lunedì 17 novembre 2008

NON DIRE GATTO SE TI SEI PERSO PURE IL SACCO

A Casteltodino succedono i miracoli, e smettete ogni anno di aderire alla gita parrocchiale per andare da Padre Pio, che tra pulman e autogrill e pranzo e cena al sacco e ricordini vi vanno via i verdoni. Andate a Casteltodino, inginocchiatevi lungo la santa vigna e dite il rosario, poi un bel pater nostro in mezzo agli ulivi e di sicuro raggiungerete l'illuminazione che liberò il Buddha dalla Samsara, l'eterna reincarnazione, che non è l'unghia dell'alluce che si sta facendo strada attraverso la carne fin verso la tibia, ma una cosa tutta orientale che il delirio delle cinque di mattina mi sta facendo deviare il disocorso per lidi che poco hanno a che vedere col ciclocross.
Pero ribadisco che una certa illuminazione devo averla avvicinata ieri. Quel tipo di soddisfazione che si prova quando qualcuno ti sfotte e te le tira dietro e tu reagisci di cattiveria e gli rendi pan per focaccia. Il tutto per dire quanto sia a rischio di infognatura quella povera donna che corre per il ruota libera ogni volta che un suo parente mette bocca su qualcosa. L'ultima volta che suo cognato parlò in vece sua mi preannunciò un futuro in cui la mia bionda rivale mi avrebbe rubato subito la maglia arancio: fatto sta che la maglia l'ho sempre tenuta io. Ieri di nuovo invischiata suo malgrado per colpa del marito che mi fa: "Oggi tu romina devi arrivare seconda e mia moglie prima!". Hanno un bel dire questi ternani e sicuramente in tal sede mi sto rovinando con le mie mani perchè sò che spesso leggono queste simpatiche righe. Beh, la cosa non mi frena la mano sulla tastiera dal dire a chiare lettere, che prima di parlare bisognerebbe pensare almeno dieci secondi a quello che si sta per dire. Se poi uno ha tempo meglio che ci pensi pure due o tre minuti visti gli arrosti che spesso gli vengono fuori. Ebbene, partita la gara, al secondo giro riesco a sorpassare la bionda e a portarmi in seconda posizione. Per un altro giro la vedo diversi metri indietro, poi non la vedo più. Mi dicono si sia ritirata perchè il cambio sgranava. Ammesso e non concesso che tale notizia corrisponda a verità asserisco che tra erba fango e sassi il cambio sgrana a tutti. Poi ognuno faccia come crede anche se il ritiro ammetto di averlo visto con un pò di sospetto. E a questo punto carissimi lettori del Ruota Libera siate indulgenti con le manie di protagonismo di chi ha passato una stagione a far tira e molla con un'avversaria che non ha mai fatto sconti.
Il bello per la sottoscritta è venuto verso metà gara, quando ho capito che forse potevo fare un pensierino libidinoso perfino sulla prima piazza: la giovane professionista della Loco Bikers, che nel cross country mi dà in media 7 minuti e nel ciclocross mezzo giro, ieri mi aveva al fondoschiena per tutto l'ultimo giro. E se vogliamo dirla con la dialettica dello Schiantatope, ero il suo gatto attaccato ai cojoni! A ottocento metri dall'arrivo riesco a sorpassarla. E' talmente tanta la felicità che non ho cuore di lasciarla sfilare poco prima della volata per poterle succhiare la ruota e poi lanciarmi. Così rimango fregata io: in volata mi dà una spettinata che non me la scordo. La spettinata me la danno pure Battistelli e Sebastiani: dovevi star dietro mi dicono. Ohhhhhhhhhh! Son due anni che sto dietro a stò ciclocross, per una volta che riesco a beccare i posti davanti...!!!
Terminato il mio delirio di onnipotenza è il momento raccontarvi un fatto assolutamente raro ed unico nel suo genere: Matteo Donati che al termine di una gara è raggiante di felicità. Direte voi: ma certo che è contento, ha vinto, anzi ha stravinto. Sono d'accordo, ma vi giuro che capita spesso che gli domandiate "Matteo come è andata?" e lui "Mhh, non tanto bene.". Poi scoprite che ha fatto primo di categoria. Beh, ieri il nostro capitano diciamo che si è finalmente accontentato della prima piazza. Ma capisco il suo stato d'animo. E' stato l'unico atleta a non farsi doppiare dal superFolcarelli, che tra un giro e l'altro parlava con gli alteti che superava, salutava la giuria, televotava per l'isola dei famosi, prenotava un materasso eminflex...insomma, questo qui vince pure se gli danno un monocliclo del circo per correre. Il comune di Casteltodino ringrazia sentitamente il giovane ed irrequieto Andrea Ricciardi per non aver concimato la vigna con quei strani rinfacci al sapore di tannino che dallo stomaco si affacciavano all'esofago. Dieta pre-gara del Riccio: serata al pub con birra, vino e fritto misto. Però mi ha assicurato che è andato a letto presto. Insomma: la sua comitiva è costretta ad iniziare l'ubriacatura alle 6 del pomeriggio per potergli permettere la gara mattutina. La preparazione di Mauro è stata simile a quella di Andrea, però nel post gara il nostro vicedirettore non si è risparmiato la Schiantatope Dance. Consiste nell'importunare ogni essere di genere opposto al suo: e ieri la giuria contava un parterre di femmine che al Vigninus Acchiappones, unico mammifero il cui ormone non va mai in letargo, facevano tremar le vene ai polsi.
Il mio fratellone è tornato al passatempo di sempre: duellare col capotreno di Citerna. E la cosa lo galvanizza non poco. E' riuscito a staccare Antonio durante l'ultimo giro. Ma Tony è uno che certe cose se le segna e di certo la saga continua. Da segnalare come simpaticamente lo speaker annuncia il passagio di Roberto ad ogni giro: "Ed ecco transitare sotto lo striscione d'arrivo il fratello di Romina Perugini, Roberto Perugini!". E bravo speaker. Urliamolo al mondo che è un onore portare il mio stesso sangue, e se non quello, almeno star dalla mia parte...perchè poi capita che vi sbatto in prima pagina! E come potete ben notare sembra che non capisco niente, ma in realtà i neuroni del mio cervello sono sempre all'opera. E io li schiavizzo finchè posso!

1 commento:

Permaz ha detto...

Ma non riesci proprio a cogliere il sottile sarcasmo dei tuoi avversari ternani?