lunedì 3 novembre 2008

ORO INCENSO E SMIRRA

Per quanto ne potete sapere voi, ieri io e Paolo a Smirra abbiamo vinto la gara di ciclocross. Per quanto ne so io voi ieri a Smirra non siete venuti brutti pelandroni e vi siete persi una bella gara. Non capita spesso di trovare un'organizzazione così puntuale e una giornata autunnale tanto gratificante. Dico solo che prima di andare c'avevo un pò la puzza sotto il naso: questi dell'Udace, o AUDACE come li chiama un ciclista lungo lungo che non è pieroni, non mi rimpievano l'occhio. E invece hanno dei giudici davvero svegli, che sfornano le classifiche con la stessa maestria con cui Mauro sforna crostate. Questi non studiano al Cepu come i nostri umbri evidentemente. Inoltre hanno premiato pure i sassi.
L'ubicazione della gara mi ha procurato non pochi crucci. In internet veniva indicata ad Acqualagna. Malfidata come sono li ho chiamati qualche giorno fa. E ho fatto bene, la gara si sarebbe tenuta a Smirra. Io e Paolo arriviamo a Smirra, in un bar ci dicono che la gara è indicata si a Smirra, ma in realtà è solo questione di burocrazia, il circuito si trova nella zona industriale di Cagli. Questi marchigiani sono un pò confusi e diciamo che se fossi venuta sola in auto, con tutto questo casino di palleggiamenti tra frazioni limitrofe finivo a visitar le grotte di Frasassi dal nervoso e al diavolo la gara.
Il percorso era veramente duro, condizionato dalla pioggia di una settimana intera. Così ho potuto sfoggiare la tecnica di guida acquisita in questi ultimi tempi. Sinceramente qualche miglioramento inizio a notarlo, ma non grido certo al miracolo. Il tracciato era lungo più di tre chilometri con un ostacolo in salita e una rampa ricavata sul fango. E una marea di curve e controcurve che se non prendevi strette finivi a bocconi giù per la greppata. Cosa che puntualmente è accaduta sia a me che a Paolo almeno una volta, e anche a tanti altri. In più io ho centrato un paletto con lo stinco e assieme alla bici abbiamo fatto un'ammucchiata selvaggia. L'unica cosa concepita è stato il bozzo sulla tibia. Paolo era incazzato come Roberto quando i giudici non gli danno le spillette: era nero perchè c'era la peggio feccia della sua categoria: Colli e Cozzari. Non deve lamentarsi tanto: ha fatto sesto assoluto. Noi simpatiche donnette eravamo in tre, e nel tentare la via delle pubbliche relazioni ci scambiamo un pò le scusanti per giustificare il futuro risultato. Mi impensierisce la signora che dice di esser venuta alla gara direttamente in bici (sta a 30km di distanza): o è una scusa o questa è trista. Poi l'annuncia lo speaker: Beatrice Tacchi. E io penso che anche oggi ce li abbiamo dati gli attributi sferici maschili. Se foste donna la conoscereste e non vorreste doverle dar la caccia. La rincorsa dura poco, finito il primo giro mi stacca di netto. Cerco di contenere i danni. Questi Audaci giudici dell'Udace ci hanno fatto girare per 55 minuti invece che 40. Diciamo che hanno fatto una media un pò a occhio. In effetti all'ultimo giro sentivo di aver dimenticato i polmoni da qualche parte. Di seguito qualche scatto della giornata.



Paolo mostra qualche perplessità sul tipo di preparazione sportiva svolta da Giorgio in estate.

Ricciardi dovrebbe seguire i consigli di questo signore!

Nelle Marche il classico pasta party viene sostituito dal gioco d'azzardo. Il torneo di tressette a gironi mette in palio un agnello!
Carlo Roscini disperato. Qua nessuno gli dà la mano!

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