Col sopraggiungere dell'adolescenza gli animi si invervorano e il giovane Robertino da un lato non perde la passione per il fuori strada, ma dall'altro preferisce mettere il motore alle due ruote. Vi prego di soffermare lo sguardo alla felpa indossata dal nostro collega. Quando al ciclodromo assistiamo a Simone il massaggiatore che invece che chiamar Roberto per nome lo chiama Batman, vien da pensare che i due si conoscessero già da tempi non sospetti. La chioma folta è un retaggio fine anni '80.
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Finalmente i tempi sono maturi. L'atleta inizia ad ever le idee più chiare è in questa emblematica foto troviamo rappresentata la sua vera prima mountain bike. Sul colore potremmo aver qualcosa da obiettare. Ma già l'assetto è veramente racing, soprattutto quelle gabbiette atte a dare delle grugnate per terra molto crudeli. Sono i primi anni '90. Forse '93.
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L'acquisto di questo mezzo, ai tempi veramente all'avanguardia, rappresentò l'entrata a piedi pari del giovane Roberto nel mondo dell'agonismo. Seguirono altri acquisti, e tra l'uno e l'altro intercorreva sempre meno tempo. Passò ad altri marchi, poi in tempi recenti si affezionò a mamma Trek. E poi la cornificò con questo mezzo che la foto sotto riporta fedelmente. Il muro d'appoggio è sempre lo stesso, il ciclista è sempre lo stesso, ma la bici dobbiamo ammettere che batte tutte le sue antenate. Proprio una bella bambina.
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